Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED): cosa è, diagnosi e trattamento

Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED): cosa è, diagnosi e trattamento
Ultima modifica 03.02.2023
INDICE
  1. Cos’è il disturbo da alimentazione incontrollata?
  2. Disturbo da alimentazione incontrollata VS bulimia nervosa
  3. Disturbo da alimentazione incontrollata VS obesità
  4. Come capire se si ha un disturbo da alimentazione incontrollata?
  5. Cause di disturbo da alimentazione incontrollata
  6. Diagnosi del disturbo da alimentazione incontrollata
  7. Trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata
  8. Bibliografia

Cos’è il disturbo da alimentazione incontrollata?

Il disturbo da alimentazione incontrollata – o BED, da binge eating disorder – è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) caratterizzato soprattutto da frequenti e ricorrenti episodi di perdita di controllo sul cibo, associati a problemi di natura psicologica e sociale, in assenza di metodi compensatori (digiuno, vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici, attività motoria compulsiva) – invece tipici della bulimia nervosa (BN), del sottotipo binge-purge dell'anoressia nervosa, e di alcuni OSFED (other specified feeding or eating disorder).

Il disturbo da alimentazione incontrollata è uno dei problemi alimentari più diffusi tra gli adulti, anche se tende ad essere più "trascurato" sia sul piano assistenziale, sia su quello della ricerca scientifica – probabilmente perché è considerato meno "pericoloso" nel breve e nel medio termine.

Il disturbo da alimentazione incontrollata è stato differenziato piuttosto recentemente, con alcune difficoltà nello stabilire i criteri diagnostici più adeguati. A causa dell'evoluzione comportamentale soggettiva e della promiscuità degli episodi, spesso non è infatti semplice trovare una netta differenza tra il disturbo da alimentazione incontrollata e la bulimia nervosa, o tra il BED e l'obesità complicata da patologie psichiatriche.

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Disturbo da alimentazione incontrollata VS bulimia nervosa

Gli elementi comuni tra il disturbo da alimentazione incontrollata e la bulimia nervosa sono:

  1. compulsività nell'atto alimentare;
  2. caratteristiche neurobiologiche e controllo cognitivo disfunzionale;
  3. dipendenza dal cibo;
  4. fattori di rischio biologici e ambientali.

Alcuni specialisti considerano ancora il BED un disagio appartenente allo spettro della BN.

Tuttavia, il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato più dall'eccesso di cibo che dalla restrizione dietetica.

Anche chi soffre di BED soffre di un'alterazione della propria immagine corporea e, spesso, si cimenta nel tentativo di dimagrire – che fallisce inesorabilmente a causa delle abbuffate.

Anche nel disturbo da alimentazione incontrollata, la terapia ipocalorica dimagrante – soprattutto non equilibrata o estrema – senza un adeguato supporto psicologico (o meglio, multidisciplinare) rappresenta un fattore di rischio piuttosto che un trattamento terapeutico.

Disturbo da alimentazione incontrollata VS obesità

L'obesità è comune nelle persone che soffrono di disturbo da alimentazione incontrollata, così come i fattori psicologici e psichiatrici negativi: depressione, bassa autostima, lo stress e la noia.

Per quanto riguarda le capacità cognitive, gli individui che mostrano gravi sintomi di abbuffate possono sperimentare piccole disfunzioni nelle funzioni esecutive.

Quelli con BED sono anche a rischio di steatosi epatica alimentare (non alcolica), irregolarità mestruali (come l'amenorrea) e problemi gastrointestinali – come malattia da reflusso gastroesofageo, acidità di stomaco o gastrite.

Come capire se si ha un disturbo da alimentazione incontrollata?

L'abbuffata è il sintomo principale del disturbo da alimentazione incontrollata; tuttavia, non tutti coloro che mangiano in modo incontrollato sono affetti da BED.

Un individuo può abbuffarsi occasionalmente senza sperimentare gli effetti fisici, psicologici o sociali negativi del BED.

La definizione stessa di "abbuffata" non è delle più semplici; diciamo che, rispetto a un comportamento alimentare inadeguatamente eccessivo, l'abbuffata disfunzionale può avere la caratteristica di sovrastare la volontà della persona e la sua consapevolezza. Sono tipiche le dichiarazioni di "non ricordare cosa e quanto si ha mangiato" oppure di "aver divorato senza alcun ordine o logica tutto ciò a disposizione".

Non si commetta però l'errore di credere che la persona "non si renda conto" della propria condizione; il binge eater accoglie le abbuffate nella routine, come dimostra la perpetua sua disponibilità di cibo, pur continuando a sperimentare la compulsività e tutte le emozioni negative che ne conseguono.

A questo, di solito, seguono emozioni di imbarazzo, vergogna, disgusto e depressione, che però non sono esclusivi del BED.

Mi capita spesso di abbuffarmi: come faccio a capire se soffro di BED?

Gli episodi tipici del disturbo da alimentazione incontrollata sono accomunati da tutte le seguenti caratteristiche:

  • Mangiare molto più velocemente del normale e in un breve lasso di tempo;
  • Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente sazi;
  • Mangiare molto senza fame;
  • Percezione della completa perdita di controllo su quanto o cosa si mangia;
  • Le abbuffate possono essere pianificate in anticipo, comportando l'acquisto di cibi gratificanti (snack dolci e salati, gelato ecc.), e l'assegnazione di un momento specifico per le abbuffate (spesso di notte);
  • Mangiare da soli o di nascosto a causa dell'imbarazzo per la quantità di cibo consumato;
  • Ci può essere uno stato mentale di confusione, talvolta quasi di incoscienza;
  • Non avere memoria di cosa è stato mangiato dopo l'abbuffata;
  • Senso di colpa, vergogna o disgusto a seguito di un'abbuffata di cibo;
  • Disturbo dell'immagine corporea – i binge eater sono spesso in sovrappeso, ma ciò che emerge dai colloqui è l'evidente distorsione di "quanto" lo siano in realtà.

Cause di disturbo da alimentazione incontrollata

Come per altri disturbi alimentari, quello da alimentazione incontrollata è un "disturbo espressivo"; rappresenta cioè l'espressione di problemi psicologici più profondi.

È stato riscontrato che le persone che soffrono di disturbo da alimentazione incontrollata hanno un maggior Weight Bias Internalization (WBI), con bassa autostima, modelli alimentari non salutari e insoddisfazione generale del proprio corpo.

Il BED si sviluppa più spesso come risultato o effetto collaterale della depressione, anche se la depressione stessa potrebbe derivare dall'insoddisfazione per la propria forma fisica. È così che si instaura il loop tipico dei DCA, dal quale risulta molto complesso uscire senza un aiuto adeguato.

Il binge eating può anche insorgere come stadio evolutivo di comportamenti alimentari eccessivamente restrittivi, al pari della bulimia.

Soprattutto nelle strategie che prevedono digiuni prolungati, la mente e il corpo si adattano con uno specifico modello comportamentale, che prevede il consumo di una grande quantità di cibo in un periodo di tempo relativamente breve.

Alcuni studi mostrano che il BED ha certamente una base di familiarità e, forse, anche genetica.

Altre ricerche suggeriscono che il disturbo da alimentazione incontrollata può anche essere causato da fattori ambientali e dall'impatto di eventi traumatici (di qualsiasi genere, dall'abuso fisico al lutto, dal bullismo al body shaming, fino allo stress generalizzato).

Altri fattori di rischio possono includere obesità infantile, commenti critici sul peso (soprattutto dai genitori o da altri familiari), bassa autostima, depressione e abusi fisici o sessuali durante l'infanzia.

Il disturbo da alimentazione incontrollata è fortemente influenzato dalle separazioni familiari, dalla morte dei familiari e dalle interazioni negative genitore-figlio.

Poiché i disturbi alimentari riducono le capacità di coping, è probabile che le abbuffate costituiscano un coping negativo di rimpiazzo dei modelli funzionali e positivi.

In alcune ricerche è stata dimostrata una correlazione tra la restrizione dietetica (digiuno, riduzione dell'apporto calorico, esclusione di certi alimenti ecc.) e il verificarsi di abbuffate. Il rapporto tra dieta rigorosa e alimentazione incontrollata è caratterizzato da un circolo vizioso.

Negli Stati Uniti, si stima che al 3,5% delle giovani donne e al 30-40% delle persone che cercano di perdere peso, possa essere diagnosticato un disturbo da alimentazione incontrollata.

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Diagnosi del disturbo da alimentazione incontrollata

Classificazione internazionale delle malattie

L'aggiornamento del 2017 alla versione americana dell'ICD-10 definisce il BED come:

episodi frequenti e ricorrenti di abbuffate (una volta alla settimana o più per un periodo di diversi mesi) che non sono regolarmente seguiti da comportamenti compensatori inappropriati volti a prevenire l'aumento di peso.

Secondo la classificazione ICD-11 del BED dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la gravità del disturbo può essere classificata come:

  • lieve (1-3 episodi/settimana);
  • moderata (4-7 episodi/settimana);
  • grave (8-13 episodi/settimana);
  • estrema (>14 episodi/settimana).

Manuale diagnostico e statistico

Il disturbo da alimentazione incontrollata è stato incluso per la prima volta nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) nel 1994 come una particolare "caratteristica" aspecifica dei disturbi alimentari o come un disturbo alimentare non altrimenti specificato.

Nel 2013, nel DSM-5, ha ottenuto il riconoscimento formale come condizione psichiatrica a sé stante.

Il disturbo ha ora una propria categoria nel DSM-5, che delinea i segni e i sintomi che devono essere presenti per classificare il comportamento di una persona con disturbo da alimentazione incontrollata.

Il metodo elitario per la diagnosi di BED sono due: un'intervista strutturata con i criteri del DSM-5 e l'Eating Disorder Examination.

Il colloquio clinico non richiede più di 75 minuti e ha un approccio sistematico. L'Eating Disorder Examination è un'intervista semi-strutturata che identifica la frequenza delle abbuffate e le caratteristiche associate al disturbo alimentare.

Trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata

Sono mezzi terapici per il trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata il counseling psicologico e la somministrazione di alcuni farmaci (come la lisdexamfetamina e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o SSRI).

In linea generale, è sempre consigliato il trattamento multidisciplinare (psicologo, psichiatra, internista e dietista).

Counseling psicologico

La terapia cognitivo comportamentale (CBT) si è dimostrata una forma di trattamento più efficace per il BED rispetto ai programmi comportamentali per la perdita di peso.

Il 50% degli individui BED ottiene una remissione completa dalle abbuffate e il 68-90% riduce la quantità di episodi di abbuffate.

La CBT ha anche dimostrato efficacia per affrontare i problemi di immagine corporea e le comorbilità psichiatriche (ad esempio la depressione) associate al disturbo.

L'obiettivo della CBT è interrompere il comportamento delle abbuffate, imparare a creare un normale programma alimentare, cambiare la percezione del peso e delle proprie forme, e sviluppare atteggiamenti positivi nei confronti del proprio corpo.

Sebbene questo trattamento abbia successo nell'eliminare gli episodi di abbuffate, non porta alla perdita di peso in maniera diretta.

Revisioni recenti hanno concluso che gli interventi psicologici come la psicoterapia e gli interventi comportamentali sono più efficaci degli interventi farmacologici per il trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata.

Una meta-analisi ha concluso che la psicoterapia basata sulla CBT non solo ha migliorato significativamente la sintomatologia del binge eating, ma ha anche ridotto significativamente il BMI.

Farmaci

A partire dal 2021, la lisdexamfetamina è il primo e unico farmaco formalmente approvato dalla USFDA (Food and Drug Administration degli Stati Uniti) per il trattamento del BED, e viene utilizzato per il trattamento dei casi da moderati a gravi negli adulti.

Si ritiene che la lisdexamfetamina tratti il BED attraverso una combinazione di effetti sull'appetito e sulla sazietà, sulla sensazione di appagamento e sui processi cognitivi, tra cui l'attenzione, l'impulsività e l'inibizione comportamentale.

Nel trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata vengono utilizzate altre tre classi di farmaci: antidepressivi, anticonvulsivanti e farmaci anti-obesità.

I farmaci antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) riducono efficacemente gli episodi di abbuffate e il peso.

Allo stesso modo, i farmaci anticonvulsivanti come topiramato e zonisamide possono essere in grado di sopprimere efficacemente l'appetito. Tuttavia, l'efficacia a lungo termine dei farmaci per il disturbo da alimentazione incontrollata è attualmente sconosciuta. Per i pazienti BED con episodi maniacali, si raccomanda risperidone. Se i pazienti affetti da BED soffrono di depressione bipolare, è più appropriato utilizzare la lamotrigina.

In base agli esperimenti, farmaci antidepressivi, anticonvulsivanti e farmaci anti-obesità sono superiori al placebo nel ridurre le abbuffate.

I farmaci non sono tuttavia considerati una scelta primaria perché gli approcci psicoterapeutici, come la CBT, sono più efficaci.

Una meta-analisi ha concluso che l'uso di farmaci non ha ridotto gli episodi di abbuffate e il BMI dopo il trattamento a 6-12 mesi; ciò indica un potenziale di ricaduta dopo la sospensione.

Sebbene alcuni pazienti possano trarre beneficio dai farmaci anticonvulsivanti e anti-obesità per la perdita di peso, come fentermina/topiramato, non vengono considerati veri e propri coadiuvanti della psicoterapia.

Il blocco dei recettori degli oppioidi porta a una minore assunzione di cibo. Inoltre, il bupropione e il naltrexone, usati insieme, possono causare perdita di peso. La loro combinazione alla psicoterapia CBT può portare a risultati migliori per il BED.

Chirurgia

La chirurgia bariatrica è stata proposta come approccio per il trattamento del disturbo da alimentazione incontrollata; una recente meta-analisi ha mostrato che circa due terzi delle persone che cercano questo tipo di intervento chirurgico per perdere peso soffre di BED.

Diversamente dalle persone sane, prima dell'intervento chirurgico, i pazienti tendono ad avere risultati di perdita di peso peggiori e hanno maggiori probabilità di continuare a mostrare comportamenti alimentari negativi.

Interventi sullo stile di vita

Altri trattamenti per il BED includono gli interventi sullo stile di vita come allenamento fisico, gruppi di supporto tra pari e indagini sulle anomalie ormonali.

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer