Ultima modifica 30.07.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il Tumore al Pene?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

Il tumore al pene è il tumore maligno risultante dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule della pelle o dei particolari tessuti del pene.

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Attualmente, l'esatta causa del tumore al pene è sconosciuta; tuttavia, i medici hanno riscontrato una forte correlazione tra la neoplasia in questione e fattori come: il fumo di sigaretta, le infezioni da papilloma virus umano, l'AIDS e la scarsa igiene intima.
A segnalare l'insorgenza del tumore al pene è la formazione, solitamente su glande o prepuzio, di un nodulo o un'ulcera, associati a sintomi quali: dolore, arrossamento, prurito, bruciore, cambiamenti nel colore della pelle ecc.
Il successo delle terapie contro il tumore al pene dipende dalla tempestività della diagnosi: più la diagnosi è precoce e maggiori sono le probabilità di guarigione.
Il mancato trattamento o un trattamento ritardato sono generalmente fatali, a causa della diffusione del tumore in altri organi.

Breve ripasso anatomico del Pene

Il pene è l'organo riproduttivo maschile.
Di forma cilindrica e ricoperto di pelle, esso è anatomicamente suddivisibile in 3 parti principali, che sono: la radice, l'asta (o corpo) e il glande.

  • Radice: situata tra pube e perineo, rappresenta il punto d'origine del pene.
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  • Asta: è la parte centrale del pene nonché quella più considerevole; alla sua formazione partecipano i due corpi cavernosi e il corpo spongioso, tre strutture costituite da tessuto erettile e avvolte da tessuto connettivo.
    Internamente ai corpi cavernosi scorrono le arterie cavernose; all'interno del corpo spongioso, invece, transita l'uretra.
  • Glande: è la porzione più distale del pene; comprensiva del meato urinario per l'espulsione di urina e sperma, è fornito di un lembo di pelle scorrevole chiamato prepuzio.

Cos'è il Tumore al Pene?

Il tumore al pene, o cancro al pene, è il tumore maligno che origina dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule costituenti la pelle o i particolari tessuti del pene.

Per capire: significato medico di tumore maligno

Conosciuto anche come cancro o neoplasia maligna, un tumore maligno è una massa di cellule a crescita incontrollata e con la tendenza a diffondersi sia nei tessuti circostanti che in quelli lontani.

Epidemiologia

Nel Mondo industrializzato (es: Stati Uniti ed Europa), il tumore al pene è una condizione rara; secondo quanto riporta l'American Cancer Society, infatti, colpisce annualmente un uomo ogni 100.000 circa.

Nel 2018, negli Stati Uniti, le diagnosi di tumore al pene sono state 2.320 e i decessi per tumore al tumore 380.

Cause

Analogamente alle altre neoplasie maligne, anche il tumore al pene è la conseguenza di un lento accumulo di mutazioni genetiche, da parte del DNA di una delle cellule che costituiscono l'organo interessato (il pene, nel caso in questione). Tali mutazioni, infatti, sono responsabili del fenomeno di proliferazione incontrollata che caratterizza la formazione e l'accrescimento dei tumori maligni.
A dispetto delle numerose ricerche in merito, i medici non hanno ancora individuato le precise cause delle mutazioni genetiche sopraccitate; tuttavia, sono abbastanza sicuri che all'insorgenza del tumore al pene contribuiscano fattori quali:

  • Il fumo di sigaretta;
  • Le infezioni sostenute dal papilloma virus umano (o HPV);
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  • L'AIDS, ossia l'infezione prodotta dal virus dell'immunodeficienza umana (o HIV);
  • La scarsa igiene intima.

Chi è più a rischio di Tumore al Pene?

Sulla base di quanto emerso da diversi studi statistici, gli esperti hanno dedotto che siano più a rischio di tumore al pene:

  • Gli uomini non circoncisi (cioè con il prepuzio), che soffrono di fimosi e/o smegma ricorrente.
    La fimosi è l'anomalia del pene, per effetto della quale il prepuzio presenta un restringimento che gli impedisce di scorrere all'indietro e scoprire il glande; la fimosi costituisce un impedimento all'erezione e, nei casi più severi, anche all'espulsione dello sperma.
    Lo smegma, invece, è un prodotto di secrezione del pene, che si forma tipicamente sotto il prepuzio e a cui prendono parte cellule epiteliali morte, sebo e sostanze umide di provenienza urinaria; essendo ricco di proteine, lo smegma rappresenta un ideale terreno di replicazione e crescita per molti microrganismi, sia batterici che fungini.
  • Gli uomini affetti da psoriasi, che hanno ricevuto un trattamento a base di luce ultravioletta;
  • Gli uomini che vivono in zone del Mondo dove le condizioni igienico-sanitarie sono scadenti;
  • Gli uomini che non curano a sufficienza la propria igiene intima;
  • Gli uomini di età superiore ai 60 anni;
  • Gli uomini fumatori;
  • Gli uomini affetti da AIDS o che hanno contratto il papilloma virus umano. In merito alle infezioni da papilloma virus umano, studi statistici hanno dimostrato che queste spiacevoli circostanze sono più comuni negli uomini non circoncisi; questo significa che la circoncisione preserva dall'azione infettante del papilloma virus umano;
  • Gli uomini con una storia passata di ricorrenti balaniti. La balanite è l'infiammazione del glande.

Tipi di Tumore al Pene

Il tumore al pene può originare da varie cellule che costituiscono la cute del pene o i particolari tessuti di quest'organo; la cellula d'origine è importante, perché è su di essa che i medici basano la classificazione tipologica del tumore al pene.
Entrando più nello specifico della suddetta classificazione tipologica, un tumore al pene può trarre origine da:

  • Una cellula squamosa e rappresentare un esempio di carcinoma a cellule squamose;
  • Una cellula di Merkel e costituire un esempio di carcinoma a cellule di Merkel;
  • Un melanocita e avere i connotati tipici di un melanoma;
  • Una cellula basale e costituire un esempio di carcinoma basocellulare;
  • Una cosiddetta "piccola cellula" e rappresentare un esempio di carcinoma a piccole cellule;

Nel 95% dei casi, il tumore al pene è un carcinoma a cellule squamose; nel restante 5%, è una delle altre tre tipologie tumorali sopra descritte (quindi o un carcinoma a cellule di Merkel o un melanoma o un carcinoma a piccole cellule).

Sintomi e Complicazioni

Il primo e più significativo sintomo del tumore al pene è una protuberanza anomala simile a un nodulo o, in alternativa, una lesione simile a un'ulcera, ovviamente con sede sul pene.
La dimensione di questo nodulo o quest'ulcera varia da paziente a paziente: in alcuni casi, è contenuta; in altre circostanze, invece, è rilevante.
Le parti di pene solitamente coinvolte dal sintomo più caratteristico del tumore al pene sono il prepuzio o il glande; l'interessamento del corpo, quindi, è meno comune di quanto la sua rilevanza in termini dimensionali potrebbe far pensare.

Gli altri Sintomi del Tumore al Pene

In corrispondenza del nodulo/ulcera e talvolta nelle immediate vicinanze, il paziente con tumore al pene lamenta una serie di sintomi tipici, che include:

  • Prurito;
  • Bruciore;
  • Emissione di un liquido maleodorante;
  • Arrossamento;
  • Dolore;
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  • Perdita di sangue;
  • Cambiamenti del colore della pelle;
  • Ispessimento cutaneo;
  • Irritazione.

È importante poi segnalare che il tumore al pene può causare, in seguito al suo esordio, fimosi e ingrossamento dei linfonodi inguinali.

Complicazioni

Il tumore al pene è, come molti tumori maligni, una neoplasia capace di infiltrare i tessuti e i linfonodi limitrofi, e diffondere nel circolo sanguigno alcune sue cellule – le cosiddette metastasi o metastasi tumorali – andando così a "contaminare" anche organi lontani rispetto al pene.
Si ricorda ai lettori che la diffusione di metastasi da parte di un tumore maligno è un processo di rilevante gravità clinica, che spesso risulta fatale per chi ne è vittima.

Quando rivolgersi al medico?

Specie quando rientra in una categoria a rischio (es: fumatore con una storia di infezione da HPV oppure anziano affetto da AIDS), un uomo dovrebbe sempre contattare immediatamente il proprio medico o recarsi al più vicino centro ospedaliero, se sviluppa un nodulo o un'ulcera sul pene, nodulo o ulcera a cui si associano sintomi quali: dolore, arrossamento, prurito, bruciore ecc.
Diagnosticare tempestivamente un tumore al pene è molto importante, perché permette di trattare precocemente la condizione, prima che dia luogo a gravi complicanze (metastasi).

Diagnosi

Per formulare la diagnosi di tumore al pene, sono fondamentali le informazioni provenienti da: il racconto dei sintomi effettuato dal paziente, l'esame obiettivo, l'anamnesi e la biopsia su un campione di cellule appartenenti al presunto tumore (biopsia tumorale).
Dopo la diagnosi di tumore al pene, il medico potrebbe voler approfondire la situazione con degli esami radiologici, come la TAC o la risonanza magnetica della zona pelvica.

Biopsia Tumorale

Una biopsia tumorale consiste nel prelievo e nella successiva analisi in laboratorio di un campione di cellule appartenenti a un tumore.
Nel caso del tumore al pene, la biopsia tumorale è l'indagine necessaria alla conferma diagnostica di quanto soltanto ipotizzato fino a quel momento nonché l'esame che permette di stabilire un'importante caratteristica dei tumori maligni: la cosiddetta stadiazione (o stadio).

Cos'è la stadiazione di un tumore maligno?

La stadiazione di un tumore maligno comprende tutte quelle informazioni, raccolte in corso di biopsia, che concernono la grandezza della massa tumorale, il suo potere infiltrante e le sue capacità metastatizzanti.

QUAL È LA SEDE DEL PRELIEVO?

Per confermare attraverso biopsia la presenza di un tumore al pene, il medico diagnosta deve far condurre le analisi di laboratorio su un campione di cellule prelevato dal nodulo o dall'ulcera presente sul pene.

Stadi del tumore al pene Caratteristiche
Stadio 0

È lo stadio meno grave.
Il tumore è limitato alla superficie ed è chiamato anche carcinoma in situ.

Stadio I

È uno stadio di lieve severità.
Il tumore ha invaso lo strato di connettivo sottostante la pelle, però non ha contaminato alcun linfonodo od organo limitrofo.

Stadio II È uno stadio di severità  intermedia.
Dopo il tessuto connettivo, il tumore ha invaso i vasi linfatici e i vasi sanguigni, e può aver contaminato anche il tessuto erettile e/o l'uretra.
Stadio IIIa È uno stadio grave.
Il tumore è uguale allo stadio II, con l'aggiunta della sua diffusione a uno o due linfonodi inguinali.
Stadio IIIb È uno stadio grave.
Il tumore è uguale allo stadio II, con l'aggiunta della sua diffusione a più di due linfonodi inguinali.
Stadio IV È lo stadio più grave.
Dopo il tessuto connettivo, il tessuto erettile, l'uretra e linfonodi inguinali, il tumore ha invaso gli organi limitrofi (es: prostata, osso del pube ecc.) e/o alcuni distanti.

Esami radiologici

Dopo la diagnosi di tumore al pene, gli esami radiologici della zona pelvica servono al medico a verificare se la neoplasia ha o meno invaso gli organi e i tessuti limitrofi.
Queste indagini sono particolarmente importanti al cospetto di un tumore al pene in fase medio-avanzata.

Terapia

Esistono vari approcci terapeutici per la cura del tumore al pene e l'attuazione di uno piuttosto che di un altro oppure la combinazione di alcuni di loro a discapito di altri dipende da precisi fattori, che sono:

  • La sede del tumore. La sede del tumore corrisponde a dove trae origine il nodulo o l'ulcera di cui si è ampiamente parlato nel capitolo dedicato ai sintomi;
  • Lo stadio di avanzamento del tumore. In linea generale, un tumore al pene ai primi stadi permette al terapeuta di ricorrere a trattamenti poco cruenti, mentre un tumore al pene a uno stadio avanzato lo obbliga all'impiego di cure molto invasive;
  • Lo stato di salute generale del paziente. Un paziente in buone condizioni di salute è in grado di sopportare egregiamente anche un trattamento molto invasivo; all'opposto, un paziente in condizioni di salute precarie non è sufficientemente forte per resistere alle terapie più "cruente".
    Da ciò ne consegue che, lo stato di salute generale diviene un limite, nel momento in cui non consente l'attuazione di un trattamento vitale a causa dell'eccessiva invasività  di quest'ultimo.

Attualmente, tra i possibili approcci terapeutici a disposizione di chi soffre di tumore al pene, figurano:

Laserterapia

Conosciuta anche come ablazione laser, la laserterapia è indicata quando il tumore al pene è un carcinoma a cellule squamose allo stadio 0 (ossia è un carcinoma in situ).

Chirurgia

L'approccio chirurgico comprende vari trattamenti, quali la circoncisione, la criochirurgia, l'escissione e la penectomia.

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Strumenti chirurgici per la circoncisione.

CIRCONCISIONE

La circoncisione è l'intervento chirurgico di rimozione del prepuzio.
In un contesto di tumore al pene, la sua attuazione è indicata quando la neoplasia è limitata al prepuzio e non è in una fase avanzata.

CRIOCHIRURGIA

La criochirurgia è un trattamento chirurgico particolare, che prevede l'applicazione di azoto liquido direttamente sulla massa tumorale con lo scopo di congelarla e causare la morte delle sue cellule costituenti.
In un contesto di tumore al pene, la sua attuazione è indicata quando la neoplasia è ai primissimi stadi e ha sede sul glande.

ESCISSIONE CHIRURGICA

L'escissione chirurgica di un tumore al pene consiste nell'asportazione della massa tumorale e dei tessuti normali limitrofi, eseguita mediante il classico bisturi chirurgico e dopo l'applicazione di un anestetico locale.
L'escissione chirurgica è adottabile quando il tumore è ai primi stadi o ha superato da poco i primi stadi.
Tra le implicazioni dell'escissione chirurgica figurano l'applicazione di alcuni punti di sutura e, nel caso in cui l'asportazione abbia riguardato un'ampia area di tessuto normale, l'innesto di un trapianto di pelle.

PENECTOMIA

La penectomia è l'intervento di asportazione parziale o totale del pene.
In un contesto di tumore al pene, la sua attuazione è riservata ai casi più avanzati, in cui le cellule tumorali hanno contaminato l'organo più o meno diffusamente e sono sul punto di diffondersi altrove.

Chemioterapia

La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci in grado di uccidere le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali.
In un contesto di tumore al pene, la chemioterapia può essere di carattere topico e rappresentare il trattamento risolutivo, se la neoplasia è ai primissimi stadi, o di carattere sistemico e costituire un terapia di supporto alla chirurgia, se la neoplasia ha una certa estensione.

Radioterapia

La radioterapia prevede l'esposizione della massa tumorale a una certa dose di radiazioni ionizzanti ad alta energia (raggi X), le quali hanno lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
In un contesto di tumore al pene, la radioterapia può rappresentare:

  • Il trattamento risolutivo, se la neoplasia è ai primissimi stadi;
  • Un trattamento post-chirurgico, quando occorre consolidare i benefici della chirurgia;
  • Un trattamento palliativo per alleviare i sintomi, quando la neoplasia è a uno stadio molto avanzato e risulta impossibile, complice le condizioni di salute precarie del paziente, attuare la chirurgia.

Prognosi

La prognosi in caso di tumore al pene dipende principalmente da:

  • La tempestività della diagnosi. Una diagnosi precoce aumenta le probabilità di successo della terapia, quindi anche le probabilità di guarigione;
  • L'età e/o lo stato di salute generale del paziente. Se il paziente è in buona salute e/o è giovane, ha maggiori probabilità di sopportare la terapia, che in alcuni casi può essere invasiva.

Tasso di Sopravvivenza del Tumore al Pene

Secondo le statistiche, per i tumori al pene agli esordi (senza contaminazione dei linfonodi limitrofi), il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari all'85%; per i tumori al pene che hanno contaminato i linfonodi limitrofi, invece, è pari al 59%.

Prevenzione

Non fumare, vaccinarsi contro il papilloma virus umano, praticare sesso sicuro, avere cura della propria igiene intima e provvedere alla circoncisione in caso di fimosi sono le principali regole, consigliate dai medici, ai fini della prevenzione del tumore al pene.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza