L'addominoplastica è l'operazione di chirurgia estetica, finalizzata alla rimozione del tessuto adiposo e delle pelle in eccesso; serve a migliorare l'aspetto dell'addome, ma non è un trattamento per il controllo del peso corporeo.
L'addominoplastica è indicata alle donne che sono state protagoniste di numerose gravidanze e a tutti coloro che presentano i postumi di una drastica dieta dimagrante, messa in atto per curare un'obesità grave.
Esistono tre tipologie principali di addominoplastica: l'addominoplastica completa, l'addominoplastica parziale (o mini-addominoplastica) e l'addominoplastica estesa.
L'addominoplastica è un intervento di chirurgia maggiore, quindi presenta rischi e complicanze.
Il recupero completo da un'addominoplastica dipende, principalmente, dalle modalità d'intervento.
In genere, i risultati soddisfano i pazienti.
L'addominoplastica è l'intervento di chirurgia estetica che serve a rimuovere gli accumuli di tessuto adiposo addominale, associati a un eccesso di pelle e a un rilassamento della parete muscolare addominale.
L'obiettivo dell'addominoplastica è migliorare l'aspetto dell'addome, eliminando parte dei cosiddetti “inestetismi” e provando a far risaltare maggiormente i muscoli situati in questa sede.
Contrariamente a ciò che alcune persone possono pensare, l'addominoplastica non è un trattamento chirurgico per il controllo del peso corporeo.
In altre parole, se chi si sottopone ad una addominoplastica non adotta uno stile di vita sano e non si alimenta in maniera equilibrata, recupera l'aspetto addominale che aveva prima dell'operazione.
Pertanto, affinché l'addominoplastica fornisca dei risultati permanenti, è fondamentale che le persone operate controllino l'apporto calorico e si mantengano in forma con del sano esercizio fisico.
I candidati ideali all'intervento di addominoplastica sono:
L'addominoplastica non è un intervento per curare l'obesità. I trattamenti per quest'ultima sono altri, a partire da: la pratica costante di attività fisica e il controllo dell'alimentazione (dieta appropriata).
L'addominoplastica è un intervento di chirurgia maggiore, pertanto richiede una preparazione particolare.
Innanzitutto, il futuro paziente deve:
L'addominoplastica è un intervento che richiede, poco prima della sua esecuzione, la pratica dell'anestesia generale.
Affinché l'anestesia generale non comporti complicanze, è fondamentale che il paziente, nel giorno dell'operazione, si presenti a digiuno completo da almeno la sera precedente. Per digiuno completo, s'intende l'astensione da cibi e bevande diverse dall'acqua; quest'ultima è consentita fino a poche ore dalla procedura.
Quali sono le implicazioni principali dell'anestesia generale?
Compito di un medico anestesista, la pratica dell'anestesia generale implica:
In genere, l'anestetico per l'addormentamento ha effetto nel giro 10-15 minuti; la sua somministrazione dura per tutta la durata dell'intervento. Il risveglio avviene a procedura ultimata e nel momento in cui l'anestesista interrompe l'iniezione dell'anestetico.
Di norma circa una settimana prima dell'intervento, il paziente deve presentarsi presso il centro ospedaliero, dove si terrà l'operazione, per sottoporsi a una serie di esami clinici d'accertamento.
Questi esami clinici d'accertamento – noti anche come esami pre-operatori – servono al chirurgo operante per accertarsi che non sussistano controindicazioni all'operazione. Tra i classici esami pre-operatori, rientrano: l'esame del sangue, l'esame delle urine, l'elettrocardiogramma e la misurazione della pressione sanguigna.
La fase preparatoria a un'operazione come l'addominoplastica comprende anche un incontro consultivo tra medico operante e futuro paziente, durante il quale il primo espone la metodica d'intervento (da come si esegue la procedura alle possibili complicanze) e il secondo ha l'opportunità di togliersi ogni dubbio su aspetti procedurali ancora poco chiari.
Esistono varie tipologie di addominoplastica. Alcune tipologie sono ideali per eliminare grandi quantità di grasso e pelle in eccesso; altre tipologie, invece, sono adatte alla rimozione di accumuli di grasso ed eccessi di pelle moderati/circoscritti.
I principali tipi di addominoplastica sono:
La scelta di quale tipo di addominoplastica praticare spetta al chirurgo operante e dipende, abbastanza intuitivamente, dalla quantità e dalla localizzazione del grasso addominale e dell'eccesso di pelle in questa zona.
L'addominoplastica completa è adatta alla rimozione di ingenti quantità di tessuto adiposo e pelle; inoltre, garantisce la possibilità di rimodellare con maggiore facilità e con buoni risultati la parete muscolare addominale.
Dal punto di vista strettamente tecnico-operativo, l'addominoplastica completa prevede:
Un'addominoplastica completa è un'operazione che può durare anche 5 ore; in media, ne dura 3.
L'addominoplastica parziale è adatta a chi ha bisogno di rimuovere piccole quantità di tessuto adiposo e/o pelle in eccesso.
Dal punto di vista strettamente tecnico-operativo, l'addominoplastica parziale prevede:
Come i lettori avranno sicuramente notato, non è prevista l'incisione dell'ombelico, il quale rimane nella sua posizione originaria per tutta la durata dell'intervento.
L'addominoplastica parziale è un'operazione che dura, in genere, un paio di ore al massimo.
L'addominoplastica estesa è adatta alla rimozione di ingenti quantità di tessuto adiposo e pelle con sede sull'addome, sui fianchi e su parte della schiena. Di fatto, corrisponde a un'addominoplastica completa, con in più l'asportazione di tessuto adiposo dai fianchi e dalla zona lombare più prossima ai fianchi.
Dal punto di vista strettamente tecnico-operativo, l'addominoplastica parziale prevede:
L'addominoplastica estesa è un'operazione che può durare dalle 3 alle 5 ore.
Al termine dell'addominoplastica e al risveglio dall'anestesia generale, è sempre previsto il ricovero ospedaliero.
La durata del ricovero varia a seconda del tipo di addominoplastica: per esempio, per operazioni di addominoplastica estesa - che sono alquanto invasive - il ricovero può durare anche 4 giorni; mentre, per operazioni di addominoplastica parziale - che sono meno invasive delle precedenti - il ricovero ha una durata massima di un paio di giorni.
Durante l'intero periodo di ricovero, il personale medico monitora periodicamente i parametri vitali del paziente; inoltre, provvede al continuo drenaggio del sangue e di altri fluidi dalla ferita chirurgica, attraverso un tubicino apposito. La rimozione di tale tubicino avviene poco prima delle dimissioni.
Per le dimissioni e soprattutto per il rientro a casa, è bene che il paziente chieda il supporto di un parente o un amico stretto.
È abbastanza normale che, dopo l'addominoplastica, il paziente avverta:
Tra le più importanti raccomandazioni mediche, relative alla fase post-operatoria, rientrano:
Domande frequenti in merito alla ripresa delle attività quotidiane: |
D: Quando è consigliabile riprendere l'attività lavorativa? |
D: Quando è possibile riprendere la pratica di attività fisiche di modesta intensità, senza rischi di complicanze? |
Le suture applicate durante la fase finale dell'addominoplastica possono essere riassorbibili o non-riassorbibili.
Se le suture sono riassorbibili, la loro rimozione avviene spontaneamente, senza che il paziente debba recarsi dal chirurgo operante nei giorni successivi alle dimissioni. Se invece le suture sono non-riassorbibili, la loro rimozione richiede l'intervento del chirurgo curante; in genere, è proprio quest'ultimo a stabilire una data appropriata alla rimozione dei cosiddetti “punti di sutura”.
La durata del recupero da un intervento di addominoplastica dipende dal tipo di procedura, a cui il chirurgo plastico ha fatto ricorso. Per operazioni complesse, come quelle di addominoplastica estesa, la fase di recupero può richiedere dai 3 ai 6 mesi; per operazioni più semplici, come quelle di addominoplastica parziale, invece, può richiedere 6 settimane o poco più.
Non bisogna dimenticare che, a incidere sui tempi di recupero, sono anche l'età del paziente, l'attenzione che esso pone alle raccomandazioni pre- e post-operatorie ecc.
Nonostante i recenti progressi della chirurgia plastica, l'incisione chirurgica, praticata in corso di addominoplastica, lascia comunque una cicatrice.
L'addominoplastica è un intervento di chirurgia maggiore, quindi, come ogni operazione di questo genere, presenta alcuni rischi e può sfociare in complicanze, talvolta anche molto gravi.
Per effetti avversi, i medici intendono problematiche di lieve entità.
In caso di addominoplastica, i principali effetti avversi consistono in:
Per complicanze, i medici intendono problematiche di una certa rilevanza clinica.
Tra le complicanze di un'addominoplastica, rientrano:
L'addominoplastica presenta alcune controindicazioni.
Infatti, è inadatta a:
Talvolta, le donne che necessitano di un'addominoplastica sono anche candidate a interventi alternativi: una liposuzione, un intervento di rimodellamento del corpo (o lifting corporeo), una mastoplastica riduttiva, un lifting del seno e/o un'isterectomia.
Tra le sopraccitate procedure chirurgiche, merita una particolare attenzione la liposuzione. Quest'ultima può essere non solo un intervento correlato all'addominoplastica, ma anche un'alternativa; molto dipende dall'elasticità della pelle del paziente.
La liposuzione è la procedura chirurgica di eliminazione, per aspirazione, di depositi di grasso resistenti all'azione dimagrante di una dieta o dell'esercizio fisico.
In genere, i pazienti sottoposti ad addominoplastica sono soddisfatti dei risultati ottenuti grazie all'operazione. È abbastanza raro che qualche individuo non sia contento del suo aspetto finale o faccia fatica a riconoscersi (dato che, in alcuni casi, il cambiamento fisico è davvero profondo).
Per mantenere i risultati dell'addominoplastica, è fondamentale adottare una dieta equilibrata a praticare attività fisica.