Benzodiazepine: quando si usano e a cosa servono? Effetti collaterali

Benzodiazepine: quando si usano e a cosa servono? Effetti collaterali
Ultima modifica 02.02.2024
INDICE
  1. Cosa sono le Benzodiazepine?
  2. A cosa servono le Benzodiazepine?
  3. Quali sono le Benzodiazepine più usate?
  4. Scelta della Benzodiazepina da usare
  5. Come agiscono sul sistema nervoso?
  6. Tipi e classificazione delle Benzodiazepine
  7. Benzodiazepine effetti collaterali: quali sono?
  8. Controindicazioni

Cosa sono le Benzodiazepine?

Le benzodiazepine (BZD, o talvolta BDZ) costituiscono una classe di farmaci dotata di proprietà ansiolitichesedativo-ipnotiche, anticonvulsivantimiorilassanti e anestetiche.

Il clordiazepossido fu la prima benzodiazepina a entrare in commercio all'inizio degli anni '60. In seguito, furono effettuate modifiche alla struttura del clordiazepossido, nel tentativo di ottenere farmaci con caratteristiche migliori. Nel 1959 fu così sintetizzato il diazepam, una benzodiazepina fino a 3-10 volte più potente del clordiazepossido.

Il diazepam fu commercializzato nel 1963 con il nome commerciale - ancora oggi utilizzato e molto conosciuto - di Valium®.

Successivamente, la ricerca nel campo delle benzodiazepine ha continuato a svilupparsi, ottenendo numerose nuove molecole utilizzate ancora oggi.

Benzodiazepine - Struttura Chimica

Struttura Generale delle Benzodiazepine

A cosa servono le Benzodiazepine?

Indicazioni terapeutiche delle Benzodiazepine: per cosa si usano?

Come sopra accennato, le benzodiazepine vantano numerose proprietà; pertanto, possono essere impiegate per trattare diverse patologie.

Le indicazioni terapeutiche sono diverse fra una benzodiazepina e l'altra e variano in funzione delle diverse caratteristiche fisico-chimiche che ciascuna molecola possiede.

Di seguito sono elencati i vari tipi di patologie per cui è indicato l'uso delle benzodiazepine:

Inoltre, le benzodiazepine possono essere utilizzate come sedativi prima di esami o trattamenti esplorativi (gastroscopia, colonscopia, ecc.) e trovano impiego anche nella premedicazione anestetica.

Quali sono le Benzodiazepine più usate?

Di seguito un elenco di quelle che sono le benzodiazepine maggiormente note e utilizzate che, tuttavia, non intende essere esaustivo. Inoltre, come si vedrà nei prossimi capitoli, nella scelta del principio attivo benzodiazepinico da utilizzare, il medico dovrà tenere in considerazione una serie di fattori.

Ad ogni modo, fra le benzodiazepine più usate (a prescindere dall'indicazione terapeutica per la quale vengono prescritte), ricordiamo:

Per avere maggiori informazioni su questi principi attivi benzodiazepinici è possibile cliccare sul link corrispondente alla benzodiazepine di interesse, se disponibile.

Scelta della Benzodiazepina da usare

Fattori da valutare per determinare quale tipo di benzodiazepina utilizzare

Quando si deve scegliere quale farmaco utilizzare per trattare una determinata patologia devono essere valutati determinati parametri, quali:

  • La velocità con cui il farmaco viene assorbito;
  • La quantità di farmaco effettivamente assorbita in seguito alla sua assunzione;
  • L'eventuale produzione di metaboliti attivi in seguito al metabolismo del farmaco;
  • Il grado di lipofilia (cioè il grado di affinità che il farmaco possiede nei confronti delle sostanze grasse).

La lipofilia è un parametro fondamentale. Infatti, per svolgere la loro azione, le benzodiazepine devono raggiungere i neuroni cerebrali e - per farlo - devono superare la barriera ematoencefalica (un complesso sistema fisiologico che regola gli scambi di sostanze utili e prodotti di rifiuto tra sangueliquido cefalorachidiano ed encefalo). Una delle caratteristiche fondamentali che un qualsiasi farmaco deve possedere per attraversare questa barriera è, appunto, la lipofilia.

Tanto maggiore è la lipofilia di una benzodiazepina, tanto superiore sarà la velocità con cui essa attraversa la barriera ematoencefalica.

Questi fattori, perciò, contribuiscono a determinare quali sono gli impieghi clinici di ciascuna benzodiazepina. Ad esempio, una benzodiazepina che viene assorbita rapidamente, il cui metabolismo non genera metaboliti attivi e dotata di elevata lipofilia, sarà più utile come sedativo ipnotico, ma meno utile per il trattamento dell'ansia.

Al contrario, una benzodiazepina con una velocità di assorbimento minore e il cui metabolismo genera metaboliti attivi, probabilmente sarà più utile per il trattamento degli stati ansiosi.

Approfondimento: come combattere l'ansia?

Il ricorso all'uso di benzodiazepine - che in qualsiasi caso devono essere prescritte dal medico - non è l'unico modo per trattare l'ansia.

In presenza di patologie ansiose, infatti, è innanzitutto fondamentale rivolgersi al medico e allo specialista per un accurata diagnosi al fine di stabilire quale disturbo interessa il paziente, il suo grado di severità e la sua causa. Da qui sarà poi possibile elaborare una strategia terapeutica che possa portare alla risoluzione del problema.

NOTA BENE: le benzodiazepine NON devono essere assunte dal paziente di propria iniziativa, ma vanno utilizzate solo ed esclusivamente se prescritte dal medico o dallo specialista.

Come agiscono sul sistema nervoso?

Meccanismo d'azione delle benzodiazepine

Per comprendere come le benzodiazepine agiscono a livello centrale, è necessario conoscere come funziona la trasmissione dei segnali nervosi.

L'attività del sistema nervoso è influenzata da numerose sostanze deputate allo scambio d'informazioni tra strutture anatomiche distanti tra loro. La trasmissione degli impulsi è affidata a particolari messaggeri - i neurotrasmettitori - che possono esercitare un'azione eccitatoria o inibitoria.

Grazie al ruolo svolto dai neurotrasmettitori, l'organismo è in grado di modulare le sue attività motorie, sensitive, intellettive e le attività legate alla sfera affettiva e al tono dell'umore.

Le benzodiazepine agiscono stimolando il sistema GABAergico, cioè il sistema dell'acido γ-amminobuttirico (o GABA).

Il GABA è un γ-amminoacido ed è il principale neurotrasmettitore inibitorio del cervello. Esso espleta le proprie funzioni biologiche legandosi ai suoi specifici recettori: il GABA-A, il GABA-B e il GABA-C. Sul recettore GABA-A è presente un sito di legame specifico per le benzodiazepine (BZR). Le benzodiazepine si legano a questo sito specifico, attivano il recettore e promuovono la cascata di segnali inibitori indotta dal GABA stesso.

Tipi e classificazione delle Benzodiazepine

Le benzodiazepine possono essere classificate in funzione della loro emivita plasmatica (un parametro che fornisce indicazioni sulla durata d'azione di ciascuna benzodiazepina):

  • Emivita breve o brevissima (2-6 ore), a questa categoria appartengono il triazolam e il midazolam;
  • Emivita intermedia (6-24 ore), a questa categoria appartengono l'oxazepam, il lorazepam, il lormetazepam, l'alprazolam e il temazepam;
  • Emivita lunga (1-4 giorni), a questa categoria appartengono il clordiazepossido, il clorazepato, il diazepam, il flurazepam, il nitrazepam, il flunitrazepam, il clonazepam, il prazepam e il bromazepam.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, non esiste una relazione diretta tra emivita plasmatica e rapidità d'azione, in quanto, alcuni farmaci - pur agendo con rapidità - vengono metabolizzati in altri composti attivi che ne prolungano decisamente la durata d'azione. Un esempio lampante è quello del midazolam.

Il midazolam è una benzodiazepina impiegata come anestetico generale per indurre sonnolenza o mantenere il sonno. È una molecola idrofila, caratteristica che lo rende adatto alla somministrazione per via endovenosa. Tuttavia, dopo la somministrazione, il midazolam subisce delle modificazioni strutturali che lo rendono altamente lipofilo, quindi capace di superare rapidamente la barriera ematoencefalica.

Benzodiazepine effetti collaterali: quali sono?

Quali sono i possibili effetti indesiderati delle benzodiazepine?

I farmaci benzodiazepinici sono considerati piuttosto sicuri e sono dotati di una tossicità relativamente bassa. Inoltre, possiedono un elevato indice terapeutico. Questo parametro esprime il rapporto tra dose tossica e dose terapeutica.

Se un farmaco possiede un elevato indice terapeutico, significa che vi è una differenza significativa fra i dosaggi terapeutici abitualmente impiegati e i dosaggi tossici.

Raramente un sovradosaggio da benzodiazepine può avere esiti fatali, a meno che non siano stati contemporaneamente assunti altri farmaci o sostanze in grado di deprimere il sistema nervoso centrale, come - ad esempio - barbituricifarmaci oppioidialcool o droghe.

Lo sapevi che...

Per interrompere l'effetto delle benzodiazepine usate in anestesia, così come per contrastarne l'effetto in caso di sovradosaggio da benzodiazepine, è possibile che il medico ricorra alla somministrazione di un antagonista degli effetti centrali indotti da questi farmaci: il flumazenil.

Nonostante quanto appena detto, ciò non significa che esse possano essere assunte con leggerezza. Al contrario, possono essere somministrate solo dietro indicazione del medico o dello specialista e solo sotto il loro stretto controllo.

Inoltre, le benzodiazepine non sono certo prive di effetti collaterali. Fra questi effetti, ricordiamo:

Altri effetti collaterali che possono manifestarsi in seguito all'assunzione di benzodiazepine sono i cosiddetti sintomi paradosso. Fra cui ricordiamo:

Va, inoltre, ricordato che le benzodiazepine sono suscettibili ad abuso e danno dipendenza fisica e psichica.

Una volta che la dipendenza fisica si è instaurata - in seguito all'interruzione brusca del trattamento - possono insorgere sintomi d'astinenza, quali:

Pertanto, è sempre consigliata l'interruzione graduale della terapia.

L'interruzione brusca della terapia deve essere evitata anche perché può causare insonnia o ansia da rimbalzo. Ovvero i sintomi che hanno indotto l'uso del farmaco (insonnia o ansia, appunto) possono ripresentarsi in maniera aggravata al termine della terapia stessa.

Infine, in seguito ad un uso prolungato di benzodiazepine, si può sviluppare tolleranza. Cioè si può andare incontro ad una riduzione degli effetti indotti dal farmaco, per cui è necessaria l'assunzione di dosi sempre maggiori per ottenere di nuovo l'effetto desiderato.

NOTA BENE

L'elenco dei possibili effetti indesiderati sopra riportati non intende essere esaustivo, ma mira a fornire una panoramica generale di quelli che possono essere i possibili effetti indesiderati di una terapia a base di benzodiazepine. Poiché tali effetti possono variare in funzione del principio attivo preso in considerazione, per conoscerli nel dettaglio, è sempre opportuno consultare il foglietto illustrativo del medicinale a base di benzodiazepine prescritto dal medico.

Controindicazioni

Quando le Benzodiazepine NON devono essere usate

Anche se le benzodiazepine sono considerate dei farmaci relativamente sicuri, sono controindicate in numerosi casi.

Generalmente, l'uso di qualsiasi benzodiazepina è controindicato durante la gravidanza - soprattutto durante il primo trimestre - a causa delle malformazioni che possono insorgere nel feto. Inoltre, poiché le benzodiazepine vengono escrete nel latte materno - nella maggior parte dei casi - il loro uso è controindicato anche durante l'allattamento.

L'utilizzo delle benzodiazepine è altresì controindicato nei seguenti casi:

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista