Amputazione: Cos’è? Tipologie e Conseguenze

Ultima modifica 27.09.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause
  4. A Cosa Serve
  5. Tipologie
  6. Procedura
  7. Possibili Complicanze

Generalità

L'amputazione consiste nell'asportazione chirurgica o nella perdita accidentale (spontanea o traumatica) di un arto o di una sua parte.

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Per perdita accidentale, s'intende che l'amputazione può verificarsi dopo traumi o incidenti dove l'arto può essere tranciato di netto, schiacciato o strappato. La caduta spontanea di un dito (o di sua parte) o di un'estremità può risultare dalla cancrena o da un altro grave processo morboso.

L'amputazione chirurgica è un intervento attuato solitamente per gestire complicanze vascolari o controllare un processo patologico in atto, come un tumore maligno. Questo trattamento può essere indicato anche a scopo preventivo per limitare le conseguenze di queste stesse problematiche.

Cos’è

Cosa s'intende per Amputazione?

L'amputazione è intesa come la perdita accidentale o l'asportazione chirurgica di un arto (inferiore o superiore), totale o di un suo segmento, con tutte le sue componenti (pelle, vasi, nervi, osso e muscolo).

Meno correttamente, il termine viene utilizzato nella pratica medica comune, in riferimento all'asportazione di altre parti del corpo (ad esempio: "amputazione del seno" in riferimento alla mastectomia per trattare il cancro alla mammella).

L'estremo dell'arto amputato è detto moncone d'amputazione.

Cause

Amputazione Chirurgica

L'amputazione chirurgica è un intervento eseguito per controllare il dolore, i traumi irreparabili o un processo patologico severo nell'arto interessato. La maggior parte di quest'interventi è praticata per gestire le complicanze vascolari periferiche, correlate soprattutto al diabete, all'arteriosclerosi e alle cancrene di origine arteriosa (es. morbo di Bürger).

L'amputazione può essere utilizzata anche per prevenire particolari problemi, come, ad esempio, per impedire l'estensione di un tumore maligno particolarmente aggressivo o per limitare danni in presenza di processi necrotizzanti.

L'amputazione chirurgica è un intervento eseguito fin dall'antichità; nel tempo, le tecniche utilizzate per asportare la parte dell'arto affetta da patologia sono andate incontro ad un'evoluzione in senso conservativo, cioè si tende a limitare, per quanto possibile, l'ampiezza dell'amputazione.

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Amputazione Spontanea

L'amputazione spontanea si verifica prevalentemente negli arti affetti da gangrena (nel linguaggio comune detta anche cancrena). In tale situazione, è possibile osservare che la parte sana delimita nettamente quella ammalata, finché quest'ultima si stacca spontaneamente.

La cancrena è una tipologia di necrosi tissutale provocata, generalmente, da un carente apporto sanguigno nella parte interessata. Tale condizione può risultare da gravi lesioni traumatiche, congelamento, infezioni e da altre situazioni nelle quali il processo necrotico (cioè la morte dei tessuti) è irreversibile.

Per approfondire: Cancrena - Cos'è, Cause e Sintomi

Amputazione Traumatica

L'amputazione da trauma fisico è un'evenienza che si osserva prevalentemente in caso di incidenti stradali (automobili, motocicli, biciclette ecc.) e di infortuni sul lavoro (motoseghe, presse, attrezzature per processare la carne o per tagliare il legno ecc.). Un arto o un segmento di questo può essere reciso in occasione d'investimenti, esplosioni e ferite da taglio.

Quest'evento si può verificare anche per la rottura improvvisa di una fune (metallica o di corda), l'incastro tra gli ingranaggi di un macchinario o gli effetti delle armi da fuoco.

Nell'amputazione traumatica, la perdita dell'arto può essere la conseguenza diretta dell'evento, cioè avviene immediatamente durante l'incidente (ad esempio: un dito tagliato accidentalmente dalla lama di una sega da tavolo. Qualche volta, l'amputazione si verifica alcuni giorni dopo, a causa delle complicazioni mediche.

Nella maggior parte dei casi, sono coinvolte le dita della mano. L'amputazione traumatica di un arto, parziale o totale, crea il pericolo immediato di morte per la copiosa perdita di sangue.

Amputazione Congenita

L'amputazione congenita è un'evenienza piuttosto rara che si verifica quando il nascituro è ancora nell'utero.

Questa particolare forma risulta quasi sempre dalla presenza di una briglia della membrana amniotica, che agisce come una banda costrittiva direttamente su di un arto del feto, determinandone l'amputazione.

Altre forme di Amputazione

  • In alcuni Paesi, tra cui Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti e Iran, l'amputazione delle mani o dei piedi veniva usata (o, addirittura, continua ad essere utilizzata) come forma di punizione legale per le persone che hanno commesso crimini.
  • L'amputazione si può riscontrare per cause belliche, come ferita di guerra e atti di terrorismo. Meno spesso, invece, si osservano autoamputazioni eseguite per scopi fraudolenti (ad esempio, per ricevere i soldi dell'assicurazione) o quale forma di protesta.
  • Le autoamputazioni possono essere la conseguenza del disturbo dell'identità dell'integrità corporea (Body Integrity Identity Disorder, BIID), un raro e grave disordine psichiatrico. I soggetti che soffrono di questa condizione sperimentano un intenso desiderio di amputarsi una o più parti del proprio corpo.
  • Certe tradizioni culturali o religiose prevedono la pratica di amputazioni minori come un rituale d'iniziazione per sottolineare il passaggio da una condizione ad un'altra (ad esempio, dall'età infantile all'età adulta). Alcune tribù africane e gli aborigeni australiani, ad esempio, praticano l'avulsione degli incisivi quale cerimonia rituale. Anche le scarificazioni, le disfigurazioni facciali (rinotomia, amputazioni delle orecchie e così via), la circoncisione o le mutilazioni (infibulazione e clitoridectomia) possono assumere il significato di appartenenza ad una comunità.
Per approfondire: Infibulazione - In Cosa Consiste e Perchè si Pratica

A Cosa Serve

L'amputazione chirurgica viene praticata per trattare condizioni patologiche, che:

  • Assumono una gravità tale da compromettere l'irrorazione sanguigna nell'arto interessato;
  • Non possono essere gestite con altri approcci;
  • Minacciano la sopravvivenza del paziente.

Amputazione chirurgica: quando si esegue?

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Le indicazioni per questa tipologia di trattamento sono diverse.

Più frequentemente, l'amputazione chirurgica viene praticata nei seguenti casi:

  • Gravi ferite ad un arto che hanno provocato lesioni vascolari irrecuperabili;
  • Tumori delle ossa o dei tessuti molli (osteosarcoma, osteocondroma ecc.) e qualsiasi altra tipologia di cancro in uno stadio avanzato o metastatico;
  • Vasculopatie;
  • Artrosi deformanti;
  • Infezioni alle ossa, come l'osteomielite;
  • Complicanze del diabete, come:
    • Infezioni derivanti dal piede diabetico;
    • Problemi di circolazione;
  • Deformità delle dita e/o degli arti:
    • Deficit focale della parte prossimale del femore;
    • Emimelia fibulare;
    • Dita sovrannumerarie (es. polidattilia);
  • Gangrena, sviluppatasi in seguito a:
    • Aterosclerosi;
    • Malattia di Buerger (o morbo di Bürger);
    • Congelamento.
  • Sepsi con necrosi periferica.

Tipologie

Quali sono le parti soggette ad Amputazione?

Le amputazione chirurgiche possono essere suddivise in due ampie categorie:

  • Amputazioni minori: si riferiscono, in genere, all'asportazione delle dita;
  • Amputazioni maggiori: consistono nella rimozione di ampie sezioni (es. sotto il ginocchio, sopra il ginocchio e così via);

Di norma, si preferisce optare per amputazioni parziali per conservare l'articolazione. Nella chirurgia oncologica, però, si predilige la disarticolazione (cioè le amputazioni eseguite a livello di un'articolazione).

In linea generale, la tecnica varia in funzione dell'estensione della malattia: i diversi livelli di amputazione chirurgica e le rispettive linee di incisione cutanea cercano di fornire alla protesi un moncone residuo valido e funzionale.

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Qualche esempio di Amputazione chirurgica

ARTI INFERIORI

  • Amputazione delle dita del piede;
  • Amputazione parziale del piede (nota: le tecniche più comuni sono quelle di Chopart e Lisfranc);
  • Disarticolazione della caviglia (es. amputazione di Syme, a. di Pyrogoff ecc.);
  • Amputazione trans-tibiale (comunemente riferita come un'amputazione sotto al ginocchio);
  • Amputazione della rotula (disarticolazione del ginocchio);
  • Amputazione trans-femorale (sopra al ginocchio);
  • Disarticolazione dell'anca (amputazione del arto inferiore in corrispondenza dell'articolazione dell'anca).

Esempio particolare di amputazione maggiore riferita alla gamba è l'emipelvectomia, cioè l'asportazione chirurgica di metà del bacino e dell'arto inferiore omolaterale. Questa tipologia d'intervento è praticato soprattutto in caso di tumori maligni o metastasi ossee estese all'anca e all'osso sacro.

Altro esempio di intervento molto invasivo è l'amputazione combinata con la rotazione di Van-Ness, nella quale il piede viene ruotato di 180° e così suturato per consentire l'uso dell'articolazione della caviglia come se fosse un ginocchio e garantire una maggiore efficacia della protesi.

ARTI SUPERIORI

  • Amputazione delle dita della mano;
  • Amputazione del metacarpo;
  • Disarticolazione del polso;
  • Amputazione trans-radiale (comunemente indicata come amputazione dell'avambraccio o sotto il gomito);
  • Disarticolazione del gomito;
  • Amputazione trans-omerale (sopra al gomito);
  • Disarticolazione della spalla.

Una variante dell'amputazione trans-radiale da menzionare è la tecnica di Krukenberg, che offre la restituzione di una certa "manualità", utilizzando le ossa di ulna e radio per creare un moncone simile ad una tenaglia.

Procedura

Come si esegue un'amputazione?

L'amputazione chirurgica prevede innanzitutto l'interruzione dell'apporto di sangue alla zona d'asportare, mediante fasciatura elastica (eventualmente in combinazione con la perfrigerazione). Questo step consente di prevenire un'emorragia.

Successivamente, i muscoli vengono sezionati e l'osso viene reciso con una sega oscillante. 

I lembi di pelle e le fibre muscolari vengono posizionate sopra al moncone, occasionalmente con l'inserimento di elementi per agevolare l'applicazione di una protesi.

I muscoli dovrebbero essere attaccati in condizioni simili alle normali condizioni fisiologiche. Ciò consente una contrazione muscolare efficace, in grado di:

  • Ridurre l'atrofia della parte;
  • Consentire l'uso funzionale del moncone;
  • Mantenere la copertura dei tessuti molli dell'osso residuo.

La tecnica di stabilizzazione distale dei muscoli per cui si opta maggiormente è la miodesi (sutura diretta del muscolo all'osso o al periostio). Nelle amputazioni articolari di disarticolazione, invece, può essere utilizzata la tenodesi, dove il tendine è attaccato all'osso.

La protesi artificiale viene applicata a qualche mese di distanza dall'intervento; il paziente è supportato con un percorso di riabilitazione.

Come si determina il livello di Amputazione?

Compatibilmente con le finalità dell'intervento, l'ampiezza dell'amputazione viene stabilita in modo tale da permettere:

  • Un'adeguata irrorazione arteriosa della parte residua;
  • L'applicazione della protesi ortopedica.

Per quanto possibile:

  • Il chirurgo che pratica l'amputazione cerca di conservare l'arto;
  • L'irrorazione sanguigna deve essere sufficiente a livello dell'amputazione, per evitare complicanze ed ulteriori interventi;
  • Il punto dove praticare l'amputazione deve consentire al paziente un uso efficace dell'arto artificiale.

Caratteristiche del Moncone d'Amputazione

Il moncone "ideale" dovrebbe:

  • Avere un buon trofismo muscolare;
  • Mantenere un'efficiente circolazione sanguigna;
  • Non risultare dolente.

La parte che residua dall'amputazione viene ricostruita, di solito, con tecniche di stabilizzazione e microchirurgia per favorire la continuità dell'arto.

Gestione post-operatoria

Dopo l'amputazione, nel regime post-operatorio, è importante:

  • Agevolare la guarigione delle ferite, ridurre l'edema e prevenire il rischio d'infezione;
  • Mantenere la forza degli arti e l'estensione delle articolazioni, prevenendo contratture e limitazioni alla mobilità;
  • Desensibilizzare il moncone (come anticipato, non deve risultare dolente).

In passato, l'amputazione comportava una profonda disabilità; grazie alla continua e notevole evoluzione delle tecniche operatorie (in termini di emostasi, asepsi, anestesia e pratiche microchirurgiche) ed allo sviluppo delle protesi ortopediche, attualmente è possibile recuperare con ottimi risultati e riprendere le proprie attività quotidiane, per quanto limitate dalla menomazione.

Possibili Complicanze

Le possibili problematiche che possono insorgere dopo un'amputazione comprendono anche:

  • Mancata guarigione del moncone;
  • Infezioni;
  • Progressione della patologia di base;
  • Impedimenti alla mobilizzazione;
  • Traumi psicologici e disagio emotivo.

Chiaramente, il moncone rimarrà un'area di ridotta stabilità meccanica e la perdita degli arti è una menomazione gravissima che può presentare limitazioni pratiche significative. Per quanto riguarda il recupero della mobilità della parte residua e dell'arto protesico, al paziente sono indicate delle sedute di fisioterapia, in combinazione con la terapia del dolore.

Altra possibile complicanza dell'amputazione è l'ossificazione eterotopica: in pratica, anziché svilupparsi del tessuto cicatriziale a livello del moncone, si formano noduli ed altre escrescenze possono interferire con le protesi. Tale evenienza può rendere necessarie, a volte, ulteriori operazioni chirurgiche.

Dopo l'amputazione, infine, il paziente può avvertire un dolore proveniente dall'arto o dal segmento di esso asportato; questa condizione è nota come sindrome dell'arto fantasma.

Autore

Dott.ssa Giulia Bertelli

Dott.ssa Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici