Rinofaringe: Cos'è? Anatomia, Funzioni e Patologie

Ultima modifica 20.09.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la Rinofaringe?
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie

Generalità

La rinofaringe, o nasofaringe, è il tratto superiore della faringe.

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Preposta esclusivamente al passaggio dell'aria, la rinofaringe ha inizio allo stesso livello della base del cranio, dove confina con le cavità nasali, e termina alla stessa altezza della superficie superiore del palato molle, sede in cui confina con l'orofaringe e la cavità orale.
Rivestita di un epitelio tipico delle vie respiratorie, la nasofaringe ospita le tonsille adenoidi (o tonsille faringee) e le aperture orali delle tube di Eustachio.
Incanalando verso la laringe l'aria proveniente dalle cavità nasali e introdotta con la respirazione, la rinofaringe partecipa in modo determinante alla funzione respiratoria; inoltre, si occupa di favorire la deglutizione, mantenere la giusta pressione a livello del timpano, proteggere il corpo umano da eventuali agenti patogeni.
La rinofaringe può essere oggetto di varie condizioni mediche, tra cui: la rinofaringite, il carcinoma nasofaringeo (o rinofaringeo) e l'ingrossamento delle adenoidi.

Cos'è la Rinofaringe?

Rinofaringe è il termine anatomico che indica la porzione superiore della faringe.
Seguita nell'ordine dall'orofaringe e dall'ipofaringe, la rinofaringe rappresenta l'unico tratto della faringe in cui scorre unicamente aria (nell'orofaringe scorrono sia aria che cibo, mentre nell'ipofaringe transita solo il cibo). 
In anatomia, la rinofaringe è anche nota con il nome di nasofaringe.

Faringe: un breve ripasso anatomico

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Per comprendere appieno le informazioni contenute in questo articolo relativo alla rinofaringe, è fondamentale conoscere, quanto meno a grandi linee, l'anatomia e la fisiologia della faringe.

  • Lunga circa 13 centimetri, la faringe è il condotto anatomico a forma di imbuto, situato in fondo alla bocca, sotto alle cavità nasali e sopra alla porzione iniziale di laringe ed esofago.
  • Assieme alla laringe e alle porzione prossimali (ossia iniziali) di esofago e trachea, la faringe contribuisce a costituire il comparto anatomico chiamato gola.
  • La faringe è sede di muscoli e ricoperta, superficialmente, da uno strato di mucosa.
  • Osservato all'interno del corpo umano, il tratto anatomico corrispondente alla faringe comincia alla base del cranio e termina all'altezza della VI vertebra cervicale e della cartilagine cricoide.
  • Sulla base di una convenzione anatomica, che serve a facilitarne la descrizione, la faringe è suddivisibile in 3 sezioni sovrapposte, i cui nomi sono, partendo dall'alto: rinofaringe (o nasofaringe), orofaringe e ipofaringe (o laringofaringe).
  • La faringe è un organo sia dell'apparato digerente, sia dell'apparato respiratorio; mettendo in comunicazione le cavità nasali con la laringe e la cavità orale con l'esofago, infatti, assume il ruolo di organo fondamentale per il passaggio dell'aria e del cibo.

Anatomia

Il tratto di faringe corrispondente alla rinofaringe inizia alla base del cranio e termina alla stessa altezza della superficie superiore del palato molle.

Nel punto d'origine, la rinofaringe è in comunicazione, sul fronte antero-superiore, con le cavità nasali attraverso dei condotti che prendono il nome di coane.
Nel punto che ne segna la conclusione, invece, la nasofaringe è in comunicazione, sul fronte inferiore, con la cavità orale e l'orofaringe.

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In corrispondenza della sua parete posteriore, la rinofaringe ospita le tonsille adenoidi (o tonsille faringee o, più semplicemente, adenoidi); le tonsille adenoidi sono organi linfoghiandolari particolari che, dopo un periodo di intensa attività tra i 3 e gli 8 anni di vita, sono soggetti a un processo di regressione progressiva, che si conclude con un annullamento delle loro funzioni (tutto ciò accade perché, in età adulta, le adenoidi non sono più necessarie).

Lateralmente, inoltre, la nasofaringe accoglie le aperture orali delle tube di Eustachio (o trombe di Eustachio), le quali sono i condotti che collegano l'orecchio medio alla faringe.

È da segnalare che, laddove sboccano le tube di Eustachio, la rinofaringe presenta una sorta di prominenza in cui sono riconoscibili due pieghe:

  • La piega salpingofaringea, inferiormente. In questa sede prende posto il muscolo salpingofaringeo;

e

  • La piega salpingopalatina, superiormente. Qui, trovano sede il muscolo elevatore del velo palatino e un complesso di fibre muscolari, che alcuni anatomisti chiamano muscolo salpingopalatino.

Istologia della Rinofaringe

Dal punto di vista istologico, la rinofaringe presenta un epitelio respiratorio, esattamente come le cavità nasali; tale caratteristica non deve stupire, in quanto la nasofaringe è proposta al passaggio dell'aria.

In termini tecnici, un epitelio respiratorio è un epitelio di tipo pseudostratificato colonnare ciliato.

Muscoli della Rinofaringe

L'unico muscolo che, secondo gli anatomisti, appartiene alla rinofaringe è il muscolo salpingofaringeo, situato a livello della piega omonima; questo muscolo ha due funzioni:

  • Elevare la laringe, al momento della deglutizione, così da favorire quest'ultimo meccanismo, e
  • Aprire le tube di Eustachio, quando occorre equilibrare la pressione all'interno dell'orecchio medio.

Sebbene sia compreso nella piega salpingopalatina, il muscolo elevatore del velo palatino – il cui compito è impedire l'ingresso del cibo nelle cavità nasali – non appartiene alla rinofaringe, ma al palato molle.

Innervazione della Rinofaringe

L'innervazione sensitiva della rinofaringe spetta al nervo mascellare, il quale è una branca del nervo trigemino (o V nervo cranico).

L'innervazione motoria (ossia della componente muscolare), invece, spetta al nervo vago (o X nervo cranico).

Si ricorda ai lettori che l'unico muscolo della nasofaringe è il muscolo salpingofaringeo.

Rapporti

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Il palato molle.

Con quali elementi anatomici Confina la Rinofaringe?

La rinofaringe confina con:

  • Le coane e le successive cavità nasali, antero-superiormente;
  • Il palato molle, anteriormente;
  • L'orofaringe e la cavità orale, inferiormente;
  • Le tube di Eustachio, lateralmente.

Funzione

Incanalando verso la laringe l'aria proveniente dalle cavità nasali e introdotta con la respirazione, la rinofaringe partecipa in modo determinante alla funzione respiratoria.
Ma non è tutto; la nasofaringe, infatti, contribuisce a:

  • Il processo di deglutizione (attraverso il muscolo salpingofaringeo evita che il cibo imbocchi la via della laringe);
  • Mantenere la giusta pressione a livello del timpano, grazie al collegamento con le tube di Eustachio;
  • Proteggere il corpo umano da eventuali agenti patogeni aggressori, grazie ai tessuti linfoghiandolari delle tonsille faringee (o adenoidi) e all'epitelio respiratorio dotato di ciglia.

Nota bene: la funzione immunitaria svolta dalle tonsille faringee (ossia l'ultima delle funzioni sopra riportate) è esigua, se confrontata con altri organi più specifici, ed è soggetta a una progressiva regressione.

Patologie

La rinofaringe può essere oggetto di varie condizioni mediche, tra cui: la rinofaringite, il carcinoma nasofaringeo (o rinofaringeo) e l'ingrossamento delle adenoidi.

Rinofaringite

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Particolare variante della faringite, la rinofaringite è l'infiammazione della rinofaringe.
La rinofaringite è una condizione che riconosce diverse cause, tra cui le infezioni virali o batteriche a carico delle prime vie aeree e l'allergia alle muffe, alla polvere, al polline o al pelo di animale.
La rinofaringite è responsabile di fastidio o vero e proprio dolore alla gola, soprattutto quando il paziente deglutisce.
La terapia della rinofaringite dipende dalle cause scatenanti.
In genere, l'infiammazione della nasofaringe è una condizione di lieve rilevanza clinica, la cui risoluzione avviene nel giro di pochi giorni e in modo del tutto spontaneo.

Carcinoma Nasofaringeo

"Carcinoma nasofaringeo" è il nome del tumore maligno che trae origine dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule costituente l'epitelio respiratorio della rinofaringe.

In oncologia, prendono il nome di carcinoma tutti i tumori maligni derivanti dalla proliferazione incontrollata di una cellula epiteliale.   

Al momento attuale, le precise cause del carcinoma nasofaringeo sono sconosciute; tuttavia, è un dato di fatto che a favorire la compara della neoplasia maligna in questione siano fattori come il fumo di sigaretta, l'abuso di sostanze alcoliche, l'esposizione al virus di Epstein-Barr o a polveri tossiche e il largo consumo di carne insaccata combinato a una dieta povera in frutta e verdura.
Il carcinoma nasofaringeo è responsabile di sintomi poco specifici, come dolore alla gola, tosse, raucedine, difficoltà a deglutire ecc., che però hanno la particolarità di essere persistenti (e questa caratteristica deve rappresentare un campanello d'allarme).
La terapia del carcinoma nasofaringeo varia principalmente in funzione dello stadio di avanzamento della neoplasia, al momento della diagnosi, e in funzione dello stato di salute del paziente.
Tra i trattamenti più adottati, figurano la radioterapia e la chemioterapia (talvolta i medici le combinano per ottenere risultati migliori); complice la difficoltà di raggiungere la rinofaringe, il ricorso alla chirurgia, invece, è molto raro.

Ingrossamento delle Adenoidi

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Noto anche con le espressioni "adenoidi ingrossate" e "ipertrofia delle adenoidi", l'ingrossamento delle adenoidi è, com'è intuibile, l'ingrandimento anomalo delle tonsille adenoidi, presenti a livello della rinofaringe.
In genere, gli episodi di ingrossamento delle adenoidi sono dovuti a infezioni virali o batteriche, che colpiscono le prime vie aeree e causano l'infiammazione delle sopraccitate tonsille.
Con il loro ingrossamento, le tonsille adenoidi sono responsabili di diversi sintomi, tra cui dolore alla gola, difficoltà a deglutire senza fastidi, alitosi, linfonodi ingrossati sul collo, russamento ecc.
Il trattamento dell'ingrossamento delle adenoidi è conservativo, per i casi sporadici, mentre è chirurgico, per i casi cronici (in cui le tonsille adenoidi sono permanentemente ingrossate).

Lo sapevi che…

L'ingrossamento delle adenoidi può ostruire le tube di Eustachio, pregiudicando in questo la regolazione della pressione all'interno dell'orecchio medio.
Si ricorda che ciò è possibile, perché le tonsille adenoidi e le tube di Eustachio risiedono tutte a livello della rinofaringe.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza