Tatuaggi: a che età si possono fare?

Tatuaggi: a che età si possono fare?
Ultima modifica 17.02.2022
INDICE
  1. Come ci si può comportare raggiunta la maggiore età
  2. Cosa si può fare a 16 anni
  3. Rischi per il tatuatore che infrange le regole

I tatuaggi sono sempre più in voga e se un tempo erano sintomo di ribellione o poco più, oggi il numero delle persone che ha almeno un'immagine o una scritta impressa sulla propria pelle è decisamente aumentato.

Ad esserne attratti sono gli adulti ma soprattutto molti giovanissimi che spesso si scontrano con i divieti dei genitori e che devono aspettare di compiere una determinata età per decidere in autonomia se imprimere la propria pelle in modo permanente oppure no.

Già perché per legge esiste un'età oltre la quale la scelta è individuale, mentre prima deve passare per un'approvazione terza.

Come ci si può comportare raggiunta la maggiore età

La decisione di farsi un tatuaggio deve sempre essere preceduta da una accurata riflessione, basata sostanzialmente sulla possibilità di pentirsene, sulla scelta del soggetto ideale, sulla professionalità del tatuatore e sulle condizioni igieniche e di sicurezza dello studio al quale si pensa di rivolgersi.

Se si è adulti a queste valutazioni può seguire semplicemente l'atto pratico di farsi fare un tatuaggio, mentre se si è adolescenti, un altro quesito da chiedersi è se lo si possa fare senza chiedere il permesso dei genitori.

Secondo la legge italiana è possibile farsi un tatuaggio in totale autonomia solo una volta compiuti i 18 anni. È la maggiore età quindi a decretare il nullaosta, perché in quel momento la persona diventa legalmente responsabile delle proprie azioni dal punto di vista penale e civile.

Le motivazioni della legge

La maggior parte dei ragazzi oggi ha almeno un disegno sulla propria pelle e così anche gli adulti. Questo ha sdoganato completamente la pratica che tuttavia secondo la legge non può essere affrontata senza la giusta maturità.

Le ragioni di questo spartiacque anagrafico che consente solo ai maggiorenni di tatuarsi è stato deciso proprio per questo e anche se le ragioni specifiche sono molteplici l'idea alla base è che posticipare l'età in cui farsi un tatuaggio serva a tutelare l'integrità psicofisica di un ragazzo o di una ragazza.

I tatuaggi infatti sono permanenti, possono provocare dolore al momento della realizzazione, infezioni durante o nei giorni immediatamente successivi e, in caso di poca professionalità del tatuatore o scarsi livelli di igiene degli strumenti o del luogo, arrecare danni alla salute o a livello estetico.

Per tutte queste ragioni la legge del nostro Paese ha stabilito che solo una volta compiuti i 18 anni la scelta di tatuarsi possa essere davvero consapevole.

Cosa si può fare a 16 anni

Ovviamente farsi un tatuaggio prima di diventare maggiorenni non è vietato in senso assoluto, lo è solo fino ai 16 anni. Da quel momento è possibile farlo ma esclusivamente con il consenso di entrambi i genitori o di un tutore legale, che devono garantirlo con un'autorizzazione scritta.

Essere in possesso di questi requisiti però non è sufficiente per accedere senza problemi in un salone di tatuatori se si hanno già compiuti 16 anni ma non ancora 18.

Per far sì che il professionista scelto possa procedere senza il rischio di incorrere in un reato penale, è infatti necessario che gli under 18 che desiderano un tatuaggio si presentino nel luogo dell'appuntamento accompagnati di persona dai genitori o dal tutore legale. La semplice liberatoria scritta e firmata in un altro momento quindi non basta e da sola non ha nessuna validità anche perché potrebbe essere falsificata da chiunque senza troppa difficoltà.

La procedura corretta che permette a un sedicenne o a un diciassettenne di tatuarsi prevede quindi che i maggiorenni di riferimento siano fisicamente presenti al momento della stipulazione dell'accordo scritto con il tatuatore. In caso contrario non sono da escludersi eventuali conseguenze legali.

Divieto assoluto per gli under 16

Per i ragazzi che non abbiano ancora compiuto 16 anni, invece, l'unica soluzione è quella di aspettare perché al di sotto di quell'età non è mai possibile tatuarsi, nemmeno con il consenso dei genitori.

Rischi per il tatuatore che infrange le regole

Le regole in tema di tattoo ed età anagrafica sembrano dunque piuttosto chiare ma questo non impedisce che si verifichino trasgressioni. Siano esse in buona o cattiva fede non cambia, fare un tatuaggio sotto le soglie indicate e senza tenere conto degli step legali necessari può costare molto caro.

I genitori di un under 16 o di un under 18 all'oscuro delle volontà del figlio potrebbero infatti intraprendere azioni legali e pretendere la restituzione dei soldi pagati dal ragazzo per il lavoro, il risarcimento per eventuali spese sostenute per la rimozione o quello per danni morali, in caso sia possibile dimostrarne l'esistenza.

Agli oneri monetari potrebbero aggiungersi una condanna per lesioni volontarie nei confronti del minore e, nei casi più gravi, l'ordinanza di chiusura del locale.

Per difendersi il tatuatore non ha molti strumenti se il motivo della denuncia è l'età, visto che come sottolineato anche una dichiarazione scritta da sola non sia sufficiente a scagionarlo.