Ultima modifica 12.02.2021

Generalità

Il seminoma, o seminoma testicolare, è un tumore maligno dei testicoli, che origina a partire dalle cellule germinali.
Tra i tumori ai testicoli, è il più diffuso; infatti, il 45% dei pazienti con una neoplasia testicolare soffre di seminoma.
Le cause d'insorgenza sono al momento sconosciute, tuttavia sono noti i fattori di rischio (criptorchidismo, familiarità per la patologia ecc).

Sindrome dello Stretto Toracico

Il quadro sintomatologico consiste, in genere, nella presenza di un rigonfiamento anomalo, a livello testicolare.
L'asportazione chirurgica del testicolo malato rappresenta il trattamento di base, da cui è impossibile prescindere. Successivamente, i medici potrebbero pianificare qualche ciclo di chemioterapia e radioterapia.

Breve richiamo anatomico e funzionale dei testicoli

In numero di due, i testicoli (o didimi) rappresentano le gonadi maschili. TesticoliLe gonadi sono gli organi riproduttivi che producono le cellule sessuali, note anche come gameti. I gameti maschili sono gli spermatozoi, quindi il primo compito dei testicoli è dar origine agli spermatozoi (spermatogenesi). La quantità di spermatozoi che i testicoli di un maschio sano liberano nell'arco della vita è enorme.
Il secondo compito dei didimi - non meno importante del primo - è produrre gli ormoni sessuali maschili (o androgeni). Il principale rappresentante degli androgeni è il testosterone.
Quest'ultimo, insieme agli altri androgeni, provvede allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari (crescita dei peli e della barba, ingrandimento del pene, allargamento delle spalle, aumento della massa muscolare ecc) e al controllo dell'apparato genitale stesso.

Dimensioni e peso dei testicoli del maschio adulto:

  • 3,5-4 cm di lunghezza
  • 2,5 cm di larghezza
  • 3 cm di diametro anteroposteriore
  • 20 grammi di peso circa

Cos'è il seminoma?

Il seminoma, o seminoma testicolare, è un tumore ai testicoli di natura maligna, che origina dalle cellule germinali.
Le cellule germinali sono quelle particolari cellule testicolari che producono gli spermatozoi.


Breve approfondimento: le cellule che costituiscono il testicolo

Dal punto di vista istologico, il testicolo presenta due componenti principali:

  • Le cellule interstiziali di Leydig (o più semplicemente cellule di Leydig), che secernono gli androgeni (testosterone in primis);
  • I tubuli seminiferi, che costituiscono il 90% del peso di un testicolo maturo e si organizzano in due linee cellulari distinte: le già citate cellule germinali e le cosiddette cellule del Sertoli.
    Le cellule del Sertoli hanno il compito di sostenere l'azione delle cellule germinali, rifornendo quest'ultime di nutrienti (lipidi, glicogeno e lattato) e di sostanze regolatrici del processo di spermatogenesi. Quindi, il sostegno offerto da questi particolari elementi cellulari è duplice: meccanico e funzionale.

ALTRI TIPI DI TUMORE AI TESTICOLI

Esistono almeno due diversi tipi di tumore ai testicoli: i germinali e i non-germinali (o stromali).
I tumori germinali dei testicoli originano dalle cellule germinali e rappresentano il 95% di tutte le neoplasie testicolari. A tale categoria, appartengono i seminomi e i non-seminomi (teratomi, coriocarcinoma ecc).
I tumori non-germinali dei testicoli, invece, derivano dalle cellule del Sertoli o dalle cellule interstiziali di Leydig e rappresentano il restante 5% dell'intero ammontare delle neoplasie testicolari maligne.


Epidemiologia dei tumori ai testicoli

Il tumore ai testicoli è una neoplasia maligna molto rara. Infatti, secondo le stime più recenti, rappresenterebbe soltanto l'1% di tutti i tumori maligni che colpiscono gli individui di sesso maschile.
Colpisce più comunemente la popolazione giovane, avente tra i 15 e i 44 anni d'età, e di carnagione bianca (in particolare i maschi originari dei Paesi del Nord Europa, come Svezia, Norvegia, Germania ecc).

EPIDEMIOLOGIA DEL SEMINOMA

Con una frequenza di 45 casi ogni 100 maschi affetti da un tumore ai testicoli, il seminoma rappresenta la più comune neoplasia testicolare conosciuta.
Per quanto concerne la categoria dei tumori germinali dei testicoli, è il suo massimo esponente (e non poteva essere altrimenti), con una percentuale di frequenza pari a circa il 50%.
Come ogni neoplasia dei testicoli, colpisce i maschi giovani - nella fattispecie quelli di età compresa tra i 15 e i 39 anni - e interessa in particolar modo le popolazioni di popolazione Caucasica, provenienti dal Nord Europa. In merito a quest'ultimo aspetto, un interessante studio statistico ha rilevato che la diffusione del seminoma nella popolazione Caucasica è 9 volte superiore che nella popolazione Afro-americana. In altre parole, il rapporto tra frequenza del seminoma nella popolazione Caucasica e frequenza del seminoma nella popolazione Afro-americana è di 9:1.

Cause

Qualsiasi tumore è il frutto di una moltiplicazione cellulare incontrollata, successiva a una o più mutazioni genetiche del DNA.
Nonostante numerose ricerche in merito, le precise cause delle mutazioni genetiche che provocano il seminoma sono ancora sconosciute.
Le uniche informazioni di una certa attendibilità, che i ricercatori sono riusciti a delineare, riguardano i fattori di rischio.

FATTORI DI RISCHIO

Secondo gli studi più recenti, i fattori di rischio del seminoma sono:

  • Il criptorchidismo. Durante la vita fetale, i testicoli del bambino risiedono nell'addome. Dopo la nascita (precisamente durante il primo anno di vita), cominciano a scendere e ad occupare la classica posizione all'interno dello scroto.
    Si parla di criptorchidismo quando questo fisiologico processo di discesa dei testicoli non si verifica o è incompleto.
    Medici ed esperti dell'apparato genitale maschile ritengono che la mancata (o incompleta) discesa testicolare sia il principale fattore favorente il seminoma. Infatti, in base ai loro calcoli, il rischio di sviluppare tale neoplasia maligna, in presenza di criptorchidismo, aumenterebbe tra le 10 e le 40 volte.
  • Una storia familiare di tumori germinali dei testicoli. Statistiche alla mano, chi appartiene a famiglie in cui ricorre il seminoma è più a rischio di sviluppare la medesima malattia, rispetto a chi non ha parenti stretti (nonni, padri o fratelli) con una neoplasia testicolare alle cellule germinali. Secondo alcuni calcoli, il suddetto rischio, nelle persone con una certa predisposizione familiare al seminoma, aumenterebbe dalle 4 alle 6 volte (rispetto sempre a chi non è predisposto familiarmente).
    Dopo il criptorchidismo, la familiarità è il secondo più importante fattore favorente.
  • Un precedente tumore all'altro testicolo (o testicolo controlaterale). Chi ha già sviluppato un tumore ai testicoli è probabilmente un uomo con una predisposizione a questa neoplasia. Pertanto, è più a rischio di coloro che, invece, non ne hanno mai sofferto.
    Inoltre, non bisogna dimenticare che i tumori neoplastici possiedono un alto potere infiltrativo e recidivante, quindi possono intaccare i tessuti limitrofi al punto d'insorgenza o ricomparire a distanza di tempo.
  • Il fumo di sigaretta. Il fumo di sigaretta è un fattore favorente numerose neoplasie maligne, tra cui anche il seminoma e in generale tutti i tumori testicolari. Secondo alcune stime, gli uomini fumatori sarebbero due volte più a rischio di tumore ai testicoli, rispetto agli uomini non fumatori.
  • Le terapie immunosoppressive, realizzate in seguito a un trapianto d'organo. Lo scopo di queste terapie è quello di ridurre le difese immunitarie ed evitare il rigetto dell'organo trapiantato. La loro attuazione risulta indispensabile anche quando c'è notevole compatibilità tra donatore e ricevente.
    Purtroppo, uno dei loro effetti collaterali consiste nell'aumentata predisposizione a sviluppare neoplasie. Il seminoma è una di queste.
  • Microlitiasi testicolare. È una rara anomalia delle gonadi maschili, caratterizzata dalla presenza nei testicoli di uno svariato numero di calcificazioni (per la precisione sono depositi di idrossiapatite).
    I medici ritengono che esista una correlazione tra la microlitiasi e il seminoma, in quanto un discreto numero di pazienti presenta, nel testicolo malato, diversi depositi di idrossiapatite.
  • Alcune malattie infettive, tra cui l'AIDS, l'orchite batterica o virale e la parotite (orecchioni). Gli studi in merito al possibile legame tra queste infezioni e il seminoma meritano un approfondimento, poiché permangono ancora alcuni dubbi.
criptorchidismo
Criptorchidismo e posizioni del testicolo.

