Disidratazione nei Bambini
Ultima modifica 03.11.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Disidratazione nei Bambini
  3. Cause
  4. Sintomi
  5. Diagnosi
  6. Cura

Introduzione

Importanza dell’Acqua e Disidratazione

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/11/03/disidratazione-nei-bambini-orig.jpeg Shutterstock

L'acqua è una sostanza e un nutriente fondamentale per l'organismo umano. Non a caso, senza poter contare su di essa, l'essere umano è in grado di sopravvivere soltanto per alcuni giorni.

L'acqua è il costituente principale dell'organismo umano: rappresenta, infatti, tra il 50 e l'80% del peso corporeo di un essere umano (50%, nelle persone anziane, e 80%, nei bambini).

L'importanza dell'acqua è da ricercarsi, ovviamente, nelle sue funzioni, che sono:

La carenza di acqua nell'organismo umano prende il nome di disidratazione.
Associata a una perdita di sali, la disidratazione è una condizione molto pericolosa: una diminuzione del 6-7% dell'acqua corporea totale, infatti, è sufficiente per mettere in pericolo la sopravvivenza dell'essere umano.

Per approfondire: Disidratazione: Cos'è?

Disidratazione nei Bambini

I bambini sono soggetti particolarmente a rischio di disidratazione, più degli adulti.
La disidratazione nei bambini è una condizione molto temuta.
Essa si manifesta con segni e sintomi abbastanza specifici; pertanto, è bene conoscerli, per poter intervenire per tempo nel modo più appropriato.
Come anticipato, nei bambini, l'acqua presente nell'organismo rappresenta l'80% del peso corporeo.

Per evitare che un bambino vada incontro a uno stato di disidratazione è fondamentale porre attenzione a tutto ciò che determina una perdita di acqua corporea e provvedere a un adeguato apporto del nutriente dall'esterno. Per esempio, è molto importante tenere conto della consistenza delle feci (la presenza di diarrea protratta nel tempo comporta una notevole perdita di acqua) o di una condizione di vomito ripetuto; inoltre, è indispensabile considerare le perdite di acqua verificatesi tramite la sudorazione (perdite sulle quali incidono fattori come l'attività motoria dell'individuo e, specie nei più piccoli, il vestiario).

Disidratazione nei Bambini: Perché è pericolosa?

Sia nei bambini che negli adulti, la disidratazione è pericolosa per diversi motivi; ecco quali:

  • In un organismo disidratato, il meccanismo della sudorazione si blocca, in modo da risparmiare la poca acqua rimasta nel corpo.
    La mancata secrezione di sudore, però, causa un notevole surriscaldamento organico, con ripercussioni negative sul centro termoregolatorio ipotalamico (si veda articolo dedcato al colpo di calore).
  • In presenza di disidratazione, la volemia si riduce; di conseguenza, il sangue circola meno bene nei vasi, il cuore si affatica e può insorgere, nei casi estremi, il collasso cardiocircolatorio.

Cause

Disidratazione nei Bambini: come avviene?

Come negli adulti, anche nei bambini la disidratazione può verificarsi per effetto di:

Molto spesso, le due situazione sopraccitate sono concomitanti, ossia a una cospicua perdita di acqua non segue un adeguato apporto di liquidi dall'esterno.

È importante segnalare che, sebbene possa sembrare il rimedio più scontato, la somministrazione di liquidi per bocca non è sempre attuabile: è il caso, per esempio, di un bambino con vomito, il quale non riesce a trattenere qualsiasi liquido ingerito per bocca.

Cause di Disidratazione nei Bambini: Quali sono?

La causa più comune di disidratazione severa nel bambino è la gastroenterite acuta.
Molto rara al di sotto dei tre mesi di età, la gastroenterite acuta consiste in una violenta infiammazione delle pareti interne dello stomaco e dell'intestino, caratterizzata da diarrea e sostenuta perlopiù da infezioni virali (Rotavirus, Norwalk virus e Adenovirus).
È da segnalare che nelle fasi iniziali di questa condizione infiammatoria può essere presente anche vomito.

Tra le altre cause di disidratazione nei bambini, rientrano:

Per approfondire: Rotavirus: Cos'è?

Sintomi

Disidratazione: i Sintomi tipici nel Bambino

Nei neonati e nei bambini, la disidratazione si manifesta tipicamente con:

  • Secchezza di bocca, lingua e mucose in generale;
  • Assenza di lacrime durante il pianto;
  • Occhi infossati;
  • Svogliatezza e irritabilità;
  • Mancanza di energia e letargia (attività rallentate, sonno e difficoltà di risveglio);
  • Cute fredda, secca e anelastica;
  • Riduzione importante della frequenza di minzione;
  • Pannolino asciutto per più di tre ore (è indicativo di una minzione poco frequente nei bambini più piccoli);
  • Fontanella infossata (nel lattante);
  • Tachicardia e tachipnea;
  • Senso di sete importante (questo sintomo è più facile da notare nei bambini più grandi, che riescono a esprimere meglio i propri bisogni).
Per approfondire: Sintomi della Disidratazione

Disidratazione nei Bambini: Gradi e Sintomatologia

È possibile distinguere tre gradi (o livelli) di disidratazione nei bambini:

  • La disidratazione di grado lieve, in cui la perdita di acqua è pari al 3-5% del peso corporeo totale;
  • La disidratazione di grado moderato, in cui la perdita idrica è pari al 6-9% del perso corporeo complessivo;
  • La disidratazione di grado severo, in cui la perdita di acqua è pari o superiore al 10% del peso corporeo totale.

Disidratazione Lieve nei Bambini: Sintomi

In genere, quando è di grado lieve, la disidratazione nei bambini risulta essere asintomatica. Ciò è pericoloso, perché i genitori potrebbero non rendersi conto del problema.

Disidratazione Moderata nei Bambini: Sintomi

In presenza di una disidratazione di grado moderato, il piccolo paziente diviene sofferente e manifesta sete, irritabilità, cute fredda, secca e anelastica, secchezza delle labbra e delle mucose, occhi infossati, riduzione della lacrimazione, riduzione della frequenza di minzione e fontanella infossata (nel lattante).

In presenza di questi sintomi, i genitori dovrebbero contattare immediatamente il pediatra.

Disidratazione Severa nei Bambini: Sintomi

Quando è severa, oltre ai sintomi precedenti, la disidratazione nei bambini comporta anche letargia, tachicardia (aumento del numero di battiti cardiaci), tachipnea (aumento del numero degli atti respiratori) e un allungamento del tempo di riempimento capillare.

A questi livelli, la disidratazione rappresenta un'emergenza medica, da trattare in pronto soccorso. Qui, i medici valuteranno, dapprima, le condizioni di equilibrio idrosalino del piccolo paziente; quindi, successivamente, provvederanno a correggere in modo adeguato le perdite di acqua e di sali per mezzo di infusioni per via parenterale (la perdita di acqua comporta, in parallelo, una dispersione di sali).

Disidratazione nei Bambini: condizioni associate

In genere, la disidratazione nei bambini si associa (in quanto ne è una conseguenza) a condizioni, quali:

  • Vomito;
  • Diarrea;
  • Febbre maggiore di 38°C.

Diagnosi

Diagnosi Disidratazione nei Bambini: come riconoscerla

Per la diagnosi di disidratazione nel bambino, sono fondamentali la valutazione dei sintomi e dei segni (esame obiettivo), e l'anamnesi.

In particolare, merita un approfondimento l'esame obiettivo:

  • Questa indagine permette di risalire al grado di disidratazione del piccolo paziente; confrontando il peso abituale del bimbo con quello misurato al sospetto di disidratazione, infatti, è possibile calcolare il deficit idrico.
  • Nel corso dell'esame obiettivo, inoltre, il medico provvede a misurare un altro parametro importante per la stima del grado di severità della disidratazione: il cosiddetto tempo di riempimento capillare.
    Il tempo di riempimento capillare (CRT) è un test diagnostico non invasivo, che permette di valutare molto rapidamente la perfusione sistemica e consiste nel comprimere il letto capillare (in genere sul palmo della mano o sul polpastrello) e contare il tempo impiegato per la ricomparsa del flusso, facendo riferimento al cambiamento di colore della pelle.
    Se il tempo di riempimento capillare risulta maggiore di 2 secondi, si rientra nel patologico.
    Gli individui in uno stato di disidratazione presentano un tempo di riempimento capillare allungato.

Scala di Disidratazione Clinica

Uno strumento utile alla stima della disidratazione nei bambini, che usano i medici ma che può risultare utile anche ai genitori, è la cosiddetta scala di disidratazione clinica.
La scala di disidratazione clinica prende in considerazione i sintomi tipici della disidratazione nel bambino e vi assegna un punteggio crescente da 0 a 2, in base alla loro gravità; considera, per esempio, la lacrimazione e vi assegna il punteggio di 0, se è normale, di 1, se è soltanto in parte ridotta, e di 2, se è assente.

Se il risultato complessivo dei vari punteggi assegnati ai sintomi è maggiore di 5, il piccole paziente è in uno stato di disidratazione moderata o grave.  

Cura

Disidratazione nei Bambini: Cosa Fare?

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/09/15/disidratazione-sintomi---bambini-orig.jpeg Shutterstock

Stimata la severità della disidratazione, il passo successivo consiste nel calcolare quanti liquidi somministrare al paziente. Questa operazione è facilmente eseguibile ricordando che un litro di fluidi pesa un chilo; pertanto, un bimbo di 20 chili con una disidratazione del 5% ha perso un chilo di peso corporeo (0.05 x 20 kg = 1 kg); quindi, ha un deficit di fluidi pari a un litro.

Nella disidratazione lieve e moderata la terapia idratante orale è il metodo di prima scelta; si basa sulla somministrazione di apposite bevande iposmolari, acquistabili in farmacia, come il Pedialyte o l'Infalytr.

Per bambini di età superiore ai due anni si possono utilizzare anche bevande reidratanti per sportivi.
Le linee guida consigliano di iniziare la terapia somministrando per os (via orale) 5 ml di soluzione reidratante ogni cinque minuti, aumentandola gradualmente a seconda della tollerabilità.
Più in generale, è importante somministrare piccole quantità di liquidi ad intervalli molto frequenti.

Per nessun motivo utilizzare bibite gassate e succhi di frutta, che – essendo soluzioni ricche di zucchero, quindi iperosmolari – peggiorerebbero la diarrea e la disidratazione.
La semplice acqua, dall'altra parte, normalmente non contiene abbastanza sali minerali e può provocare squilibri elettrolitici, con rischio di convulsioni.

Se non si hanno a disposizione bevande reidratanti, l'ideale è prepararle in autonomia, sciogliendo in un litro di acqua quattro cucchiaini di zucchero, mezzo cucchiaino di sale, mezzo cucchiaino di cloruro di potassio e mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio.

La normale alimentazione andrà ripresa appena il bimbo sarà in grado di tollerarla.

A livello ospedaliero, quando il bambino si presenta con disidratazione severa, o nel caso in cui non sia possibile reidratare per via orale a causa del vomito persistente, si ricorre alla terapia endovenosa (infusa con boli di 20 ml/kg fino a risoluzione dello shock). Il vomito, di per sé, non rappresenta una controindicazione alla reidratazione orale e può essere risolto attraverso l'impiego di antiemetici (ovviamente secondo quanto consigliato dal pediatra).