
Generalità

Il termine calcemia indica la concentrazione di calcio nel sangue, dove questo minerale si trova in parte in forma libera e in parte legato a proteine plasmatiche, come l'albumina (80%) e le globuline (20%). Generalmente, si valuta la concentrazione complessiva di entrambe le forme, la cosiddetta calcemia totale, a cui le due frazioni contribuiscono in parti grossomodo uguali.
La misura della calcemia è indicata come parte integrante degli esami di routine, per accertarsi che i valori di calcio nel sangue siano nella norma.
Cos'è
Cos'è la Calcemia?
La calcemia misura la concentrazione di calcio nel sangue.
Il calcio è uno dei più importanti minerali dell'organismo e si trova immagazzinato per il 99% nelle ossa. Quasi tutto il minerale rimanente circola nel sangue, dove può essere presente in forma libera o legato a proteine plasmatiche.
L'assorbimento, l'uso e l'escrezione del calcio sono regolati e stabilizzati da un meccanismo a retroazione (feed-back) che coinvolge paratormone (PTH), calcitonina e vitamina D.
Le patologie e condizioni che interferiscono con il metabolismo del calcio possono provocare inappropriati aumenti o diminuzioni, acuti o cronici, del calcio nel sangue, portando a sintomi di ipercalcemia o ipocalcemia.
La determinazione della calcemia viene eseguita:
- Come parte del pannello metabolico;
- Quando il paziente manifesta sintomi di concentrazioni aumentate o diminuite di calcio, o presenta una patologia che colpisce reni, ossa, nervi, tiroide o paratiroidi;
- Per valutare l'efficacia di un trattamento per concentrazioni di calcio anomale.
Funzioni del Calcio
Nell'organismo, circa il 99% del calcio si trova depositato nelle ossa, nelle unghie e nei denti, mentre la porzione rimanente si trova nei tessuti e nei liquidi intravascolari.
Oltre a garantire la solidità dell'apparato scheletrico, il calcio è essenziale per il normale funzionamento di muscoli, cuore, nervi e sistema endocrino, oltre a intervenire nella coagulazione del sangue e partecipare a numerose reazioni enzimatiche; direttamente attiva in tal senso è soltanto la frazione libera (calcio ionizzato).
Regolazione della Calcemia
In risposta a bassi livelli di calcio, aumenta la secrezione di paratormone prodotto dalle paratiroidi. Tale ormone aumenta la mobilitazione di calcio dalle ossa, l'assorbimento intestinale di calcio (favorendo l'attivazione della Vit. D a livello renale) e il riassorbimento renale di calcio. Il conseguente aumento della calcemia determina una riduzione della secrezione di paratormone.
La calcemia viene mantenuta a valori relativamente costanti (circa 10 mg/dl) per azione combinata di due ormoni, il paratormone e la calcitonina, oltre che per intervento della vitamina D attivata; a tutto ciò si aggiunge il contributo dell'introito alimentare e delle quotidiane perdite urinarie e fecali.
Grazie a tali ormoni e alla vitamina D:
- Quando le concentrazioni di calcio nel sangue diminuiscono (ipocalcemia), le ossa rilasciano il minerale, aumenta l'assorbimento intestinale dello stesso e diminuisce la sua escrezione urinaria;
- Quando la calcemia sale eccessivamente (ipercalcemia) il calcio è depositato nelle ossa, escreto con maggior facilità e assorbito in minor misura.
Si tratta di un meccanismo regolatorio estremamente efficace, perlopiù indipendente dagli introiti alimentari; tuttavia, proprio per evitare che la calcemia venga mantenuta costante a discapito di un continuo depauperamento dei depositi ossei, è molto importante assumere ogni giorno i giusti quantitativi di calcio.
PARATORMONE |
CALCITONINA |
VITAMINA D |
Prodotto dalle paratiroidi |
Prodotta dalla tiroide |
Introdotta con gli alimenti |
Attiva la vitamina D a livello renale, favorendo l'assorbimento intestinale di calcio; mobilita il calcio dalle ossa e aumenta l'eliminazione urinaria dei fosfati, aumentando la calcemia. Stimola l'attività degli osteoclasti. |
Secreta quando la calcemia si alza eccessivamente, deposita il calcio nelle ossa e ne aumenta il riassorbimento renale. Stimola l'attività degli osteoblasti. |
Altresì sintetizzata a livello cutaneo e attivata dal rene; ha azione sinergica a quella del paratormone e antagonista a quella della calcitonina. |
Altri ormoni, inoltre, partecipano al metabolismo del calcio:
- I glucocorticoidi, ad esempio, aumentano il riassorbimento osseo ed è per questo che la terapia cronica con cortisonici si accompagna tipicamente a demineralizzazione ossea;
- Androgeni ed estrogeni hanno invece un effetto protettivo nei confronti dell'osteoporosi (non a caso la malattia è tipica dell'età senile e della post-menopausa nelle donne).
Nonostante l'importanza del calcio per la salute delle ossa, la calcemia viene rilevata anche per indagare l'origine di sintomi legati a svariate malattie, come quelle renali o delle paratiroidi.
Perché si Misura
A Cosa Serve la Calcemia?
La calcemia misura i livelli di calcio presenti nel circolo ematico. Questa valutazione è indicata come parte degli esami di routine, ma può essere prescritta anche per favorire la diagnosi e seguire l'andamento di alcune patologie, come le nefropatie o le malattie paratiroidee.
Il medico, quindi, prescrive la misurazione della calcemia in presenza di sintomi che segnalano un alterato metabolismo del calcio.
Quando il medico prescrive il test della calcemia, in genere richiede la misurazione del calcio totale, cioè sia la forma libera, sia quella legata (esame di più facile esecuzione rispetto alla misurazione del minerale sotto forma di ione).
In alcune situazioni, come per esempio durante gli interventi chirurgici che necessitano di trasfusioni di sangue, può essere richiesta anche la determinazione del calcio libero.
Le alterazioni della concentrazione ematica di calcio, sia in eccesso (ipercalcemia) che in difetto (ipocalcemia), determinano una serie di sintomi, che in situazioni estreme possono divenire particolarmente gravi:
- Effetti dell'ipocalcemia:
- Tetania (crampi muscolari intermittenti);
- Ipereccitabilità cardiaca (alterazioni del ritmo cardiaco);
- Spasmi bronchiali, vescicali, intestinali e vascolari.
- Formicolii alle dita.
- Effetti dell'ipercalcemia:
- Riduzione dell'eccitabilità muscolare e nervosa;
- Nausea;
- Vomito;
- Stipsi;
- Debolezza;
- Perdita d'appetito;
- Dolori addominali;
- Minzione frequente;
- Aumentata sete;
- Calcoli renali.
Quando la calcemia è anomala, oppure in caso di sospetti calcoli renali, il medico può indicare anche la misurazione del calcio nelle urine (calciuria). Questo esame indica quanto calcio viene eliminato dai reni.
Le variazioni delle concentrazioni urinarie di calcio sono associate alle stesse condizioni patologiche che influenzano la calcemia.
Per avere un quadro più completo, poi, il medico può confrontare i risultati del test della calcemia con quelli di altri esami del sangue, in particolare, con le valutazioni di:
- Paratormone e vitamina D, sostanze coinvolte nel mantenimento dell'equilibrio del calcio;
- Albumina, la principale proteina plasmatica che lega il calcio;
- Fosforo;
- Magnesio.
La calcemia non riflette la concentrazione del minerale nelle ossa, ma indica la quantità di calcio che circola nel sangue.
Per determinare la densità ossea e le relative concentrazioni di calcio esiste un test simile a una radiografia, chiamato densitometria ossea o MOC.
Valori Normali
VALORI DI RIFERIMENTO*
- Calcemia totale nel bambino: 9-11 mg/dl
- Calcemia totale nell'adulto: 9-10,7 mg/dl
* possono variare leggermente in base alla fonte bibliografica e da laboratorio a laboratorio. I valori devono inoltre essere corretti in relazione al livello di albumina nel sangue, secondo la formula:
Calcemia totale corretta = Calcemia totale misurata + [(4,0 - albuminemia g/dL) * 0,8]
La misura della calcemia dev'essere eseguita a digiuno.
Calcemia Alta - Cause
L'ipercalcemia è definita come un aumento dei livelli di calcio nel sangue rispetto alla norma.
Solitamente, questa condizione è conseguente a un eccessivo riassorbimento osseo; le cause più comuni comprendono:
- Iperparatiroidismo (aumento della funzione delle ghiandole paratiroidi, dovuta di solito a tumori benigni, con aumentati livelli ematici di paratormone);
- Intossicazione da vitamina D (soprattutto per un'assunzione inadeguata o eccessiva)
- Tumori maligni con metastasi ossee (in particolare, carcinoma mammario, cancro polmonare e renale, neoplasie ematologiche come mieloma multiplo, leucemie e linfomi).
Altri possibili motivi dell'aumento della concentrazione di calcio nel sangue comprendono:
- Infezioni e processi infiammatori;
- Ipertiroidismo (aumento della funzionalità della tiroide);
- Dieta iperproteica;
- Insufficienza renale;
- Disfunzioni endocrine (morbo di Addison e mixedema);
- Intossicazione da alluminio;
- Fratture ossee combinate a un'immobilizzazione prolungata;
- Morbo di Paget delle ossa;
- Intossicazione da vitamina A;
- Farmaci:
- Alcuni diuretici (tiazidici), sovradosaggio di ormoni tiroidei (Eutirox), intossicazione da teofillina, terapia con tamoxifene ed eccesso di litio (utilizzato soprattutto nel trattamento del disturbo bipolare).
L'ipercalcemia può essere anche il risultato di un eccessivo assorbimento e/o apporto gastro-intestinale di calcio; è questo il caso della sarcoidosi e di altre malattie granulomatose (tra cui berilliosi, istoplasmosi, lebbra, silicosi e tubercolosi).
Un'ipercalcemia prolungata o grave può determinare nefrocalcinosi (precipitazione di sali di calcio all'interno del parenchima renale) e insufficienza renale.
Calcemia Bassa - Cause
L'ipocalcemia può dipendere da numerose cause, che comprendono:
- Ipoparatiroidismo (scarsa attività delle ghiandole paratiroidi, ereditaria o acquisita);
- Resistenza agli effetti del paratormone (insufficienza renale cronica, carenza o inefficacia di vitamina D, pseudoiperparatirodismo ecc.);
- Carenza di vitamina D (secondaria a: inadeguato apporto alimentare, patologie epatobiliari, malassorbimento intestinale, mancata esposizione alla luce solare, terapie farmacologiche, invecchiamento ecc.);
- Nefropatie.
L'ipocalcemia può essere indotta anche da farmaci utilizzati per il trattamento dell'ipercalcemia e anticonvulsivanti (barbiturici, idantoinici), fenitoina e rifampicina.
Altre cause comprendono:
- Ridotta assunzione di calcio con la dieta per malnutrizione o malassorbimento;
- Carenza di magnesio;
- Ipoproteinemia (bassa concentrazione di proteine), come risultato di una patologia epatica o di malnutrizione;
- Aumento della concentrazione di fosforo (iperfosfatemia acuta);
- Rachitismo e altre malattie delle ossa (come la sindrome dell'osso affamato e le metastasi osteoaddensanti);
- Infiammazione acuta del pancreas (pancreatite);
- Insufficienza renale cronica;
- Shock settico;
- Carcinoma midollare della tiroide;
- Ustioni;
- Alcolismo.
Come si Misura
Per effettuare l'esame della calcemia, è sufficiente prelevare un campione di sangue dalla vena di un braccio.
Preparazione
Il prelievo di sangue viene effettuato in genere al mattino, a digiuno. Al paziente viene richiesta la sospensione di alcuni farmaci che possono influenzare il risultato, come litio, antiacidi, diuretici e integratori a base di vitamina D.
Interpretazione dei Risultati
La calcemia consente lo screening, la diagnosi e il monitoraggio di varie condizioni associate a variazioni delle concentrazioni ematiche di calcio (tra cui malnutrizione, malattie della tiroide e dell'intestino, alcuni tumori e nefropatie).
- La normalità dei risultati del calcio totale o del calcio ione, insieme a quella degli altri esami, significa generalmente che il metabolismo del calcio funziona regolarmente e la concentrazione plasmatica del minerale viene è regolata in modo appropriato.
- Valori di calcemia alti potrebbero dipendere da un aumento di funzionalità delle ghiandole paratiroidee (iperparatiroidismo) o da un processo neoplastico diffuso alle ossa. L'ipercalcemia può essere anche la conseguenza di svariate altre condizioni, tra cui ipertiroidismo, eccessiva introduzione di vitamina D, allettamento del paziente e sarcoidosi.
- Le più frequenti cause di ipocalcemia sono patologia epatica, malnutrizione, ipoparatiroidismo, carenza estrema di calcio nella dieta, diminuzione della concentrazione di vitamina D, infiammazione acuta del pancreas (pancreatite) e insufficienza renale.