Ultima modifica 08.11.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Perché si Misura
  4. Valori normali
  5. CA 125 Alta - Cause
  6. Come si misura
  7. Preparazione
  8. Interpretazione dei Risultati

Generalità

CA 125 (acronimo di Cancer Antigen 125) è un marker del tumore ovarico, che in Europa rappresenta circa il 5% dei tumori femminili e in Italia colpisce ogni anno grossomodo 4.000/5.000 donne.
In tal senso il CA 125 può essere utile in fase di screening (identificazione dei soggetti a rischio), ma soprattutto per monitorare l'andamento clinico delle neoplasie ovariche dopo trattamento.

CA 125

Cos'è

L'antigene carboidrato (o carboidratico) 125 – CA 125 – è una glicoproteina, ovvero una proteina legata ad una catena composta di carboidrati e definita glicano. Questa viene prodotta dall'utero, dalla cervice uterina, dalle tube di Falloppio e dalle cellule che rivestono gli organi delle vie respiratorie e dell'addome.
Quando uno di questi tessuti è danneggiato o infiammato, come nel momento di sviluppo di un tumore all'ovaio, è possibile ritrovare un aumento delle quantità di CA 125, facilmente identificabile con una semplice analisi del sangue.
Oltre al cancro ovarico, però, un valore alto di questo marcatore può indicare anche altre condizioni, patologiche e non, fra cui:

Da ricordare
La possibilità di un aumento aspecifico di CA 125 ne esclude la validità come esame di screening per il carcinoma ovarico, mentre la sua utilità è comprovata per seguire l'evoluzione della malattia, una volta diagnosticata.

Perché si Misura

Il CA 125 appartiene alla categoria dei cosiddetti “markers” tumorali, cioè quelle sostanze che si possono trovare in quantità aumentate nel sangue, nelle urine o in altri liquidi corporei in presenza di alcune neoplasie.
Attualmente, il dosaggio del CA 125 viene utilizzato soprattutto per controllare l'esito del trattamento adottato per il tumore delle ovaie oppure per rafforzare o confermare la diagnosi di questa patologia.
In considerazione dell'evoluzione subdola della malattia, inoltre, l'analisi di questo marcatore è solitamente consigliato per donne che presentano un rischio più elevato di sviluppare il carcinoma ovarico, come quelle che hanno una familiarità.
Nel caso in cui la sintomatologia sia sospetta e l'antigene risulti aumentato, però, si abbina tipicamente un altro esame, ossia il dosaggio dell'HE4 (Human epididymis protein 4). Quest'ultimo marcatore è più specifico di CA 125 e viene espresso in eccesso nel carcinoma dell'ovaio. HE4 rappresenta, quindi, un complemento di indagine utile nel discriminare tra cancro e masse ovariche benigne, in caso di positività di CA 125.

CA 125: antigene tumorale 125

Attualmente, è in fase di studio la combinazione di molteplici marcatori (come il SMRP, HE4 e CA 72-4) in grado stabilire diagnosi di tumore ovarico più sicure rispetto all'utilizzo del solo CA 125. Quest'ultimo può segnalare, infatti, anche condizioni anomale, ma benigne.


L'esame non viene prescritto alle donne i cui livelli di antigene tumorale 125 risultano normali prima dell'inizio della terapia. In tale situazione, infatti, il tumore non produce questo marcatore, il quale non risulta utile nel monitoraggio della malattia.


Da ricordare
Nelle donne nelle quali è stata rilevata una massa pelvica o in quelle ad alto rischio, la presenza di livelli elevati di CA-125 induce il sospetto di carcinoma ovarico, ma non è diagnostico per la sua presenza. Pertanto, la diagnosi di carcinoma ovarico necessita sempre di ulteriori approfondimenti.

CA 125 come Test di Screening

Il CA 125 non ha nemmeno i requisiti per essere considerato un buon marker per la diagnosi precoce di carcinoma dell'ovaio, dal momento che spesso nel primo stadio della malattia i suoi livelli nel sangue non aumentano in misura rilevante (come succede nel 50% circa dei casi).
La sensibilità del CA 125 è ridotta anche dall'evidenza che una buona percentuale di tumori ovarici (il 20% circa) risulta negativo al test anche negli stadi successivi, quindi non si accompagna a rialzi clinicamente apprezzabili dei suoi livelli plasmatici.
Per tutti questi motivi, il CA 125 non può essere utilizzato su larga scala nello screening del cancro, ma solo nel follow-up del carcinoma ovarico, per il quale assicura una sensibilità prossima al 100% nei confronti delle recidive.

Quando viene prescritto il test?

Il dosaggio del CA 125 viene generalmente richiesto prima dell'inizio di una terapia per il carcinoma ovarico. Durante il trattamento, l'esame può essere eseguito ad intervalli regolari in modo da valutarne l'efficacia e rilevare eventuali recidive.
L'esame del CA 125 può essere indicato anche dopo il riscontro di una massa pelvica o in pazienti ad alto rischio di sviluppare carcinoma ovarico.

Valori normali

L'intervallo di riferimento per il CA 125 va da 0 a 35 unità/ml.

CA 125 Alta - Cause

Purtroppo, a causa della bassa specificità, il livello plasmatico di CA 125 non può essere utilizzato come marker assoluto della presenza o assenza di una patologia maligna (ovarica, in primis).

Malattie Benigne

I livelli dell'antigene tumorale 125 possono infatti risultare elevati (> 35 U/ml) anche in corso di malattie benigne, come:

Tumori

Oltre che in caso di tumore ovarico, i livelli di CA 125 si elevano anche in presenza di altri tipi di cancro, come quelli che originano nell'endometrio, nelle tube di Falloppio, nei polmoni, nel seno e nel tratto gastro-intestinale.
Si ritiene che circa il 2% delle donne sane presenti livelli plasmatici di CA 125 superiori alla norma (> 35 U/ml).

Come si misura

Il test del CA 125 è un'analisi di laboratorio che si esegue con un semplice prelievo di sangue periferico.

Preparazione

Per l'analisi del CA 125, è richiesto il digiuno di almeno 8 ore, per evitare che il cibo interferisca con il risultato. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito dell'analisi, fatta eccezione per quelli specifici per la cura dei tumori.

Interpretazione dei Risultati

In linea generale, il valore di CA 125 risulta aumentato nei tumori ovarici. Tuttavia, questo può essere elevato occasionalmente anche in altri tipi di tumore (es. utero, tube o intestino). Pertanto, se si riscontra un aumento del CA 125 in una donna che per altri versi risulta sana, il medico consiglierà una serie di opportuni approfondimenti per accertare l'eventuale presenza di una malattia neoplastica.
Nelle donne che vengono sottoposte ad un trattamento per il carcinoma ovarico, la riduzione dei livelli di CA 125 indica che la malattia risponde bene alla cura. Quando i valori non si abbassano oppure riprendono ad aumentare dopo un'iniziale riduzione sono indicativi di una mancata risposta alla terapia.
La presenza di livelli elevati di CA 125 dopo il termine della terapia suggeriscono, invece, la comparsa di una recidiva.

Interpretazione dei risultati in corso di cancro ovarico

Più che riferirsi ad un valore assoluto di cut-off, nei soggetti a rischio di sviluppare una neoplasia ovarica, sarebbe opportuno valutare l'andamento dei livelli di CA 125 nel tempo. Inoltre, i bassi gradi di specificità e sensibilità, impongono che i risultati vengano interpretati in chiave diagnostica solo in un contesto globale che preveda ulteriori indagini e procedure (come i dati ultrasuonografici).
Un altro marker tumorale, denominato HE4 (Human epididymis protein, così chiamata perché identificata inizialmente nell'epididimo) aumenta in presenza di cancro dell'ovaio in maniera assai più specifica, quindi può essere di valido aiuto per discriminare tra cancro dell'ovaio e cisti o masse ovariche benigne.
Il CA 125 è comunque utilissimo nel monitoraggio delle pazienti con tumore ovarico operato; il rialzo dei valori di questo antigene tumorale dopo l'intervento chirurgico è infatti spia accesa di una ripresa della malattia.
Per lo stesso motivo, durante la chemioterapia, il dosaggio del CA 125 può fornire informazioni utili sulla risposta del paziente al trattamento: valori elevati sono generalmente associati ad una mancata risposta al trattamento, mentre il riscontro di rialzi continui è indicativo di progressione della malattia.
L'aumento del CA125 precede la recidiva clinica di circa 3 mesi.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici