Ultima modifica 24.01.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la Sindrome di Sotos?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

La sindrome di Sotos è una rara malattia genetica caratterizzata da: eccessiva crescita scheletrica, anomalie cranio-facciali, ritardo mentale, problemi motori e problemi comportamentali.

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Dovuta alla mutazione del gene NSD1, la sindrome di Sotos è una condizione acquisita nel corso dello sviluppo embrionale, in più del 90% dei casi, e una condizione ereditaria, nella percentuale di casi restanti; quindi, è quasi sempre frutto di un nuovo evento mutazionale.
I sintomi e i segni della sindrome di Sotos sono riscontrabili, in parte, già alla nascita, il che rende possibile la diagnosi precoce.
Attualmente, purtroppo, chi soffre di sindrome di Sotos può contare soltanto su trattamenti sintomatici – ossia mirati ad alleviare la sintomatologia – in quanto non esiste alcuna cura in grado di annullare le conseguenze della mutazione a carico del gene NSD1.

Cos'è la Sindrome di Sotos?

La sindrome di Sotos è una malattia genetica che, nei suoi portatori, è causa di: eccessiva crescita scheletrica pre- e post-natale, distintive anomalie craniche e facciali, ritardo mentale con conseguenti difficoltà di apprendimento, ritardo nello sviluppo delle capacità motorie e, infine, particolari problemi comportamentali.

Altri nomi della sindrome di Sotos

La sindrome di Sotos è anche nota come gigantismo cerebrale (in riferimento a) o sindrome di Sotos-Dodge.

Epidemiologia

Secondo le statistiche, nascerebbe affetto da sindrome di Sotos un individuo ogni 10.000-14.000.

Cause

La sindrome di Sotos è dovuta a una specifica mutazione del gene NSD1, situato sul cromosoma 5.
Nell'essere umano, la suddetta mutazione è, nel 90-95% dei casi clinici, acquisita in modo spontaneo, dal nulla e senza precise ragioni, nel corso dello sviluppo embrionale (cioè dopo che lo spermatozoo ha fecondato l'uovo e ha avuto inizio l'embriogenesi) e, solo nel restante 5-10% dei casi clinici, ereditaria (cioè trasmessa per via genitoriale).
Quindi, la sindrome di Sotos è, in 90-95 casi su 100, una condizione frutto di una "nuova" mutazione e, soltanto in 5-10 casi su 100, una condizione ereditata dai genitori.

Cosa provoca la mutazione del gene associato alla sindrome di Sotos?

Premessa: i geni presenti sui cromosomi umani sono sequenze di DNA che hanno il compito di produrre proteine fondamentali in processi biologi indispensabili alla vita, tra cui la crescita e la replicazione cellulare.

In assenza di mutazioni a suo carico, il gene NSD1 produce una proteina del gruppo delle metiltransferasi istoniche, la cui funzione è regolare l'attività di geni implicati nei processi di crescita e sviluppo, evitando fenomeni di iperproliferazione cellulare.

Più semplicemente…

Nelle persone sane, NSD1 produce una proteina che controlla finemente l'attività di una serie di geni coinvolti nella crescita e nello sviluppo del corpo umano.

In presenza invece della mutazione responsabile della sindrome di Sotos, il gene NSD1 perde parte della sua capacità regolatrice nei confronti dei sopraccitati geni (N.B: la perdita è dovuto a un calo quantitativo di NSD1) e ciò comporta un'espressione anomala di quest'ultimi con ripercussioni sullo sviluppo corporeo e mentale.

Più semplicemente…

Se mutato, NSD1 è poco e ciò comporta un'attività anomala da parte dei geni sotto il suo controllo, a cui segue, a sua volta, un'alterazione dello sviluppo fisico e mentale.

La sindrome di Sotos è una malattia autosomica dominante

Per capire...

Ogni gene umano è presente in due copie, chiamate alleli, una di provenienza materna e una di provenienza paterna.

La sindrome di Sotos ha tutte le caratteristiche di una malattia autosomica dominante.
Una malattia genetica è autosomica dominante quando, per manifestarsi, è sufficiente la mutazione di una sola copia del gene che la causa.

Sintomi e Complicazioni

Con alcuni suoi sintomi e segni caratteristici, la sindrome di Sotos è evidenziabile già alla nascita e nei primi anni di vita.
Come anticipato all'inizio, questa rara malattia genetica comporta un'eccessiva crescita scheletrica, la presenza di anomalie facciali e craniche e un ritardo nello sviluppo delle capacità intellettive e motorie.

Crescita scheletrica eccessiva

Nella sindrome di Sotos, la crescita scheletrica eccessiva è la manifestazione clinica riscontrabile per prima e fin dai primissimi istanti di vita. Del resto, i pazienti ne sono oggetto già in fase pre-natale.
Le conseguenze a livello fisico di questa crescita scheletrica eccessiva sono:

  • Alla nascita, testa grande e pesosopra la media;
  • Nei primi anni di vita, elevato sviluppo staturale (cioè in altezza), mani grandi, piedi grandi e testa grande.

A ciò, è importante aggiungere che l'impatto della sindrome di Sotos sulla crescita scheletrica condiziona anche l'invecchiamento osseo: rispetto ai loro coetanei sani, i bambini con sindrome di Sotos dimostrano un'età ossea che è di 2-4 anni superiore.

LA CRESCITA ECCESSIVA HA UNA FINE?

Gli effetti più importanti sulla crescita scheletrica, da parte della sindrome di Sotos, terminano attorno ai 3-4 anni di vita. Da quest'età in poi, infatti, l'elevato tasso di crescita scheletrica tende gradualmente ad attenuarsi, fino alla normalità.

CONSEGUENZE IN ETÀ ADULTA

A causa dell'eccessiva crescita scheletrica in giovanissima età, gli individui con sindrome di Sotos raggiungono, in età adulta, un'altezza non inferiore ai 193 cm.
È interessante far notare ai lettori che il peso di questi soggetti è in linea con il peso degli individui sani di uguale altezza; questo vuol dire che la sindrome di Sotos condiziona soltanto la statura e non il peso corporeo.

Anomalie cranio-facciali

Le anomalie cranio-facciali correlate alla sindrome di Sotos sono:

  • Fronte prominente;
  • Attaccatura dei capelli sfuggente;
  • Dolicocefalia (ossia testa lunga e stretta);
  • Occhi anormalmente distanziati (ipertelorismo oculare);
  • Mento appuntito;
  • Fessure palpebrali rivolte verso il basso;
  • Palato stretto;
  • Faccia lunga e stretta.

Le suddette anomalie sono particolarmente evidenti alla nascita; poi, con la crescita, tendono ad "attenuarsi", a essere meno visibili. Gli unici segni cranio-facciali stabili anche in età adulta sono: il mento prominente, la dolicocefalia, la fronte prominente e l'attaccatura sfuggente dei capelli.

Ritardo nello sviluppo intellettivo

Nella sindrome di Sotos, il ritardo nello sviluppo intellettivo è la conseguenza di un problema a livello di sistema nervoso centrale.
A palesare questo ritardo intellettivo sono: una certa lentezza nell'imparare a parlare, problemi di linguaggio (es: balbuzie, problemi di riproduzione del suono, voce monotona ecc.) e un quoziente intellettivo ridotto (stabile per tutta la vita).

Lo sapevi che…

Per l'80-85% dei pazienti con sindrome di Sotos, il quoziente intellettivo è poco più di 70 (quindi 30-40 punti al di sotto della normalità); per la restante percentuale, invece, è nella norma.

Ritardo nello sviluppo motorio

Nella sindrome di Sotos, il ritardo nello sviluppo motorio si manifesta con:

  • Difficoltà a camminare a quattro zampe (è, chiaramente, un problema della giovanissima età);
  • Ipotonia muscolare;
  • Goffaggine e difficoltà coordinative (per esempio, risulta difficile imparare ad andare in bicicletta);
  • Problemi motori dovuti a uno scarso controllo della muscolatura striata.

Eccezion fatta per la prima, tutte le altre manifestazioni sopraccitate tendono a mantenersi per tutta la vita.

Problemi comportamentali

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Le tipiche problematiche comportamentali evidenziabili nei pazienti con sindrome di Sotos sono: la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), fobie di vario tipo, aggressività, impulsività, irritabilità e disturbi ossessivi-compulsivi.

Altri sintomi

Talvolta, alla sintomatologia sopra riportata – che rappresenta un la sintomatologia classica – la sindrome di Sotos può aggiungere un'altra serie di conseguenze cliniche importanti, che sono:

  • Ittero (soprattutto alla nascita);
  • Incapacità di alimentarsi (soprattutto alla nascita);
  • Epilessia;
  • Calo dell'udito;
  • Scoliosi (nel 40% circa dei pazienti);
  • Malformazioni di reni e/o delle vie urinarie (nel 20% circa dei pazienti);
  • Difetti cardiaci (in non più del 35% dei pazienti);
  • Problemi di vista, come per esempio lo strabismo;
  • Predisposizione allo sviluppo di infezioni respiratorie;
  • Predisposizione allo sviluppo di tumori maligni.

Diagnosi

Per formulare la diagnosi di sindrome di Sotos, sono indispensabili le informazioni provenienti da:

Anamnesi ed esame obiettivo

Anamnesi ed esame obiettivo consistono, sostanzialmente, in una valutazione accurata della sintomatologia esibita dal paziente.
In un contesto di sindrome di Sotos, è in queste fasi dell'iter diagnostico che il medico appura la presenza delle anomalie craniche e facciali, della crescita scheletrica anomala, dello sviluppo intellettivo deficitario, del ritardo nello sviluppo motorio e di eventuali altre manifestazioni meno comuni.

Esami radiologici

Gli esami radiologici servono a rilevare e analizzare le eventuali anomalie che possono interessare l'apparato urinario, il cuore o la colonna vertebrale (scoliosi).

Test genetico

È l'analisi del DNA finalizzata a rilevare mutazioni a carico di geni critici.
In un contesto di sindrome di Sotos, rappresenta l'esame diagnostico di conferma, in quanto permette di evidenziare la mutazione di NSD1.

Quando avviene la diagnosi?

La sindrome di Sotos è diagnosticabile già alla nascita.
È bene, però, precisare che nessuno degli esami di routine, eseguiti in fase prenatale, permette di identificare la malattia in questione; per la diagnosi prenatale della sindrome di Sotos, infatti, serve un test genetico prenatale (dopo un'amniocentesi o una villocentesi).

Terapia

Il trattamento della sindrome di Sotos è puramente sintomatico – ossia mirato a controllare la sintomatologia e a evitare/posticipare le complicanze – in quanto non esiste ancora alcuna cura in grado di annullare, prima della nascita, la mutazione responsabile della malattia in questione.

Terapia sintomatica: in cosa consiste?

L'elenco delle possibili cure sintomatiche contro la sindrome di Sotos comprende:

  • La cosiddetta terapia occupazionale per rendere meno di disturbo, alla vita di tutti i giorni, la condizione genetica presente e le sue conseguenze;
  • La cosiddetta terapia cognitivo-comportamentale per migliorare i disturbi comportamentali (attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, il paziente impara una serie di tecniche per controllare determinati comportamenti errati);
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  • La logoterapia (o terapia del linguaggio) per arginare i disturbi del linguaggio;
  • La fisioterapia per alleviare i problemi motori;
  • Una terapia farmacologica ad hoc, finalizzata alla gestione dell'ADHD (se presente) e/o di altri eventuali problemi comportamentali;
  • L'uso di occhiali correttivi (se sono presenti problemi di vista);
  • Una terapia farmacologica o chirurgica focalizzata al controllo di eventuali problemi cardiaci e/o dell'apparato urinario;
  • L'attuazione di un programma di screening oncologico, volto all'individuazione tempestivi di eventuali tumori maligni (si ricorda che la sindrome di Sotos favorisce i processi neoplastici).

Quali figure mediche coinvolge la terapia sintomatica della sindrome di Sotos?

Il trattamento sintomatico della sindrome di Sotos richiede l'intervento coordinato di diversi specialisti della medicina, tra cui: pediatri, genetisti, endocrinologi, neurologi, logopedisti, chirurghi ortopedici, oftalmologi, psichiatri e fisioterapisti.

Prognosi

La sindrome di Sotos non pregiudica le aspettative di vita delle persone che colpisce; tuttavia, ne condizione fortemente la qualità dell'esistenza (si pensi soltanto alle conseguenze a livello intellettivo e motorio).

Prevenzione

La sindrome di Sotos è una condizione impossibile da prevenire.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza