Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule: Cos’è? Sintomi, Cause e Terapia

Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule: Cos’è? Sintomi, Cause e Terapia
Ultima modifica 03.05.2024
INDICE
  1. Generalità
  2. Varianti istologiche
  3. Cause
  4. Sintomi
  5. Diagnosi
  6. Trattamento
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

Cos’è il Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule?

Tra le neoplasie maligne del polmone, il cancro non a piccole cellule è la forma più frequente, rappresentando circa l'85% dei casi. Questo tumore origina dai tessuti epiteliali (per questo è anche detto carcinoma) che rivestono i bronchi ed il parenchima polmonare.

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L'insorgenza della malattia è strettamente correlata al fumo di sigaretta, ma può dipendere anche dall'esposizione a radiazioni e contaminanti ambientali.

A volte, i pazienti con cancro del polmone non a piccole cellule allo stadio iniziale (cioè di dimensioni ancora ridotte) possono non avere alcun disturbo; in questi casi, il tumore può essere scoperto occasionalmente dopo aver eseguito, ad esempio, una radiografia del torace per altri motivi medici.

Nelle fasi più avanzate della malattia, invece, possono manifestarsi mancanza di respiro (dispnea), oppressione toracica e/o emissione di sangue con i colpi di tosse (emoftoe o emottisi).

Durante il decorso, il cancro del polmone non a piccole cellule può costituire una massa che ostruisce il corretto flusso dell'aria o può provocare emorragie polmonari o bronchiali. Inoltre, il tumore può metastatizzare a livello di linfonodi mediastinici, surreni, fegato, ossa e cervello.

Il cancro non a piccole cellule è spesso abbreviato come NSCLC, dall'inglese "non-small-cell lung cancer".

Varianti istologiche

carcinomi non a piccole cellule o non-microcitomi rappresentano l'85% circa dei tumori maligni al polmone.

A seconda dal tipo di cellule e di tessuto da cui il tumore origina, possono manifestarsi diverse forme di malattia; il cancro del polmone non a piccole cellule si può sviluppare, infatti, dalle cellule che costituiscono bronchi, bronchioli ed alveoli.

Tumore del Polmone NON a Piccole Cellule: istotipi

Al microscopio, i tumori del polmone non a piccole cellule possono essere distinti in tre principali varianti istologiche:

  • Adenocarcinoma: rappresenta il 50% dei tumori del polmone non a piccole cellule e può essere suddiviso, a sua volta, in sottotipo acinare, papillare o carcinoma bronchiolo alveolare; si sviluppa a livello dei bronchi di calibro minore, quindi in una regione più periferica rispetto agli altri istotipi. L'adenocarcinoma è il tumore polmonare più frequente nei non fumatori e, talvolta, è associato alla presenza di cicatrici polmonari (secondarie, ad esempio, a pleuriti o infezioni tubercolari).
  • Carcinoma squamocellulare: detto anche carcinoma a cellule squamose, spinocellulare o epidermoide; rappresenta il 30% dei tumori del polmone e nasce nelle vie aeree di medio-grosso calibro, dalla trasformazione dell'epitelio che riveste i bronchi. Questa forma di tumore polmonare presenta la prognosi migliore.
  • Carcinoma a grandi cellule: è la variante meno frequente (10% dei casi); può comparire in diverse aree del polmone e mostra la tendenza a crescere e diffondersi piuttosto rapidamente.

Rari, invece, sono i tumori misti.

Cause

Quali sono le cause del Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule?

Il cancro del polmone non a piccole cellule è dovuto alla crescita rapida e incontrollata di alcune cellule epiteliali respiratorie. Questo è il risultato di un'esposizione prolungata ad agenti cancerogeni, i quali agiscono causando molteplici mutazioni. L'accumulo di queste alterazioni genetiche porta eventualmente a un fenomeno neoplastico (nota: è stato calcolato che, al momento della diagnosi clinica, nei carcinomi del polmone si sono verificate da 10 a 20 mutazioni).

Come in altre neoplasie, all'origine del processo tumorale sono implicati oncogeni che:

  • Stimolano la crescita cellulare (KRAS, c-Myc);
  • Causano anomalie nella trasduzione del segnale del recettore per i fattori di crescita (EGFR, HER2/neu)
  • Inibiscono l'apoptosi (Bcl-2).

Nel corso del tempo, inoltre, possono intervenire mutazioni che inibiscono i geni oncosoppressori (p53), le quali contribuiscono alla proliferazione di cellule anomale.

Fattori di rischio

  • Fumo di tabacco

Il fumo di tabacco è il fattore predisponente più importante per il cancro del polmone: circa il 90% dei carcinomi si verifica nei fumatori. Il rischio aumenta in base all'età (più si è giovani, maggiore è la predisposizione alla malattia), al numero di sigarette fumate quotidianamente, alla durata di quest'abitudine, all'assenza di filtro e alla tendenza ad aspirare il fumo. Molte delle sostanze individuate nelle sigarette sono potenziali cancerogeni (tra cui idrocarburi aromatici policiclicinitrosamine, aldeidi e derivati del fenolo), cioè sono in grado, col tempo, di promuovere la trasformazione delle cellule in senso tumorale. Oltre a questi componenti, sono state riscontrate altre sostanze dannose, come l'arsenico, il nichel, le muffe e additivi vari. Il rischio di sviluppare il cancro del polmone non a piccole cellule può ridursi gradualmente nel corso dei 10-15 anni dopo la cessazione dell'abitudine, ma non può mai essere paragonabile a quello dei non fumatori. L'insorgenza del tumore può essere favorita anche dal fumo passivo e, soltanto in una minoranza di casi, la malattia si presenta in chi non ha mai fumato.

  • Rischi professionali

Alcuni tipi di esposizione industriale aumentano la probabilità di sviluppare il cancro del polmone non a piccole cellule. In particolare, il rischio è più elevato in caso di esposizione all'amianto (o asbesto) e alle radiazioni sul luogo di lavoro, universalmente riconosciute come cancerogene. Un'aumentata predisposizione a sviluppare la malattia si riscontra anche fra i lavoratori esposti al nichel, ai cromati, al carbone, ai gas azotati, all'arsenico, alla silice ed al berillio.

  • Contaminazione dell'aria

L'inquinamento atmosferico può avere un ruolo nell'attuale aumento di incidenze del cancro del polmone non a piccole cellule. Recentemente, è stata focalizzata l'attenzione soprattutto sui contaminanti dell'aria che possono accumularsi negli ambienti chiusi, come il radon, un prodotto del decadimento di elementi radioattivi naturali presenti nel suolo e nelle rocce, come radio e uranio.

  • Pregresse condizioni patologiche

Alcuni tipi di cancro del polmone non a piccole cellule (di solito, adenocarcinomi) insorgono vicino ad aree di cicatrizzazione. Queste possono essere causate da infiltrazioni granulomatose (tubercolosi), corpi estranei metallici o ferite precedenti allo sviluppo del tumore. La predisposizione può aumentare anche in presenza di malattie polmonari (come fibrosi e BPCO) e precedenti trattamenti di radioterapia (impiegati, ad esempio, per un linfoma). Il polmone può essere anche la sede di metastasi derivanti da tumori primitivi di altri organi (tra cui pancreas, rene, mammella ed intestino).

  • Familiarità

Un'anamnesi familiare positiva può aumentare il rischio di sviluppare questa forma di tumore.

Sintomi

Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule: come si manifesta?

In molti casi, il cancro del polmone non a piccole cellule è insidioso, cioè non produce sintomi fino a quando la malattia non è in uno stadio avanzato. Per questo motivo, i carcinomi polmonari sono spesso diagnosticati in uno stadio avanzato o vengono riscontrati accidentalmente nel corso di esami effettuati per altri motivi. Il riconoscimento precoce dei sintomi può essere vantaggioso per l'esito.

Segni e sintomi più comuni

I sintomi dipendono dalla posizione del cancro del polmone non a piccole cellule e risultano più evidenti nel momento in cui le cellule tumorali proliferano, occupando spazio e causando danni al tessuto polmonare sano circostante.

I segnali che possono indicarne la presenza comprendono:

Possibili complicanze

Il cancro del polmone non a piccole cellule può diffondersi per contiguità alle strutture vicine o provocare metastasi al di fuori del torace.

Pertanto, possono essere presenti altri sintomi come:

Gli organi che possono essere colpiti dalla metastatizzazione del cancro del polmone non a piccole cellule comprendono fegato, cervello, surreni, ossa, reni, pancreas, milza e cute.

Diagnosi

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La valutazione del cancro del polmone non a piccole cellule si basa su esami di diagnostica per immagini del torace (come indagini radiografiche e tomografia computerizzata) ed analisi istologica su campioni prelevati tramite biopsia, broncoscopia o chirurgia toracoscopica.

Esami per la diagnosi di Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule

La diagnosi del cancro del polmone non a piccole cellule prevede, innanzitutto, un'accurata anamnesi e un esame obiettivo completo.

Sulla base delle informazioni raccolte, il medico può prescrivere ulteriori esami di approfondimento, come radiografia al torace, tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica e PET (tomografia ad emissione di positroni, da sola o in combinazione con la TC).

La diagnosi richiede una conferma citopatologica tramite biopsia con ago sottile (agoaspirato), broncoscopia o chirurgia toracoscopica.

L'esame istologico dei campioni di tessuto così prelevati consente di ricercare le lesioni cellulari tipiche del cancro del polmone non a piccole cellule e confermare lo stadio di malattia, informazione utile a stabilire l'iter terapeutico. In alcuni casi, i cloni tumorali si possono riscontrare anche nell'espettorato del paziente.

Il tessuto prelevato per la diagnosi istologica viene utilizzato anche per i test molecolari che permettono di caratterizzare le specifiche mutazioni a carico del DNA delle cellule tumorali, più frequentemente implicate nel cancro del polmone non a piccole cellule. Queste alterazioni genetiche che caratterizzano il tumore si riscontrano in circa il 60% dei casi di NSCLC: ad oggi, i marcatori tumorali identificabili tramite test molecolari comprendendo KRAS, EGFR, ALK, MET, BRAF, HER2, ROS1, RET, NTRK. I risultati ottenuti dalla diagnosi molecolare vengono utilizzati come supporto nelle decisioni terapeutiche.

La valutazione della funzionalità polmonare è invece fondamentale nella programmazione di un eventuale intervento chirurgico che preveda l'asportazione di parte del polmone.

Trattamento

Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule: terapie disponibili

Generalmente, il trattamento per il cancro del polmone non a piccole cellule prevede la valutazione dell'operabilità del paziente, seguita dalla scelta tra chirurgia, chemioterapia e/o radioterapia. In base al tipo, alle dimensioni, alla posizione e allo stadio del tumore, è possibile optare anche per un approccio multimodale.

  • Nelle fasi iniziali della malattia, l'intervento terapeutico di riferimento è la resezione chirurgica, combinata al campionamento dei linfonodi mediastinici o alla dissezione completa. A seconda delle dimensioni e della localizzazione del tumore, la tecnica d'intervento può variare: quando il tumore è piccolo e localizzato, il chirurgo può optare per una segmentectomia; se il tumore è grande /o diffuso, invece, è possibile il ricorso alla lobectomia (rimozione di un lobo polmonare) o alla pneumonectomia (asportazione del polmone coinvolto). Dopo l'intervento chirurgico, la chemioterapia adiuvante rappresenta ormai una pratica standard; tale approccio consente di ridurre le probabilità che il cancro si ripresenti (recidiva).
  • Nelle fasi più avanzate del cancro del polmone non a piccole cellule, il protocollo terapeutico prevede la chemioterapia, la radioterapia, la chirurgia o una loro combinazione; la sequenza e la scelta del trattamento dipendono dallo stadio di avanzamento della malattia nel paziente e dall'eventuale presenza di altre condizioni patologiche concomitanti. I casi localmente avanzati che invadono il cuore, i grossi vasi, il mediastino o la colonna vertebrale solitamente sono sottoposti a radioterapia. Altri approcci disponibili per il trattamento del cancro del polmone non a piccole cellule comprendono:
    • Immunoterapia: viene usata quando esiste un'elevata espressione di PD-1 (programmed cell death protein 1) o di PDL-1, proteine coinvolte nel controllo del sistema immunitario. I tumori che sviluppano alterazioni in queste proteine ingannano il sistema immunitario, conducendo ad un'immunotolleranza nei confronti del processo neoplastico. L'utilizzo dell'immunoterapia permette di ripristinare così l'immunosorveglianza.
    • Terapia a bersaglio molecolare (targeted therapy): l'identificazione delle mutazioni che caratterizzano la malattia (es. EGFR, KRAS, ROS1, ALK), quindi la possibilità di trovare un bersaglio molecolare suscettibile, rende possibile per alcuni pazienti il trattamento con farmaci in grado di colpire direttamente i meccanismi alla base della crescita del tumore.
  • Nelle fasi terminali del cancro del polmone non a piccole cellule, si applicano l'obiettivo è la cura palliativa per la gestione dei sintomi; quando non è possibile un trattamento, la chemioterapia e la radioterapia possono essere utilizzati per rallentare la progressione del tumore e migliorare la qualità della vita.

Prognosi

Cancro del Polmone NON a Piccole Cellule: sopravvivenza

Nonostante i progressi nel trattamento, la prognosi del cancro del polmone non a piccole cellule rimane purtroppo scadente: solo il 16% degli uomini e il 23% delle donne sopravvive per un tempo superiore ai 5 anni dal momento del riscontro clinico della malattia. Per migliorare la sopravvivenza a lungo termine è necessario focalizzare l'attenzione sulla diagnosi precoce, sullo sviluppo di nuove forme di terapia e sugli interventi per prevenire la malattia (es. astensione dal fumo, adozione di dispositivi di protezione sul luogo di lavoro, screening ecc.).

Prevenzione

La prevenzione del cancro al polmone prevede, senza dubbio, la cessazione del tabagismo. Per quanto riguarda i fattori di rischio professionali, è importante ricorrere sul luogo di lavoro a tutte le misure di protezione che permettono di ridurre al minimo i rischi e lavorare in sicurezza.