Emogasanalisi: Cos'è? Procedura e Valori
Generalità
L'emogasanalisi è un esame diagnostico che consente la misurazione di alcuni importanti parametri sanguigni, tra cui i livelli circolanti di ossigeno e anidride carbonica, e il pH ematico.
I medici ricorrono all'emogasanalisi per capire con quale efficacia avviene lo scambio gassoso a livello degli alveoli polmonari, scambio da cui dipende l'ossigenazione del sangue.
Tra le condizioni mediche per le quali è utile il ricorso all'emogasanalisi, rientrano: le malattie polmonari e respiratorie, l'insufficienza renale, l'insufficienza cardiaca, il diabete, le malattie del sonno notturno, alcuni tipi d'infezioni, i colpi alla testa che pregiudicano le capacità respiratorie, l'overdose da droghe ecc.
Effettuata in un centro medico-ospedaliero, l'emogasanalisi consiste nel prelievo di un piccolo campione di sangue e nella successiva analisi di laboratorio di tale campione.
In genere, i risultati dell'emogasanalisi sono a disposizione di chi vi si è sottoposto già dopo 10-15 minuti.
Cos'è
Emogasanalisi: Cos’è?
L'emogasanalisi è un test diagnostico che permette di misurare tre importanti parametri del sangue di un individuo: i livelli di ossigeno circolante, i livelli di anidride carbonica circolante e il pH (o acidità). In altre parole, al termine di un'emogasanalisi, colui che vi si è sottoposto può sapere quanto ossigeno e anidride carbonica circolano nel suo sangue e qual è il valore del pH sanguigno.
L'emogasanalisi è nota anche come emogasanalisi arteriosa, in quanto la misurazione dei sopraccitati parametri ha per oggetto il sangue circolante nelle arterie.
Cosa Misura
Emogasanalisi: Cosa Misura
Entrando maggiormente nei dettagli, l'emogasanalisi permette di misurare:
- La pressione parziale dell'ossigeno (PaO2). È la pressione che l'ossigeno eserciterebbe all'interno dei polmoni, se fosse l'unico gas presente. La sua misurazione fornisce indicazioni su quanto è efficace il passaggio nel sangue dell'ossigeno contenuto nell'aria inspirata e giunto nelle cavità più interne dei polmoni.
- La pressione parziale dell'anidride carbonica (PaCO2). È la pressione che l'anidride carbonica eserciterebbe all'interno dei polmoni, se fosse l'unico gas presente. La sua misurazione fornisce indicazioni su quanto è efficace la fuoriuscita dal corpo umano dell'anidride carbonica.
- Il pH sanguigno. Misurare il pH del sangueo di un'altra sostanza significa calcolarne la quantità di ioni idrogeno (o H+) presenti all'interno. In condizioni di normalità, il pH del sangue umano è compreso in un range di valori che sono 7,35 e 7,45.
Un sangue il cui pH si discosta dai valori di normalità, risultando inferiore a 7, è acido; viceversa, un sangue il cui pH risulta essere superiore ai valori di normalità è basico (o alcalino). - I livelli sanguigni di bicarbonato(HCO3). Il bicarbonato è una sostanza molto importante nel mantenere sotto controllo il pH sanguigno, evitando che quest'ultimo si faccia troppo acido o troppo basico.
- Il contenuto sanguigno di ossigeno e la saturazione di ossigeno (SAT). Per contenuto sanguigno di ossigeno, s'intende quanto ossigeno è presente nel sangue.
La saturazione di ossigeno, invece, è una misura di quante molecole di ossigeno sono legate all'emoglobina.
Vale la pena ricordare ai lettori che sono da considerarsi normali i valori di saturazione di ossigeno superiori al 95%, mentre iniziano a diventare pericolosi per la vita i valori di saturazione di ossigeno pari o inferiori al 90%. - L'eccesso di basi (BE). È un parametro che permette di stabilire se una persona soffre di un qualche disturbo dell'equilibrio acido-base.
Se questo valore risulta negativo, significa che c'è una carenza di basi nel sangue e che il paziente è in condizioni di acidosi metabolica; viceversa, se BE risulta positivo vuol dire che c'è un eccesso di basi nel sangue e che il paziente è in condizioni di alcalosi metabolica. - Gli elettroliti. In particolare, l'emogasanalisi quantifica i livelli di sodio, potassio, calcio e cloro.
La quantificazione dei suddetti elettroliti è importante soprattutto nei pazienti dializzato: la dialisi, infatti, potrebbe causare delle variazioni di sodio, potassio, calcio e cloro, che è bene identificare tempestivamente per evitare spiacevoli conseguenze.
Gli elettroliti sono misurabili anche mediante un semplice prelievo di sangue venoso; tuttavia, la loro quantificazione tramite emogasanalisi è più immediata e veloce.
Indicazioni
Emogasanalisi: perché si fa?
Quando l'essere umano inspira, introduce nei polmoni aria ricca di ossigeno; nei polmoni, quest'aria è destinata a raggiungere strutture particolari: gli alveoli polmonari.
Circondati da una fitta rete di vasi capillari, in cui circola sangue povero di ossigeno ma ricco di anidride carbonica, gli alveoli polmonari hanno il compito di prelevare l'ossigeno dall'aria, scambiandolo con l'anidride carbonica del sangue.
Grazie al suddetto scambio di gas, il cui nome specifico è ematosi, il sangue diviene così in grado di ossigenare e mantenere in vita tutte le cellule, i tessuti e gli organi del corpo umano.
L'emogasanalisi serve ai medici per capire qual è l'efficacia dello scambio gassoso sangue/alveoli in un individuo. Detto altrimenti, l'emogasanalisi permette di stabilire la capacità di una persona di ossigenare il sangue e di liberare quest'ultima dall'anidride carbonica.
Emogasanalisi: quando serve?
In genere, i medici sottopongono a emogasanalisi gli individui con sintomi indicativi di:
- Una qualche malattia polmonaree/o respiratoria, come per esempio l'asma, la fibrosi cistica o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
- Insufficienza renale;
- Insufficienza cardiaca;
- Diabete o qualche altra malattia metabolica;
- Una qualche malattia del sonno;
- Una qualche grave malattia infettiva.
Inoltre, l'emogasanalisi trova impiego nella diagnosi di infortuni al collo o alla testa che influenzano le capacità respiratorie del malcapitato, nella diagnosi di overdose da da droghe, nella valutazione di un trattamento (in genere l'ossigenoterapia) per una data malattia polmonare e nella stima di quanto sia efficace la ventilazione meccanica (chiaramente nei soggetti che sono sottoposti a tale rimedio).
Tutte le sopraccitate condizioni mediche (malattie polmonari e/o respiratorie, insufficienza renale ecc.), per le quali un'emogasanalisi ha un valore diagnostico di una certa rilevanza, hanno in comune il fatto di alterare i livelli sanguigni di ossigeno e anidride carbonica o i valori sanguigni del pH.
I sintomi in presenza dei quali i medici tendono a ricorrere a un'emogasanalisi:
Impiego dell’Emogasanalisi: una precisazione importante
L'emogasanalisi è una procedura che da sola non permette di diagnosticare con precisione la condizione medica presente; essa, infatti, non permette di stabilire se le anomalie rilevate sono da imputarsi a un problema cardiaco, a un problema polmonare ecc.
Questo limite rende indispensabile il ricorso a esami diagnostici più approfonditi e più specifici.
Preparazione
Prepararsi all’Emogasanalisi
Prima di effettuare l'emogasanalisi, i medici indagano se i pazienti che si sottoporranno all'esame diagnostico:
- Hanno una qualche malattia della coagulazioneo assumono anticoagulanti, tra cui l'aspirina o il warfarin;
- Assumono medicinali di tipo diverso dagli anticoagulanti;
- Soffrono di qualche allergiaai farmaci, in particolar modo ai farmaci anestetici.
Fatta eccezione per queste tre circostanze, l'emogasanalisi è una procedura alquanto semplice, che non richiede alcuna particolare preparazione.
Chiaramente, per qualsiasi informazione ulteriore relativa alla procedura, è sufficiente rivolgersi al medico curante, il quale è a completa disposizione dei pazienti che hanno dubbi o domande.
Emogasanalisi e Ossigenoterapia
Se lo scopo dell'emogasanalisi è valutare gli effetti dell'ossigenoterapia, il paziente deve interrompere il trattamento 20-30 minuti prima di sottoporsi all'esame diagnostico.
Procedura
Emogasanalisi: la Procedura
Effettuata in un centro medico-ospedaliero, l'emogasanalisi consiste nel prelievo di un campione di sangue dal paziente sotto esame e nella successiva analisi di laboratorio del suddetto campione.
Il prelievo può avvenire in tre diverse arterie; le arterie da cui è possibile prelevare il campione di sangue per un'emogasanalisi sono: l'arteria radiale, l'arteria brachiale e l'arteria femorale.
Il prelievo dall'arteria radiale ha luogo nel polso; il prelievo dall'arteria brachiale ha sede nel braccio, per l'esattezza nella piega anteriore del gomito; infine, il prelievo dall'arteria femorale avviene a livello dell'inguine.
Emogasanalisi: il prelievo
Nell'emogasanalisi, la fase di prelievo può suddividersi in almeno 5 passaggi:
Primo passaggio → prevede la sterilizzazione, per mezzo di alcol, dell'ago per il prelievo e del sito anatomico di prelievo. In presenza di pazienti particolarmente sensibili al dolore, può includere anche l'iniezione di un anestetico locale nel sito d'introduzione dell'ago, allo scopo di rendere meno fastidiosa l'intera operazione di prelievo.
Secondo passaggio → consiste nell'inserimento dell'ago nel sito di prelievo.
Terzo passaggio → prevede il prelevamento del sangue, tramite una siringa applicata all'ago precedentemente inserito nel sito di prelievo. In genere, i medici consigliano ai pazienti di respirare normalmente durante questo importante passaggio della procedura.
Quarto passaggio → consiste nell'estrazione dell'ago e nell'applicazione di un piccolo pezzo di cotone, laddove è stato prelevato il sangue. Il pezzo di cotone contribuisce a bloccare eventuali perdite di sangue.
Quinto passaggio → prevede il bendaggio del sito di prelievo e l'applicazione di una pressione digitale sul medesimo sito della durata di 5-10 minuti. La pressione digitale riduce il rischio di sanguinamento ed è particolarmente importante per le persone che hanno una qualche malattia della coagulazione o che assumono farmaci che rendono più fluido il sangue (anticoagulanti).
Emogasanalisi: come si sente il paziente durante la Procedura?
Il prelievo di sangue da un'arteria è più doloroso del prelievo di sangue da una vena, in quanto in genere le arterie risiedono più in profondità, rispetto ai vasi venosi, e sono circondate da nervi.
Buona parte dei pazienti, che si sottopongono all'emogasanalisi senza ricorrere all'anestesia locale, prova una sensazione dolorosa acuta al momento dell'inserimento dell'ago e, soprattutto, al momento del prelievo.
Grazie all'anestesia locale, il dolore si riduce drasticamente: i pazienti, infatti, avvertono una sensazione equiparabile al fastidio di un pizzico o di una puntura d'insetto.
La sensazione dolorosa avvertita in occasione di un'emogasanalisi dipende anche da quanto una persona è sensibile al dolore. Ciò vuol dire che una persona con un'alta sopportazione del dolore soffre di meno al momento dell'inserimento dell'ago e al momento del prelievo.
Emogasanalisi: le Analisi di Laboratorio
Le analisi di laboratorio del campione di sangue iniziano subito dopo la conclusione del prelievo.
In genere, sono a disposizione dei pazienti già dopo 10-15 minuti.
Dopo la Procedura
I pazienti sottoposti a emogasanalisi possono far rientro a casa appena conclusa la procedura. Tuttavia, ciò si verifica assai di rado, in quanto, nella maggior parte dei casi, i soggetti che hanno effettuato un'emogasanalisi soffrono di una condizione medica di una certa rilevanza clinica, che richiede un trattamento immediato.
Rischi e Complicazioni
L'emogasanalisi è considerata una procedura a basso rischio, in quanto è minimamente invasiva e prevede il prelievo di una piccola quantità di sangue.
Emogasanalisi: possibili Effetti Collaterali
Tra i possibili effetti indesiderati dell'emogasanalisi, rientrano:
- Sanguinamento dal sito di prelievo del sangue. Se il paziente assume farmaci anticoagulanti o ha qualche malattia della coagulazione, la possibilità di sanguinamento aumenta;
- Comparsa di un ematoma in corrispondenza del sito di prelievo del sangue. Per ridurre il rischio di ematoma, i medici consigliano di applicare una lieve pressione con il dito, in corrispondenza del sito d'inserimento dell'ago, per almeno 10 minuti;
- Sensazione di svenimento, vertigine e/o nausea, al momento del prelievo del campione di sangue;
- Sviluppo di un'infezione nel sito d'inserimento dell'ago;
- Danneggiamento di un nervo limitrofo all'arteria di prelievo o lesione della stessa arteria di prelievo. Sono due effetti indesiderati che si verificano assai di rado.
Risultati
Emogasanalisi: Interpretazione dei Risultati
I medici confrontano ciò che risulta dall'emogasanalisi con una serie di riferimenti che corrispondono alla normalità.
È bene precisare che i valori di riferimento variano in relazione alla localizzazione geografica, per l'esattezza dipendono dal livello del mare.
Per semplificare quanto appena affermato, i valori di riferimento per un individuo che vive e ha svolto l'esame in una zona geografica sul livello del mare sono diversi dai valori di riferimento per un individuo che vive e ha svolto l'esame in una zona di montagna (quindi non a livello del mare).
Emogasanalisi: i Valori
L'esito di un'emogasanalisi riporta tipicamente i valori dei seguenti parametri:
- Pressione parziale dell'ossigeno (PaO2);
- Pressione parziale dell'anidride carbonica (PaCO2);
- pH sanguigno;
- Livelli sanguigni di bicarbonato (HCO3);
- Contenuto sanguigno di ossigeno e la saturazione di ossigeno (SAT);
- Eccesso di basi (BE);
- Elettroliti.
Per un individuo adulto che vive in una zona geografia sul livello del mare, i valori di riferimento per i suddetti parametri sono:
- Pressione parziale dell'ossigeno: tra 80 e 100 mmHg;
- Pressione parziale dell'anidride carbonica: tra 35-45 mmHg;
- pH: 7,35 e 7,45;
- Concentrazione di bicarbonato (HCO): tra 22 e 26 mmol/L (mEq/L);
- Contenuto di ossigeno: tra 15-22 mL per 100 mL di sangue (6,6-9,7 mmol/L);
- Saturazione ossigeno: 95-100%;
- Eccesso di basi: compreso tra -2 e +2 mmol/L;
- Elettroliti:
- Sodio: tra 135-145 mEq/L;
- Potassio: tra 3,5-5 mEq/L;
- Calcio: tra 8,5-10,5 mEq/L;
- Cloro: tra 95-105 mEq/L.
*Nota bene: i valori di riferimento per un bambino che vive in una zona geografica sul livello del mare sono diversi, rispetto a quelli di un individuo adulto.
Emogasanalisi: Valori Anomali e loro Interpretazione
- Se il pH è inferiore a 7,35 e la concentrazione di bicarbonato e la pressione parziale dell'ossigeno sono inferiori ai valori di riferimento, il paziente è in una condizione di acidosi metabolica.
Possibili cause di tale condizione sono l'insufficienza renale, la chetoacidosi diabetica e lo shock. - Se il pH è superiore a 7,45 e la concentrazione di bicarbonato e la pressione parziale dell'ossigeno superano i valori di riferimento, il paziente è in una condizione di alcalosi metabolica.
Una possibile causa di tale condizione è l'ipokaliemia. - Se il pH è inferiore a 7,35 e la concentrazione di bicarbonato e la pressione parziale dell'ossigeno sono maggiori dei valori di riferimento, il paziente è in una condizione di acidosi respiratoria.
Possibili cause di tale condizione sono le malattie polmonari, come la BPCO o la polmonite. - Se il pH è superiore a 7,45 e la concentrazione di bicarbonato e la pressione parziale dell'ossigeno sono inferiori ai valori di riferimento, il paziente è in una condizione di alcalosi respiratoria.
Una possibile causa di tale condizione è l'iperventilazione.
Emogasanalisi: cosa altera i Risultati?
Svariate condizioni possono alterare i risultati di un'emogasanalisi, tra cui:
- La presenza di febbre o ipotermia;
- La presenza di malattie che pregiudicano il trasporto dell'ossigeno da parte dei globuli rossi; tra le malattie in questione, rientrano l'anemia e la policitemia;
- L'aver fumato o l'aver respirato del fumo passivo, del monossido di carbonio o delle vernici poco prima dell'emogasanalisi.