Introduzione
L'allattamento al seno è un gesto fondamentale per garantire lo sviluppo e la crescita sana di un bambino dopo la nascita.
Il latte materno è, infatti, un alimento più naturale e completo per il neonato, poiché contiene tutti i nutrienti di cui ha bisogno nella prima fase della vita. Inoltre, allattare al seno rinforza le difese immunitarie e favorisce lo sviluppo intestinale del neonato, rafforza il rapporto mamma-bambino e protegge la donna dal tumore al seno, alle ovaie e dall'osteoporosi in età avanzata. Si tratta, quindi, di un rapporto biologico ed emotivo reciproco: questo momento d'incontro e scambio dovrebbe essere effettuato, in maniera esclusiva, per almeno 6 mesi.
Indicazioni
Allattamento al Seno: quando e per quanto tempo?
Secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dell'Unicef e dell'Unione Europea, recepite anche dal Ministero della Salute, l'allattamento al seno dovrebbe essere effettuato, in maniera esclusiva, nei primi 6 mesi di vita.
Durante il periodo in cui si allatta al seno, è importante assecondare le richieste del bambino, senza limiti di numero e durata delle poppate, cogliendo i segni precoci di fame, più che il pianto. Quest'approccio faciliterà la fisiologia della lattazione.
L'allattamento al seno può essere continuato, anche dopo lo svezzamento, per 2 anni ed oltre, a seconda del desiderio della mamma e del bambino. Oltre i 6 mesi, per soddisfare il crescente fabbisogno nutrizionale, l'alimentazione del bambino va integrata con cibi complementari idonei e sicuri.
Perché Allattare al Seno?
Il latte materno rappresenta l'alimento principale nell'età infantile (fino ai sei mesi e oltre), non costa nulla e, in condizioni fisiologiche, è sempre disponibile. Inoltre, contiene tutte le sostanze necessarie per la crescita nei primi mesi di vita, protegge il neonato da infezioni e molte malattie anche nel lungo termine.
Per approfondire: Tiralatte elettrico: come funziona e quale comprare?Benefici e vantaggi
Il latte materno è senza dubbio il miglior latte possibile che la donna sia in grado di offrire al proprio bambino. Come capita a tutti i mammiferi, d'altra parte, anche quello umano è un latte specie-specifico.
Ciò significa che il latte della madre sarà, per il proprio figlio, il più completo dal punto di vista nutrizionale.
Benefici per il bambino
Per i seguenti motivi, il latte materno è il migliore alimento per il bambino:
- Nutre in modo completo;
- Migliora lo sviluppo intestinale;
- Favorisce uno sviluppo fisiologico della bocca;
- Riduce il rischio di allergie ed asma;
- Migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio;
- Protegge dalle infezioni, grazie anche al ruolo svolto dal colostro, ricco di sostanze nutritive e funzionali: il latte materno contiene anticorpi che riducono l'incidenza e la durata di gastroenteriti, otiti, infezioni respiratorie e urinarie;
- Riduce il rischio di diabete, obesità in età adulta, malattie cardiovascolari e sindrome della morte in culla (SIDS).
Benefici per la madre
I benefici dell'allattamento al seno sono molteplici anche per la madre. Questo momento rafforza e consolida il legame del neonato con la mamma (bonding) e del riconoscimento reciproco. In tale ottica, è essenziale che la madre possa allattare al seno il proprio piccolo sin dai suoi primissimi momenti di vita: la stimolazione del capezzolo contribuisce alla montata lattea e metterà in circolo gli ormoni necessari, tra cui l'ossitocina e la prolattina, a favorire la fisiologica lattazione e l'involuzione uterina.
Per quanto riguarda la donna, poi, l'allattamento al seno:
- Aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza;
- Riduce il rischio di sviluppare osteoporosi;
- Riduce il rischio di sanguinamento post-partum;
- Riduce il rischio di anemia e malattie cardiocircolatorie;
- Previene alcune forme di tumore al seno e all'ovaio.
Il latte materno è, inoltre, gratuito, pratico, sempre pronto e alla giusta temperatura.
Come Allattare al Seno
Una corretta posizione durante la poppata è fondamentale. La mamma deve essere comoda, rilassata e mantenere il corpo del bambino a contatto con il seno, permettendogli di sfruttare le sue competenze innate per raggiungere il capezzolo.
Quando il bambino è attaccato bene, è possibile notare:
- La bocca è bene aperta e "riempita" dal seno;
- Il mento sfiora il seno;
- Il labbro inferiore è rovesciato in fuori e la lingua appoggiata al seno;
- L'areola, la parte scura intorno al capezzolo, è meglio visibile sopra il labbro superiore piuttosto che sotto quello inferiore;
- Il modo di poppare varia da suzioni brevi a movimenti lunghi e profondi, intervallati da pause.
Controllare la posizione e l'attacco al seno del bambino è utile soprattutto per la mamma, per prevenire inconvenienti come dolore ai capezzoli, ingorgo, mastite e ragadi.
Per quanto tempo deve succhiare?
L'allattamento al seno termina quando il neonato si stacca spontaneamente dal capezzolo. In linea generale, è bene lasciare che il bambino poppi da un lato finché ne ha voglia, senza forzarlo o, al contrario, allontanandolo prima che raggiunga la sazietà. Inoltre, è opportuno ricordare che tutte le mamme hanno il diritto di allattare ovunque si trovino ed in qualsiasi momento.
Per saperne di più a proposito, consigliamo di consultare l'articolo di approfondimento sulle poppate per conoscere i dettagli su posizione ideale del bambino, attaccamento al capezzolo, frequenza delle poppate, quantità di latte.
Cosa significa Allattamento a richiesta?
Allattare a richiesta significa attaccare al seno il bambino ogni volta che lo richiede, per fame o per qualsiasi altro motivo. In media, il neonato poppa 8-12 volte in 24 ore, a intervalli non sempre regolari e poiché la produzione di latte inizia quando il piccolo comincia a succhiare, non occorre aspettare che il seno "si riempia" tra un pasto e l'altro.
Quando non è possibile
Controindicazioni all’Allattamento al Seno
Purtroppo, alcune condizioni rendono controindicato l'allattamento al seno e l'apporto di latte materno:
- Galattosemia;
- Malattia delle urine a ''sciroppo d'acero'';
- Fenilchetonuria (un allattamento al seno parziale è possibile, sotto stretta supervisione).
Anche terapie con particolari farmaci ed alcune patologie della mamma possono controindicare l'allattamento materno, come nel caso dell'infezione da HIV e dell'herpes simplex a livello del capezzolo.
In tutti i casi soprariportati, è bene consultare il pediatra di riferimento e valutare la situazione per scegliere la strategia migliore per l'alimentazione del bambino.
Promozione e sostegno dell’Allattamento
Le principali strategie suggerite per promuovere l'allattamento al seno prevedono:
- Attività di formazione delle mamme, specialmente durante i corsi di preparazione al parto e le visite ginecologiche.
- Fornire assistenza alle madri allo scopo di iniziare l'allattamento al seno appena possibile, quando mamma e neonato sono pronti, senza interferire.
- Dimostrare praticamente alle madri le modalità corrette di allattamento al seno e spiegare le strategie per mantenere la lattazione nel caso di separazione momentanea dal bambino.
- Evitare la somministrazione di altri alimenti o bevande al di fuori del latte materno, salvo indicazione medica.
- Disincentivare l'uso di tettarelle artificiali, biberon o succhiotti.
- Favorire la pratica del rooming-in (cioè la permanenza di mamma e neonato nella stessa stanza di giorno e di notte) ed incoraggiare l'allattamento a richiesta.
- Fornire sostegno alle mamme e ai loro bambini, dopo le dimissioni ospedaliere, tramite visite domiciliari del personale sanitario dei consultori familiari, visite di altre mamme con esperienza e idonea formazione sull'allattamento al seno, partecipazione a gruppi di sostegno ecc.
- Verificare l'applicazione del Codice per la commercializzazione dei sostituti del latte materno e delle successive risoluzioni pertinenti dell'Assemblea Mondiale della Sanità.
Per sapere come avviene la Lattazione e la fisiologia che ne è alla base, prosegui con la lettura di Produzione Latte - Latte Seno.