Sindrome da Videoconferenza: cos'è e come si cura?

Sindrome da Videoconferenza: cos'è e come si cura?
Ultima modifica 06.12.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Sindrome da Videoconferenza: cos'è?
  3. Conseguenze psicofisiche della Zoom Fatigue
  4. Rimedi contro la Sindrome da Videoconferenza

Introduzione

Trascorrere diverse ore connessi in riunioni, videconferenze ed eventi online, con altri non di persona ma attraverso lo schermo di un Pc o dello smartphone, causa stress, stanchezza e frustrazione. Con lo smart working, il lavoro da casa ha rappresentato la soluzione possibile per mantenere in vita diverse attività e i rapporti professionali, in tempo di Covid-19, soprattutto. La tecnologia, così preziosa in tempo di pandemia, tuttavia potrebbe generare varie forme di stress, ciò che viene definito "Zoom fatigue", prendendo in prestito il nome di una piattaforma molto utilizzata. 

Si ha sempre la sensazione di dover prestare un'attenzione spasmodica per essere pronti, non perdere passaggi durante una riunione in video, o un passaggio importante dell'interlocutore. Ci sono diversi aspetti negativi evidenziati dalla scienza che riguardano proprio le nuove abitudini legate alle riunioni online, e riguardano sia la sfera psicologica che la forma fisica.

Sindrome da Videoconferenza: cos'è?

Si può definire "sindrome da videoconferenza" il dover mettere in atto uno sforzo maggiore per far funzionare i sistemi di stabilizzazione dell'informazione. Che tradotto, singnifica che chi sta da una parte e dall'altra dello schermo, che debba ricevere e trasferire informazioni, tende ad affaticarsi molto di più con le riunioni a distanza rispetto ai meeting di presenza. Si crea una sorta di ritardo di trasmissione e l'attenzione che mette a dura prova i meccanismi cognitivi più complessi. Da qui la stanchezza e la fatica. 

Una ricerca pubblicata su Journal of Experimental Psychology e coordinata da Julien Boland, docente di psicologia e linguistica all'Università del Michigan, ha rivelato le ragioni di questo esaurimento mentale legato alle ore passate in riunione a distanza, e che riguarda anche i docenti impegnati con le lezioni in Dad. Ciò dipenderebbe dal tempo che passa tra chi parla e la percezione di quanto arriva e viene ascoltato e percepito da parte del ricevente.

Si tratta di millesimi di secondo, ma questa sfasatura temporale seppur impercettibile, riesce tuttavia a creare disagio per il cervello. Gli oscillatori neurali devono compiere un lavoro ulteriore: le onde cerebrali hanno il compito di regolare (senza ovviamente che ce ne accorgiamo) gli eventuali impercettibili ritardi nella percezione delle sillabe. Quando però per motivi di collegamento, di rete o per altre cause il sistema di sincronizzazione autonomo del cervello non riesce ad essere perfettamente efficiente, occorre uno sforzo aggiuntivo per seguire e prepararsi a rispondere.

Cosa rende stressante una videoconferenza?

La possibilità di effettuare call, riunioni in videochiamata, o sostenere videoconferenze, è sicuramente un'alternativa pratica soprattutto in un momento di emergenza come quello ancora attuale, che implica però maggiore fatica nell'elaborare tutta la comunicazione non verbale, come ad esempio le espressioni facciali, la gestualità del corpo e il tono della voce. Spesso non si comprendono e pause, i silenzi, confusi oltretutto con eventuali malfunzionamenti della connessione internet. Inoltre, gli interlocutori dall'altra parte dello schermo, rispetto al dialogo in presenza, potranno aere la percezione di dover apparire più interessati e, in assenza di molti segnali non verbali, l'intensa concentrazione sulle parole e il contatto visivo che si protrae anche per più ore, è decisamente provante.

Conseguenze psicofisiche della Zoom Fatigue

La sindrome da videoconferenza comprenderebbe conseguenze psicologiche, ma anche fisiche. Tra queste, innanzitutto, la minore attività fisica. Trascorrere molto più tempo al computer rispetto al solito porta a ridurre drasticamente il movimento, in molti casi limitato ai soli momenti dei pasti o all'esigenza di andare in bagno. Una vita sedentaria, come è noto, porta con sè una serie di problematiche e rischi correlati per la circolazione, soprattutto quella degli arti inferiori, la salute cardiovascolare in generale, accumulo di peso, dolori articolari, disturbi posturali

Non solo, l'esigenza di dover fissare lo schermo per diverse ore al giorno, provoca bruciore, arrossamento e dolore agli occhi, mal di testa, e anche secchezza della pelle. Da non sottovalutare anche l'aspetto psicologico del dover gardare la propria immagine nello schermo, che magari non ci piace, e che diventa quindi fonte di stress e frustrazione. In questo caso è possibile disattivare la funzione videocamere, mantenendo una foto del profilo come icona, interagendo soltanto con la voce a microfono. 

Rimedi contro la Sindrome da Videoconferenza

Esistono alcuni semplici rimedi per affrontare la possibile insorgenza della sindrome da videoconferenza. Per evitare di avvertire dolori posturali, ad esempio, è utile svolgere qualche esercizio da scrivania, come l'allungamento delle gambe e lo stretching della schiena e delle spalle, la rotazione della testa. 

Un altro utile rimedio può essere quello di bere un tè o una tisana rilassante, così da decomprimere e diminuire il livello di ansia e stress. Consigliati gli infusi a base di camomilla, melissa e valeriana.

Una luce dietro lo schermo alleggerirà il lavoro degli occhi, che dovranno tuttavia potersi staccare periodicamente dal computer. Alla fine della giornata lavorativa, dopo ore esposti al pc, è utile applicare un collirio con ingredienti naturali, che aiuterà l'occhio a mantenere la giusta umidità.