Sunitinib: cos'è, effetti collaterali, meccanismo d'azione

Che cos'è il Sunitinib e caratteristiche generali
Il sunitinib è un farmaco antitumorale in grado di inibire la crescita delle cellule maligne.
Da somministrarsi per via orale, il sunitinib è disponibile in diversi medicinali rimborsabili solo in strutture ospedaliere e dispensabili solo dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile di tipo limitativo (RNRL), su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti (oncologo, epatologo, gastroenterologo, internista, endocrinologo).
Esempi di medicinali contenenti Sunitinib
- Sunitinib Accord®
- Sunitinib Dr. Reddy's®
- Sunitinib Eg®
- Sunitinib Mylan®
- Sunitinib Sandoz®
- Sunitinib Teva®
- Sunitinib Zentiva®
- Sutent®

A cosa serve?
Indicazioni terapeutiche del Sunitinib: quando si usa?
L'uso del sunitinib è indicato per il trattamento di:
- Tumore stromale del tratto gastrointestinale (GIST) nel caso in cui la terapia con imatinib (un altro farmaco antitumorale) non abbia più effetto o non possa essere somministrata;
- Carcinoma renale metastatico (MRCC);
- Tumori neuroendocrini del pancreas (pNET), ossia tumori delle cellule del pancreas che producono ormoni, con progressione di malattia o che non possono essere operati.
Avvertenze e precauzioni
Cosa è bene sapere prima di iniziare la terapia con il Sunitinib?
Il sunitinib può essere prescritto ai pazienti solo da un medico specializzato nell'uso di farmaci antitumorali.
Prima di iniziare la terapia con il sunitinib, il medico dovrà essere messo al corrente delle condizioni di salute generale del paziente e della presenza di qualsivoglia disturbo o malattia. Particolarmente importante è informare il medico se:
- Si soffre di pressione sanguigna alta, questo perché il sunitinib può provocare un aumento della pressione, perciò è necessario monitorare questo parametro per tutta la durata del trattamento. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trattamento farmacologico.
- Si hanno problemi cardiaci di qualsiasi tipo. Poiché il sunitinib può causare alterazioni del ritmo cardiaco, il medico può decidere di sottoporre i pazienti a regolari controlli dell'elettrocardiogramma.
- Si è affetti da problemi alla tiroide. La funzionalità tiroidea, infatti, potrebbe essere ridotta dall'assunzione di sunitinib, perciò devono essere eseguiti controlli per verificare la funzionalità della tiroide, sia prima sia durante il trattamento con il farmaco.
- Si soffre o si è sofferto in passato di problemi al fegato. Poiché il sunitinib può causare danni epatici, devono essere eseguiti controlli della funzionalità epatica, sia prima sia durante il trattamento con il farmaco.
- Si hanno o si sono avuti in passato problemi ai reni. Durante tutto il periodo di trattamento con il sunitinib è necessario eseguire controlli della funzionalità renale.
- Si ha o si è sofferto in passato di aneurisma o di una lacerazione della parete di un vaso sanguigno.
- Si ha o si sono avuti in passato problemi di sanguinamento o malattie del sangue, poiché il sunitinib può aumentare il rischio di sanguinamento, modificare il numero di cellule del sangue o influenzare la capacità di coagulazione dello stesso.
- Si è sofferto in passato di formazione di coaguli di sangue nelle vene e/o nelle arterie, si è sofferto di ictus, embolia, trombosi o attacco cardiaco. A tal proposito, si segnala che è necessario informare subito il medico qualora si manifestino sintomi quali: dolore e/o senso di costrizione al torace, dolore a braccia, schiena, collo, mandibola o mascella, fiato corto, debolezza o perdita di sensibilità di un lato del corpo, problemi di deambulazione, vertigini, mal di testa.
- Si soffre o si è sofferto di micronagiopatia trombotica. A questo proposito, il medico va subito informato se si manifestano sintomi come affaticamento, stanchezza, febbre, sanguinamenti, lividi, gonfiore, perdita della vista, confusione mentale e convulsioni.
- Si è attualmente affetti o si è sofferto in passato di problemi al pancreas o alla cistifellea. Se durante il trattamento si manifestano segni e sintomi di infiammazione del pancreas o della cistifellea (come ad esempio, dolore nella parte superiore dell'addome, nausea, vomito, febbre), è necessario informare immediatamente il medico.
- Si hanno o si sono sperimentate in passato malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo. Con l'assunzione del sunitinib sono stati, infatti, segnalati casi di: pioderma gangrenoso, fascite necrotizzante, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme. Qualora durante il trattamento con il farmaco dovessero comparire sintomi a carico di pelle o tessuto sottocutaneo, il medico va subito allertato.
- Si soffre o si è sofferto in passato di convulsioni.
Inoltre, è bene sapere che prima di cominciare il trattamento con sunitinib è consigliabile eseguire controlli odontoiatrici e che il principio attivo può influenzare la capacità di guarigione delle ferite, per cui nei pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici il trattamento con il farmaco dovrebbe essere interrotto.
Nei pazienti diabetici in terapia con sunitinib è necessario controllare regolarmente il tasso glicemico e - se necessario - aggiustare la dose di farmaci per il diabete, in modo tale da evitare che i livelli di zucchero nel sangue si abbassino troppo.
NOTA BENE
- Il sunitinib non deve essere utilizzato in pazienti con meno di 18 anni di età.
- Il sunitinib potrebbe provocare effetti collaterali in grado di alterare la capacità di guidare veicoli e/o utilizzare macchinari.
Interazioni
Interazioni farmacologiche fra il Sunitinib e altri farmaci
La somministrazione contemporanea di sunitinib e di farmaci induttori del citocromo P3A4 (CYP3A4) deve essere evitata. Infatti, questi farmaci sono in grado di ridurre la concentrazione plasmatica di sunitinib. Fra questi farmaci, ricordiamo:
- Rifampicina, un antibiotico;
- Desametasone, un corticosteroide;
- Fenitoina, carbamazepina e fenobarbital, farmaci impiegati nel trattamento dell'epilessia;
- Farmaci e altri preparati a base di erba di San Giovanni (o iperico), una pianta che possiede proprietà antidepressive.
Anche la somministrazione concomitante di sunitinib e inibitori del citocromo P3A4 deve essere evitata. Fra questi inibitori troviamo:
- Ketoconazolo e itraconazolo, farmaci antifungini;
- Ritonavir, un farmaco antivirale utilizzato per il trattamento dell'HIV;
- Eritromicina e claritromicina, farmaci ad azione antibiotica;
Questi farmaci, infatti, sono in grado di aumentare la concentrazione plasmatica di sunitinib, generando così, effetti potenzialmente pericolosi.
In qualsiasi caso, prima di iniziare la terapia con sunitinib, è necessario informare il medico se si stanno assumendo, sono stati recentemente assunti, o si potrebbero assumere, farmaci o prodotti di qualsiasi tipo - anche se non riportati nei soprastanti elenchi - inclusi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici, gli integratori alimentari, i prodotti omeopatici, ecc.
Sunitinib con cibi e bevande
Durante il trattamento con sunitinib è necessario evitare il consumo di pompelmo, del suo succo, di suoi derivati e di prodotti che li contengono.
Effetti indesiderati
Sunitinib effetti collaterali: quali sono?
Il sunitinib può indurre diversi tipi di effetti collaterali che possono variare da individuo a individuo per tipologia ed intensità, in quanto ciascun paziente risponde in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco.
Di seguito sono riportati alcuni degli effetti indesiderati che possono insorgere in seguito alla terapia con sunitinib; informazioni più dettagliate ed esaustive sono presenti nel foglietto illustrativo del medicinale a base di sunitinib che si deve impiegare; in qualsiasi caso, per informazioni è sempre bene rivolgersi al proprio medico.
Il medico va immediatamente informato se si manifestano effetti indesiderati gravi come:
- Problemi cardiaci che possono manifestarsi con sintomi come stanchezza, respiro corto, caviglie e piedi gonfi.
- Tosse, dolore toracico, improvvisa comparsa di fiato corto, tosse con sangue (possibili sintomi di embolia polmonare).
- Alterazione della frequenza di minzione o assenza dell'emissione di urina (possibili sintomi d'insufficienza renale).
- Sanguinamenti, feci scure o appiccicose, vomito con sangue, sangue nelle urine, mal di testa, alterazioni dello stato mentale, tosse con sangue.
- Febbre, forte dolore intestinale, nausea, vomito, sangue nelle feci o modifiche nelle abitudini intestinali, poiché potrebbero essere sintomi di perforazione intestinale causata dalla distruzione del tumore.
Effetti indesiderati molto comuni
- Riduzione del numero di piastrine, globuli rossi e/o globuli bianchi;
- Respiro corto;
- Innalzamento della pressione sanguigna;
- Stanchezza eccessiva, perdita delle forze;
- Gonfiore causato dalla presenza di liquidi sotto la cute e intorno agli occhi, eritema allergico profondo;
- Dolore e/o irritazione alla bocca, infiammazione o secchezza della bocca;
- Disturbi di stomaco, nausea, vomito, diarrea, stipsi;
- Dolore o gonfiore addominale;
- Alterazioni del senso del gusto;
- Perdita o diminuzione dell'appetito;
- Ipotiroidismo;
- Capogiri;
- Mal di testa;
- Sanguinamento dal naso;
- Dolore alla schiena, dolore a baraccia e gambe, dolori articolari;
- Alterazioni del colore della pelle, inclusa eccessiva pigmentazione;
- Alterazione del colore dei capelli;
- Rash localizzato sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, eruzione cutanea, secchezza della pelle;
- Tosse;
- Febbre;
- Difficoltà ad addormentarsi.
Effetti indesiderati comuni
- Dolore toracico;
- Formazione di coaguli di sangue;
- Insufficiente apporto di sangue al miocardio a causa di ostruzione o costrizione delle arterie coronarie;
- Riduzione della quantità di sangue pompata dal cuore;
- Ritenzione di liquidi, anche attorno ai polmoni;
- Infezioni, complicazioni di gravi infezioni;
- Brividi;
- Abbassamento del livello di zuccheri nel sangue;
- Escrezione di proteine nelle urine;
- Sindrome influenzale;
- Alterazione dei test ematici, comprese alterazioni dei livelli di enzimi epatici e pancreatici;
- Aumento dei livelli di acido urico nel sangue;
- Emorroidi, dolore del retto;
- Sanguinamento gengivale;
- Difficoltà o incapacità di deglutire;
- Bruciore o dolore alla lingua;
- Infiammazione del rivestimento del tubo digerente;
- Eccesso di gas nello stomaco o nell'intestino;
- Bruciore di stomaco;
- Perdita di peso corporeo;
- Dolore muscoloscheletrico, debolezza o affaticamento muscolare, spasmi muscolari;
- Secchezza nasale, congestione nasale;
- Eccessiva lacrimazione;
- Alterazione della sensibilità cutanea, prurito, desquamazione e infiammazione della pelle, formazione di bolle, acne;
- Decolorazione delle unghie;
- Perdita di capelli;
- Alterazioni della sensibilità, in particolare al tatto;
- Disidratazione;
- Vampate di calore;
- Alterazione del colore delle urine;
- Depressione.
Effetti indesiderati non comuni
- Infezioni dei tessuti molli, infezioni ano-genitali;
- Ictus;
- Attacco cardiaco dovuto ad un interrotto o ridotto apporto di sangue al cuore;
- Alterazioni dell'attività elettrica del cuore, alterazioni del ritmo cardiaco;
- Versamento pericardico;
- Insufficienza epatica;
- Pancreatite;
- Colite, colite ischemica;
- Distruzione del tumore che causa perforazione dell'intestino (vedi effetti indesiderati gravi a inizio capitolo);
- Infiammazione della cistifellea, con o senza calcoli;
- Formazione di un anomalo canale di comunicazione tra due cavità dell'organismo o con la cute;
- Dolore a bocca, denti, mandibola e/o mascella, gonfiore o irritazioni nella bocca, insensibilità o sensazione di pesantezza alla mandibola o alla mascella, perdita di denti (trattasi di possibili segni o sintomi di osteonecrosi dell'osso mandibolare o mascellare);
- Eccessiva produzione di ormoni tiroidei con conseguente aumento del metabolismo;
- Difficoltà nella cicatrizzazione delle ferite dopo un intervento chirurgico;
- Aumento dei livelli ematici di creatina fosfochinasi;
- Reazioni allergiche, inclusi febbre da fieno, eruzione cutanea, prurito alla pelle, orticaria, gonfiore localizzato e difficoltà respiratorie.
Per conoscere gli effetti indesiderati più rari e a frequenza non nota, consultare il foglietto illustrativo del medicinale che si deve ricevere.
Sovradosaggio da Sunitinib
Qualora si sospetti di aver assunto una dose eccessiva di farmaco, è necessario informarne immediatamente il medico.
Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio di sunitinib. Per eliminare il farmaco non assorbito dall'organismo, in alcuni casi si può ricorrere all'emesi o alla lavanda gastrica.
Come agisce il Sunitinib?
Sunitinib meccanismo d'azione: come funziona?
Il sunitinib espleta la sua azione terapeutica inibendo molteplici recettori delle tirosin-chinasi (RTK). Le tirosin-chinasi su cui agisce il sunitinib sono particolari proteine espresse sulla membrana delle cellule maligne che sono coinvolte nella crescita, nella neoangiogenesi (costruzione di una rete vascolare necessaria al nutrimento della massa tumorale) e nella progressione metastatica del cancro.
In particolare, il sunitinib è in grado di inibire:
- I recettori del fattore di crescita di derivazione piastrinica (PDGFRα e PDGFRβ);
- I recettori del fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGFR1, VEGFR2 e VEGFR3);
- Il recettore del fattore della cellula staminale (KIT);
- Il recettore tirosin-chinasico FLT3;
- Il recettore CSF-1R (colony stimulating factor receptor);
- Il recettore del fattore neutrofico di derivazione gliale (RET).
Dose e modo d'uso
Come si somministra il Sunitinib?
Il sunitinib è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di capsule rigide. Le capsule possono avere una colorazione diversa a seconda della quantità di principio attivo che contengono.
Le capsule possono essere assunte sia a stomaco pieno sia a stomaco vuoto.
La posologia di sunitinib deve essere stabilita dal medico in funzione della patologia da trattare e in funzione delle condizioni del paziente.
Uso in gravidanza e allattamento
Il Sunitinib può essere usato durante la gestazione e nelle madri che allattano al seno?
Studi su animali hanno evidenziato che il sunitinib può avere tossicità riproduttiva e indurre malformazioni fetali. Pertanto, il farmaco non dovrebbe essere utilizzato da donne in gravidanza, fatto salvo il caso in cui il medico non lo ritenga assolutamente indispensabile e nel caso in cui i benefici attesi per la madre giustifichino i potenziali rischi per il feto.
Durante il trattamento, è necessario adottare metodi contraccettivi efficaci per evitare l'insorgenza di eventuali gravidanze.
Poiché il sunitinib viene escreto nel latte materno, le madri che allattano al seno non devono assumere il farmaco.
Controindicazioni
Quando il Sunitinib NON deve essere utilizzato
L'impiego del sunitinib e dei medicinali che lo contengono è controindicato in caso di allergia nota allo stesso sunitinib e/o ad uno o più degli eccipienti contenuti nel medicinale che si deve utilizzare.
NOTA BENE
In questo articolo si è cercato di fornire una panoramica generale sulle principali caratteristiche del sunitinib e dei medicinali che lo contengono. Per informazioni più specifiche e dettagliate, si rimanda al consulto con il medico e alla lettura del foglietto illustrativo del medicinale che si deve utilizzare.
Ad ogni modo, per qualsiasi dubbio, rivolgersi al medico.