Ultima modifica 28.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cause
  3. Trattamento
  4. Meccanismi di difesa delle vie urinarie

Generalità

La pielonefrite è una malattia infiammatoria, acuta o cronica, del rene e della pelvi renale, di solito accompagnata da un'infezione del tessuto parenchimale dell'organo. La sintomatologia della malattia è caratterizzata da febbre, dolore lombare e sintomi a carico del tratto urinario inferiore.

Cause

L'origine della pielonefrite è batterica e le vie attraverso cui si diffonde l'infezione possono essere diverse. La colonizzazione mediata dai patogeni può infatti avvenire tramite:

  • Via ascendente dalla vescica (la più frequente): dal perineo (o dal vestibolo vaginale, nel caso di pazienti di sesso femminile), i microrganismi risalgono nell'uretra, quindi in vescica, fino al rene; le principali cause di infezione per la donna consistono nella deformazione dell'uretra durante il rapporto sessuale, mentre per l'uomo è spesso secondaria a prostatite.In pazienti cateterizzati, la contaminazione può avvenire a seguito del posizionamento o della manipolazione del catetere, con conseguente possibile risalita in vescica dei patogeni.
  • Via discendente ematica: attraverso il circolo sanguigno, in corso di setticemia, gli agenti patogeni raggiungono il rene causando nefriti ed ascessi renali.
  • Via discendente linfatica: una rete di vasi linfatici collega il colon ascendente con il rene destro ed il colon discendente con il rene sinistro.
Pielonefrite

I microrganismi coinvolti nella pielonefrite sono solitamente gli stessi responsabili delle infezioni del tratto urinario, dell'apparato genitale e gastro-enterico, quindi a livello di vescica, prostata, cervice, vagina, uretra o retto: Escherichia coli, Klebsiella spp., Proteus spp., Enterococcus spp. ecc.
Nella maggior parte dei casi, questi patogeni rappresentano i batteri della flora fecale, che prendono la via ascendente sebbene in genere la peristalsi (movimenti di contrazioni e di distensione delle pareti delle vie urinarie) svolga un'efficace azione protettiva dalle infezioni.
Altri microrganismi insoliti sono segnalati occasionalmente: micobatteri, lieviti e funghi, oltre a patogeni opportunisti come il Corynebacterium urealyticum.

Fattori di Rischio

Una predisposizione anatomica e funzionale rende più suscettibili alcuni pazienti all'insorgenza della pielonefrite. Alcuni di questi fattori "critici" sono: il ristagno delle urine, la presenza di calcoli o di altre ostruzioni renali (esempio: ipertrofia prostatica o tumore), una debilitazione da immunodepressione oppure una neuropatia periferica (esempio: lesione del midollo spinale).

Pielonefrite Acuta e Cronica

La pielonefrite si manifesta più frequentemente in forma acuta, ma la reiterazione dell'infezione può portare a pielonefrite cronica. Le due forme di malattia si distinguono per gli aspetti anatomo-patologici e per le tempistiche che contraddistinguono l'infezione.

Pielonefrite Acuta

La pielonefrite acuta si presenta con febbre elevata, dolori dorsali nella zona lombare, minzione dolorosa, sofferenza alla pressione della regione renale, nausea e segni di infezione del basso tratto urinario (esempio: ematuria, disuria).

La prognosi della forma acuta è positiva: se si ricorre alla terapia adeguata, i sintomi della pielonefrite tendono a regredire approssimativamente in due settimane.

Pielonefrite CRONICA

La pielonefrite cronica presenta sintomi meno intensi e può essere provocata da infezioni recidive (causate dallo stesso ceppo microbico) o da reinfezioni (causate da microrganismi diversi). La forma ricorrente della patologia è spesso responsabile di alterazioni infiammatorie significative a carico del sistema escretore. Infatti, l'evoluzione della pielonefrite cronica può indurre pionefrosi (grave ed estesa malattia del rene caratterizzata dalla raccolta di pus, con distruzione del parenchima renale), urosepsi (risposta infiammatoria sistemica propagatasi dalle vie urinarie), insufficienza renale e, nella fase terminale, può indurre addirittura la necessità di un trapianto d'organo.
L'approccio diagnostico si basa sulla ricerca dell'agente eziologico nel campione di urina (urinocoltura + esame microscopico diretto) e sull'evidenza di una risposta anticorpale-sierica verso i batteri infettanti (reazione comune nelle pielonefriti).

Trattamento

La patologia richiede una terapia antibiotica che, se tempestiva, porta alla guarigione senza conseguenze.
Il trattamento consente l'eliminazione radicale dei batteri eventualmente presenti nelle urine, mediante l'assunzione di cicli di antibiotici specifici, i quali assumono anche un valore preventivo nei confronti delle cause e della reiterazione dell'infezione. Talvolta, è necessario ricorrere all'intervento chirurgico come l'uretroscopia (metodica operativa utilizzata, in genere, per il trattamento di calcoli, stenosi, piccole neoformazioni uroteliali) o la nefrectomia (rimozione parziale o totale del rene).

Meccanismi di difesa delle vie urinarie

Ad eccezione della mucosa uretrale, l'apparato urinario degli individui sani è resistente alla colonizzazione ad opera di microrganismi patogeni, in quanto disponiamo di meccanismi di difesa "locali", oltre alla partecipazione attiva del sistema immunitario (risposta anticorpale, ruolo protettivo di IgA e IgG...). L'urina è un ottimo terreno di crescita per molti batteri, ma non per la maggior parte della flora uretrale (anaerobi, streptococchi non emolitici, stafilococchi) e grazie alla sua composizione chimica, al pH ed al flusso urinario conferisce un'efficace protezione per l'apparato escretore.
Occorre precisare che la colonizzazione delle vie urinarie, ad opera di microrganismi patogeni, non sempre causa infezione. Infatti, il processo infettivo dipende da:

  • carica, virulenza e ricorrenza dei microrganismi;
  • efficacia delle difese immunitarie dell'ospite.

In breve, la difesa fisiologica dell'apparato escretore è conferita dai seguenti meccanismi:

  1. Fisici: peristalsi, azione lavante del flusso urinario, sfaldamento delle cellule epiteliali, epitelio di transizione stratificato a livello di condotti escretori renali, vescica e tratto uretrale iniziale;
  2. Chimici: pH acido dell'urina, urea contenuta nell'urina (funge da antagonista rispetto ai batteri anaerobi);
  3. Biologici: flora batterica residente, resistenza della mucosa alla colonizzazione, fagocitosi, risposta infiammatoria mucosale e produzione di immunoglobuline (IgG, IgA), attività antibatterica della secrezione prostatica presente nell'urina, presenza nelle urine della proteina di Tamm-Horsfall (secreta dalle cellule tubulari, contiene mannosio e lega avidamente gli Escherichia coli dotati di fimbrie 1, favorendone l'eliminazione).

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici