Ultima modifica 24.03.2020

Generalità

Il tamponamento cardiaco è una forma grave di versamento pericardico, in cui si ha un forte aumento del liquido pericardico. Tamponamento CardiacoL'abnorme presenza di questo liquido provoca una compressione del cuore, il quale non è più in grado di spingere quantità adeguate di sangue in circolo. Ne consegue che il paziente lamenta dolore toracico e mostra ipotensione arteriosa e difficoltà respiratorie. Di fatto, manca l'ossigeno ai tessuti. È quindi importante riconoscere tempestivamente un tamponamento cardiaco, perché questa condizione patologica può causare anche la morte del paziente. Serve, a questo punto, un intervento terapeutico immediato che permetta di ripristinare la normale attività cardiaca.

Breve richiamo anatomico: cos'è il pericardio?

Il pericardio è la membrana che avvolge il cuore e la radice dei principali vasi sanguigni (aorta, arterie polmonari, vene cave e vene polmonari). Esso è costituito da due strati, uno più esterno e uno più interno.

  • Lo strato più esterno è il cosiddetto pericardio fibroso.
  • Lo strato più interno, invece, è il pericardio sieroso; esso aderisce perfettamente al cuore e a tutte le sue insenature ed è costituito da due foglietti di tessuto cellulare, chiamati foglietto parietale e foglietto viscerale. Questi due foglietti non aderiscono l'uno all'altro, ma sono separati da una cavità, detta cavità pericardica, all'interno della quale è contenuto il liquido pericardico.

Il liquido pericardico, il cui volume normale è di circa 20-50 ml, serve a ridurre l'attrito e lo sfregamento tra gli strati che compongono il pericardio.

FUNZIONI DEL PERICARDIO

Oltre che fungere da lubrificante, il pericardio ha diverse altre funzioni.
È fondamentale per fissare e mantenere nella posizione corretta, all'interno del mediastino, il cuore.
Funge da barriera difensiva contro le infezioni, virali o batteriche, che potrebbero compromettere l'attività cardiaca.
Infine, evita l'eccessiva dilatazione del cuore, quando questo è colpito da particolari patologie.

Cos'è il tamponamento cardiaco

Si parla di tamponamento cardiaco quando il liquido pericardico, contenuto nella cavità pericardica, aumenta di volume e comprime il cuore, ostacolando quest'ultimo nella sua azione di pompaggio del sangue. Si tratta di un'emergenza che mette in serio pericolo di vita il paziente che ne è colpito.
In base a quelle che sono le cause di tamponamento cardiaco, il liquido pericardico può arricchirsi di sangue, pus, coaguli di sangue o sostanze gassose. La presenza di questi elementi concorre anche ad aumentare l'attrito tra gli strati del pericardio, facendo in tal modo percepire al paziente una sensazione dolorosa al torace.

IL VERSAMENTO PERICARDICO

Pericardio Pericardite

Figura: confronto tra un cuore normale (a sinistra) e cuore con versamento pericardiaco (a destra). Le frecce indicano la pressione che il fluido accumulatosi esercita sul cuore. Dal sito: cardiachealth.org

L'incremento di liquido nella cavità pericardica è una situazione clinica nota col nome di versamento pericardico. Quest'ultimo può essere più o meno grave, in base alle quantità di liquido accumulatosi. Se il volume è notevole si hanno sintomi e complicanze più drammatiche per il paziente: una di queste è appunto il tamponamento cardiaco.
Non è da escludersi che un versamento pericardico lieve peggiori e diventi grave: in questi casi, ci si accorge del cambiamento perché l'individuo colpito mostra dei chiari segnali.

EPIDEMIOLOGIA

Il tamponamento cardiaco è una condizione patologica rara: negli Stati Uniti, è stato calcolato che circa 2 persone su 10.000, ogni anno, soffrono di questo disturbo.
Negli adulti giovani, la sua comparsa si deve soprattutto a un trauma toracico o al virus dell'AIDS. Nelle persone anziane, invece, il tamponamento cardiaco è conseguente a disfunzioni renali croniche, talvolta anche drammatiche.

Cause

La condizione di tamponamento cardiaco insorge quando si verifica un importante accumulo di liquido pericardico tra i foglietti del pericardio sieroso.
Ma quali sono le cause che scatenano un tamponamento cardiaco?
Molto spesso, questo disturbo si deve a una pericardite, ma non è sempre così. Può, infatti, insorgere dopo un trauma al torace, dopo un intervento chirurgico al cuore, per la presenza di un tumore ai polmoni, per una dissezione aortica, per un aneurisma dell'aorta ecc.

PERICARDITE

Con il termine pericardite si indica l'infiammazione del pericardio. Essa può insorgere per moltissime ragioni, talvolta irriconoscibili anche dopo una diagnosi attenta.
Le pericarditi che provocano più frequentemente tamponamento cardiaco sono quelle dovute a:

N.B: una malattia autoimmune insorge quando il sistema immunitario di un organismo si rivolta contro l'organismo stesso, aggredendo i suoi tessuti.

ALTRE CAUSE

Altre cause di tamponamento cardiaco sono:

Alcune condizioni patologiche presenti in questo elenco sono le stesse che provocano pericardite. Tuttavia, non si tratta di una ripetizione, ma solo del fatto che, in alcuni casi, si ha tamponamento cardiaco senza per forza aver sviluppato una pericardite.

Sintomi e Complicanze

Quando si verifica un tamponamento cardiaco, il cuore è compresso e non riesce più a svolgere le sue normali funzioni. Il liquido, infatti, comprime le cavità cardiache (i ventricoli in particolare), impedendo loro di espandersi completamente e di riempirsi di sangue in modo adeguato. Ne consegue che, nel momento in cui il cuore si contrae per l'irrorazione sanguigna, questa è insufficiente e poco efficace. In altre parole, il cuore, compresso com'è dall'accumulo di liquido pericardico, non è in grado di far fluire il sangue in tutti i distretti del corpo.
Che effetti può avere questa condizione?

SINTOMATOLOGIA DEL TAMPONAMENTO CARDIACO

I sintomi tipici del tamponamento cardiaco, accusati dal paziente, sono: ansia, agitazione, senso di debolezza generale, dolore toracico (talvolta diffuso fino alla spalla e al collo), dispnea (difficoltà respiratoria), palpitazioni, tachicardia, senso di svenimento, vertigini e perdita di coscienza.
Alcune posture, inoltre, intensificano la sensazione dolorosa patita dal paziente: per esempio, stare seduti o sporgersi in avanti con il busto.

I SEGNI

I segni di tamponamento cardiaco, rilevabili dal medico, sono diversi. Probabilmente, tra questi, il più caratteristico è l'ipotensione arteriosa (bassa pressione a livello delle arterie), la quale si instaura dopo che il cuore non riesce più a pompare il sangue in circolo in modo adeguato.
All'ipotensione, possono associarsi, talvolta, fenomeni di distensione delle vene giugulari (per scarso ritorno di sangue al cuore) e toni cardiaci ovattati. La contemporanea presenza di questi tre segni è chiamata triade di Beck.
Un altro segno altrettanto tipico, percepito dal medico mediante stetoscopio, è il rumore di qualcosa che sfrega. Tale rumore è frutto del maggior attrito venutosi a creare tra gli strati di pericardio e il liquido pericardico anomalo, infarcito di cellule infiammatorie, coaguli di sangue ecc.
Altri segni riscontrabili possono essere:

COMPLICAZIONI

Distensione Giugulari

Figura: la distensione delle vene giugulari (o turgore delle vene giugulari) è un segno possibile di tamponamento cardiaco. Tale fenomeno si deve alle difficoltà che incontra il sangue a tornare nel cuore (ritorno venoso insufficiente). Dal sito: http://it.wikipedia.org/

Un individuo con tamponamento cardiaco può subire un grave danno agli organi ed entrare in stato di shock, a causa della grave assenza di ossigeno.
Se il paziente non riceve i soccorsi e le cure adeguate, può facilmente andare incontro a morte.

Diagnosi

L'indizio che può portare il medico a sospettare un tamponamento cardiaco in corso, è il rilevamento della triade di Beck (ipotensione, distensione delle vene giugulari e toni cardiaci ovattati). Tuttavia, poiché questi tre segni non sono sempre presenti contemporaneamente in tutti i pazienti, bisogna avvalersi di altri esami e test.
Pertanto, per una diagnosi corretta di tamponamento cardiaco, bisogna ricorrere a:

  • Ecocardiogramma
    Mediante un'ecografia del cuore, si riesce a vedere il pericardio dilatato dal liquido e le cavità cardiache (in particolare i ventricoli) compressi.
  • Radiografia del torace
    Mostra il cuore allargato, a seguito dell'accumulo di liquido pericardico.
  • Tomografia assiale computerizzata (TAC)
    Fornisce immagini dettagliate del cuore e del pericardio. È fondamentale anche per chiarire le cause e per escludere situazioni patologiche dai sintomi simili. Si fa uso di basse dosi di radiazioni ionizzanti, leggermente nocive per il paziente.
  • Risonanza magnetica nucleare
    Mostra il pericardio e i suoi eventuali cambiamenti anatomici.
  • Angiografia coronarica
    Serve al medico per vedere com'è il flusso di sangue all'interno dei vasi sanguigni che irrorano il cuore.
  • Elettrocardiogramma (ECG)
    Il tamponamento cardiaco determina un battito cardiaco particolare, riconoscibile mediante ECG.

ALTRI TEST DIAGNOSTICI

Accanto a questi esami diagnostici (che servono al medico per confermare o escludere la presenza di un tamponamento cardiaco), si eseguono diversi controlli sul sangue e sulle urine del paziente, per stabilire quali siano le cause del disturbo.


Provenienza del campione da analizzare Parametro misurato

Sangue

Urine

  • Ricerca di sangue nelle urine (ematuria): è sinonimo di una compromessa funzione renale.

Trattamento

Per curare efficacemente il tamponamento cardiaco bisogna:

  • Intervenire sui sintomi
  • Intervenire sulle cause

Il solo trattamento terapeutico dei sintomi ha effetti temporanei e non basta; bisogna andare all'origine del disturbo, per poterlo risolvere definitivamente. Senza questo duplice intervento, la terapia del tamponamento fallirebbe e il rischio di una ricaduta sarebbe più che concreto.

È RICHIESTO IL RICOVERO OSPEDALIERO?

Il tamponamento cardiaco è un'emergenza, pertanto richiede il ricovero in ospedale per il bene del paziente e per assicurare le cure più appropriate.

IL TRATTAMENTO IMMEDIATO DEI SINTOMI

Il paziente sofferente di tamponamento cardiaco necessita di soccorso immediato.
La prima operazione da fare è fornire ossigeno, per scongiurare la possibile insorgenza di uno stato di shock. Successivamente, bisogna riportare la pressione a livelli fisiologici. Per far ciò, si ricorre a farmaci inotropi positivi (dobutamina), che migliorano la contrattilità del miocardio, e a misure atte a favorire il ritorno venoso al cuore, come la posizione a gambe sollevate.

IL TRATTAMENTO CHIRURGICO DEI SINTOMI

Una volta che il paziente si è stabilizzato ed è sotto osservazione, si può intervenire chirurgicamente. La metodica più utilizzata è la pericardiocentesi; tuttavia, se questa non dovesse essere sufficiente, vengono in aiuto anche altre procedure, purtroppo più invasive.

  • Pericardiocentesi: è il drenaggio, tramite aspirazione, del liquido pericardico in eccesso. Per aspirare il fluido, si utilizza un catetere sterile, simile a un ago, che viene condotto fino al pericardio. Il punto di incisione è sotto il processo xifoide dello sterno (incisione sottoxifoidea).
    Pericardiocentesi Figura: il punto del torace dove viene praticata l'incisione sottoxifoidea. Dal sito: http://intensive-care.com.ar
    Durante il ricovero ospedaliero, il drenaggio viene ripetuto per diversi giorni consecutivi. Il tutto si esegue in anestesia locale e con l'aiuto di un ecocardiografo, per aumentare la precisione.
  • Toracotomia e shunt peritoneale (o nel cavo pleurico): la toracotomia è l'apertura del torace e consente al chirurgo di avere accesso agli organi interni. Fatta questa prima operazione, si esegue, per mezzo di un catetere, lo shunt (ovvero lo scarico) del liquido in eccesso dal pericardio verso il cavo peritoneale o quello pleurico. Lo shunt prevede la rimozione di una piccola porzione di pericardio. Di solito, si ricorre a questa procedura quando, nel liquido pericardico, ci sono sangue e coaguli sanguigni.
  • Pericardiectomia: È la rimozione del pericardio. Si ricorre a essa nei casi più gravi e solo se strettamente necessario. Di solito, si pratica a coloro per i quali è pronosticabile una recidiva. Si tratta di un'operazione alquanto delicata, che in un caso su 20 può determinare la morte del paziente.

IL TRATTAMENTO DELLE CAUSE

La cura delle cause del tamponamento cardiaco è fondamentale per evitare ricadute e per salvare la vita del paziente. Chiaramente, le cure variano da paziente a paziente e solo una diagnosi corretta garantisce le scelte terapeutiche più appropriate.

Prognosi

La prognosi per un paziente con tamponamento cardiaco dipende da tre fattori:

  • Velocità della diagnosi
  • Prontezza e accuratezza d'intervento
  • Cause di tamponamento cardiaco

Diagnosticare precocemente un tamponamento cardiaco è fondamentale per evitare spiacevoli conseguenze (attacco di cuore o shock), talvolta anche letali.
È altrettanto essenziale, poi, intervenire con tempestività e con le cure più adeguate: solo così si può garantire al paziente una buona ripresa e il ritorno a una vita normale.
Infine, anche le cause rivestono una ruolo critico, perché, per alcune di esse, la terapia è più complicata e non altrettanto efficace rispetto ad altre situazioni meno gravi di tamponamento cardiaco.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza