Cos'è il clisma opaco
Il clisma opaco è un esame radiologico dell'intestino crasso (colon, sigma e retto). Al fine di rendere ben visibile questa regione, è necessario introdurre per via rettale, attraverso l'ano, un opportuno mezzo di contrasto. Il paziente, dal canto suo, deve rispettare con cura alcune indicazioni sia durante l'esame, sia nei tre giorni che lo precedono.
Perché si Esegue
Il clisma opaco è una procedura medica eseguita per esaminare e diagnosticare i problemi del grosso intestino. Le sue applicazioni, in parte limitate dall'avvento della colonscopia, vanno dall'investigazione di particolari sintomi (sanguinamento rettale, diarrea cronica, alterazioni dell'alvo, dolore addominale), alla diagnostica di malattie o alterazioni specifiche, come stenosi, occlusioni intestinali, poliposi, alterazioni della motilità dei visceri, diverticolosi e cancro al colon. Rispetto al clisma opaco, la colonscopia presenta il grosso vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti e di fornire informazioni più accurate, dal momento che può associarsi al prelievo di una piccola quantità di tessuto anomalo (biopsia). Si tratta comunque di un esame maggiormente invasivo.
Come si Esegue
Per valutare lo stato di salute del colon, il medico radiologo ha a disposizione due principali tecniche: il clisma opaco convenzionale e il clisma opaco a doppio contrasto. In entrambi i casi è necessario introdurre per via rettale un opportuno mezzo di contrasto radiopaco, generalmente bario solfato, poiché in sua assenza l'immagine radiografica non permetterebbe di porre alcun tipo di diagnosi.
Un tubicino ben lubrificato viene quindi inserito nel retto e una volta posizionato viene rilasciato gradualmente il mezzo di contrasto. L'operazione di riempimento può essere facilitata dall'insufflazione di aria in un piccolo palloncino collocato sulla punta della sonda, in modo da favorire la ritenzione del bario all'interno del colon. Il tutto avviene sotto controllo radioscopico da parte dello specialista. Prima di introdurre la sonda viene eseguita una prima radiografia per accertarsi che il colon sia ben pulito.
Le varie manovre di riempimento determinano uno stimolo all'evacuazione, talvolta intenso, che dev'essere controllato fino al via libera del personale. Ricevuto l'ok, il clisma può essere evacuato ed una volta svuotato l'intestino è necessario sottoporsi ad ulteriori radiografie. Nel complesso, l'esame è generalmente ben tollerato e risulta solo lievemente fastidioso.
Nel clisma opaco a doppio contrasto, dopo l'evacuazione viene insufflata aria nel colon allo scopo di distenderne le pareti e generare immagini di migliori qualità, capaci di mostrare anche alterazioni assai limitate. Per questo motivo il clisma opaco a doppio contrasto viene generalmente preferito alla tecnica convenzionale.
Per facilitare la distensione dei visceri intestinali e ridurre il fastidio, vengono talvolta somministrati per iniezione dei farmaci antispastici.
Qualsiasi tecnica procedurale venga adottata, l'esame richiede l'esecuzione di radiografie in diverse posizioni per osservare i vari tratti dell'intestino.
Durata
La durata del clisma opaco è molto variabile e dipende dalle condizioni e dalla collaborazione del paziente, nonché dal tipo di apparecchiatura impiegata; mediamente l'esame dura dai 20 ai 40 minuti.
Prepararsi all'esame
La dieta per il clisma opaco
La preparazione del paziente al clisma opaco inizia alcuni giorni prima dell'esame, durante i quali si raccomanda di adottare una dieta povera di scorie per eliminare residui fecali solidi e liquidi che impedirebbero una corretta osservazione del colon. Andranno pertanto allontanati alimenti integrali, frutta, verdure, legumi, pane, pasta, zucchero, vino, liquori e cibi grassi. Sono invece consentiti e consigliati la carne alla griglia, il pesce bollito, il brodo, il riso e le uova sode. Il giorno precedente all'esame, l'alimentazione - particolarmente leggera e quasi esclusivamente liquida - verrà integrata con opportune preparazioni lassative secondo quanto prescritto dal medico.
Controindicazioni
Il clisma opaco non viene generalmente eseguito in gravidanza, sia essa certa o sospetta, poiché i raggi X possono determinare danni al nascituro. Se si soffre di cardiopatia, diabete, glaucoma o allergie, è buona regola comunicarlo al personale prima dell'esame. Eventuali medicinali assunti andranno comunicati almeno una settimana prima dell'appuntamento.
Pur non trattandosi di procedura ad alto rischio, esiste, all'atto dell'insufflazione d'aria, la remota possibilità di perforazione della parete intestinale, specie in presenza di diverticoli. In tal caso si dovrà procedere ad intervento chirurgico di chiusura. Piccoli sanguinamenti possono verificarsi durante l'esame, soprattutto in pazienti che presentano varici del plesso emorroidario.
Non vi e alcuna prescrizione o precauzione particolare da osservare dopo l'esecuzione del clisma opaco. Alcuni farmaci, talvolta somministrati durante l'esame, possono provocare qualche problema transitorio alla vista; in tal caso si sconsiglia di mettersi alla guida. Durante la giornata può persistere una sensazione di fastidio o di pienezza, che si risolve spontaneamente con il riposo e le successive evacuazioni, durante le quali viene eliminato il bario residuo che conferisce alle feci un colorito biancastro. Poiché il bario utilizzato durante il clisma opaco può determinare stitichezza, nei giorni successivi è importante assumere liquidi in abbondanza; se ciò non fosse sufficiente il medico potrà eventualmente prescrivere un lassativo.
Il clisma opaco non può e non dev'essere eseguito impiegando mezzo di contrasto baritato qualora vi sia il sospetto di una perforazione intestinale e/o di emorragia, poiché il bario non viene assorbito dall'organismo e dovrebbe quindi essere eliminato per via chirurgica. Se ne sconsiglia l'impiego anche in presenza di diverticolosi, per il maggior rischio di perforazione durante l'esecuzione del test. In questi casi, il clisma opaco viene eseguito impiegando un mezzo di contrasto iodato, solubile e riassorbibile.