Ultima modifica 25.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il testicolo gonfio
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicanze
  5. Diagnosi
  6. Trattamento
  7. Prognosi

Generalità

Si parla di testicolo gonfio o tumefatto quando l'organo aumenta di volume per la presenza al suo interno di un edema o di un ematoma.

Solo in rari casi il "gonfiore" testicolare è dovuto a condizioni di tipo cancerogeno; secondo diversi studi scientifici, infatti, solo 4 casi di testicolo gonfio su 100 sono espressione di un tumore ai testicoli.
Le condizioni che più comunemente possono comportare un gonfiore testicolare sono: varicocele, torsione testicolare, idrocele, ernia inguinale, cisti dell'epididimo, epididimite, orchite ed ematocele.
Essendo apprezzabile alla palpazione, per una diagnosi definitiva di gonfiore testicolare, può bastare anche un accurato esame obiettivo.
La terapia varia da caso a caso, a seconda di ciò che ha provocato il gonfiore.

Testicolo gonfio - Gonfiore testicolo

Breve richiamo sull'apparato genitale maschile

L'apparato genitale maschile è composto, principalmente, dalle seguenti parti:

  • Testicoli o didimi. Sono le gonadi maschili, cioè i principali organi riproduttivi del maschio. Contenuti nello scroto (o sacca scrotale), sono in numero di due e hanno il compito di produrre milioni di spermatozoi, ovvero le cellule riproduttive maschili; producono inoltre gli ormoni sessuali maschili (testosterone), fondamentali nello sviluppo dei caratteri sessuali primari e secondari e nel controllo dell'apparato genitale.
  • Vescicole seminali e prostata. Le vescicole seminali sono due e producono un liquido viscoso simile al liquido seminale. La prostata, invece, è la ghiandola che produce ed emette il liquido seminale vero e proprio, un fluido essenziale per nutrire gli spermatozoi e costituire, insieme a quest'ultimi lo sperma.
  • Epididimo e dotto deferente. Sono i due piccoli canali che uniscono un testicolo, prima, alle vescicole seminali e, poi, alla prostata. Attraverso gli epididimi e i dotti deferenti dei due testicoli fluiscono gli spermatozoi destinati a mescolarsi con il liquido seminale per costituire così lo sperma.
  • Uretra. È un piccolo canale che percorre tutto il pene, attraverso il quale vengono espulsi l'urina e il liquido seminale (o lo sperma, se nel liquido seminale ci sono anche gli spermatozoi). L'emissione di liquido seminale è detta eiaculazione. A controllare che urina e liquido seminale non si mescolino tra loro, c'è una sorta di valvola muscolare.
  • Pene. È l'organo riproduttivo maschile e l'ultimo tratto delle vie urinarie. Grazie alla sua particolare struttura anatomica, consente il passaggio degli spermatozoi dall'uomo alla donna.
Genitali Maschili

Cos'è il testicolo gonfio

Un testicolo gonfio è una possibile conseguenza di alcune condizioni morbose, che talvolta, in aggiunta al rigonfiamento testicolare, provocano ulteriori manifestazioni patologiche.
Solo in rari casi (meno di 4 su 100), un testicolo gonfio si deve a un tumore ai testicoli; più comunemente, infatti, il gonfiore di un testicolo è dovuto a cause di natura non cancerogena (o non neoplastica), come per esempio un trauma allo scroto o un'infiammazione.
L'intento di questo articolo è chiarire le condizioni più comuni che si pongono all'origine di un teticolo gonfio.
Ai lettori interessati anche al tumore ai testicoli, si consiglia di consultare l'articolo dedicato a tale argomento, disponibile alla seguente pagina.

Cause

Le principali condizioni che, tra i vari segni patologici, provocano il gonfiore di un testicolo sono:

VARICOCELE

Cause di testicolo gonfio

Possibili cause di testicolo gonfio: dal sito healthtap.com

Il varicocele è la dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche), che hanno il compito di drenare il sangue dal testicolo. Le precise cause di tale dilatazione sono attualmente ancora poco chiare; a riguardo, gli esperti hanno formulato due ipotesi:

  • Secondo una tesi, il varicocele sarebbe dovuto a un malfunzionamento del sistema di valvole presenti sulla parete interna delle vene; in condizioni normali tale sistema obbliga il sangue a viaggiare in un'unica direzione: dal testicolo verso il cuore.
  • Secondo l'altra tesi, il problema sarebbe la conseguenza di un blocco circolatorio a livello dei vasi venosi addominali. Tale blocco impedirebbe al sangue di defluire dalle vene spermatiche, le quali si dilatano di conseguenza.

Il varicocele è una condizione con la quale solitamente si può convivere e che solo in casi molto rari richiede un trattamento specifico.


Epidemiologia. Il varicocele è un problema abbastanza comune: colpisce infatti un uomo su 7. I soggetti più interessati sono, in genere, gli individui di età compresa tra i 15 e i 25 anni.

