Ultima modifica 18.12.2020

Generalità

L'ARDS è una condizione medica piuttosto seria, contraddistinta da un processo infiammatorio a carico dei polmoni, che compromette la funzionalità degli alveoli e la loro capacità di assimilare ossigeno dall'aria inspirata.
ARDS - da distress respiratorioChi soffre di ARDS non incamera abbastanza ossigeno con la respirazione e ciò comporta: dispnea, stanchezza, ipotensione, confusione, aumento del numero degli atti respiratori, sonnolenza e tendenza allo svenimento.
La diagnosi di ARDS si basa su diversi test, tra cui: l'esame obiettivo, l'anamnesi, la radiografia del torace, la TAC del torace ecc.
Il trattamento prevede: il ricovero ospedaliero in terapia intensiva, l'infusione di ossigeno mediante ossigenoterapia e ventilazione meccanica, la nutrizione artificiale e una serie di cure farmacologiche finalizzate a evitare alcune possibili complicanze dell'ARDS.

Cos'è l'ARDS?

L'ARDS, o sindrome da distress respiratorio, è una grave condizione medica, caratterizzata dall'infiammazione dei polmoni e dalla conseguente incapacità, da parte degli stessi polmoni, di assimilare l'ossigeno necessario all'interno organismo.
In altre parole, chi soffre di ARDS presenta un'infiammazione ai polmoni, tale per cui quest'ultimi sono incapaci di trattenere, dall'aria inspirata, la quantità di ossigeno indispensabile alla buona salute e al corretto funzionamento degli organi e dei tessuti del resto del corpo.

EPIDEMIOLOGIA

Secondo alcune indagini statistiche, l'ARDS avrebbe un'incidenza, sulla popolazione generale, pari a 13-23 casi ogni 100.000 persone.

Cause

Le più comuni cause di ARDS sono:

  • Sepsi. È una complicanza potenzialmente letale di un'infezione batterica, che ha indotto un'esagerata risposta infiammatoria sistematica.
    La sepsi rappresenta la più diffusa causa di ARDS;
  • Inalazione di sostanze nocive per la salute dell'essere umano. Per esempio, può causare ARDS respirare alte concentrazioni di fumo di sigaretta o fumi derivante da sostanze chimiche tossiche;
  • Inalazione accidentale di vomito;
  • Polmonite severa;
  • Grave influenza;
  • Forti traumi al torace;
  • Pancreatite acuta. La pancreatite è l'infiammazione del pancreas. Una pancreatite è detta acuta, quando s'instaura in modo improvviso, per effetto di un evento altrettanto improvviso;
  • Reazioni avverse a trasfusioni multiple di sangue;
  • Ustioni gravi.

PATOFISIOLOGIA

Premessa: all'interno dei polmoni, al termine delle vie respiratorie, prendono posto delle piccole sacche caratteristiche, circondate da una fitta rete di vasi sanguigni, il cui nome specifico è alveoli polmonari o semplicemente alveoli.
Racchiusi da una sottile parete con proprietà elastiche, gli alveoli polmonari rappresentano la sede che raccoglie l'aria inspirata ricca di ossigeno e in cui si svolge l'assimilazione di quest'ultimo, da parte del sangue circolante all'interno della limitrofa rete vascolare.
Nel prelevare l'ossigeno, il sangue che circola tutt'attorno agli alveoli rilascia anidride carbonica (un prodotto di scarto del metabolismo umano).
Pertanto, negli alveoli polmonari ha luogo il vitale scambio gassoso ossigeno-anidride carbonica, che culmina con l'ossigenazione del sangue e l'espirazione di aria ricca di anidride carbonica.
Ritornando al tema dell'articolo in questione, nell'ARDS l'infiammazione dei polmoni interessa le sottile parete elastica degli alveoli polmonari, pregiudicandone l'integrità.
L'assenza di una parete alveolare integra fa sì che il sangue circolante all'interno della rete vascolare limitrofa penetri all'interno degli alveoli polmonari, occupando di fatto lo spazio riservato all'aria ricca di ossigeno, proveniente dall'inspirazione.
L'invasione dell'interno degli alveoli, da parte del sangue, altera la funzionalità degli alveoli, i quali non sono più in grado di introitare correttamente aria dall'esterno. Da ciò, ne consegue che il processo di ossigenazione del sangue è insufficiente a soddisfare le esigenze dell'intero organismo.

Sintomi, segni e complicazioni

I tipici sintomi dell'ARDS sono:

L'intensità di tali manifestazioni cliniche varia in relazione alla gravità della causa scatenante: più una causa è grave, più il quadro sintomatologico è accentuato ed evidente.

QUANDO COMPAIONO I SINTOMI?

Nella maggior parte dei casi, i sintomi dell'ARDS s'instaurano dopo 1-2 ore dall'evento causale scatenante; più raramente, compaiono a distanza di 1-3 giorni.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

L'ARDS rappresenta un'emergenza medica, pertanto chi ne è affetto necessita di cure immediate, preferibilmente presso un centro ospedaliero (in quanto attrezzato a tali evenienze).

COMPLICAZIONI

In assenza di cure e talvolta anche in corso di trattamento, l'ARDS può dar luogo a diverse complicanze, alcune delle quali dall'esito fatale.
Tra le possibili complicazioni dell'ARDS, rientrano:

Diagnosi

Attualmente, non esiste ancora un esame diagnostico specifico per l'individuazione dell'ARDS. Pertanto, per diagnosticare con accuratezza la sindrome da distress respiratorio, i medici ricorrono a diversi test, alcuni dei quali finalizzati anche all'esclusione di patologie dai sintomi simili (diagnosi differenziale).
Tra i test per la diagnosi di ARDS, rientrano:

  • Un approfondito esame obiettivo e, a seguire, un'attenta anamnesi. Permettono di delineare il preciso quadro sintomatologico e di farsi un'idea delle probabili cause.
  • L'ossimetria. È il test di misura della saturazione di ossigeno nel sangue. Di facile e rapida esecuzione, prevede l'utilizzo di uno strumento chiamato ossimetro.
  • Le analisi del sangue. Permettono di individuare eventuali agenti infettivi nel sangue. I medici vi ricorrono per capire se la condizione in atto può essere o meno legata a un'infezione.
  • Una radiografia del torace e/o una TAC del torace. Forniscono immagini ai raggi X dei polmoni, immagini dalle quali è possibile individuare eventuali segni dell'ARDS.
  • Polmoni colpiti da ards

    Figura: visione ai raggi X dei polmoni di un soggetto con ARDS. Immagine tratta da wikipedia.org

  • Un elettrocardiogramma e/o un ecocardiogramma. Servono alla diagnosi differenziale, per escludere o meno che i sintomi in atto siano dovuti a una patologia cardiaca.

Terapia

Il trattamento dell'ARDS prevede: il ricovero ospedaliero in terapia intensiva, il ricorso a terapie per l'innalzamento dei livelli di ossigeno nel sangue del paziente, un'adeguata terapia causale, la nutrizione artificiale e, infine, un'appropriata terapia farmacologica.
Superata la fase critica, l'ARDS richiede inoltre l'adozione di uno stile di vita che preservi i polmoni e l'organismo in generale da ricadute.


Cos'è la terapia intensiva?
La terapia intensiva, o unità di terapia intensiva, è il reparto ospedaliero riservato al ricovero di pazienti in gravi condizioni di salute, che necessitano di trattamenti, monitoraggio e supporto continui, allo scopo di mantenere nella norma le loro funzioni vitali.

TERAPIE PER L'INNALZAMENTO DEI LIVELLI DI OSSIGENO SANGUIGNO

Per innalzare i livelli di ossigeno nel sangue dei pazienti con ARDS, i medici ricorrono all'ossigenoterapia e alla già citata ventilazione meccanica.
L'ossigenoterapia è la somministrazione di ossigeno tramite apposite strumentazioni mediche.

TERAPIA CAUSALE

Per terapia causale, in medicina si intende la cura delle cause scatenanti una determinata condizione morbosa, nella speranza di eliminare alla radice ciò che scatena la sintomatologia.
Un esempio di terapia causale dell'ARDS sono le cure antibiotiche, quando all'origine della condizione c'è un'infezione batterica (es: polmonite batterica).

NUTRIZIONE ARTIFICIALE

In caso di ARDS, il ricorso alla nutrizione artificiale è fondamentale, perché in genere i pazienti sono incapaci di nutrirsi in modo indipendente.
Senza la nutrizione artificiale, il malato corre il rischio di incappare in uno stato di malnutrizione.

TERAPIA FARMACOLOGICA

Finalizzata più che altro alla prevenzione di complicanze, la terapia farmacologica per i casi di ARDS può comprendere:

STILE DI VITA CONSIGLIATO

In caso di ARDS, uno stile di vita adeguato esclude, tassativamente, il fumo di sigaretta e l'assunzione di alcol.

Prognosi

Senza cure tempestive e adeguate, l'ARDS ha altissime probabilità di risultare fatale; con i trattamenti appropriati, le suddette probabilità diminuiscono, ma la condizione in questione rimane comunque grave e meritevole di attente cure.
Pertanto, in presenza di ARDS, la prognosi può definirsi tendenzialmente negativa.

TASSO DI MORTALITÀ

L'ARDS ha un tasso di mortalità compreso tra il 20 e il 50%; simili percentuali sono da considerarsi elevate.
Secondo alcuni studi, i fattori che favoriscono la mortalità dell'ARDS sono: l'estrema gravità della cause scatenante, l'età avanzata e uno stato di salute cagionevole.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza