Cosa sono gli antinfiammatori FANS?
Gli antinfiammatori FANS - o, più semplicemente, FANS - sono farmaci antiflogistici largamente impiegati in terapia per il trattamento di molteplici disturbi di natura infiammatoria.
Più nel dettaglio, i FANS - acronimo di Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei - che espletano la loro azione interferendo con la sintesi di alcuni mediatori della risposta infiammatoria.
I FANS ad oggi disponibili sul mercato farmaceutico sono davvero molti, così come sono molti i medicinali che li contengono e le vie di somministrazione attraverso le quali possono essere assunti.
Lo sapevi che…
In lingua inglese gli antinfiammatori non steroidei sono noti con il nome di NSAIDs, acronimo di Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drugs.
A cosa servono i FANS?
Come abbiamo detto, i FANS sono antinfiammatori; il loro impiego, pertanto, è utile in tutti quei casi in cui sussistono dei processi flogistici che si manifestano con segni tipici quali arrossamento, gonfiore e dolore. Alcuni antinfiammatori FANS, inoltre, sono dotati di attività antipiretica, rivelandosi utili anche nel trattamento della febbre.
Per approfondire: Infiammazione e FANSFANS: quali sono?
Sono diversi i principi attivi appartenenti al gruppo degli antinfiammatori non steroidei ed elencarli tutti può rivelarsi un'impresa piuttosto complessa. Tuttavia, è possibile classificarli in diversi gruppi in funzione della loro struttura chimica nel seguente modo:
- Salicilati;
- Acidi arilalcanoici a loro volta suddivisibili in:
- Acidi arilacetici ed eteroarilacetici;
- Acidi arilpropionici ed eteroarilpropionici.
- Acidi fenamici o acidi N-arilantranilici;
- Oxicam;
- Derivati pirazolonici.
Di seguito, le caratteristiche di questi gruppi verranno brevemente descritte e per ciascun gruppo verranno indicati quali FANS ne costituiscono i principali esponenti.
Salicilati
I salicilati costituiscono i primi antinfiammatori non steroidei ad essere stati sintetizzati e impiegati in terapia: difatti, il capostipite di questo gruppo - il sale sodico dell'acido salicilico - fu impiegato in ambito terapeutico nei primi anni della seconda metà del 1800. Con il progredire della ricerca si arrivò alla sintesi di un nuovo e più efficace salicilato: l'acido acetilsalicilico. Tutt'oggi impiegato, questo salicilato decretò la fine dell'uso dell'acido salicilico come antiflogistico.
Lo sapevi che…
Oggi, l'acido salicilico viene utilizzato in campo farmaceutico e in cosmesi solo per uso cutaneo come agente cheratolitico.
L'acido acetilsalicilico è noto nel linguaggio comune anche con il nome commerciale "Aspirina" che gli fu attribuito dal direttore del reparto di farmacologia dell'industria Beyer, in Germania.
Dal punto di vista chimico, l'acido acetilsalicilico può essere considerato come un derivato acetico del suo precursore acido salicilico, ottenuto per acetilazione del gruppo ossidrilico in esso contenuto. È dotato di attività antinfiammatoria, analgesica e anche antipiretica.
Lo sai che…
L'acido acetilsalicilico non è solo un efficace antinfiammatorio, ma - agli opportuni dosaggi - si è rivelato utile anche nel trattamento di altre malattie (come il trattamento della sindrome di Kawasaki nei bambini) e nella prevenzione della formazione di coaguli di sangue in pazienti a rischio di eventi cardiovascolari.
Acidi arilalcanoici
Il gruppo degli acidi arilalcanoici è il gruppo di FANS più vasto e, probabilmente, quello maggiormente studiato. A sua volta, questo gruppo può essere ulteriormente suddiviso in:
Acidi arilacetici ed eteroarilacetici
Appartengono a questo sottogruppo principi attivi antinfiammatori non steroidei, quali:
- L'indometacina (si stima che la sua attività analgesica sia dieci volte maggiore di quella dell'acido acetilsalicilico);
- Il diclofenac (disponibile all'interno di moltissimi medicinali adatti alle più svariate vie di somministrazione e al trattamento di differenti disturbi e malattie).
Acidi arilproprionici ed eteroarilpropionici
Appartengono a questo sottogruppo di FANS principi attivi come:
- L'ibuprofene (disponibile all'interno sia di farmaci di libera vendita - SOP e OTC - che di farmaci per l'acquisto dei quali è necessario presentare la ricetta medica);
- Il ketoprofene (dal punto di vista dell'azione analgesica e antiflogistica, il ketoprofene è meno potente dell'indometacina, ma il potere gastrolesivo è analogo);
- Il naprossene (la sua attività gastrolesiva è inferiore di quella di acido acetilsalicilico e ketoprofene; è disponibile all'interno di farmaci OTC e di medicinali acquistabili solo con ricetta medica);
- Il flurbiprofene (è un altro FANS largamente impiegato in ambito terapeutico, può essere assunto attraverso differenti vie di somministrazione);
- Il ketorolac (è un derivato eteroarilpropionico ciclizzato ampiamente utilizzato in terapia e disponibile in medicinali per uso orale, oculare e parenterale).
Acidi fenamici (o acidi N-arilantranilici)
Al gruppo degli acidi fenamici appartengono:
- L'acido mefenamico (non più in commercio in Italia);
- L'acido flufenamico (disponibile solo all'interno di creme cutanee in associazione ad altri principi attivi).
Dal punto di vista chimico, gli acidi fenamici sono isosteri azotati dell'acido salicilico.
Oxicam (o oxicami)
Fra i principi attivi antinfiammatori non steroidei appartenenti a questo gruppo ritroviamo:
La realizzazione di questa particolare tipologia di antinfiammatori FANS è stata fatta con l'intento di produrre antinfiammatori non steroidei non carbossilici che fossero tuttavia potenti e ben tollerati.
Derivati pirazolonici
A questo gruppo di antinfiammatori FANS appartengono principi attivi come il fenilbutazone e l'acido flufenamico. Tali antinfiammatori non steroidei, tuttavia, non vengono utilizzati di frequente e il loro impiego è stato limitato all'uso cutaneo per via degli effetti collaterali che possono causare.
Come agiscono?
FANS meccanismo d'azione: come funzionano?
Il meccanismo d'azione dei FANS è comune a tutti i principi attivi appartenenti a questa classe di farmaci. Nel dettaglio, essi interferiscono con la sintesi delle prostaglandine coinvolte nei processi infiammatori attraverso l'inibizione di un particolare enzima chiamato ciclossigenasi (COX). Questo enzima è responsabile della conversione dell'acido arachidonico in prostaglandine della serie 2 che, in seguito ad una cascata di reazioni, vengono ulteriormente convertite in altre prostaglandine della serie 2 e in trombossano A2.
Per approfondire: Prostaglandine: funzioni, ruolo nell'infiammazione e in terapiaDell'enzima ciclossigenasi attualmente sono conosciute tre diverse isoforme:
- La ciclossigenasi 1 o COX-1: si tratta di un'isoforma costitutiva che vienenormalmente espressa nelle cellule poiché coinvolta nella loro omeostasi.
- La ciclossigenasi 2 o COX-2: si tratta di un'isoforma inducibile, ossia di un'isoforma che non sempre è funzionante, ma viene attivata solo in seguito a danno tissutale. La COx-2 è responsabile della sintesi delle cosiddette prostaglandine pro-infiammatorie.
- La ciclossigenasi 3 o COX-3: è l'isoforma meno conosciuta, difatti, molte delle sue caratteristiche e funzioni rimangono al momento incomprese. Tuttavia, si ritiene che si trovi a livello centrale.
Grazie all'inibizione dell'enzima COX, pertanto, gli antinfiammatori FANS sono in grado di impedire ad alcuni importanti mediatori dei processi flogistici di espletare la loro azione, contrastando la stessa infiammazione e i sintomi da essa indotta.
Per approfondire: FANS e Prostaglandine: quale relazione?Sulla base di quanto sopra esposto, affinché possa essere espletata un'azione antinfiammatoria in assenza di effetti collaterali, i FANS dovrebbero avere come unico bersaglio la COX-2, poiché diretta responsabile della sintesi di prostaglandine che favoriscono i processi flogistici. Tuttavia, nella realtà dei fatti non è proprio così, o meglio, non lo è per tutti. Difatti, possiamo distinguere:
- I FANS non selettivi: questi antinfiammatori non steroidei, come si può facilmente intuire, inibiscono sia la COX-1 che la COX-2. La conseguenza di questa doppia inibizione si riflette sulla presenza di alcuni effetti indesiderati tipici, riconducibili proprio all'inibizione della forma costitutiva di tipo 1 (soprattutto, effetti indesiderati a carico del tratto gastrointestinale). Ciononostante, è bene sottolineare che questi FANS sono ritenuti sicuri ed efficaci e se ne fa un ampio uso in terapia.
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- I FANS selettivi o coxib (talvolta chiamati anche coxibi): questi antinfiammatori non steroidei sono stati specificatamente formulati affinché siano in grado di inibire solo l'isoforma di tipo 2 dell'enzima ciclossigenasi, con l'intento di diminuire gli effetti indesiderati derivanti dall'inibizione della COX-1. Tuttavia, benché i coxibi possano manifestare ridotti effetti gastrolesivi, hanno invece dimostrato di poter causare effetti indesiderati a carico del sistema cardiovascolare esponendo i pazienti che li assumono ad un maggior rischio di problemi trombotici. Per tale ragione, l'uso di questa tipologia di antinfiammatori FANS è riservato solo a casi particolari e i medicinali contenenti coxib possono essere venduti solo dietro presentazione di ricetta medica. Fra i principali principi attivi appartenenti a questo gruppo ritroviamo il celecoxib, l'etoricoxib, il parecoxib.
Lo sapevi che…
I coxib trovano impiego anche in campo veterinario. Fra i principi attivi impiegati in questo senso vi sono il robenacoxib, il firocoxib e il mavacoxib.
Effetti collaterali
FANS effetti indesiderati: quali sono?
Come abbiamo visto, all'interno della classe dei FANS sono presenti numerosissimi principi attivi che - benché siano accomunati dallo stesso meccanismo d'azione - possono presentare diversi effetti indesiderati. Elencare tutti i possibili effetti collaterali di ciascun antinfiammatorio non steroideo, pertanto, è piuttosto difficile.
Fra gi effetti collaterali più comuni ritroviamo quelli a carico dello stomaco, come irritazione e bruciore gastrici, peggioramento dell'ulcera peptica o formazione di nuove ulcere, cui si aggiungono disturbi digestivi, nausea, vomito e diarrea.
Altri possibili effetti indesiderati che possono verificarsi consistono in disturbi epatici, disturbi renali, alterazioni della funzionalità piastrinica e reazioni allergiche in individui sensibili.
Ad ogni modo, nel caso si debba assumere un medicinale a base di antinfiammatori FANS, per conoscerne nel dettaglio tutti gli effetti indesiderati, è necessario leggerne con attenzione il foglietto illustrativo.
Per approfondire: FANS: effetti indesiderati e controindicazioni Potrebbe interessarti anche: FANS: esempi di effetti collateraliScelta del FANS
Quale FANS utilizzare?
Dopo aver visto quali sono i diversi tipi di antinfiammatori non steroidei ad oggi disponibili e quali sono le loro principali caratteristiche, potrebbe sorgere spontanea la domanda: quale FANS utilizzare per contrastare l'infiammazione, il dolore e talvolta la febbre?
Innanzitutto è bene precisare che la scelta del principio attivo da utilizzare spetta al medico e che è sempre bene rivolgersi preventivamente a questa figura sanitaria prima di utilizzare qualsivoglia tipo di antinfiammatorio non steroideo, anche se i medicinali che lo contengono possono essere venduti senza ricetta medica (SOP e OTC).
Per quel che riguarda l'azione antiflogistica che ciascun FANS è in grado di esercitare, tutti i principi attivi presenti in commercio sono considerati sicuri ed efficaci; tuttavia, è opportuno sottolineare che potrebbe esserci una certa variabilità da persona a persona in termini di risultati ottenuti dopo l'assunzione di un antinfiammatorio non steroideo piuttosto di un altro.
Per quanto riguarda interazioni farmacologiche ed effetti indesiderati, invece, le differenze fra i diversi tipi di FANS potrebbero essere più accentuate. Alla luce di quanto appena detto, pertanto, appare ancora più evidente l'importanza del consulto con il proprio medico che - dopo aver determinato la necessità di intervenire con una terapia a base di farmaci antinfiammatori - dovrà selezionare quale principio attivo è meglio somministrare sulla base di diversi fattori, quali ad esempio, il tipo di disturbo che si vuole trattare, le condizioni di salute generali del paziente stesso (ad esempio, presenza di allergie, patologie concomitanti, gravidanza, allattamento, ecc.) e la presenza di eventuali altre terapie farmacologiche in corso.