Ultima modifica 17.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è il Trochite Omerale?
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie

Generalità

Il trochite omerale è il processo osseo laterale dell'estremità prossimale dell'omero. Detto in termini più semplici, è la caratteristica protuberanza situata sul lato esterno della porzione superiore dell'osso del braccio.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2018/01/03/trochite-omerale-orig.jpeg Shutterstock

Il trochite omerale è una regione ossea anatomicamente importante, poiché su di esso trovano inserzione tre dei quattro muscoli che compongono la nota cuffia dei rotatori della spalla.
La cuffia dei rotatori della spalla è un complesso muscolo-tendineo fondamentale per i movimenti principali del braccio.
Come la maggior parte degli elementi ossei del corpo umano, il trochite omerale può essere oggetto di fratture.

Cos’è il Trochite Omerale?

Il trochite omerale è un'importante protuberanza (o processo) dell'omero, cioè l'osso del braccio.
In anatomia umana, il trochite omerale è conosciuto anche come grande tubercolo dell'omero.

Ripasso dell'omero

Nell'essere umano, l'omero è l'osso pari che costituisce lo scheletro del braccio; il braccio è la porzione anatomica di ciascun arto superiore, che va dalla spalla al gomito.
L'omero appartiene alla categoria delle ossa lunghe e prende parte alla formazione di due importanti articolazioni: l'articolazione gleno-omerale della spalla, superiormente, e l'articolazione del gomito, inferiormente.
Come ogni osso lungo, l'omero è suddivisibile in tre porzioni principali, note come: estremità prossimale (o epifisi prossimale), corpo (o diafisi) ed estremità distale (o epifisi distale).
L'estremità prossimale dell'omero è la sua porzione superiore, ossia quella che confina con la spalla e che prende parte all'articolazione gleno-omerale; il corpo dell'omero è la sua porzione centrale, ossia quella interposta tra l'estremità prossimale e l'estremità distale; infine, l'estremità distale dell'omero è la sua porzione inferiore, ovverosia quella che confina con l'avambraccio e che forma l'articolazione del gomito.
Dal punto di vista funzionale, l'omero è importante perché:

  • Prende parte ad articolazioni fondamentali per i movimenti dell'intero arto superiore, braccio in particolare;
  • Accoglie i muscoli che supportano i movimenti delle sopraccitate articolazioni;
  • Nei bambini piccoli, rappresenta un supporto alla locomozione a quattro zampe.

Anatomia

Premessa: per comprendere appieno la seguente descrizione anatomica del trochite omerale, si consiglia ai lettori di osservare le figure relative all'omero.

Il trochite omerale è il processo osseo situato sull'estremità prossimale dell'omero, in posizione laterale rispetto alla cosiddetta testa dell'omero, e in posizione postero-laterale rispetto al cosiddetto tubercolo minore.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2018/01/03/omero-anatomia-orig.jpeg Shutterstock

Cosa sono la testa dell'omero e il tubercolo minore?

  • Testa dell'omero: osservando l'omero dall'alto, è primissima porzione di quest'osso.
    Proiettata in direzione mediale, la testa dell'omero è una protuberanza di forma semi-sferica, che possiede una superficie liscia dalla natura cartilaginea.
    La sua funzione è articolare l'omero alla cavità glenoidea (o fossa glenoidea) della scapola, formando l'articolazione gleno-omerale della spalla.
  • Tubercolo minore: è un processo osseo (o protuberanza ossea) di dimensioni ridotte, in posizione mediale e anteriore rispetto al trochite omerale.
    Dotato di un'unica faccia, quella anteriore, il tubercolo minore ha l'importante compito di dare inserzione al capo terminale del muscolo della cuffia dei rotatori noto come muscolo sottoscapolare.

Le superficie superiore e laterale

Sul trochite omerale sono riconoscibili due superfici, a cui gli anatomisti hanno assegnato i nomi di superficie superiore e superficie laterale, facendo chiaramente riferimento alla posizione di una rispetto all'altra.
Partendo dalla descrizione della meno importante, ossia la superficie laterale, questa si presenta convessa e ruvida al tatto, ed è in continuità con la superficie laterale del corpo dell'omero.
La superficie superiore, invece, si presenta come una regione solo leggermente arrotondata, su cui si distinguono tre zone piatte, chiamate faccetta superiore, faccetta mediana e faccetta inferiore.
Denominate in base alla loro posizione, le tre faccette della superficie superiore del trochite omerale ricoprono una funzione molto importante, che sarà oggetto di discussione nel successivo capitolo.

Solco intertubercolare

Anteriormente (quindi sulla parte davanti dell'omero), a delimitare l'estensione del trochite omerale c'è un'evidente fessura, che gli anatomisti chiamano solco intertubercolare.
Il solco intertubercolare segna, di fatto, il confine tra il trochite omerale e l'adiacente tubercolo minore; oltre che come linea di confine, esso è importante anche per altri due motivi:

Funzione

Il trochite omerale è una regione ossea anatomicamente importante, perché sulle faccette superiore, mediana e inferiore trovano inserzione, rispettivamente, il tendine del muscolo sopraspinato, il tendine del muscolo sottospinato e il tendine del muscolo piccolo rotondo.
Come forse qualche lettore già saprà, questi tre muscoli appena citati appartengono alla cosiddetta cuffia dei rotatori della spalla.

Faccetta superiore → Muscolo sopraspinato

Faccetta mediana → Muscolo sottospinato

Faccetta inferiore → Muscolo piccolo rotondo

Cuffia dei rotatori: cos'è e quali funzioni ricopre?

La cuffia dei rotatori è quell'importante complesso muscolo-tendineo della spalla, che dona stabilità a quest'ultima e permette i movimenti di estensione, rotazione interna, rotazione esterna, abduzione, adduzione e circonduzione del braccio.
A comporre la cuffia dei rotatori sono, per la precisione, quattro muscoli e i loro relativi tendini.
Già citati tutti quanti nel corso del presente articolo, i muscoli in questione – vale la pena ricordarlo viste le importanti funzioni che svolgono – sono:

  • Il muscolo sopraspinato (o sovraspinato o sovraspinoso), in posizione superiore.
  • Il muscolo sottoscapolare, in posizione anteriore (N.B.: per la sua inserzione, si veda il precedente approfondimento relativo al tubercolo minore dell'omero).
  • Il muscolo sottospinato (o infraspinato) e il muscolo piccolo rotondo, in posizione posteriore.
Muscolo della cuffia dei rotatori Funzione
Muscolo sopraspinato Circonduzione
Muscolo sottoscapolare

Rotazione interna del braccio

Circonduzione
Muscolo sottospinato

Rotazione esterna del braccio

Circonduzione
Muscolo piccolo rotondo

Estensione del braccio

Rotazione interna del braccio

Rotazione esterna del braccio

Circonduzione

Patologie

Per la posizione che occupa, il trochite omerale può essere oggetto di fratture sia di tipo composto (quindi, di gravità contenuta), sia di tipo scomposto (pertanto significativamente rilevanti).
Nella maggior parte dei casi, le fratture del trochite omerale sono frutto di cadute accidentali, in cui la vittima ha impattato il terreno direttamente con la porzione laterale della spalla oppure con il braccio iperteso in avanti.
In occasione delle fratture più gravi del trochite omerale, alla frammentazione ossea possono aggiungersi anche lesioni a carico di uno o più elementi della cuffia dei rotatori e/o la cosiddetta lussazione della spalla.

Frattura composta del trochite omerale

La frattura composta del trochite omerale è un infortunio di gravità contenuta, in cui la porzione ossea oggetto di rottura conserva la sua naturale posizione anatomica.   
Responsabili di dolore alla spalla e di una limitazione ai movimenti del braccio, gli episodi di frattura composta del trochite omerale sono difficili da diagnosticare mediante il canonico esame ai raggi X; per una loro individuazione, infatti, occorre un esame di diagnostica per immagini più esaustivo, come per esempio la risonanza magnetica.
Molto comune in chi è vittima di brutte cadute dalla bicicletta o con gli sci, la frattura composta del trochite omerale non richiede solitamente il ricorso alla chirurgia, ma necessita soltanto di:

  • Immobilizzazione, tramite gessatura, del complesso spalla-braccio dell'arto superiore interessato;
  • Riposo del complesso spalla-braccio;
  • Assunzione di antidolorifici, soprattutto nelle prime fasi della terapia;
  • Fisioterapia una volta avvenuto il consolidamento della frattura.

Sebbene non siano infortuni gravi, le fratture composte del trochite omerale possono impiegare diverso tempo per guarire; inoltre, chi ne è vittima può continuare ad avvertire un lieve dolore o fastidio per diversi mesi da dopo il consolidamento.

Frattura scomposta del trochite omerale

La frattura scomposta del trochite omerale è un infortunio di gravità significativa, in cui la porzione ossea oggetto di rottura ha subìto uno spostamento rispetto alla sua naturale posizione anatomica.
Facilmente individuabili ai raggi X, gli episodi di frattura scomposta del trochite omerale causano dolore intenso, limitano fortemente la capacità di movimento del braccio e, spesso, sono associati a lussazioni della spalla e/o a lesioni della cuffia dei rotatori (con logiche ripercussioni sulla sintomatologia).
Le fratture scomposte del trochite omerale guariscono soltanto con il ricorso alla chirurgia. L'intervento chirurgico, infatti, è l'unico trattamento che consente il consolidamento osseo e che permette la riparazione di un'eventuale lesione della cuffia dei rotatori o il ripristino di un'eventuale lussazione della spalla.
Chiaramente, dopo l'intervento chirurgico, il paziente subirà l'immobilizzazione dell'arto superiore interessato, dovrà stare a riposo e, una volta avvenuto il consolidamento della frattura, dovrà seguire una serie di cure fisioterapiche.
I tempi di recupero da una frattura scomposta del trochite omerale sono molto lunghi e il paziente può risentire dell'infortunio per diversi anni a venire.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza