Generalità
Il dosaggio ematico degli anticorpi anti-gliadina (AGA), introdotto nella pratica clinica nei primi anni ‘80, rappresenta un prezioso ausilio nello screening dei pazienti con sospetta enteropatia sensibile al glutine (celiachia).
Negli ultimi anni, l'importanza degli anticorpi anti-gliadina per la diagnosi di celiachia è stata ridimensionata dall'avvento di marker sierologici dotati di maggior sensibilità e specificità, come gli autoanticorpi anti-endomisio (EmA) e gli autoanticorpi anti-transglutaminasi (tTGA).
La celiachia è una malattia innescata dall'ingestione di glutine; tale proteina è contenuta soprattutto nel grano, segale, avena e orzo. Nei soggetti geneticamente predisposti, l'ingestione di glutine risulta non tollerata dalla mucosa intestinale. Quest'evenienza determina una reazione infiammatoria e immunitaria, che assottiglia la parete dell'intestino e, nel tempo, non permette di assorbire correttamente i nutrienti contenuti negli alimenti assunti. Nell'organismo colpito da celiachia si manifesta, inoltre, una risposta alterata del sistema immunitario, che determina la formazione di auto-anticorpi contro il glutine (chiamati AGA, anticorpi anti-gliadina) e contro la mucosa intestinale (EMA o tTG).
La celiachia può interessare ogni età, poiché colpisce bambini ed adulti indiscriminatamente.
Cos'è
La gliadina è una parte del glutine, proteina presente in quasi tutti i cereali (soprattutto grano, ma anche segale, avena e orzo).
La gliadina è una sottofrazione proteica del glutine; sarebbe comunque più corretto parlare di gliadine, dal momento che esistono diverse forme o componenti proteiche, leggermente diverse tra loro e divise in quattro frazioni in base al peso molecolare e alla risposta elettroforetica: α, Β, γ ed ω.
La digestione del glutine ingerito con la dieta genera dei peptidi (cioè molecole più piccole), come la gliadina, che possono indurre una specifica risposta da parte di IgG e IgA.
Gli anticorpi anti-gliadina sono degli autoanticorpi prodotti come parte di una risposta immunitaria contro la gliadina, che si instaura nelle persone sensibili al glutine ed esposte a quest'ultimo per un certo periodo di tempo.
Per tale motivo, la gliadina è ritenuta uno dei maggiori responsabili della risposta immunitaria abnorme che porta all'atrofia dei villi intestinali nel morbo celiaco. Escludendo il glutine dalla dieta delle persone affette dalla malattia, si ha, infatti, un rapido miglioramento e la guarigione delle lesioni all'intestino tenue.
Perché si Misura
Il dosaggio degli AGA riconosce la presenza degli anticorpi che innescano la reazione infiammatoria e immunitaria alla base della celiachia.
Questo test di laboratorio contribuisce, quindi, alla diagnosi della malattia celiaca e permette di monitorare il trattamento o l'efficacia di una dieta priva di glutine (gluten free).
L'esame viene indicato dal medico in presenza di sintomi che suggeriscono la presenza di celiachia, tra cui:
- Episodi di diarrea e vomito;
- Dolore addominale;
- Anemia;
- Perdita di peso;
- Debolezza muscolare;
- Scarso appetito.
La ricerca degli AGA è utile anche per la diagnosi di celiachia nei bambini di età inferiore ai due anni con anticorpi anti-transglutaminasi (tTG) dubbi o negativi, e nei casi di deficit di IgA.
Valori normali
Normalmente, gli anticorpi anti-gliadina risultano assenti (ossia la ricerca degli AGA fornisce un esito negativo).
I valori di riferimento degli anticorpi anti-gliadina (AGA) possono cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel singolo laboratorio. Pertanto, è preferibile consultare i range forniti dal laboratorio direttamente sul referto.
AGA Alti - Cause
Gli anticorpi anti-gliadina risultano moderatamente elevati o significativamente aumentati nei soggetti sensibili al glutine. In generale, se il test è positivo, è probabile la diagnosi di celiachia.
AGA Bassi - Cause
Bassi livelli di anticorpi anti-gliadina non sono associati, di solito, a problemi di tipo medico e/o a conseguenze patologiche, pertanto non vengono considerati clinicamente rilevanti.
Come si misura
La ricerca degli anticorpi anti-gliadina (AGA) viene effettuata attraverso un semplice prelievo del sangue da eseguire a digiuno.
Preparazione
Il dosaggio degli anticorpi anti-gliadina è un'analisi di laboratorio che non richiede alcuna specifica preparazione. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito del test, ma il medico potrebbe indicare di digiunare per almeno 8 ore prima di sottoporsi al prelievo.
Interpretazione dei Risultati
Se la ricerca degli anticorpi anti-gliadina risulta “negativa” o “assente”, significa che la persona non soffre di celiachia. Un esito “positivo” o “presente” indica, invece, la presenza della malattia.
Tuttavia, occorre osservare che il test può facilmente risultare positivo anche in affezioni infiammatorie intestinali non determinate da intolleranza al glutine.
Sensibilità e Specificità dell'esame
Il riscontro nel siero di anticorpi anti-gliadina è suggestivo di celiachia, ma non è molto sensibile, né molto specifico.
Nel siero dei pazienti celiaci vengono rilevati anticorpi anti-gliadina sia della classe IgA, sia della classe IgG, mentre nei soggetti allergici si può riscontrare la presenza di anticorpi anti-gliadina della classe IgE.
Gli anticorpi anti-gliadina della classe IgG sono dei marker leggermente più sensibili ma meno specifici rispetto a quelli della classe IgA (riescono quindi a individuare un maggior numero di celiaci ma tendono a considerare tale anche una maggior percentuale di pazienti sani). Gli anticorpi anti-gliadina della classe IgA sono invece leggermente meno sensibili ma nettamente più specifici.
Test |
Sensibilità* |
Specificità* |
AGA IgG |
82-87% |
67-80% |
AGA IgA |
80-85% |
88-92% |
* dati leggermente variabili in base alla fonte bibliografica consultata; in alcuni testi si riportano valori di sensibilità superiori per gli AGA IgA rispetto agli AGA IgG
La maggiore sensibilità degli anticorpi anti-gliadina IgG è dovuta alla percentuale non trascurabile di celiaci che non produce IgA; in particolare, il dosaggio degli AGA IgG può essere limitata all'identificazione dei soggetti con deficit di IgA, e nei bambini sotto i due anni, nei quali la classe IgA è ancora poco rappresentata.
In generale, al di sotto dei tre anni di età, gli anticorpi anti-gliadina conservano un'elevatissima importanza diagnostica, dal momento che la risposta anticorpale verso la gliadina è la prima a comparire in ordine di tempo dopo l'introduzione del glutine.
Quanto detto spiega come mai insieme ai marker sierologici di celiachia vengano generalmente rilevati anche i livelli delle IgA sieriche.
- Falsi positivi degli AGA sono frequenti nei soggetti con diarrea protratta post-enterica, malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome di Down, fibrosi cistica, allergie e altre patologie.
- Falsi positivi degli AGA IgG sono comuni nei pazienti con sindrome del colon irritabile, nei soggetti con patologia autoimmune e anche in una percentuale non trascurabile di soggetti sani.
Recentemente sono stati messi a punto degli esami di laboratorio per il dosaggio degli AGA, in cui si utilizzano dei peptidi deamidati della gliadina, che hanno dimostrato un'accuratezza diagnostica superiore per la celiachia rispetto ai test antigliadina standard. In particolare, il test per la determinazione di anticorpi leganti peptidi sintetici deamidati (DGP) consente il recupero significativo dei cosiddetti "falsi positivi", mostrando una sensibilità maggiore del 90% oltre a una indubbia migliorata specificità.
Sebbene l'importanza degli AGA nella diagnostica di celiachia sia attualmente in calo, gli anticorpi anti-gliadina della classe IgA conservano un ruolo di primo piano per monitorare la risposta del celiaco a una dieta priva di glutine; in generale, dopo 3-6 mesi di dietoterapia si assiste a una scomparsa degli AGA IgA, mentre più tardivamente (12-18 mesi) si riducono gli AGA IgG. Una persistente positività, anche a basso titolo, indica una ridotta compliance del paziente alla dieta aglutinata.
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