Ultima modifica 26.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Trattamento e Rimedi
  7. Prevenzione

Generalità

L'adenoma prostatico è una patologia caratterizzata dall'ingrossamento benigno della prostata, che coinvolge tipicamente la zona periuretrale (attorno all'uretra). Nel tempo, l'aumento di volume della ghiandola prostatica determina sintomi di tipo irritativo e vari problemi al deflusso dell'urina.

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L'adenoma prostatico si riscontra soprattutto con l'avanzare dell'età, quale conseguenza del fisiologico processo di invecchiamento, per effetto di cambiamenti ormonali o di altre patologie concomitanti.

Le manifestazioni iniziali di questa patologia comprendono crescente difficoltà nell'atto di urinare (disuria) ed aumento delle minzioni diurne (pollachiuria) e notturne (nicturia). Questi segnali devono fungere da campanello d'allarme e indurre il paziente a sottoporsi ad un esame clinico accurato, importante anche per escludere eventuali patologie che si manifestano con un simile quadro sintomatologico (tra cui il tumore prostatico). Inoltre, se trascurata, la prostata ingrossata può comprimere il canale uretrale, causandone una parziale ostruzione ed interferendo con la capacità di urinare. L'adenoma prostatico può determinare così una serie di complicanze a lungo termine, quali ritenzione urinaria, calcolosi vescicale ed insufficienza renale cronica.

Il trattamento dipende dall'entità della condizione e può prevedere diverse opzioni farmacologiche o chirurgiche, con lo scopo di migliorare la sintomatologia del paziente e la sua qualità di vita.

Cos'è la prostata?

La prostata (o ghiandola prostatica) è un piccolo organo esclusivamente maschile, che appartiene all'apparato riproduttivo, localizzato subito al di sotto della vescica. La sua funzione principale consiste nella produzione di una parte del liquido seminale, quindi contribuisce a preservare la vitalità degli spermatozoi. Più nel dettaglio, la ghiandola prostatica circonda parzialmente la prima parte dell'uretra (condotto che porta l'urina all'esterno del corpo, durante la minzione), come una ciambella, in corrispondenza del collo della vescica e si fonde con i due dotti eiaculatori che la attraversano.

Proprio a causa di questa sua posizione e dei rapporti descritti con gli organi vicini, l'ingrossamento della prostata può causare problemi alla minzione, all'eiaculazione o alla defecazione.

Cos’è

L'adenoma prostatico (anche noto come ipertrofia prostatica benigna) coincide con un ingrossamento della prostata, non associato a formazioni tumorali. All'origine di questa condizione vi è, infatti, una proliferazione benigna, quindi non cancerosa. Come tale, l'aumento del volume della prostata è causato dalla crescita del numero di cellule prostatiche che vanno a comprimere i tessuti intorno (soprattutto a livello dell'uretra prostatica), senza infiltrarsi al loro interno.

Adenoma prostatico: sinonimi e terminologia

L'adenoma prostatico è noto comunemente come ipertrofia prostatica benigna (IPB) o prostata ingrossata. Più correttamente, la condizione è definita anche iperplasia prostatica benigna, in quanto l'ingrandimento volumetrico della prostata è dovuto ad un aumento del numero di cellule che costituiscono lo stesso organo.

Cause

L'adenoma prostatico è una patologia provocata da un aumento di volume della prostata, dovuto all'incremento del numero di cellule dello stesso organo. Questa proliferazione è di natura benigna: a differenza di un tumore, infatti, questa condizione comprime i tessuti circostanti, senza infiltrarli. L'adenoma prostatico origina principalmente dalla porzione centrale della ghiandola, nella zona di transizione che circonda l'uretra (nota: il carcinoma tende a svilupparsi a partire dalla zona periferica della prostata).

In condizioni normali, la prostata ha generalmente dimensioni e forma assimilabili a quelle di una castagna, con la base rivolta in alto (attaccata alla superficie inferiore della vescica) e l'apice rivolto verso il basso. Con il passare degli anni o la compresenza di alcune patologie, la prostata può ingrossarsi, quindi aumentare di volume.

Nelle persone che soffrono di adenoma prostatico, in assenza di trattamento, la ghiandola può arrivare a superare anche di due o tre volte le sue normali dimensioni.

Cosa provoca l'adenoma prostatico?

Le cause dell'adenoma prostatico non sono ancora del tutto note, ma è ormai assodato che alla base della patologia siano implicate delle alterazioni tipiche dell'invecchiamento.

Con l'avanzare dell'età, infatti, la prostata tende spontaneamente a modificare la propria consistenza e il proprio volume, in risposta a variazioni ormonali e numerosi fattori di crescita che stimolano la proliferazione benigna delle cellule prostatiche. Ad esempio, il rilascio di piccole quantità di estrogeni e l'incremento del diidrotestosterone (o DHT, metabolita del testosterone) sembrano favorire la comparsa dell'adenoma prostatico.

Fattori di rischio

L'adenoma prostatico è un'alterazione molto frequente, che accompagna il normale processo di invecchiamento, pertanto si riscontra soprattutto negli uomini più anziani. In particolare, questa condizione inizia a svilupparsi dopo i 40 anni d'età e si manifesta prevalentemente dopo i 50.

L'incidenza dell'adenoma prostatico aumenta proporzionalmente con l'avanzare dell'età, raggiungendo i massimi livelli nell'ottava decade di vita. Si stima, infatti, che tra i 70 e gli 80 anni questa patologia colpisca fino all'80% della popolazione maschile.

Oltre all'età, i fattori predisponenti l'adenoma prostatico comprendono:

Sintomi e Complicazioni

Nell'adenoma prostatico, l'aumento di volume della prostata finisce col comprimere l'uretra (canale che trasporta l'urina dalla vescica all'esterno). Ne conseguono vari problemi a carico delle vie urinarie.

Come anticipato, l'ingrossamento della prostata è lentamente progressivo, quindi i sintomi dell'adenoma prostatico si presentano, di solito, in modo graduale.

Occorre segnalare, però, che questa patologia non sempre evolve con la medesima modalità e velocità. Inoltre, l'incremento di volume della prostata non necessariamente determina disturbi rilevanti e, talvolta, non si avvertono sintomi.

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Adenoma prostatico: come si manifesta

L'adenoma prostatico comporta sintomi di tipo irritativo ed ostruttivo, quali:

  • Disuria (difficoltà alla minzione);
  • Urgenza minzionale (incapacità di ritardare l'atto di urinare);
  • Aumento della frequenza delle minzioni diurne (pollachiuria) e notturne (nicturia);
  • Difficoltà nell'iniziare a urinare (esitazione minzionale);
  • Diminuzione della forza del getto urinario e/o mitto intermittente (flusso dell'urina debole, lento o che si interrompe più volte);
  • Senso di incompleto svuotamento vescicale;
  • Presenza di piccole quantità di sangue nelle urine (ematuria);
  • Emissione di sangue nel liquido seminale (emospermia);
  • Dolore dopo l'eiaculazione o durante la minzione (stranguria);
  • Problemi nell'erezione e nel suo mantenimento;
  • Sgocciolamento dopo aver terminato di urinare;
  • Ritenzione d'urina (incapacità da parte del paziente di emettere all'esterno l'urina contenuta nella vescica).

Nota

I sintomi urinari di tipo irritativo ed ostruttivo che si presentano nell'adenoma prostatico, possono manifestarsi anche in presenza di problemi vescicali, infezioni del tratto urinario o prostatiti (infiammazioni della prostata). Questi disturbi possono anche essere il segnale di patologie ben più gravi, come il cancro della prostata. Per tale motivo, è sempre opportuno rivolgersi al medico, per gli accertamenti più adeguati al proprio caso.

Adenoma prostatico: possibili conseguenze

Nel contesto dell'adenoma prostatico, il restringimento dell'uretra e la ritenzione urinaria sono responsabili di problemi al corretto deflusso delle urine: il paziente deve esercitare una spinta addominale per riuscire ad espellerle e svuotare la vescica.

A causa di questo superlavoro, la parete vescicale tende pian piano ad indebolirsi e, nel tempo, è possibile addirittura arrivare alla ritenzione urinaria acuta, ovvero all'impossibilità di urinare. Un'ostruzione prolungata dell'uretra può addirittura compromettere la funzione renale, provocando un'insufficienza d'organo.

Attenzione! La ritenzione urinaria è un'urgenza urologica, che richiede il posizionamento di un catetere vescicale.

Altra complicanza da considerare è lo svuotamento incompleto della vescica, che determina il ristagno di un residuo urinario in cui possono proliferare i batteri e sedimentare eventuali aggregati cristallini. Per questo motivo, l'adenoma prostatico espone ad un maggior rischio di infezioni urinarie, prostatiti, pielonefriti e calcoli dovuti alla cristallizzazione di sali nel residuo post-minzionale.

Segnali d'allarme

Nell'ambito dell'adenoma prostatico, le manifestazioni da non sottovalutare, che devono indurre a richiedere un intervento medico tempestivo, comprendono:

  • Totale incapacità di urinare;
  • Stimolo doloroso, urgente e frequente alla minzione, con febbre e brividi;
  • Sangue nell'urina;
  • Fastidio importante o dolore nell'addome inferiore e nel tratto urinario.

Diagnosi

In presenza di sintomi suggestivi di un adenoma prostatico, è opportuno rivolgersi al proprio medico. Tramite una visita urologica è possibile accertare la reale presenza dell'aumento di volume della prostata ed escludere altre patologie che possono dare una sintomatologia sovrapponibile, come prostatite o tumore.

Per la corretta valutazione dell'adenoma prostatico sono necessari alcuni esami clinici mirati, tra cui:

Il PSA serve a valutare la possibilità che sia presente un tumore maligno, mentre l'esplorazione rettale fornisce informazioni su volume e consistenza della ghiandola. L'esame delle urine, invece, consente di verificare la funzionalità renale o escludere la presenza di infezioni delle vie urinarie, in grado di produrre una sintomatologia analoga a quella dell'adenoma prostatico.

Per determinare l'entità della patologia, il paziente può essere sottoposto ad esami più approfonditi, come:

  • Uroflussometria: misura la velocità del flusso urinario e il volume di urina emessa durante la minzione, quindi fornisce un'idea, seppur grossolana, dell'eventuale danno alla vescica;
  • Ecografia prostatica trans-rettale, seguita da biopsia: consente di confermare od escludere la presenza di un tumore maligno e risulta un utile strumento di valutazione del corretto volume della prostata, importante soprattutto ai fini di un eventuale intervento chirurgico.

Trattamento e Rimedi

Le strategie terapeutiche adottate per la gestione dell'adenoma prostatico sono diverse e dipendono sostanzialmente dall'entità della condizione e dalla sintomatologia associata. Se la malattia non provoca particolari disturbi al paziente, può essere semplicemente monitorata nel tempo; al contrario, in presenza di complicanze si rende obbligatorio il trattamento farmacologico o chirurgico.

Farmaci e Rimedi fitoterapici

Nelle prime fasi dell'adenoma prostatico, è possibile intervenire con l'utilizzo di due principali categorie di farmaci:

  • Alfa-antagonisti: riducono il tono muscolare a livello della prostata e del collo vescicale, facilitando, in sostanza, il passaggio dell'urina nell'uretra. Tra i farmaci alfa-bloccanti più utilizzati nel trattamento dell'adenoma prostatico rientrano alfuzosina, doxazosina, tamsulosina e terazosina.
  • Inibitori della 5-alfa-reduttasi: inibiscono la crescita volumetrica dell'adenoma prostatico, sopprimendo la stimolazione degli androgeni. Farmaci come la finasteride e la dutasteride agiscono, in pratica, bloccando la trasformazione del testosterone nella sua forma attiva, il diidrotestosterone (DHT), che partecipa all'ingrossamento della prostata.

I problemi maggiori del ricorso ai farmaci per la cura dell'adenoma prostatico sono associati ai possibili effetti collaterali. Tra questi vi sono deficit erettivi, eiaculazione retrograda e ginecomastia per gli inibitori della 5-alfa-reduttasi, mentre ipotensione, emicrania, vertigini, cefalea e astenia sono comuni tra gli utilizzatori di alfa bloccanti. A seconda dei casi, i farmaci possono essere sufficienti a controllare i sintomi del paziente e rallentano la progressione dell'adenoma prostatico, ma occorre segnalare che l'efficacia di questi tende a diminuire con l'uso a lungo termine.

In modo analogo agli inibitori della 5-alfa-reduttasi, seppur con efficacia modesta, agiscono anche alcuni fitoterapici, come gli estratti di Serenoa repens e di Pigeo africano.

Chirurgia

Quando la terapia farmacologica risulta inefficace, si ricorre ad una terapia di tipo chirurgico. La scelta del tipo di procedura a cui sottoporre il paziente si basa essenzialmente sulle dimensioni dell'adenoma prostatico.

Da ricordare

L'idoneità o meno delle varie tecniche chirurgiche è influenzata soprattutto dall'entità dell'adenoma prostatico; in linea generale, tanto maggiore è l'aumento del volume ghiandolare, tanto più invasivo sarà l'intervento.

La tecnica più utilizzata per il trattamento dell'adenoma prostatico è la resezione endoscopica transuretrale (o TURP). Come suggerisce il nome, si tratta di una riduzione della prostata eseguita mediante endoscopia, cioè senza incisioni. In pratica, uno speciale strumento viene introdotto nel canale urinario attraverso il pene per tagliare "a fette" l'adenoma prostatico. In questo modo, è possibile rimuovere la parte interna della prostata aumentata di volume.

Nel caso le dimensioni della prostata risultino eccessive, invece, è necessario procedere con un intervento a cielo aperto, chiamato adenonectomia. Quest'intervento prevede l'asportazione dell'intero adenoma prostatico mediante un'incisione cutanea, trans-vescicale o retropubica.

La rimozione chirurgica parziale o totale della prostata può comportare per i pazienti alcune complicazioni. Tra queste, quella che in genere preoccupa di più i pazienti è il rischio di disfunzione erettile. Tuttavia, secondo recenti studi tale rischio è da considerarsi nullo o addirittura inferiore rispetto ai pazienti che scelgono di non operarsi.  Un effetto avverso molto frequente dopo la chirurgia è, invece, l'eiaculazione retrograda; in pratica, durante l'eiaculazione il liquido seminale, anziché fuoriuscire dall'uretra, refluisce in vescica, determinando infertilità.

Per trattare l'adenoma prostatico, è possibile il ricorso a tecniche alternative, meno invasive, ma di efficacia variabile. Queste procedure si prefiggono di distruggere parte del tessuto ghiandolare senza danneggiare quello che rimarrà in sito. A tale scopo, a seconda della metodica utilizzata, si concentrano raggi laser (come nella procedura HoLAP), onde radio (ablazione transuretrale con radiofrequenze o TUNA), microonde (es. TUMT o termoterapia transuretrale con microonde) o sostanze chimiche, direttamente all'interno della prostata.

Prevenzione

La prevenzione dell'adenoma prostatico consiste fondamentalmente nella diagnosi precoce. Questa è possibile sottoponendosi a controlli periodici dopo i 40-50 anni d'età o, tempestivamente, quando si manifestano i primi disturbi.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici