Antipiretici: quali sono i più comuni? Come si usano?
Cosa sono gli antipiretici?
Si definisce antipiretico qualsiasi principio attivo capace di ridurre la temperatura corporea durante gli stati febbrili.
In altri termini, gli antipiretici sono quei farmaci che vengono utilizzati per abbassare la temperatura corporea quando questa si alza oltre un dato livello, pur senza interferire con i valori di temperatura corporea considerati fisiologici.
Febbre e classificazione dei valori
Ricordiamo che la febbre è una condizione caratterizzata da un incremento della temperatura corporea che si verifica indipendentemente da eventuali mutamenti delle condizioni climatiche esterne. La febbre, infatti, è interpretabile come un sistema adattativo o un meccanismo di difesa innescato dall'organismo per contrastare eventuali infezioni batteriche o virali, ma anche in risposta a stress psicofisici importanti, intossicazioni alimentari e perfino gravi traumi.
Entrando più nel dettaglio, si può parlare di febbre quando la temperatura corporea sale al di sopra di quelli che sono considerati i valori normali, compresi nel range che va dai 36,4°C ai 37,5°C. In funzione del valore presentato, la febbre può essere così classificata:
- Stato subfebbrile: 37-37,4°C;
- Febbricola: 37,5 - 37,9°C;
- Febbre moderata o medio-alta: 38 - 38,9°C;
- Febbre molto alta o elevata: 39-39,9°C;
- Iperpiressia: superiore a 40°C.
Quando si usano?
In linea generale, si consiglia di ricorrere all'uso di antipiretici quando la temperatura corporea raggiunge livelli medio-alti, quindi, indicativamente, dai 38°C in su. Tuttavia, ciò può non esser sempre vero; per questo motivo, in presenza di febbre, è sempre bene rivolgersi al medico e seguire le sue indicazioni.
Il consulto con il medico dovrebbe comunque essere fatto quando si evidenziano aumenti della temperatura corporea in quanto la febbre è un sintomo, non una malattia. Ciò significa che - oltre al trattamento sintomatico - è opportuno individuarne la causa scatenante (che può essere più o meno grave) al fine di intraprendere il più rapidamente possibile un'adeguata terapia che possa risolverla.
Farmaci antipiretici: quali sono i più comuni?
Paracetamolo
L'antipiretico per eccellenza e utilizzato in terapia da moltissimo tempo è il paracetamolo. Più precisamente, esso è classificato come farmaco analgesico-antipiretico poiché in grado di contrastare dolori di varia natura (in particolare, ma non esclusivamente, di natura artritica e muscolo-scheletrica) oltre che di abbassare la temperatura corporea.
Il paracetamolo è considerato un farmaco sicuro, tanto che il suo impiego è possibile - agli opportuni dosaggi - anche in bambini e perfino lattanti. Non sorprende, quindi, che esso rappresenti il farmaco di prima scelta nel trattamento della febbre nel bambino, salvo presenza di eventuali allergie.
Si tratta di un principio attivo ben tollerato disponibile all'interno di numerosissimi medicinali formulati in forme farmaceutiche adatte alle più diverse vie di somministrazione: da quella orale, passando per quella rettale e perfino parenterale.
Come agisce il paracetamolo?
L'esatto meccanismo d'azione con cui il paracetamolo espleta le sue azioni analgesica e antipiretica non è del tutto chiaro. Le ipotesi più accreditate sono quelle secondo cui il paracetamolo eserciterebbe le sue attività attraverso l'inibizione dell'isoforma di tipo 3 dell'enzima ciclossigenasi (COX-3) presente a livello del sistema nervoso centrale e la diminuzione dei livelli di PGE2 (prostaglandine E2), sempre a livello centrale. Si ipotizza anche che l'azione di abbassamento della febbre del paracetamolo possa essere riconducibile alla sua capacità di inibire l'azione dei pirogeni endogeni (le sostanze che inducono l'innalzamento della temperatura corporea) sui centri regolatori ipotalamici.
Come si usa e in quali dosi?
Dosaggio, modo e tempo di somministrazione del paracetamolo possono variare in funzione del medicinale preso in considerazione, della quantità di principio attivo in esso contenuto e dell'età del paziente. Per tale ragione, è necessario attenersi alle indicazioni fornite dal medico e leggere con attenzione il foglietto illustrativo del medicinale a base di paracetamolo che si deve assumere.
Nota bene
Anche se il paracetamolo è considerato un farmaco sicuro quando correttamente utilizzato, le persone che soffrono di disturbi o malattie del fegato e/o che assumono farmaci che possono alterare la funzionalità epatica, devono sempre rivolgersi al medico prima di assumere il principio attivo e, anche in quel caso, il suo impiego va fatto con cautela.
Effetti collaterali e controindicazioni
Anche se normalmente ben tollerato, il paracetamolo non è certo privo di effetti collaterali o controindicazioni. A tal proposito è sempre importante la lettura del foglietto illustrativo.
Ad ogni modo, maggiori informazioni sul paracetamolo sono riportate nell'articolo dedicato:
Paracetamolo: a cosa serve? È un antinfiammatorio? Effetti collateraliAntinfiammatori non steroidei come antipiretici
Anche alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono in grado di esercitare - oltre alle classiche attività antinfiammatorie e analgesiche - un'azione antipiretica significativa che può essere sfruttata in determinate condizioni per contrastare l'innalzamento eccessivo della temperatura corporea. Esempi di FANS che possono essere impiegati in questo senso sono:
- L'ibuprofene: è il secondo farmaco maggiormente utilizzato per contrastare febbre e dolore associati alle malattie da raffreddamento nei bambini, ma viene impiegato per tali indicazioni anche nei pazienti adulti.
- L'acido acetilsalicilico: certamente meglio noto con il nome di "Aspirina", l'acido acetilsalicilico è un altro FANS che, oltre alle proprietà antinfiammatorie e analgesiche, vanta anche un'attività antipiretica. Non a caso, anch'esso viene utilizzato - agli idonei dosaggi - per trattare stati febbrili, sindromi influenzali e da raffreddamento.
- Il metamizolo: si tratta di un altro FANS che può essere impiegato per abbassare la febbre, il cui impiego, tuttavia, è limitato a casi particolari per via degli importanti effetti indesiderati che può provocare. Il metamizolo, infatti, è sì indicato per il trattamento di stati febbrili e/o stati dolorosi ma gravi e resistenti.
I FANS espletano la loro azione principalmente attraverso l'inibizione dell'isoforma di tipo 2 dell'enzima ciclossigenasi (COX-2).
Fra i principali effetti indesiderati, ritroviamo: disturbi gastrointestinali (incluse ulcerazione e perforazione), diarrea o costipazione. In linea generale, i FANS non selettivi sono tutti dotati di un certo potere gastrolesivo, più o meno elevato; pertanto, vanno usati solo se realmente necessari (come qualsiasi altro farmaco del resto) e se prescritti dal medico.
Ad ogni modo, essendo quella dei FANS una vasta famiglia, è opportuno leggere con attenzione il foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere sia per conoscere gli effetti indesiderati del principio attivo specifico che si deve assumere, sia per conoscerne controindicazioni, avvertenze e precauzioni, interazioni farmacologiche. In caso di dubbi, inoltre, il consulto del medico è sempre opportuno.
Antinfiammatori FANS: quali sono e a cosa servono? Meccanismo d'azione dei FANS e indicazioni FANS: effetti indesiderati e controindicazioniMetodi fisici contro la febbre
Associazione fra farmaci antipiretici e metodi non farmacologici per abbassare la febbre
Quando la febbre raggiunge valori alti, è possibile associare all'assunzione dei farmaci antipiretici prescritti dal medico dei metodi fisici per tentare di ripristinare i normali valori di temperatura corporea. Più precisamente, parliamo delle ben note spugnature effettuate con acqua appena tiepida o fresca (non fredda) che possono aiutare ad abbassare la temperatura che si è eccessivamente alzata. Particolarmente efficaci in questo senso sono le spugnature effettuate sulla fronte, sul collo, sulle braccia e sulle gambe. In alternativa, è possibile fare anche dei bagni, sempre con acqua appena tiepida.