Sintomi e Complicazioni

Il segno più caratteristico che caratterizzata un seminoma è la presenza di un rigonfiamento a livello di uno dei due testicoli. Delle dimensioni di un pisello, tale rigonfiamento è generalmente percepibile alla palpazione e indolore. Infatti, secondo alcune stime, è impercettibile soltanto nell'11% dei pazienti e causa di un dolore sordo solo in poco più di 1/5 dei casi clinici.

ALTRI SINTOMI E SEGNI

Talvolta, il seminoma determina:

  • Sensazione di pesantezza allo scroto
  • Senso di fatica
  • Malessere o dolore sordo all'addome (parte bassa)
  • Dolore alla schiena
  • Presenza, a livello del basso ventre, di un rigonfiamento anomalo
  • Senso di malessere generalizzato

In un più che discreto numero di pazienti, il dolore alla schiena, il malessere/dolore sordo all'addome e un anomalo rigonfiamento a livello addominale coincidono con la presenza di metastasi linfonodali in sede retroperitoneale.

SEMINOMA BILATERALE

Il seminoma interessa generalmente un testicolo soltanto (unilaterale). Tuttavia, può anche essere bilaterale, cioè colpire entrambi i didimi.
I casi di seminoma bilaterale sono molto rari e, di solito, asincroni. Per asincroni, s'intende che le masse tumorali compaiono in momenti diversi e non contemporaneamente.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO

Non tutte le anomalie testicolari palpabili e indolori, simili a quelle descritte, sono seminomi (o un tumore ai testicoli). Del resto, le ultime indagini statistiche riportano che meno del 4% dei rigonfiamenti a livello dei testicoli ha un'origine neoplastica.
Ciononostante, però, i medici consigliano di sottoporsi comunque ad esami e controlli ad hoc, allo scopo di stabilire l'esatta natura del problema. Di fatto, quest'ultima è una misura del tutto precauzionale.

COMPLICAZIONI

Se grave o non curato per tempo, un seminoma - come molti altri tumori maligni del testicolo e non solo - può diffondersi in altre parti del corpo.
Attraverso il sistema linfatico e/o quello sanguigno, infatti, può invadere inizialmente i linfonodi limitrofi e in un secondo momento i linfonodi più distanti, i polmoni, il fegato ecc.
Tale processo è noto come metastatizzazione e le cellule tumorali che si diffondono altrove sono le cosiddette metastasi.

Diagnosi

In genere, l'iter diagnostico per l'individuazione di un seminoma comincia dall'esame obiettivo, prosegue con un'ecografia scrotale e analisi del sangue e termina con una biopsia.
Se il tumore è in fase avanzata, è probabile che il medico, in aggiunta alle procedure diagnostiche sopraccitate, prescriva anche dei controlli radiologici più o meno invasivi.

ESAME OBIETTIVO

Durante l'esame obiettivo, il medico analizza i testicoli e in particolare quello presentante il rigonfiamento. Spesso, nel corso dell'analisi, utilizza anche una piccola torcia per il seguente motivo: se la luce attraversa il rigonfiamento, significa che quest'ultimo contiene liquido ed è probabilmente una cisti non maligna; se invece la luce non filtra, vuole dire che il rigonfiamento è una massa solida e le masse solide hanno in genere una natura neoplastica.
Terminata l'osservazione dei testicoli, il medico tasta le aree linfonodali limitrofe (alla ricerca di eventuali anomalie) e quelle distali (addome, collo, torace e ascelle).
L'esame obiettivo comprende anche l'indagine della storia clinica, in quanto, ai fini diagnostici, è molto importante sapere, per esempio, se il paziente ha un passato di criptorchidismo, proviene da una famiglia con predisposizione al seminoma, fuma ecc.

ECOGRAFIA SCROTALE

L'ecografia scrotale è una procedura diagnostica non invasiva, che permette, attraverso una sonda a ultrasuoni, di osservare l'interno dello scroto.
Fornisce numerose informazioni utili: chiarisce la posizione e la grandezza dell'anomalia testicolare, mostra se il rigonfiamento contiene liquido o materiale solido ecc.

ANALISI DEL SANGUE

Le analisi del sangue servono per rintracciare, nel circolo sanguigno, i cosiddetti marker tumorali.
I marker tumorali sono sostanze che un tumore, quando compare e cresce, può disperdere nel sangue circolante. In altre parole, sono una sorta di elementi distintivi.
La loro individuazione è assai significativa ai fini diagnostici, tuttavia occorre precisare che non tutti i tumori li producono. Pertanto, l'assenza di marker tumorali non significa sempre assenza di neoplasia.

Marker tumorali presenti in caso di seminoma:

BIOPSIA

Una biopsia consiste nel prelievo e nell'analisi istologica, in laboratorio, di un campione di cellule provenienti dalla sospetta massa tumorale.
Tra quelli elencati, è l'esame diagnostico più attendibile per stabilire l'esatta origine del rigonfiamento, nonché, se si tratta di seminoma, le sue caratteristiche più importanti (gravità, stadio di avanzamento ecc).

ESAMI RADIOLOGICI

Tra gli esami radiologici eseguibili, rientrano la radiografia del torace, la risonanza magnetica nucleare (RMN) e la TAC (tomografia assiale computerizzata).
I medici vi ricorrono quando è certa la diagnosi di seminoma, allo scopo di capire se il tumore ha disperso qualche metastasi nel resto del corpo.

GRAVITà DI UN SEMINOMA: GLI STADI TUMORALI

Solo grazie a una diagnosi accurata, il medico è in grado di stabilire la gravità di un seminoma.
I parametri di valutazione della gravità - la quale è definita in stadi - sono la grandezza della massa tumorale e la capacità di diffusione delle cellule tumorali.
In base a questi due parametri, un seminoma può essere:

  • Di stadio 1, se il tumore è limitato al testicolo affetto.
  • Di stadio 2, se il tumore interessa il testicolo affetto e i linfonodi limitrofi dell'addome e della zona pelvica (linfonodi retroperitoneali).
  • Metastasi testicoli Figura: un'interessante riproduzione degli stadi del seminoma. Dal sito: andrologiaurologiamontano.it
    Di stadio 3, se il tumore ha diffuso metastasi in linfonodi distali e in altri organi (prevalentemente i polmoni).

Trattamento

Il primo e più importante trattamento da applicare in caso di seminoma - così come in presenza di un qualsiasi altro tumore ai testicoli - è la rimozione chirurgica dell'intero testicolo presentante la massa tumorale. Questo intervento è noto col nome di orchiectomia inguinale.
Se lo stadio del seminoma è superiore al primo, la rimozione del testicolo malato non è sufficiente, ma richiede l'integrazione con: l'asportazione chirurgica dei linfonodi retroperitoneali e vari cicli di chemioterapia e/o radioterapia. L'obiettivo di questi trattamenti integrativi è l'eliminazione definitiva, dall'organismo, delle cellule neoplastiche.
Se il seminoma è bilaterale, l'orchiectomia inguinale è bilaterale.

Nota bene: se lo ritengono opportuno, i medici possono ricorrere alla chemioterapia e alla radioterapia anche in presenza di seminomi di stadio 1. In siffatte circostanze, lo scopo di questi trattamenti è puramente precauzionale (terapia adiuvante).

ORCHIECTOMIA INGUINALE

Eseguita in anestesia generale, l'orchiectomia inguinale prevede che il medico esegua un'incisione a livello inguinale, attraverso la quale può estrarre l'intero testicolo malato.
La rimozione di un testicolo soltanto (quindi quando il seminoma è unilaterale) non influenza la libido del paziente e neppure la fertilità (cioè la capacità di avere figli). Infatti, il testicolo rimanente sopperisce alla mancanza di quello asportato, producendo più testosterone e più spermatozoi rispetto al normale. In altre parole, s'innesca in maniera del tutto naturale un processo di compensazione ormonale e spermatica, che tutela la fertilità.
Dal punto di vista dei risultati, questi sono migliori se la diagnosi è precoce e se l'intervento di asportazione del testicolo malato avviene quando la neoplasia è allo stadio 1.


Se l'orchiectomia inguinale è bilaterale

In caso di orchiectomia inguinale bilaterale, la produzione di testosterone (che influenza la libido) e quella degli spermatozoi (che influenza la fertilità) vengono meno. Se per la mancanza di testosterone esiste una soluzione - che consiste nella somministrazione di testosterone esogeno - per l'assenza di spermatozoi non c'è rimedio e il paziente diventa sterile.

ASPORTAZIONE CHIRURGICA DEI LINFONODI

Risulta necessario asportare chirurgicamente anche i linfonodi retroperitoneali, quando il seminoma è almeno allo stadio 2.
Seppur raramente, l'operazione di asportazione dei linfonodi può comportare un disturbo, curabile, noto come eiaculazione retrograda. Tale complicazione, che consiste nell'immissione dell'eiaculato nella vescica, è dovuta al danneggiamento di alcune terminazione nervose con sede vicina all'area d'intervento.

CHEMIOTERAPIA E RADIOTERAPIA

La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci (detti chemioterapici) in grado di distruggere tutte le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali. In caso di seminoma, i chemioterapici maggiormente prescritti sono la bleomicina, l'etoposide e il cisplatino.
La radioterapia, invece, prevede l'esposizione del paziente a un certo quantitativo di radiazioni ionizzanti ad alta energia, con lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
Dallo stadio del seminoma dipende il numero di cicli chemioterapici e radioterapici. Ciò significa che più una neoplasia è di stadio avanzato, più sono in generale i cicli terapeutici richiesti.


Principali effetti collaterali della chemioterapia e della radioterapia.
Chemioterapia Radioterapia
Nausea
Vomito
Perdita dei capelli
Senso di fatica
Vulnerabilità alle infezioni
Nausea
Senso di fatica
Diarrea
Arrossamento cutaneo
Predisposizione ad altri tumori

Prognosi

Se diagnosticato e curato per tempo, il seminoma - come del resto molti altri tumori testicolari - è uno dei tumori maligni con le maggiori probabilità di guarigione completa.
Infatti, secondo le ultime indagini statistiche, il trattamento chirurgico dei seminomi allo stadio 1 permette il raggiungimento della guarigione completa in circa il 95% dei casi. In altre parole, dopo l'intervento di orchiectomia inguinale guariscono completamente più di 9 pazienti su 10.
Ovviamente, tale situazione muta se il seminoma è in fase più avanzata (quindi stadio 2 o stadio 3). In questi frangenti, la remissione completa dalla malattia riguarda (al massimo) il 70-75% dei pazienti.

CONTROLLI POST-TERAPEUTICI

Malgrado l'asportazione completa, il seminoma - come ogni tumore maligno - può ricomparire a distanza di qualche tempo (recidiva).
Per individuare tempestivamente una recidiva di questo tumore testicolare, i medici pianificano una serie di controlli periodici, a cui il paziente deve attenersi con scrupolosità.
In genere, se il seminoma non ha prodotto recidive durante i primi tre anni, è raro che ne dia in futuro.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza