Ultima modifica 06.02.2020

Cos'è ?

Claudicatio intermittens è il termine che i medici attribuiscono ad un dolore, solitamente descritto come crampo muscolare, che colpisce tipicamente il polpaccio, aggravandosi con l'esercizio fisico ed alleviandosi con il riposo. Claudicatio intermittensIl paziente assume così una deambulazione intermittente, con pause forzate per placare il dolore.

Cause

Il più delle volte, la claudiacatio intermittens rappresenta la tipica manifestazione della malattia arteriosa occlusiva periferica. Si tratta di un processo morboso che evolve lentamente, portando alla formazione di ateromi nelle pareti dei grossi vasi arteriosi [gli ateromi sono accumuli lipidici (colesterolo e acidi grassi), detriti cellulari (soprattutto di macrofagi), sali di calcio e tessuto connettivo]. Questa patologia, chiamata aterosclerosi, prende il nome di malattia arteriosa occlusiva periferica quando gli ateromi compromettono il normale flusso ematico a livello degli arti, con ripercussioni anche gravi sulle capacità funzionali e sulla qualità di vita del paziente. Anche se questa zoppia può essere scatenata da altre cause, come la stenosi del canale vertebrale, in quest'articolo ci occuperemo del suo legame con l'arteriopatia periferica occlusiva.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Claudicatio intermittens


La tipica manifestazione della claudicatio intermittens sta nel significato stesso del termine, che potremmo italianizzare in zoppia intermittente. Il paziente lamenta un dolore crampiforme durante la deambulazione, localizzato a livello del polpaccio quando è interessata l'arteria femoro-poplitea, o a livello del fianco o della natica quando è interessata l'arteria iliaca. Tipicamente, il dolore è placato dal riposo, mentre quando permane a lungo anche al termine dell'esercizio fisico, l'occlusione vascolare è particolarmente severa. I sintomi dolorosi, com'è facilmente intuibile, dipendono dall'insufficiente flusso sanguigno sotto sforzo, per cui il muscolo inizia a lavorare in anaerobiosi con comparsa di acido lattico e dolore; se vogliamo è lo stesso fenomeno che limita la prestazione atletica nei soggetti perfettamente sani. Proprio come questi sportivi possono elevare le proprie prestazioni attraverso un regolare esercizio fisico, anche gli individui che soffrono di claudicatio intermittens possono migliorare notevolmente la propria condizione fisica svolgendo l'attività più consona al loro stato di salute.

L'arteriopatia periferica occlusiva può essere suddivisa in quattro stadi:

  • I stadio: assenza di claudicatio;
  • II stadio: presenza di claudicatio intermittens:
    •   IIa: distanza percorsa in assenza di dolore inferiore di almeno 150 metri;
    •   IIb: distanza percorsa in assenza di dolore inferiore ai 150 metri;
  • III stadio: claudicatio intermittens con dolore periferico a riposo;
  • IV stadio: claudicatio intermittens con lesioni tissutali periferiche (necrosi, gangrena).

Altri sintomi che possono accompagnarsi alla claudicatio intermittens sono l'impotenza sessuale, la diminuzione o l'assenza di polsi distali, il pallore, la cianosi e la freddezza delle estremità , la ridotta tolleranza agli sforzi fisici, la parestesia periferica (formicolii), la perdita dei peli, l'assottigliamento della cute e l'ispessimento delle unghie.

Fattori di rischio

Diagnosi

La diagnosi si basa sulla ricerca dei sintomi e dei segni sopra-riportati, con conferma diagnostica tramite l'indice di pressione sistolica a riposo e sotto sforzo (rapporto tra pressione arteriosa misurata alla caviglia e al braccio), eco-color-doppler, angiografia o angio RM.

Utile per stabilire un adeguato trattamento, il dosaggio plasmatico del colesterolo HDL, LDL, e totale, dei trigliceridi, del fibrinogeno e della glicemia.

Trattamento

Vedi anche: Farmaci per la cura della Claudicatio intermittens


Il trattamento della Claudicatio intermittens dipende dalla gravità della zoppia. Alcuni provvedimenti generali, come quelli dietetico - comportamentali, sono validi un po' per tutti gli stadi clinico-evolutivi, mentre altri sono specifici. Tra gli interventi di carattere generale ricordiamo l'abolizione del fumo, la moderazione dell'alcol e la correzione dietetica della dislipidemia, dell'iperglicemia, dell'ipertensione e del sovrappeso (vedi: dieta e diabete, dieta ed aterosclerosi, dieta ed ipertensione). L'attività fisica è forse la miglior medicina, anche in virtù degli scarsi effetti collaterali; si dovrebbe pertanto evitare di cadere in quel circolo vizioso per cui, a causa della zoppia che l'accompagna, il livello di esercizio fisico viene progressivamente ridotto. Nulla di più sbagliato; quando la camminata causa problemi particolarmente invalidanti, si può provare con la bicicletta (magari quella da camera reclinata), o viceversa; in alternativa possono essere utili attività in acqua. Il tutto, ovviamente, previo consiglio di un esperto in materia (l'attività fisica, essendo alla stregua di un vero e proprio farmaco, può ad esempio richiedere una riduzione del dosaggio di medicinali assunti contemporaneamente).

La terapia farmacologica può avvalersi di antiaggreganti piastrinici, ipocolesterolemizzanti, vasodilatatori, anti-ipertensivi ed ipotrigliceridemizzanti. In campo fitoterapico, il ginkgo biloba rappresenta la droga per eccellenza nel trattamento della claudicatio intermittens; anche l'aglio può essere d'aiuto. In entrambi i casi vale il discorso fatto per l'attività fisica: va quindi condannato il ricorso spontaneo a questi preparati ed incentivato il preventivo consulto medico.

Nei casi più gravi, la Claudicatio intermittens può richiedere un intervento chirurgico di by-pass o tecniche di angioplastica.