Ultima modifica 20.12.2019

Marker di Rischio Cardiovascolare

In diversi studi, il rapporto ApoB / ApoA1 si è dimostrato un fattore di rischio cardiovascolare più significativo rispetto al classico rapporto tra colesterolo LDL e colesterolo HDL.

Per esempio, in uno studio del 2008 apparso sulla prestigiosa rivista The Lancet*, il rapporto ApoB/ApoA1 ha presentato un PAR molto elevato per infarto miocardico acuto, pari al 54% e superiore rispetto a quello del rapporto C-LDL/C-HDL (37%) e del rapporto C-totale/C-HDL (32%). Queste differenze si sono dimostrate consistenti in tutti i gruppi etnici, uomini e donne, e in tutte le età.

Identificare con maggior accuratezza i soggetti a rischio cardiovascolare si traduce in migliori opportunità di intervento precoce e successo profilattico / terapeutico. Ecco perché nel prossimo futuro il rapporto ApoB / ApoA1 troverà presumibilmente uno spazio sempre maggiore in ambito clinico.


* Lipids, lipoproteins, and apolipoproteins as risk markers of myocardial infarction in 52 countries (the INTERHEART study): a case-control study.


Lipoproteine e Apoproteine

Come noto ai più, il colesterolo circola nel sangue all'interno di aggregati lipoproteici (composti essenzialmente da lipidi di varia natura e proteine). In base alla percentuale dei vari componenti e alla loro dimensione, questi aggregati - chiamati genericamente lipoproteine - si classificano in VLDL, LDL, IDL ed HDL.

Il fegato incorpora il colesterolo nelle VLDL, molecole precorritrici delle IDL e delle LDL: tutte queste molecole sono caratterizzate dalla presenza della Apoproteina ApoB100 e servono per distribuire il colesterolo ai vari tessuti. Le lipoproteine HDL sono invece necessarie per il trasporto inverso del colesterolo, dai tessuti al fegato (dove viene riciclato od "eliminato" con la bile) ed hanno quindi un'azione preventiva sul deposito del colesterolo nelle arterie (alti livelli di HDL rappresentano un fattore protettivo per le malattie cardiovascolari). Le lipoproteine HDL sono caratterizzate dalla presenza dell'Apoproteina ApoA1.

lipoproteineCome mostrato in figura, le lipoproteine sono costituite da una parte centrale o core lipidico, insolubile, costituita da trigliceridi ed esteri del colesterolo, e da una parte periferica o mantello (coat) a diretto contatto con il mezzo acquoso; questo mantello è costituito da fosfolipidi con i gruppi polari rivolti verso l'esterno (che hanno il compito di solubilizzare i lipidi) e dalle apoproteine.


Le apoproteine hanno il compito di stabilizzare l'intera particella, attivare gli enzimi deputati al loro metabolismo e fungere da sito di riconoscimento per i recettori cellulari deputati alla captazione delle lipoproteine e alla loro rimozione dal circolo.

Al pari dei lipidi, le apolipoproteine non identificano una precisa particella lipoproteica. La stessa apoproteina può essere infatti presente, seppur in concentrazioni diverse, in lipoproteine appartenenti a classi diverse (vedi tabella). Ad ogni modo la quasi totalità delle ApoA-I sono presenti sulle lipoproteine HDL, così come la quasi totalità delle APOB-100 derivano dalle LDL.


nome lunghezza
aminoacidi
espressione a livello di lipoproteine funzione
ApoA-I 243 CM, LDL, HDL strutturale, attivatore della LCAT, ligando del recettore per le HDL
ApoA-II 77 HDL strutturale, aumenta l'attività della lipasi epatica
ApoA-IV 377 CM, HDL ignota, possibile ruolo nell'assorbimento dei grassi
ApoB-48 2151 CM, CM remnants strutturale, secrezione dei CM
ApoB-100 4536 VLDL, LDL, IDL, strutturale, secrezione delle VLDL, ligando per il recettore delle LDL
ApoC-I 57 HDL, CM, VLDL attivatore della LCAT
ApoC-II 79 HDL, CM, VLDL attivatore della lipoproteinlipasi
ApoC-III 79 HDL, CM, VLDL inibizione della rimozione delle lipoproteine ricche di trigliceridi
ApoE 299 HDL, CM remnants, IDL ligando del recettore delle LDL/IDL e del recettore dei CM remnants

Perché misurare il Rapporto APOB/APOA1

Come abbiamo visto le apoproteine di classe B non sono esclusive del colesterolo LDL; per questo le loro concentrazioni plasmatiche dipendono anche dalla presenza di altre lipoproteine con un potenziale aterogeno, in questo caso le VLDL e le IDL. Sulla base di questo presupposto si spiega come mai in alcuni studi epidemiologici il rapporto APOB/APOA1 si è dimostrato il miglior predittore di malattie cardiovascolari rispetto ad altri rapporti tradizionali, come LDL/HDL, TG/HLDL o (Colsterolo totale - HDL)/HDL).

  • Misurando le ApoB possiamo quantificare l'ammontare complessivo di tutte le lipoproteine aterogeniche o potenzialmente aterogeniche che trasportano questa apoproteina [come LDL, VLDL, IDL e Lipoproteina(a)] e che contribuiscono al rischio cardiovascolare.
  • Un altro vantaggio è che il valore delle due apolipoproteine non è influenzato dall'assunzione di cibo. In altre parole, ApoA1 e ApoB non risultano dipendere dalla condizione di digiuno del soggetto.
  • Infine, la determinazione per usi clinici delle ApoA1 e ApoB è standardizzata, semplice e non costosa.

Per quanto detto, una persona che aspira ad un basso rischio cardiovascolare dovrebbe presentare bassi livelli di ApoB ed alti livelli di ApoA1. Misurando entrambe queste apolipoproteine ed esprimendole nel rapporto ApoB/ApoA1 è possibile ottenere un forte marker di rischio cardiovascolare.


I valori desiderabili del rapporto ApoB/ApoA1 dovrebbero attestarsi tra 0,3 e 0,9. Valori superiori a 0,9 per gli uomini e a 0,8 per le donne sono spia di un elevato rischio cardiovascolare.