Ultima modifica 01.04.2020

Il trazodone è un farmaco ad azione antidepressiva. Probabilmente è più conosciuto con il nome commerciale Trittico ®. Fu scoperto negli anni '70 in seguito a ricerche di laboratorio condotte dalla casa farmaceutica Angelini.

Trazodone

Trazodone - Struttura Chimica

Oltre ad avere azione antidepressiva, il trazodone ha anche effetti ansiolitici e ipnotici.

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'uso di trazodone è indicato per il trattamento di:

Il trazodone, inoltre, si è rivelato efficace nel trattamento degli attacchi di panico, della neuropatia diabetica e nella disassuefazione da alcool o da benzodiazepine.

Avvertenze

La depressione è correlata a un aumento del rischio di pensieri suicidari, di autolesionismo e di tentativi di suicidio. Il miglioramento di tali sintomi può non avvenire immediatamente dopo l'assunzione del trazodone, perciò, è necessaria un'attenta sorveglianza dei pazienti finché tale miglioramento non si verifica.
Il trazodone non deve essere utilizzato in bambini e adolescenti con meno di 18 anni di età.
In caso di comparsa di ittero, è necessario interrompere subito il trattamento con trazodone.
La somministrazione di trazodone in pazienti affetti da schizofrenia - o con altri disturbi psicotici - può comportare un peggioramento dei sintomi psicotici.
I pazienti in trattamento con trazodone che entrano in una fase maniacale devono interrompere l'assunzione del farmaco.
In pazienti che sono in terapia con farmaci antipertensivi - e che assumono trazodone - potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di antipertensivi somministrata.
L'uso di trazodone deve essere effettuato con cautela in pazienti affetti da precedenti patologie cardiovascolari, comprese quelle che provocano un aumento dell'intervallo QT (l'intervallo di tempo che il miocardio ventricolare impiega per depolarizzarsi e ripolarizzarsi).
Va usata molta cautela nella somministrazione di trazodone in pazienti affetti da:

In caso si soffrisse di una di queste patologie, è necessario informare il medico prima di cominciare la terapia con trazodone.
Il trazodone può esercitare un'influenza lieve o moderata sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari, perciò è raccomandata prudenza.

Interazioni

Il trazodone può amplificare gli effetti sedativi indotti da farmaci antipsicotici, ansiolitici, ipnotici, sedativi e antistaminici .
Il metabolismo del trazodone può essere aumentato da contraccettivi orali , fenitoina (un farmaco antiepilettico) e barbiturici. La cimetidina (un farmaco usato per il trattamento dell'ulcera gastrica), invece, può diminuire il metabolismo del trazodone.
Il trazodone è principalmente metabolizzato dall'isoenzima epatico CYP3A4, perciò va prestata attenzione alla somministrazione contemporanea di trazodone e di farmaci in grado di inibire tale enzima, come, ad esempio:

La somministrazione concomitante di trazodone e di carbamazepina (un farmaco antiepilettico) riduce la concentrazione plasmatica di trazodone.
L'assunzione contemporanea di trazodone e di antidepressivi triciclici (TCA) deve essere evitata a causa delle interazioni che potrebbero instaurarsi. Stesso discorso vale per la somministrazione contemporanea di trazodone e di IMAO (inibitori delle monoamino ossidasi).
La co-somministrazione di trazodone e di farmaci che aumentano il segnale della serotonina - come, ad esempio, gli inibitori selettivi del reuptake di serotonina (SSRI) - può favorire la comparsa della sindrome serotoninergica. Inoltre, la somministrazione contemporanea di trazodone e fluoxetina (un SSRI) può causare un peggioramento degli effetti collaterali indotti dal trazodone stesso.
L'uso contemporaneo di trazodone e di antipsicotici, quali - ad esempio - clorpromazina, flufenazina e perfenazina, può causare ipotensione ortostatica severa (cioè un brusco calo della pressione sanguigna in seguito al passaggio da una posizione seduta o stesa a una posizione eretta).
Il trazodone è in grado di potenziare gli effetti sedativi dell'alcool, perciò l'assunzione contemporanea è da evitare.
Il trazodone può alterare il metabolismo della levodopa (un farmaco usato nel trattamento del morbo di Parkinson).
L'uso di trazodone insieme a farmaci in grado di prolungare l'intervallo QT può aumentare il rischio di comparsa di aritmie ventricolari.
Il trazodone potrebbe inibire l'azione della clonidina (un farmaco impiegato principalmente nel trattamento dell'ipertensione).
L'uso concomitante di trazodone e di warfarin (un anticoagulante) può modificare il tempo di protrombina.
Gli effetti collaterali indotti da trazodone possono aumentare se questo è somministrato in contemporanea a preparati a base di Erba di San Giovanni (o Iperico, una pianta dotata di proprietà antidepressive).
Il trazodone può causare un aumento dei livelli ematici di digossina (un farmaco utilizzato per aumentare la forza di contrazione cardiaca) e di fenitoina.

Effetti Collaterali

Come qualsiasi altro farmaco, anche il trazodone può causare una serie di effetti collaterali. Tuttavia, non sempre gli effetti avversi si manifestano tutti e con la stessa intensità in ogni paziente. Ciò accade a causa della diversa sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti del farmaco.
Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali indotti dal farmaco.

Disturbi del sistema emolinfopoietico

Il trattamento con trazodone può causare disfunzioni del sistema deputato alla produzione di cellule del sangue (sistema emolinfopoietico), tali disfunzioni possono causare:

Patologie endocrine

La terapia con trazodone può scatenare la sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH).

Disturbi della nutrizione e del metabolismo

Il trazodone può causare alterazione dei livelli di sodio nel circolo sanguigno, può favorire il calo del peso corporeo e l'insorgenza di anoressia. Può causare altresì un aumento dell'appetito.

Disturbi psichiatrici

Il trazodone può causare disturbi psichiatrici, quali:

Patologie del sistema nervoso

Il trattamento con trazodone può causare:

  • Convulsioni;
  • Sindrome neurolettica maligna;
  • Vertigini;
  • Capogiri;
  • Cefalea;
  • Sonnolenza;
  • Irrequietezza;
  • Tremore;
  • Vigilanza ridotta;
  • Disturbi della memoria;
  • Afasia espressiva (incapacità di comprendere il linguaggio scritto e parlato);
  • Parestesia (alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo);
  • Distonia (un particolare tipo di disturbo del movimento).

Patologie cardiache

La terapia con trazodone può dare origine a disturbi cardiaci, quali, bradicardia, tachicardia e anomalie nell'elettrocardiogramma.

Patologie vascolari

Il trattamento con trazodone può causare ipotensione, ipotensione ortostatica e sincope (perdita di coscienza transitoria causata da un'ipoperfusione cerebrale).

Patologie gastrointestinali

In seguito all'assunzione di trazodone possono insorgere nausea, vomito, secchezza delle fauci, diarrea o stipsi, dispepsia, dolore allo stomaco, gastroenteriti, aumento della salivazione e ileo paralitico.

Patologie epatobiliari

Il trazodone può causare alterazioni dei livelli ematici di transaminasi, alterazioni della funzionalità epatica e colestasi intraepatica. Inoltre, il farmaco può causare ittero ed epatotossicità.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Il trattamento con trazodone può favorire la comparsa di eruzioni cutanee, prurito e iperidrosi.

Altri effetti collaterali

Altri effetti avversi che possono manifestarsi in seguito all'assunzione di trazodone sono:

Sovradosaggio

Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio da trazodone. Possono essere utili l'utilizzo di carbone attivo e una lavanda gastrica. I sintomi tipici dell'iperdosaggio di trazodone sono nausea, vomito, sonnolenza e vertigini, ma sono stati riportati anche casi più gravi in cui sono insorte convulsioni, tachicardia, ipotensione, insufficienza respiratoria e perfino il coma.
In ogni caso, qualora si sospetti di aver assunto una dose eccessiva di farmaco è necessario rivolgersi immediatamente al più vicino centro ospedaliero.

Meccanismo d'azione

L'azione antidepressiva, ansiolitica e sedativa del trazodone sembra sia dovuta principalmente all'azione antagonista del farmaco sui recettori della serotonina 5-HT2A. Questi recettori, infatti, pare siano coinvolti sia nelle patologie depressive sia nelle psicosi.
Il trazodone, inoltre, esercita una debole inibizione del SERT, il trasportatore responsabile della ricaptazione di serotonina all'interno della terminazione presinaptica. L'inibizione del reuptake di serotonina fa sì che questa rimanga nel vallo sinaptico (lo spazio presente fra terminazione nervosa presinaptica e postsinaptica) per un periodo prolungato, provocando così un aumento - seppur blando - della trasmissione serotoninergica.

Modo d'Uso - Posologia

Il trazodone è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse o gocce orali. Inoltre, è anche disponibile in fiale per la somministrazione intramuscolare o endovenosa.
La posologia di trazodone deve essere stabilita dal medico su base individuale per ciascun paziente.
Si deve tener presente che in pazienti affetti da patologie epatiche - soprattutto se gravi - potrebbe essere necessario un monitoraggio periodico della funzionalità epatica.
Di seguito sono riportati i dosaggi di farmaco abitualmente impiegati.

Somministrazione orale

Negli adulti, la dose abituale di trazodone è di 75-150 mg al giorno, da somministrarsi in dose unica la sera prima di coricarsi. La dose è aumentabile fino a 300 mg di farmaco, da assumersi in dosi frazionate durante il giorno.
In pazienti ospedalizzati il dosaggio può anche essere di 600 mg di principio attivo al giorno in dosi ripetute.
In genere, nei pazienti molto anziani è necessario un aggiustamento della dose somministrata.

Somministrazione intramuscolo o endovenosa

Per il trattamento della depressione, la dose di trazodone abitualmente impiegata è di 100-200 mg di farmaco diluiti in 250-500 ml di soluzione fisiologica, da somministrarsi per infusione endovenosa lenta due volte al giorno.
Per la terapia complementare del dolore, la dose abituale di trazodone è di 25-50 mg di farmaco al giorno, da somministrarsi per via intramuscolare o per iniezione o infusione endovenosa, una o due volte al giorno, a discrezione del medico.
Per il potenziamento dell'anestesia, la dose di trazodone abitualmente impiegata è di 0,5-1 mg/Kg di peso corporeo, da somministrarsi per bolo in vena - o per infusione endovenosa - una o più volte durante il corso dell'intervento, in funzione della sua durata.
Nei pazienti molto anziani potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di farmaco somministrato.

Gravidanza e Allattamento

Il trazodone non dovrebbe essere utilizzato in gravidanza, fatto salvo il caso in cui il medico non lo ritenga assolutamente necessario e solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. In caso di assunzione di trazodone da parte della gestante nelle ultime fasi della gravidanza, i neonati devono essere attentamente monitorati per individuare l'eventuale insorgenza di effetti avversi.
Poiché il trazodone potrebbe essere escreto nel latte materno, l'uso del farmaco da parte di madri che allattano è sconsigliato.

Controindicazioni

L'utilizzo di trazodone è controindicato nei seguenti casi:

Autore

Ilaria Randi
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista