Cos'è l'Edema?
L'edema è un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell'organismo. Il sintomo più evidente di questa condizione è il gonfiore che, come tutti sanno, caratterizza diverse patologie.
Un semplice, ma obiettivo criterio diagnostico si basa sulla compressione locale della tumefazione con un dito. Se si forma una fossetta, detta "fovea", l'esame ha avuto esito positivo e si può parlare di edema patologico. La fovea è più evidente se la manovra viene eseguita in corrispondenza di una prominenza ossea, come il margine anteriore della tibia e il sacro. Se invece l'edema è la conseguenza di un trauma o è causato da un accumulo di mucopolisaccaridi (mixedema), tipico dell'ipotiroidismo, i tessuti ritornano subito nella posizione originale.
Cause
Cosa provoca edema?
L'edema può essere legato a cause locali (difficoltà circolatorie come le varici delle gambe, infiammazioni cutanee, ecc.) o estendersi a tutto l'organismo. Il Kwashiorkor, una malattia causata da un'assunzione estremamente bassa di proteine, si manifesta, tra l'altro, con la comparsa di edema diffuso. Quest'aspetto conferisce all'addome un aspetto rigonfio (ascite), particolarmente evidente nei bambini malnutriti che popolano i Paesi in via di sviluppo.
Perché le gambe si gonfiano?
Dal punto di vista fisiologico, l'edema è il risultato di alterazioni dello scambio capillare.
In condizioni normali, i capillari tendono a filtrare a livello dell'estremità arteriosa e a riassorbire a livello dell'estremità venosa. Il sangue che circola molto lentamente al loro interno, può così cedere ossigeno e sostanze utili verso l'estremità arteriosa e caricarsi di prodotti di rifiuto verso l'estremità venosa. Tali passaggi sono favoriti da un gradiente pressorio molto sottile, perché influenzato da numerosi fattori, come la pressione venosa e la concentrazione di proteine nel plasma e nel liquido interstiziale.
Quando rimaniamo in piedi per lungo tempo i piedi si gonfiano. Stare in piedi implica infatti un aumento della pressione venosa (la gravità ostacola il ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore). A causa di questo aumento pressorio, tutto il capillare tende a filtrare, sia all'estremità venosa che a quella arteriosa, manca il riassorbimento e ciò causa l'accumulo di liquidi (edema). Analogo discorso se una vena è occlusa da un trombo (flebite): il sangue non riesce a passare, la pressione venosa aumenta, il capillare riassorbe con difficoltà, si accumula liquido nello spazio interstiziale e si forma l'edema.
Tutto ciò si verificherebbe molto più spesso di quando accade in realtà, se non fosse per l'azione del sistema linfatico, deputato al riassorbimento del liquido interstiziale presente in eccesso. Un inadeguato drenaggio linfatico può essere a sua volta responsabile di edema e gonfiori (ad esempio a causa di parassiti, della crescita di tumori, dell'asportazione dei linfonodi o della crescita di tessuto fibroso conseguente alla terapia radiante).
L'ipertensione arteriosa, invece, non è causa di edema, in quanto regolata dalle arteriole che stanno a monte del capillare.
Un altra causa di edema è l'insufficienza cardiaca. Se uno dei due ventricoli non riesce a pompare tutto il sangue che gli arriva dall'altro, il sangue si accumula nella circolazione sistemica o in quella polmonare. Di nuovo, si assisterà ad un aumento della pressione venosa, la filtrazione supererà il riassorbimento e si avrà la comparsa di edema. L'insufficienza renale, invece, provoca edema perché i reni non sono in grado di svolgere un'efficace azione di filtraggio e si verifica una perdita di proteine nel sangue.
La malnutrizione, una dieta fortemente ipoproteica o le modificazioni dietetiche e metaboliche indotte dall'alcolismo, come visto per il Kwashiorkor, diminuiscono la concentrazione di proteine nel plasma. Dal momento che tali proteine richiamano acqua generando una pressione, detta colloidosmotica, la diminuzione della loro concentrazione plasmatica riduce il riassorbimento capillare, causando edema. Anche l'insufficienza epatica (in particolare la cirrosi) conduce alla stessa manifestazione patologica, in quanto il fegato è la sede principale di sintesi delle proteine plasmatiche.
Infine, l'edema è una conseguenza tipica dell'infiammazione, che può scaturire da agenti di natura fisica (traumi, calore), chimica (acidi ecc.) o biologica (batteri, virus ecc.). A causa della lesione e di alcune modificazioni del microcircolo indotte dalla risposta infiammatoria, si assiste ad un aumento della permeabilità capillare, con conseguente accumulo di proteine nei fluidi interstiziali (presenti nello spazio extracellulare, cioè tra il capillare e la cellula). Similmente a quanto visto per la malnutrizione, si assiste ad una diminuzione della pressione colloido-osmotico plasmatica e ad un aumento della filtrazione a livello dei capillari. Ancora una volta il risultato è la comparsa di edema.
Cura
Trattamento dell'edema: in cosa consiste?
L'edema si cura affrontando la malattia che l'ha generato.
Per approfondire i singoli argomenti consulta: fisiologia del circolo capillare, vene varicose, essudato.