IDROCELE

L'idrocele è un accumulo anomalo di liquido trasparente nello scroto, tutt'attorno al o ai testicoli.
Nei neonati, è dovuto alla mancata chiusura del dotto che unisce l'addome allo scroto (dotto peritoneo-vaginale) e che permette la discesa dei testicoli nella sacca scrotale. Infatti, la pervietà del dotto peritoneo-vaginale fa sì che il fluido peritoneale giunga liberamente nella sede dove alloggiano i testicoli.
Nelle persone adulte (generalmente uomini di 40 anni circa), l'idrocele può essere provocato da cause diverse, tra cui:

  • Una riapertura del dotto peritoneo-vaginale;
  • Un'infiammazione dei testicoli, secondaria a un trauma o a un'infezione (per esempio tubercolosi o sifilide);
  • Un tumore ai testicoli (raramente).

Epidemiologia . Secondo alcuni studi statistici, l'idrocele neonatale ha una frequenza pari a un caso ogni 10 nascite (N.B: secondo altre ricerche, è più raro). Solitamente, in questi frangenti, il problema si risolve spontaneamente al termine del primo anno di vita.

CISTI DELL'EPIDIDIMO

Le cisti dell'epididimo sono piccole formazioni extratesticolari, di forma sferica, localizzate nella porzione superiore dell'epididimo. Al loro interno, vi è un liquido trasparente.
In un individuo in salute, i motivi della comparsa di una o più cisti dell'epididimo sono poco chiari.


Epidemiologia. I soggetti che più comunemente sviluppano una o più cisti dell'epididimo sono gli uomini attorno ai 40 anni.

ERNIA INGUINALE

Un'ernia è la fuoriuscita di un viscere o di una sua parte dalla cavità che normalmente lo contiene (N.B: viscere è un termine generico per indicare un organo interno).
Un'ernia inguinale insorge a causa di un cedimento della parete muscolare che trattiene i visceri del basso ventre. Il cedimento, infatti, porta alla formazione di un foro attraverso cui fuoriesce parte di un organo interno addominale.
In caso di testicolo gonfio da ernia inguinale, la fuoriuscita viscerale avviene nelle strette vicinanze dello scroto, pertanto va apparentemente ad alterare le normali dimensioni testicolari.


Epidemiologia

Da alcuni studi statistici, è emerso che più di 25 uomini su 100 soffrono, almeno una volta nella loro vita, di ernia inguinale.
L'ernia inguinale è tipica degli individui adulti di mezza età, ma può insorgere anche nei bambini e negli anziani.


EMATOCELE

Un ematocele è un accumulo di sangue nello scroto, tutt'attorno a uno dei due testicoli. È dovuto alla perdita di sangue di qualche vaso sanguigno, localizzato nello scroto.

EPIDIDIMITE E/O ORCHITE

L'epididimite è l'infiammazione del o degli epididimi, mentre l'orchite è l'infiammazione del o dei testicoli.
Entrambe possono essere il risultato di un'infezione delle vie urinarie o di una malattia infettiva sessualmente trasmissibile.
Talvolta, epididimite e orchite possono avere luogo contemporaneamente: in questi casi, si parla di epididimite-orchite.


Epidemiologia. Secondo diversi studi statistici, i soggetti che più comunemente si ammalano di epididimite od orchite sono gli individui di età compresa fra i 15 e i 30 anni e le persone anziane (ultrasessantenni).

TORSIONE TESTICOLARE

Torsione testicolare è il termine medico usato per indicare la rotazione, attorno al proprio asse, di un testicolo.
Gli episodi di torsione testicolare rappresentano delle emergenze mediche da trattare con la massima tempestività. Un ritardo nel trattamento, infatti, può comportare spiacevoli conseguenze: su tutte, l'atrofia del testicolo.


Epidemiologia. La torsione testicolare può insorgere a qualsiasi età, tuttavia è particolarmente frequente tra i neonati e gli adolescenti.

L'incidenza annuale, negli USA, è di un caso ogni 4.000 individui maschi.

Sintomi e Complicanze

Un testicolo gonfio può essere anche dolente, arrossato e accompagnato da sintomi generali, quali per esempio febbre o nausea.
Di solito, varicocele, ernia inguinale, idrocele e cisti dell'epididimo sono condizioni indolori; tutt'al più possono provocare un leggero senso di fastidio e malessere.
Oltre al testicolo gonfio, ematocele, epididimite, orchite e torsione testicolare provocano invece ulteriori segni e sintomi.

  • Ematocele. Il testicolo è gonfio, dolente e arrossato.
  • Torsione testicolare. Il testicolo gonfio è anche assai dolente. La dolenza, che generalmente insorge in maniera repentina, può estendersi, talvolta, anche a livello addominale.
    Inoltre, la torsione testicolare può causare nausea, vomito, leggera febbre e bisogno frequente di urinare.
  • Epididimite e orchite. Il o i testicoli gonfi sono particolarmente dolenti e arrossati. Inoltre, nella maggior parte dei casi, i pazienti accusano anche dolore durante la minzione, febbre e malessere generalizzato, ed emettono un liquido maleodorante dal pene.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

Colui che noti di avere un testicolo gonfio (o il genitore che noti un gonfiore al testicolo del proprio bambino) deve contattare immediatamente il proprio medico, per un approfondimento della situazione.
Per motivi precauzionali, è particolarmente importante la tempestività; se, infatti, il gonfiore fosse collegato a un condizione grave, una diagnosi tardiva potrebbe essere all'origine di spiacevoli conseguenze.

Diagnosi

Il protocollo diagnostico attuato in caso di testicolo gonfio prevede che il medico sottoponga il paziente, prima, a una serie di domande relative ai sintomi e, poi, a un esame obiettivo accurato. Quest'ultimo, in alcune circostanze, può essere sufficiente per stabilire una diagnosi definitiva corretta.
Nel caso in cui il medico dovesse avere qualche dubbio in merito all'esatta origine del gonfiore, può ricorrere a un'ecografia.

QUESTIONARIO

In genere, ai pazienti con un testicolo gonfio, i medici pongono le seguenti domande:

  • Avverte dolore? Se sì, dove, da quanto tempo e qual è l'intensità della sensazione?
  • Soffre di altri disturbi, come dolore durante la minzione, liquido maleodorante dal pene, malessere generale e/o febbre?
  • Ha subito recentemente traumi allo scroto o all'inguine?

ESAME OBIETTIVO

Durante l'esame obiettivo, il medico provvede a:

  • Analizzare le dimensioni dei testicoli.
  • Valutare la posizione del rigonfiamento testicolare.
  • Toccare il testicolo gonfio e l'esatto punto in cui risiede il rigonfiamento, per vedere se il paziente avverte dolore oppure no.
  • Valutare se la zona rigonfia ha una consistenza dura o molle.

Nella maggior parte dei casi, per condizioni come varicocele, ernia inguinale, idrocele neonatale e cisti dell'epididimo, l'esame obiettivo è più che esaustivo.

ECOGRAFIA

L'ecografia è un esame di diagnostica per immagini sufficientemente esauriente e del tutto innocuo.
Per la sua realizzazione occorre una sonda a ultrasuoni, la quale, appoggiata sulla cute del paziente, ne proietta su un monitor gli organi e i tessuti interni, presenti nella zona considerata.
In caso di testicolo gonfio, l'ecografia dello scroto (oecografia scrotale) è molto utile perché, oltre a precisare le dimensioni del rigonfiamento, ne chiarisce anche l'esatta composizione interna. A tal proposito, occorre precisare che la presenza esclusiva di liquido potrebbe essere dovuta a un idrocele o a una cisti dell'epididimo, mentre la presenza di un contenuto solido anomalo potrebbe essere legata a un tumore ai testicoli.

Trattamento

La terapia dipende dalla condizione morbosa che è all'origine del testicolo gonfio e dall'entità dei sintomi. Pertanto, ogni paziente rappresenta un caso a sé stante.
Di seguito sono riassunti i principali trattamenti adottati in caso di varicocele, idrocele, cisti dell'epididimo e torsione testicolare.

  • Varicocele. Il varicocele è solitamente una condizione indolore, per la quale non occorre alcun trattamento. Se, però, la dilatazione delle vene testicolari si fa marcata e insorgono fastidio e malessere, il medico potrebbe prescrivere degli antidolorifici (paracetamolo) e delle mutande ideate appositamente per soggetti con varicocele.
    I casi più gravi di varicocele, per i quali è concreto il rischio di atrofia testicolare e infertilità, possono richiedere l'intervento chirurgico.
  • Idrocele. L'idrocele, specie la forma neonatale, si risolve in genere spontaneamente. In caso contrario, è possibile ricorrere a un intervento di drenaggio del liquido presente nello scroto.
  • Cisti dell'epididimo. Di solito, le cisti dell'epididimo non richiedono alcun trattamento specifico. Qualora creassero disturbi particolari o un certo imbarazzo al paziente, potrebbe essere preso in considerazione l'intervento chirurgico per la loro asportazione.
  • Torsione testicolare. Come già detto, è un'emergenza medica che va curata appena diagnosticata. Il mancato trattamento potrebbe comportare atrofia testicolare e infertilità.
  • Epididimite e/o orchite. Poiché sono due malattie infettive, epididimite e orchite sono in genere trattate con antibiotici. L'antibiotico più adeguato viene scelto in base al batterio responsabile, identificato nel corso dell'iter diagnostico.
  • Ernia inguinale. Se duratura, l'ernia inguinale richiede un intervento chirurgico apposito per la sua riparazione.

Prognosi

Un testicolo gonfio da torsione testicolare ha maggiori probabilità di comportare gravi conseguenze rispetto a un testicolo gonfio da idrocele o cisti dell'epididimo. Pertanto, la prognosi (come nel caso della terapia) dipende dalla gravità della condizione morbosa che ha provocato il testicolo gonfio.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza