Ultima modifica 23.07.2019

Generalità

L'alfafetoproteina (AFP) è una sostanza glicoproteica con funzioni simili a quelle dell'albumina, sintetizzata soprattutto durante la vita fetale dal sacco vitellino e dal fegato.

Dopo la nascita, i livelli di alfafetoproteina cominciano a scendere sensibilmente, sino a raggiungere - nel giro di 12/24 mesi - i valori caratteristici dell'adulto sano (inferiori a 5 ng/mL).
Alfafetoproteina testAl di fuori del periodo gestazionale, il dosaggio ematico di alfafetoproteina viene effettuato per valutare l'evoluzione di alcuni tumori. Non si tratta quindi di un test con finalità diagnostiche, ma di un esame complementare, che fornisce un'indicazione sull'evolversi dei processi tumorali nel tempo, anche in relazione alle terapie intraprese.


Nello specifico, l'alfafetoproteina è conosciuta per essere uno dei più importanti marcatori del tumore al fegato (epatocarcinoma), anche se in tal senso la sua specificità non è certo ottimale.

Cos'è

L'alfafetoproteina è un “marker” tumorale, cioè una di quelle sostanze che si possono trovare in quantità aumentate - nel sangue, nelle urine o in altri liquidi corporei - in presenza di alcuni processi neoplastici.
L'AFP si riscontra nel siero materno - da qui deriva il suo nome - a partire dalla quarta settimana di gravidanza. In particolare, questa glicoproteina viene prodotta dal feto in formazione nel proprio fegato, nel sacco vitellino e nel tratto gastroenterico. L'AFP raggiunge un picco nel sangue materno in corrispondenza della 13a settimana di gestazione, diminuendo poi gradualmente nei mesi successivi.
Subito dopo la nascita, l'AFP nel neonato si stabilizza sul normale livello di un adulto e rimane sempre basso, tranne nel caso di stato di gravidanza, malattie del fegato o alcune forme tumorali.

Perché si Misura

L'esame misura la concentrazione di alfafetoproteina (AFP) nel sangue. Nei bambini sani e negli adulti, l'AFP è normalmente presente in piccolissime quantità.
Alte concentrazioni di alfafetoproteina possono essere prodotte da certi tipi di tumore del fegato, del testicolo e dell'ovaio. Questa caratteristica rende la proteina utile come marcatore tumorale nel supporto alla diagnosi di questi processi neoplastici. 
Il parametro risulta utile, inoltre, per monitorare l'andamento di patologie del fegato croniche, come la cirrosi, l'epatite B e l'epatite C.

Quando viene prescritto il test?

Il danno epatico e alcuni processi neoplastici possono incrementare significativamente la concentrazione di AFP. Il medico può richiedere quest'analisi, insieme ad altri esami diagnostici per immagini, per cercare di scoprire il cancro epatico quando esso è ancora allo stadio iniziale e può essere trattato.
L'esame dell'alfafetoproteina viene indicato come supporto alla diagnosi di tumori epatici, testicolari ed ovarici. In presenza di una di queste patologie neoplastiche, il test è prescritto a intervalli regolari come aiuto nel monitoraggio durante o nel post-trattamento.
L'esame dell'AFP può essere consigliato anche in presenza di cirrosi o epatite cronica. L'alfafetoproteina viene prodotta, infatti, ogni volta che le cellule del fegato vengono rigenerate. Per questo motivo, nelle patologie epatiche croniche l'AFP è costantemente elevata.


Da ricordare

Il test per l'AFP non è diagnostico, ma fornisce un'indicazione circa la possibilità di sviluppare un tumore epatico. Per questo, l'esame dev'essere integrato con altre informazioni provenienti dallo studio della storia clinica, dalla visita medica del paziente e dall'uso di tecniche di diagnostica per immagini.
Inoltre, l'alfafetoproteina può aumentare temporaneamente ogni volta che il fegato è danneggiato e rigenerato; infine, incrementi moderati possono essere osservati in molte condizioni patologiche e fisiologiche.

Proprio per questa ragione, l'esame può dare origine a risultati falsi positivi. In aggiunta, non tutti i tumori producono questo marcatore, perciò un individuo può essere affetto da tumore anche se la concentrazione di alfafetoproteina è normale.

Valori normali

In genere, un adulto sano presenta una concentrazione sierica di alfafetoproteina inferiore a 10 ng/mL.


Il riscontro di livelli superiori a 500 ng/mL costituisce una diagnosi piuttosto probabile di epatocarcinoma, in quanto valori così elevati non sono quasi mai osservabili in altre patologie (salvo tumori delle cellule germinali o con metastasi epatiche).
Il monitoraggio dell'alfafetoproteina può essere utile anche come test di screening per una diagnosi precoce nella popolazione ad alto rischio di tumore al fegato, nonostante i suoi valori tendano ad essere già di per sé elevati nei pazienti portatori di malattie epatiche croniche. Inoltre, nel periodo post-operatorio o dopo altri interventi terapeutici, il dosaggio dell'alfafetoproteina diviene molto utile per riconoscere un'eventuale recidiva.

Alfafetoproteina Alta - Cause

Alte concentrazioni di alfafetoproteina sono riscontrabili nella maggior parte delle persone affette da carcinoma epatocellulare. Tale marker è indicativo, inoltre, della presenza dell'epatoblastoma, un tipo di tumore del fegato che colpisce i bambini.
I valori di alfafetoproteina aumentano in presenza di malattie del fegato, come:

Quantità aumentate di AFP possono indicare la presenza di cancro delle cellule germinali nei testicoli o alle ovaie (teratocarcinoma).
Inoltre, i livelli dell'AFP possono essere alti in caso di condizioni e fattori non correlati alle patologie epatiche, tra cui:

Alti livelli di alfafetoproteina si registrano anche durante la gravidanza e tendono ad aumentare ulteriormente se il feto presenta difetti di chiusura del tubo neurale, come la spina bifida.

AFP Bassa - Cause

I valori di alfafetoproteina possono risultare bassi in caso di:

Nelle gestanti portatrici di feti con sindrome di Down i tassi sierici di alfafetoproteina e di estriolo non coniugato tendono a diminuire, mentre aumentano quelli di gonadotropina corionica umana e inibina A.

Come si misura

L'esame dell'alfafetoproteina è un'analisi di laboratorio che prevede l'esecuzione di un semplice prelievo di sangue da una vena del braccio.

Preparazione

Per l'analisi dell'AFP, è richiesto il digiuno di almeno 8 ore, per evitare che il cibo interferisca con il risultato.

Interpretazione dei Risultati

  • Aumentate concentrazioni di AFP possono indicare la presenza di un tumore, tra i quali il più comune è il carcinoma epatico, ma anche il tumore dell'ovaio e dei testicoli. Concentrazioni elevate della proteina possono essere osservate anche in altre patologie, come la cirrosi e le epatiti.
  • Quando l'alfafetoproteina è usata nel monitoraggio, diminuite concentrazioni possono indicare una buona risposta alla terapia. Se la concentrazione dopo la terapia non diminuisce, arrivando a valori normali o vicini alla normalità, significa che il tessuto tumorale potrebbe essere ancora presente.
  • Se la concentrazione di AFP ricomincia ad aumentare, allora è probabile che si tratti di una recidiva (ricomparsa del tumore).
  • È importante ricordare che non tutti i tumori epatici, ovarici o testicolari producono significative quantità di AFP. Se la concentrazione di questo marcatore non è elevata prima di iniziare il trattamento, allora il test non sarà utile nel monitoraggio dell'efficacia della terapia o della comparsa di recidive.

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici