Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

Artralgia è il termine con cui i medici indicano la presenza di dolore a una o più articolazioni.
Le principali cause di artralgia sono: l'artrite, il fenomeno della distorsione articolare, il fenomeno della lussazione articolare, l'ipotiroidismo e il tumore maligno alle ossa.
ArtralgiaIn genere, l'artralgia non compare mai da sola, ma si associa ad altri sintomi, quali: senso di rigidità articolare, ridotta mobilità articolare, gonfiore e arrossamento cutaneo in corrispondenza dell'articolazione dolente.
La presenza di altri sintomi associati dipende dalle cause scatenanti.
Per poter pianificare un trattamento dell'artralgia adeguato ed efficace, i medici devono conoscere con precisione i fattori che hanno scatenato l'insorgenza del dolore articolare.
Artralgia e artrite non sono sinonimi, ma indicano due condizioni mediche differenti.

Breve ripasso delle articolazioni

Le articolazioni sono strutture anatomiche, talora complesse, che mettono in reciproco contatto due o più ossa. Nello scheletro umano, sono 360 e adempiono a funzioni di sostegno, mobilità e protezione.
Secondo la più comune visione anatomica, esisterebbero tre categorie principali di articolazioni:

  • Le articolazioni fibrose (o sinartrosi). Mancano generalmente di mobilità e le ossa costituenti sono tenute insieme da tessuto fibroso. Tipici esempi di sinartrosi sono le articolazioni presenti tra le ossa del cranio.
  • Le articolazioni cartilaginee (o anfiartrosi). Sono dotate di scarsa mobilità e le ossa costituenti sono unite da cartilagine. Classici esempi di anfiartrosi sono le articolazioni che collegano le vertebre della colonna vertebrale.
  • Le articolazioni sinoviali (o diartrosi). Sono provviste di una grande mobilità e comprendono varie componenti, tra cui: le superfici articolari e la cartilagine che le ricopre, la capsula articolare, la membrana sinoviale, le borse sinoviali e una serie di legamenti e tendini.
    Esempi tipici di diartrosi sono le articolazioni della spalla, del ginocchio, dell'anca, del polso e della caviglia.

Cos'è l'artralgia?

Artralgia è il termine medico che indica la presenza di dolore più o meno intenso a un'articolazione.
Molti medici tengono a sottolineare che questa parola non è sinonimo di artrite, come invece tante persone credono. Infatti, mentre la parola artrite designa una condizione medica degenerativa di natura infiammatoria che colpisce le articolazioni, la parola artralgia si limita a segnalare una sensazione dolorosa - quindi di fatto un sintomo - a livello articolare. La confusione tra i due termini nasce dal fatto che l'artrite è una delle cause più note e diffuse di dolore articolare, ossia artralgia. In realtà, l'artralgia può essere una conseguenza di tante altre situazioni, non solo infiammatorie (come l'artrite), ma anche non infiammatorie.


Chi soffre di artrite lamenta sempre artralgia; tuttavia, chi lamenta artralgia non sempre soffre di artrite.

Altri modi per distinguere l'artralgia dall'artrite

Alcuni medici distinguono l'artralgia dall'artrite, definendo la prima come “dolore o fastidio alle articolazioni senza gonfiore” e la seconda come “infiammazione delle articolazioni che causa dolore e gonfiore”.
Gli esperti che non concordano con tale distinzione affermano che esistono casi di artralgia caratterizzati da gonfiore, pur non essendo connessi ad artrite.

Origine del nome

La parola artralgia deriva dall'unione di due parole greche, arthron (ἄρθρ&omicron) e algos (ἄλγος). La parola “arthron” vuol dire “giuntura” o “articolazione”, mentre la parola “algos” significa “dolore”. Quindi, il significato letterale di artralgia è “dolore a un'articolazione”.

Cause

Le principali cause di artralgia sono:

Quali sono invece le cause di artrite?

L'artrite può essere:

  • Una possibile complicanza a lungo termine di un grave infortunio articolare. Per esempio, una grave infortunio al ginocchio aumenta drasticamente il rischio di sviluppare la gonartrosi (o artrosi del ginocchio) in età avanzata;
  • Una conseguenza dell'obesità. L'obesità è un importante fattore di rischio dell'artrosi, la più diffusa forma di artrite nella popolazione generale;
  • Una conseguenza dell'età avanzata. Tra i suoi vari effetti, l'invecchiamento determina anche la degenerazione delle cartilagini articolari, le quali fungono da cuscinetti protettivi delle ossa coinvolte nelle articolazioni. Con la degenerazione delle cartilagini articolari, le sopraccitate ossa sfregano tra loro, innescando processi di natura infiammatoria;
  • L'esito di un malfunzionamento del sistema immunitario. È il caso, per esempio, dell'artrite reumatoide (la seconda forma di artrite più diffusa), del lupus eritematoso sistemico, dell'artrite reattiva o dell'artrite psoriasica;
  • Il risultato di un'infezione. Il caso più emblematico è l'artrite settica;
  • L'esito di un'alterazione del metabolismo. Il classico esempio di artrite dipendente da cause metaboliche è la gotta.

Sintomi e complicazioni

Il dolore che caratterizza l'artralgia si associa spesso ad altri sintomi, tutti chiaramente a carico dell'articolazione o delle articolazioni dolenti.
Di intensità variabile a seconda dei casi, i sintomi in questione consistono generalmente in:

Le più comuni sedi anatomiche di artralgia sono: il ginocchio, la caviglia, la spalla, il gomito e il polso.

Qual è invece il quadro sintomatologico dell'artrite?

Oltre a provocare gli stessi sintomi dell'artralgia, l'artrite può causare:

  • La deformazione delle articolazioni interessate. Le deformazioni articolari note come varismo e valgismo sono spesso dovute a forme di artrite (es: la gonartrosi è un fattore di rischio dei cosiddetti ginocchio varo e ginocchio valgo);
  • La formazione di speroni ossei (od osteofiti). Meglio conosciuto come osteofitosi, questo processo consiste nello sviluppo, ai lati delle articolazioni interessate, di piccole proiezioni o rigonfiamenti di natura ossea, che gli esperti chiamano appunto speroni od osteofiti.
    Gli esempi più noti di speroni ossei sono i cosiddetti noduli di Heberden, che hanno sede sulle articolazioni interfalangee distali delle mani.
  • La degenerazione della cartilagine articolare. Si tratta di un danno irreversibile, per il quale attualmente non esistono cure capaci di ripristinare la situazione originaria.
    Quando la degenerazione della cartilagine articolare è particolarmente profonda, la mobilità delle articolazioni interessate si riduce in modo così marcato, che quasi risultano immobili;
  • L'emissione di rumori anomali a ogni movimento dell'articolazione interessata. I rumori assomigliano a crepitii o scricchiolii.

Complicazioni dell'artralgia

Se non curate a dovere, alcune forme di artralgia - nello specifico quelle sostenute da cause importanti - possono comportare:

  • Dolore articolare insopportabile;
  • Disabilità;
  • Incapacità di svolgere le più normali attività quotidiane (salire le scale, alzare pesi, lavare i piatti, tagliare i cibi, scendere dall'auto ecc.).

Quando rivolgersi al medico?

Se il dolore a un'articolazione si protrae per diversi giorni e se tale dolore si accompagna ad altri sintomi (es: rigidità articolare, arrossamento cutaneo a livello dell'articolazione dolente ecc.), è buona norma contattare il proprio medico, per sottoporsi a un accurato esame obiettivo.
La prescrizione di ulteriori esami diagnostici, in aggiunta all'esame obiettivo, dipende da quanto emerge da quest'ultimo.
L'artralgia rappresenta un'urgenza nel momento in cui il dolore è molto intenso ed è associato a: evidente gonfiore, severa rigidità e immobilità o semi-immobilità dell'articolazione o delle articolazioni interessate.

Diagnosi

Diagnosticare l'artralgia è facile e richiede un veloce esame obiettivo. Al contrario, diagnosticare l'artralgia e le sue cause è complesso o, meglio, più articolato, e richiede il ricorso a:

Terapia

Il trattamento dell'artralgia prevede una terapia mirata alla cura della causa scatenante (terapia causale) e una terapia focalizzata ad alleviare il quadro sintomatologico (terapia sintomatica).

Terapia causale

La terapia causale è fondamentale per guarire dall'artralgia; agire sulle cause scatenanti, infatti, è l'unico modo per sperare nella risoluzione definitiva del dolore articolare e degli altri sintomi associati.

Tutto ciò spiega l'esigenza dei medici, in corso di diagnosi, di risalire a cosa provoca l'artralgia.
La terapia causale varia a seconda del fattore scatenante e in base alla sua gravità.
Per capire quanto affermato, si pensi a due situazioni: un'artralgia dovuta a una distorsione lieve e un'artralgia dipendente da una distorsione grave. Nel primo caso, la terapia causale prevede, sicuramente, il riposo dell'articolazione dolente e, in alcuni frangenti, la fisioterapia; nel secondo caso, invece, la terapia causale prevede l'intervento chirurgico riparativo nei confronti dei danni articolari conseguenti al fenomeno distorsivo, seguito da un preciso programma riabilitativo.

TERAPIA CAUSALE DELL'ARTROSI E DELL'ARTRITE REUMATOIDE

Attualmente, non esistono terapie causali per l'artrosi e l'artrite reumatoide.
Pertanto, il progredire di queste due condizioni degenerative è irreversibile e i danni che esse provocano sono incurabili.

Terapia sintomatica

Tra i trattamenti sintomatici dell'artralgia, rientrano:

  • L'applicazione di ghiaccio sulla zona dolente e rigonfia. L'utilizzo del ghiaccio ha un potere antidolorifico e antinfiammatorio, che molte persone sottovalutano.
    Di norma, in presenza di dolore a un'articolazione (specie se all'origine c'è un trauma), i medici consigliano di applicare il ghiaccio 4-5 volte al giorno, per almeno 15-20 minuti.
  • Il bendaggio compressivo dell'articolazione. Indicato specificatamente in presenza di artralgia da distorsione o lussazione, il bendaggio compressivo contrasta il gonfiore e, nel caso in cui siano interessati gli arti inferiori (es: ginocchio o caviglia), riduce il senso d'instabilità;
  • L'elevazione dell'arto presentante l'articolazione danneggiata. Minimizzando l'afflusso di sangue alla zona danneggiata, l'elevazione è un rimedio efficace contro il dolore e il gonfiore.
    È particolarmente importante quando l'artralgia riguarda gli arti inferiori;
  • La somministrazione di un FANS (es: ibuprofene) contro l'infiammazione e il dolore. I medici indicano l'impiego di FANS quando l'artralgia ha un'origine infiammatoria. L'azione antinfiammatoria di questi farmaci riduce il dolore;
  • L'iniezione nell'articolazione di un corticosteroide. I corticosteroidi sono potenti antinfiammatori, che i medici utilizzano solo quando i FANS e gli altri rimedi contro l'infiammazione risultano inefficaci. Come per i FANS, l'azione antinfiammatoria riduce il dolore;
  • La somministrazione dei farmaci sintomatici per l'artrite. Per esempio, in presenza di artrite reumatoide, i medici prescrivono i cosiddetti DMARD.

Terapie alternativi

Per la cura di alcune forme di artralgia, sono disponibili anche terapie alternative, quali per esempio la massoterapia e l'agopuntura.
Nota bene: le terapie alternative non devono sostituirsi alla terapia causale e alla terapia sintomatica.

Prognosi

La prognosi in caso di artralgia dipende, principalmente, dalla severità della causa scatenante e dalla sua curabilità: sicuramente l'artralgia dovuta a una lieve distorsione ha una prognosi migliore rispetto all'artralgia dipendente da una malattia incurabile come l'artrosi.
Un altro fattore che incide in modo importante sulla prognosi di artralgia è la tempestività della diagnosi e dei trattamenti.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza