Ultima modifica 01.06.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è la trocanterite?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

La trocanterite è l'infiammazione della caratteristica borsa sinoviale situata superiormente al grande trocantere del femore, a protezione dei tendini che s'inseriscono a livello di quest'ultimo.

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A causare la trocanterite possono essere sia traumi all'anca di tipo acuto sia traumi all'anca di tipo cronico-ripetitivo.
La presenza di trocanterite produce, a livello dell'anca, sintomi e segni, quali: dolore, gonfiore, senso di rigidità, arrossamento, calore e indolenzimento.
In assenza di trattamenti adeguati, la trocanterite può compromettere seriemente attività semplici e quotidiane come camminare, stare seduti per guidare ecc.
Gli esami per una diagnosi corretta di trocanterite sono: l'analisi dei sintomi (esame obiettivo e anamnesi), un'ecografia a livello del grande trocantere e la risonanza magnetica riferita all'anca.
Il trattamento della trocanterite è, in genere, di tipo conservativo e si basa su: il riposo, l'applicazione di ghiaccio più volte al giorno e l'assunzione di FANS.

Breve ripasso anatomico del grande trocantere

Il grande trocantere è la caratteristica prominenza ossea laterale dell'estremità prossimale del femore; il femore è l'osso della coscia, ossia la regione anatomica del corpo umano interposta tra il bacino e la gamba.
Situato su una regione dell'estremità prossimale del femore chiamata collo, il grande trocantere ha l'importante compito di dare inserzione ai tendini iniziali o terminali di alcuni muscoli fondamentali ai movimenti dell'anca e della coscia. A livello del grande trocantere, infatti, interagiscono i muscoli otturatore esterno, piccolo gluteo, medio gluteo, otturatore interno, gemello superiore, gemello inferiore, piriforme e vasto mediale.
Il grande trocantere non va confuso con il piccolo trocantere del femore; quest'ultimo è sempre una prominenza ossea del collo del femore (quindi sempre sull'estremità prossimale), ma, rispetto al grande trocantere, è di dimensioni più piccole e risiede in posizione più interna e bassa.

Per capire…

  • L'estremità prossimale del femore è la porzione di femore più vicina al centro del corpo.
  • Il termine "laterale", riferito al grande trocantere, sta a indicare che quest'ultimo è situato sul lato esterno del femore.

Cos’è la trocanterite?

La trocanterite, o borsite trocanterica, è l'infiammazione della borsa sinoviale situata sopra il grande trocantere del femore, a protezione dei tendini dei muscoli che hanno inserzione sulla superficie della prominenza ossea appena citata (cioè sul grande trocantere).
Nonostante la borsa sinoviale del grande trocantere non appartenga propriamente all'articolazione dell'anca, la trocanterite è considerata, in ambito medico, una delle due borsiti che possono colpire la suddetta articolazione; l'altra borsite dell'anca è l'infiammazione a carico della borsa sinoviale dell'ileopsoas, situata tra la capsula articolare dell'anca e il muscolo ileopsoas.

Curiosità: cos'è una borsa sinoviale?

Le borse sinoviali sono sacche rivestite da una membrana (membrana sinoviale) e contenenti un liquido viscoso (liquido sinoviale). Fungendo da cuscinetti anti-attrito e anti-sfregamento, hanno il compito di preservare i legamenti, i tendini, i tessuti cartilaginei e le altre strutture anatomiche delle articolazioni sinoviali (es: anca, ginocchio ecc.).

Altri sinonimi di trocanterite

Oltre che con il nome di borsite trocanterica, la trocanterite è anche nota come sindrome dolorosa del grande trocantere, borsite del grande trocantere ed entesite trocanterica.

Cause

Lo stato infiammatorio che contraddistingue la trocanterite può insorgere a seguito di:

  • Una frizione anomala tra le inserzioni tendinee presenti sul grande trocantere e la sovrastante borsa sinoviale;
    Tra le cause tipiche di questa frizione anomala, figurano:
    1. Le cadute accidentali su un fianco, in particolare sull'anca;
    2. Gli urti accidentali tra anca e oggetti tipo porte, mobili ecc.;
    3. Le contusioni all'anca in ambito sportivo (gli sport più a rischio sono quelli di contatto, come per esempio il rugby o il football americano);
    4. Lo stare sdraiati di fianco su una superficie rigida, per un lungo periodo di tempo.
  • Un trauma lieve ma ripetitivo (infortuni da sovraccarico) ai danni della borsa sinoviale che protegge il grande trocantere.
    Tra i tipici fattori scatenanti questo trauma lieve ma ripetitivo, rientrano le attività sportive, come per esempio la corsa, la camminata in montagna o il ciclismo, praticate in modo poco appropriato. Per esempio, la corsa può rappresentare una possibile causa di trocanterite, nel momento in cui è eseguita con una cattiva tecnica o senza curare lo stretching e la tonificazione muscolare di tanto in tanto; il ciclismo, invece, può essere responsabile di trocanterite, nel momento in cui è praticato con una bici dalla sella mal regolata.

La trocanterite, quindi, può essere il risultato di un fenomeno acuto oppure di un fenomeno graduale.

Altre cause di trocanterite

Più raramente rispetto ai casi precedenti, la trocanterite può essere anche una condizione secondaria ad alcune malattie o anomalie anatomiche, quali:

  • La scoliosi. Consiste nella deviazione laterale permanente della colonna vertebrale, associata alla rotazione dei corpi vertebrali;
  • La dismetria degli arti inferiori. È sostanzialmente l'anomalia anatomica per cui un arto inferiore è più lungo dell'altro;
  • L'osteoartrite (o artrosi). È la forma di artrite (infiammazione delle articolazioni) più comune nell'essere umano.
  • L'artrite reumatoide. È la seconda forma di artrite più comune nell'essere umano; è una malattia di tipo autoimmune;
  • L'atrofia dei muscoli dell'anca. Significa che i muscoli dell'anca sono deboli;
  • La deposizione di calcio a livello delle inserzioni tendinee localizzate sul grande trocantere del femore.

Fattori di rischio della trocanterite

Sono a rischio di trocanterite:

  • Le vittime di cadute accidentali, contusioni o urti, che interessano l'anca;
  • I praticanti sport come la corsa, il ciclismo o la camminata in montagna;
  • I portatori di una scoliosi;
  • I malati di osteoartrite o artrite reumatoide;
  • Chi presenta una dismetria agli arti inferiori;
  • Chi presenta un'atrofia dei muscoli dell'anca;
  • Chi ha l'abitudine di assumere cattive posture.

Epidemiologia

La trocanterite è una condizione abbastanza comune, che, secondo le statistiche, interesserebbe 5 individui adulti ogni 1.000.
A soffrire maggiormente di borsite trocanterica sono: le persone di mezza età e gli anziani (l'età medio-avanzata rappresenta un fattore di rischio di artrosi); chi pratica in modo esagerato l'attività di camminata; chi pratica la corsa su media-lunga distanza; infine, chi pratica il ciclismo su strada.
Delle due borsiti che possono colpire l'anca, la trocanterite è, numeri alla mano, la più diffusa.

Sintomi e Complicazioni

La trocanterite causa sintomi e segni alquanto caratteristici; questi sintomi e segni consistono in:

  • Dolore all'anca. Talvolta, questo dolore può interessare i glutei, l'esterno coscia e perfino il ginocchio.
    Inoltre, accade alquanto di consueto che peggiori quando il paziente:
    • Sale le scale;
    • Dorme sul fianco in cui risiede l'anca interessata;
    • Incrocia le gambe in posizione seduta;
    • Si alza in piedi dopo diverso tempo in posizione seduta;
    • Cammina a lungo;
    • È stato in piedi diverse ore consecutive.
  • Gonfiore all'anca. Le borse sinoviali oggetto di infiammazione si riempiono di liquido, aumentando così di volume; il gonfiore che caratterizza la trocanterite è frutto dell'aumento di volume della borsa sinoviale presente sul grande trocantere del femore.
  • Arrossamento e calore a livello dell'anca. Sono due tipiche conseguenze dei fenomeni infiammatori.
  • Senso di rigidità articolare a livello dell'anca.
  • Senso di indolenzimento all'anca.

Sicuramente, tra questi sintomi e segni appena elencati, il più caratteristico nonché il primo a comparire è il dolore all'anca.

Complicazioni

In assenza di trattamenti adeguati, il dolore all'anca provocato dalla trocanterite diviene così intenso, che il paziente trova quasi impossibile svolgere le più normali attività quotidiane, come per esempio camminare, fare le scale, stare seduto per guidare, dormire dalla parte dell'anca interessata ecc.

Quando rivolgersi al medico?

Un individuo con dolore, gonfiore, indolenzimento e senso di rigidità a livello dell'anca dovrebbe contattare il proprio medico curante e richiedere una visita di controllo, quando i suddetti sintomi sono in atto da almeno un paio di settimane.

Diagnosi

Per la diagnosi di trocanterite sono fondamentali, prima di tutto, un esame obiettivo accurato e un'approfondita anamnesi, e, in secondo luogo, alcuni test di diagnostica per immagini, come per esempio l'ecografia e la risonanza magnetica.
In alcune circostanze, i medici potrebbero prescrivere anche un esame ai raggi X, ai fini della cosiddetta diagnosi differenziale e per assicurarsi che il femore sia in salute.

Esame obiettivo e anamnesi

L'esame obiettivo e l'anamnesi sono due indagini mirate a chiarire i precisi connotati e il perché della sintomatologia presente. In altre parole, sono due studi relativi ai sintomi e alle cause di quest'ultimi.
Per un individuo che lamenta i classici sintomi della trocanterite, l'esame obiettivo e l'anamnesi consistono non solo in una visita medica approfondita, ma anche in un questionario, le cui domande tipiche sono:

  • Dove localizza per la precisione il dolore?
  • Quali movimenti peggiorano il dolore all'anca?
  • Da quanto tempo è in atto il dolore all'anca?
  • Il dolore all'anca è comparso dopo un episodio particolare, tipo una caduta, una contusione o un urto?
  • Il paziente pratica attività a rischio, come la camminata in montagna, la corsa su media-lunga distanza o il ciclismo su strada?

Sebbene i test di conferma diagnostica siano altri, esame obiettivo e anamnesi possono fornire informazioni talvolta sufficienti a stabilire la presenza di trocanterite.

Ecografia e risonanza magnetica

L'ecografia riferita alla porzione latero-superiore della coscia e la risonanza magnetica nucleare all'anca sono, di fatto, gli unici due esami diagnostici che permettono di stabilire con assoluta certezza la presenza di trocanterite.
Sia l'ecografia che la risonanza magnetica nucleare sono due test completamente indolori e non-invasivi; entrambi, infatti, non prevedono l'inserimento di strumenti all'interno del corpo, l'utilizzo di liquidi di contrasto e l'esposizione a radiazioni ionizzanti nocive.

Terapia

Avente lo scopo di annullare l'infiammazione, il trattamento canonico della trocanterite è di tipo conservativo e si basa su:

  • Riposo;
  • Applicazione di ghiaccio sulla zona dolente;
  • Somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Se questo approccio terapeutico dovesse fallire, ai suddetti rimedi il medico curante può aggiungere la fisioterapia e una cura farmacologica a base di corticosteroidi, che sono dei potenti antinfiammatori; sebbene non siano delle soluzioni primarie, sia la fisioterapia che i corticosteroidi mantengono inalterata la natura del trattamento di partenza, il quale, quindi, rimane conservativo.
Nella sfortunata eventualità in cui nemmeno l'aggiunta delle cure fisioterapiche e dei corticosteroidi portasse a dei risultati apprezzabili, non resta che puntare su una terapia di tipo chirurgico, per la precisione su un intervento di borsectomia.

Terapia conservativa: riposo

Per riposo s'intende sollecitare al minimo l'arto inferiore dolente, il che vuol dire evitare di: stare in piedi troppo a lungo, camminare troppo, correre, dormire dalla parte dell'anca dolente, assumere posizioni che causano dolore ecc.
Il tempo da dedicare al riposo varia da paziente a paziente, a seconda della gravità dell'infiammazione: più l'infiammazione è grave e più sono i giorni di riposo da dover osservare.
Talvolta, per i primi giorni del riposo, il medico potrebbe prescrivere l'impiego di una stampella, in modo da rendere più facile l'inutilizzo forzato dell'arto inferiore dolente.

Terapia conservativa: ghiaccio

La terapia del ghiaccio ha un ottimo potere antinfiammatorio, che però molti sottovalutano.
Perché sia efficace, il ricorso al ghiaccio deve avvenire secondo specifiche modalità, che sono:

  • 3-5 applicazioni al giorno;
  • 15-20 minuti per applicazione (applicazioni più brevi o più lunghe sono, per motivi diversi, meno efficaci, talvolta controproducenti).

Terapia conservativa: FANS

I FANS sono farmaci antinfiammatori che combinano una buona efficacia a pochi effetti collaterali; ciò spiega per quale motivo rientrano tra i rimedi conservativi di prima linea in presenza di tantissime condizioni infiammatorie, non solo la trocanterite.
Tra i FANS più impiegati, merita una citazione l'ibuprofene.

Esiste un'alternativa ai FANS?

L'alternativa ai FANS, sia per quanto concerne il potere terapeutico e la pochezza di effetti collaterali, è il paracetamolo.

Terapia conservativa: fisioterapia

La fisioterapia adottata in caso trocanterite consiste in esercizi di allungamento e rafforzamento dei muscoli dell'anca; tali esercizi sono di beneficio, perché riducono le sollecitazioni a carico della borsa sinoviale del grande trocantere, durante la pratica di attività come camminare, correre, andare in bici ecc.
La fisioterapia è un rimedio particolarmente utile quando la borsite trocanterica rappresenta un infortunio da sovraccarico.

Terapia conservativa: corticosteroidi

La somministrazione dei corticosteroidi avviene direttamente nella zona dolorosa, mediante iniezione.
Purtroppo, a controbilanciare l'ottimo potere antinfiammatorio dei corticosteroidi sono i possibili gravi effetti collaterali di quest'ultimi (obesità, ipertensione, glaucoma ecc.), legati a un loro uso improprio.

Terapia chirurgica: borsectomia

Borsectomia è il nome dell'intervento chirurgico di rimozione di una borsa sinoviale.
La tecnica attuale di esecuzione della borsectomia è l'artroscopia, un approccio chirurgico minimamente invasivo che non richiede l'anestesia generale, ma solo quella locale, e non impone il ricovero ospedaliero, ma solo un periodo di osservazione della durata di qualche ora.
Il ricorso alla borsectomia in presenza di trocanterite è davvero molto raro ed è riservato soltanto ai casi clinici che non traggono alcun beneficio da nessuno dei trattamenti conservativi sopra elencati.

Altri consigli

Per guarire più velocemente dalla trocanterite, gli esperti consigliano di:

  • Seguire alla lettera le istruzioni del medico curante, in merito alla terapia prescritta;
  • Pazientare la completa risoluzione del dolore, prima di riprendere qualsiasi attività considerata a rischio. L'attenuazione del dolore non significa guarigione, ma soltanto che lo stato infiammatorio si è ridotto; riprendere le attività motorie in questa fase critica della guarigione fa riaffiorare la sintomatologia presente in precedenza e allunga i tempi di recupero;
  • Perdere peso, se necessario. Studi medici hanno notato che l'obesità e il sovrappeso rallentano il processo di guarigione dalla trocanterite;
  • Ripetere a casa gli esercizi di fisioterapia eseguiti con il terapeuta;
  • Utilizzare, se sussistono le circostanze, una soletta con rialzo per rimediare a una dismetria degli arti inferiori.

Prognosi

La prognosi in caso di trocanterite dipende, sostanzialmente, dalla tempestività con cui il paziente si sottopone a tutte le cure del caso. Infatti, se le cure sono tempestive, le probabilità di un recupero completo si avvicinano molto al 100%; al contrario, se le cure sono praticate con ritardo o il paziente non le segue a dovere, le probabilità di guarigione completa si riducono, lasciando spazio a problematiche come:

  • Ricomparsa dell'infiammazione con la ripresa dell'attività motoria;
  • Dolore cronico all'anca, dovuto a uno stato infiammatorio altrettanto cronico;
  • Incapacità di eseguire determinate attività (es: corsa, ciclismo su strada), quando il tempo di esecuzione si protrae oltre un certo minutaggio.

Tempi di guarigione

Nella maggior parte dei casi, la trocanterite sottoposta ai giusti trattamenti guarisce nell'arco di 6 settimane.

Prevenzione

I principali suggerimenti per prevenire la trocanterite sono:

  • Mantenere il trofismo dei muscoli dell'anca. Questo è un buon consiglio non solo per gli sportivi, ma anche per chi, avendo una vita per lo più sedentaria, riesce a dedicare poco tempo all'attività fisica;
  • Per i praticanti la corsa su media-lunga distanza, ottimizzare la tecnica di corsa e indossare calzature adeguate;
  • Indossare una soletta apposita, se sussiste un problema come la dismetria degli arti inferiori;
  • Evitare il sovrappeso e l'obesità;
  • Se ci si avvicina per la prima volta a sport come la corsa o ciclismo, iniziare con un allenamento graduale;
  • Nel praticare sport come la corsa o il ciclismo, inserire ogni tanto degli allenamenti di tonificazione per gli arti inferiori.

Questo schema appena riportato trova applicazione ed è altrettanto valido anche quando l'ambito di discussione è il metodo migliore per prevenire le recidive di una trocanterite.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza