Ultima modifica 25.02.2020

Cos'è l'istoscopia?

La cistoscopia è una procedura diagnostica finalizzata all'esplorazione visiva delle pareti interne di uretra e vescica, in modo da individuare eventuali anomalie ed effettuare prelievi di tessuto a scopo diagnostico e/o terapeutico.


cistoscopia

Perché si Esegue?

La cistoscopia trova indicazione in presenza di sintomi urologici come ematuria (sangue nelle urine), disuria e stranguria (minzione difficoltosa e dolorosa), incapacità di svuotare la vescica (ritenzione urinaria) o improvviso ed incontrollabile bisogno di urinare. E' inoltre indicata in presenza di vari problemi del tratto urinario, come infezioni ricorrenti o stenosi uretrali dovute ad ipertrofia prostatica, calcoli renali o tumori.

La cistoscopia rappresenta, in particolare, il "gold standard" (cioè il test di riferimento) nella diagnosi di cancro alla vescica e come tale va eseguita ogni qualvolta - dagli esami di diagnostica per immagine e citologia urinaria o da altri marcatori predittivi - emerga il sospetto di neoformazioni vescicali.

Cistoscopia operativa

Durante la cistoscopia, oltre ad esaminare il lume interno dell'organo, è possibile prelevare piccoli campioni tissutali dalle lesioni sospette e inviarli al laboratorio per l'esame citologico (ricerca microscopica di cellule tumorali).

In molti casi, inoltre, la cistoscopia permette di rimuovere la formazione tumorale, distruggendola tramite corrente elettrica o raggio laser ad alta energia; dopo l'intervento, viene comunque ripetuta periodicamente per controllare la presenza di eventuali recidive.

Sempre come procedura interventistica mini-invasiva, la cistoscopia permette di trattare altri problemi urinari, rimuovendo ad esempio calcoli, diverticoli, corpi estranei o formazioni anomale benigne o maligne.

Come si esegue

Anestesia Preventiva

La cistoscopia è nota, soprattutto nell'uomo, per la sua fastidiosità, comunque attenuata dall'uso di gel lubrificanti contenenti anestetico; all'occorrenza, qualora l'esame dovesse divenire particolarmente fastidioso (ad esempio per restringimenti uretrali), l'urologo può decidere di sospendere la procedura o continuarla previo utilizzo di assistenza anestesiologica.

L'anestesia spinale o generale è inoltre comunemente richiesta quando la cistoscopia si associa alle procedure chirurgiche sopradescritte.

Durante l'Esame

Durante l'esame, un sottile strumento rigido o sempre più comunemente flessibile (cistoscopio), viene inserito delicatamente nella vescica attraverso l'uretra (il canale che convoglia l'urina all'esterno).

In presenza di stenosi (restringimenti) dell'uretra, sono disponibili cistoscopi di calibro inferiore; gli stessi possono essere utilizzati per raggiungere gli ureteri (che convogliano l'urina dai reni alla vescica), ad esempio qualora sia necessaria la rimozione di calcoli ostruttivi. In generale il medico sceglie cistoscopi più sottili quando l'esame ha finalità puramente diagnostiche e cistoscopi di calibro maggiore quando è necessario far passare piccoli strumenti chirurgici al loro interno.

Grazie ad una telecamera e ad una fonte luminosa montate all'apice, il cistoscopio flessibile trasmette immagini delle vie urinarie sull'apposito monitor; nel modello rigido tradizionale, invece, l'osservazione è resa possibile da un sistema di lenti simile a quello dei microscopi. Al fine di migliorare la visione della vescica, l'urologo introduce un liquido sterile nel lume dell'organo, distendendone le pareti. La procedura non è di per sé dolorosa, ma spesso determina un fastidioso bisogno di urinare.

Qualora sia necessario, l'urologo può introdurre alcuni strumenti supplementari attraverso il cistoscopio, in modo da effettuare le già citate procedure terapeutiche (rimozione di calcoli, biopsie della vescica, resezioni di tumori, cauterizzazioni, escissioni laser ecc.).

La cistoscopia standard ha solitamente una durata di pochi minuti. Il tempo di esecuzione può comunque prolungarsi nel caso si eseguano altre procedure, come la rimozione di un calcolo o un prelievo bioptico.

Preparazione

Normalmente non sono richieste preparazioni particolari. A scopo preventivo (profilassi), possono essere somministrati antibiotici, in modo da diminuire il rischio di infezioni urinarie. Nei pazienti più ansiosi, un'ora prima del test può essere somministrato un sedativo. L'eventuale utilizzo da parte del paziente di anticoagulanti e/o anti aggreganti piastrinici, come l'aspirina o il coumadin, dev'essere sospeso temporaneamente secondo le istruzioni mediche, ed eventualmente sostituito con eparina a basso peso molecolare.

In caso di anestesia generale o spinale al paziente viene esplicitamente chiesto di non bere né mangiare nelle quattro/otto ore che precedono il test. Inoltre, dopo l'intervento è previsto un breve periodo di degenza ospedaliera.

Effetti Collaterali

L'effetto collaterale più comune della cistoscopia è un temporaneo gonfiore uretrale, che può rendere difficoltosa la minzione; quando l'ostacolo diviene importante sino al punto di impedire la normale espulsione delle urine, si rende necessaria l'applicazione temporanea di un catetere vescicale.

Piccoli episodi emorragici nel post-intervento (uretrorragia) tendono a scomparire spontaneamente in breve tempo, mentre il rischio di infezioni urinarie è abbattuto dall'utilizzo di antibiotici prima e dopo la procedura. Nel caso queste dovessero comunque presentarsi, il paziente può avvertire sintomi come dolore o bruciore alla minzione, incontinenza urinaria, stimolo ad urinare frequentemente, associato a sensazione di incompleto svuotamento vescicale, ed emissione di urine color ruggine o maleodoranti.

In caso di ematuria abbondante (urine color rosso vivo), emissione di coaguli, febbre o importante ostacolo alla minzione di lunga durata, il paziente deve contattare lo specialista. A questi possibili effetti collaterali si aggiungono quelli legati all'anestesia generale e alle manovre strumentali effettuate durante la cistoscopia, che in rarissimi casi possono produrre lesioni dell'uretra o della vescica tali da richiedere l'immediato intervento chirurgico.

La risoluzione dei piccoli disturbi comunemente avvertiti al termine della cistoscopia può essere favorita da una generosa idratazione e dall'applicazione sull'uretra di un panno imbevuto di acqua calda per circa 20 minuti.