Parodontite e infiammazione sistemica

Ultima modifica 21.09.2020

Cos’è la parodontite?

A cura del Prof. Filippo Graziani 

La parodontite è una malattia infiammatoria che colpisce i tessuti di supporto del dente (la gengiva, il legamento parodontale, il cemento della radice e l'osso).

La caratteristica principale della parodontite è la distruzione del tessuto di supporto del dente, che viene misurata attraverso un parametro chiamato perdita di attacco clinico.

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La perdita di attacco si manifesta con tasche gengivali, gengive che si ritirano e perdita di osso alveolare. È presente anche sanguinamento gengivale, dovuto all'infiammazione delle gengive.

La parodontite è una delle malattie croniche più diffuse al mondo:

  • L'11% della popolazione mondiale è affetto da parodontite in forma severa
  • Il 50% delle persone sopra i 30 anni soffre di qualche problema gengivale
  • La probabilità di sviluppare una parodontite aumenta dopo i 30 anni, con un picco di nuovi casi tra i 35 e i 40 anni.
  • Con l'aumentare dell'età aumenta la probabilità di sviluppare forme severe di parodontite, che colpiscono più del 30% delle persone sopra i 60 anni.

Dal 2017 è in uso un nuovo sistema di stadiazione e classificazione delle malattie e delle condizioni parodontali, molto simile a quello utilizzato in oncologia. Questo sistema permette di diagnosticare la parodontite cogliendo la gravità della malattia e la sua complessità di gestione (stadio I - IV), ma anche considerando informazioni aggiuntive sulle caratteristiche biologiche della malattia, come il tasso di progressione e il rischio per il paziente (grado A - C). A seconda del numero di denti colpiti dalla malattia, la parodontite può essere definita come localizzata (meno del 30% dei denti colpiti) o generalizzata (più del 30% dei denti affetti).

La parodontite non trattata determina la perdita dei denti, causando un edentulismo parziale progressivo, che può portare ad una compromissione della funzione masticatoria. Quindi, la parodontite non può essere considerata una malattia localizzata che colpisce solo la bocca, in quanto compromette anche l'estetica del sorriso, l'alimentazione, la qualità della vita e l'autostima, oltre a imporre l'onere socio-economico del trattamento odontoiatrico.

Che cosa causa le malattie parodontali infiammatorie?

La parodontite è una malattia infiammatoria multifattoriale, cioè causata da più fattori.

I fattori causali principali sono alcuni batteri patogeni, anaerobi e gram-negativi, che si trovano nel biofilm presente sopra e sotto le gengive. Si tratta quindi di una malattia causata da batteri, ma non infettiva - infatti nonostante sia causata da batteri, tecnicamente non è contagiosa.

La risposta infiammatoria all'accumulo di batteri, e quindi la suscettibilità alla malattia, è alterata dai cosiddetti fattori di rischio. Questi fattori sono suddivisi in 2 gruppi: fattori di rischio modificabili (che possono essere influenzati e controllati) e fattori di rischio non modificabili (che non possono essere controllati). La gestione dei fattori di rischio è una parte essenziale della prevenzione e del trattamento delle malattie parodontali.

FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI

BACKGROUND GENETICO

Familiarità – malattia diffusa in famiglia

Variazioni genetiche – polimorfismi (IL-1; PgE, ecc.)

DEMOGRAFICI
Età

CONDIZIONI E PATOLOGIE SISTEMICHE

Pre-Diabete

Diabete

Obesità

Cambiamenti ormonali (pubertà, gravidanza, menopausa)

Farmaci

Depressione del sistema immunitario (ad esempio a causa di malattie come l'HIV)

Frequenti infezioni virali

ABITUDINI DI VITA

Scarsa igiene orale

Fumo

Dieta

Stress e altri fattori psicologici contribuenti

Consumo di alcolici

La parodontite si sviluppa a partire dalla gengivite. Per gengivite si intende l'infiammazione delle gengive, senza perdita di osso, che se trattata in tempo è reversibile. Più a lungo l'infiammazione gengivale persiste e non è controllata, più alta è la possibilità che nelle persone suscettibili la gengivite progredisca fino alla parodontite. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i casi di gengivite si trasformeranno in parodontite e non tutte le persone con gengivite svilupperanno una parodontite.

Vari fattori possono contribuire alla progressione della parodontite:

Batteri patogeni (che causano malattia) all'interno del biofilm.

  • Scorrette abitudini di igiene orale e assenza di cure professionali.
  • Otturazioni o denti posizionati in modo errato, che intrappolano e trattengono il biofilm.
  • Alcuni farmaci che portano ad un aumento della risposta infiammatoria delle gengive.
  • Fattori di rischio locali: restauri dentali inadeguati (otturazioni debordanti, corone e ponti).

Malattie sistemiche e parodontite

Nonostante sia una malattia del cavo orale, la parodontite è legata alle condizioni di salute generale. Attualmente, la parodontite è associata a 57 patologie sistemiche che apparentemente non hanno alcun legame con la bocca, come l'artrite reumatoide, il morbo di Alzheimer, la patologia renale cronica, le broncopneumopatie e le patologie associate alla gravidanza (come la preeclampsia e il parto pretermine), ecc.

In particolare, due patologie molto comuni sono state associate alla parodontite: le malattie cardiovascolari aterosclerotiche e il diabete.

Malattie cardiovascolari aterosclerotiche e parodontite

CVD (cardiovascular diseases - malattie cardiovascolari) è un termine generico che si riferisce ad una grande varietà di malattie e condizioni che coinvolgono il cuore e i vasi sanguigni. Le malattie vascolari aterosclerotiche sono la principale causa di morte nel mondo; fra queste, la cardiopatia ischemica e l'ictus sono le cause di mortalità più frequenti fra tutte le CVD.  L'evidenza scientifica suggerisce che l'aumento dell'infiammazione sistemica può essere associato all'aumento dello spessore delle pareti delle arterie, il quale poi può portare ad eventi CV. Le malattie infiammatorie croniche come l'artrite reumatoide, la psoriasi e le malattie intestinali croniche sono tutte state associate all'aumento del rischio di futuri eventi CV. La ricerca ha dimostrato che anche la parodontite, essendo una delle malattie infiammatorie croniche più diffuse al mondo, può essere considerata un fattore di rischio per le CVD.

 

  • La parodontite aumenta il rischio di aterosclerosi e di disfunzione endoteliale.
  • Può determinare eventi cerebrovascolari, come l'attacco ischemico transitorio o ictus, ma anche eventi cardiovascolari come l'angina, l'infarto e l'insufficienza cardiaca.
  • Gli individui con parodontite moderata hanno il 20% di probabilità in più di sviluppare ipertensione, mentre quelli con parodontite grave arrivano fino al 49%.

Ad ogni modo, il trattamento parodontale causale non chirurgico risulta avere dei benefici anche in termini di salute cardiovascolare. Ciò è indicato dalla riduzione del rischio di infarto e della pressione sanguigna sistolica, dal miglioramento della funzione endoteliale, dal profilo lipidico e dalla rigidità arteriosa.

Diabete e parodontite

Il diabete, così come la parodontite, è una delle malattie croniche più comuni al mondo, che colpisce più di 420 milioni di persone. Il 90% dei diabetici è affetto da diabete di tipo 2, dovuto all'inefficace utilizzo dell'insulina da parte dell'organismo. Questo tipo di diabete è principalmente il risultato dell'eccesso di peso corporeo e della mancanza di attività fisica. L'infiammazione, che è coinvolta nella patogenesi sia del diabete che della parodontite, è il collegamento tra le due malattie. Il loro rapporto fra queste due malattie è bidirezionale: chi ha diabete ha più rischio di essere colpito da parodontite e chi ha parodontitie ha più rischio di ammalarsi di diabete.

PAZIENTI CON DIABETE PAZIENTI SENZA DIABETE

- Le persone con diabete hanno maggiori probabilità di sviluppare la parodontite - in particolare, la parodontite è considerata la 6° complicanza del diabete.

- I pazienti con diabete di tipo II affetti da parodontite presentano un peggioramento del controllo glicemico e un maggior grado di complicazioni

- Le persone con diabete di tipo II e parodontite, tendono a sviluppare più complicazioni rispetto ai diabetici parodontalmente sani (come retinopatie, macroalbuminuria e malattie renali).

- I pazienti con diabete non controllato hanno una risposta peggiore al trattamento parodontale

- gli individui affetti da parodontite mostrano una probabilità del 30% superiore di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a coloro che sono parodontalmente sani

- più la parodontite è grave, più il controllo glicemico è inadeguato, come indicato dall'aumento dell'HbA1c, dalla ridotta tolleranza al glucosio (o sindrome metabolica) e dalla prevalenza del pre-diabete.

L'evidenza scientifica sottolinea la capacità del trattamento parodontale non chirurgico di ridurre l'emoglobina glicata (HbA1C) dello 0,4%. Un'importante riduzione pari a quella di un secondo farmaco ipoglicemizzante. Per questo la Federazione Europea di Parodontologia e la International Diabetes Federation hanno stilato delle linee guida congiunte.

Parodontite e malattie sistemiche: il legame fra loro

Come già accennato, le broncopneumopatie, l'artrite reumatoide, la patologia renale cronica, il morbo di Alzheimer e alcune patologie associate alla gravidanza (come la pre-eclampsie ed il parto pretermine) sono solo alcune delle malattie sistemiche associate alla parodontite.

Esistono due meccanismi che spiegano la connessione tra il cavo orale e il resto del corpo: la batteriemia e l'infiammazione sistemica.

BATTERIEMIA INFIAMMAZIONE SISTEMICA

- i batteri della placca dentale penetrano nell'epitelio del solco gengivale, fino ad arrivare nel tessuto connettivo gengivale. Da lì poi i batteri entrano nel flusso sanguigno attraverso il microcircolo.

- La batteriemia si verifica quotidianamente durante le procedure più comuni, come lo spazzolamento dei denti. Tuttavia, il tipo e la il numero di batteri sono diversi tra un individuo sano e una persona affetta da parodontite.

- l'accumulo di biofilm nel solco gengivale determina una risposta infiammatoria locale, caratterizzata dalla produzione di molecole che favoriscono l'infiammazione - citochine e interleuchine, che innescano una risposta infiammatoria sistemica a partire dal fegato

- le persone affette da parodontite mostrano livelli sistemici più elevati di molecole infiammatorie rispetto ai soggetti non affetti

- uno stato infiammatorio cronico persistente, anche se minimo, è associato all'insorgenza di numerose patologie sistemiche

Infiammazione Gengivale

In un individuo "sano", i processi infiammatori nel corpo sono ben controllati ed equilibrati tramite delle vie di guarigione naturali.

In generale, la presenza di microbi o di lesioni scatena una reazione di autodifesa del corpo, rappresentata da una risposta infiammatoria e immunitaria. Una volta che l'agente causale viene rimosso attraverso queste risposte, viene ristabilito l'equilibrio. L'infiammazione acuta (a breve termine) è quindi considerata una cosa positiva, un normale meccanismo evolutivo di protezione. Tuttavia, nelle malattie infiammatorie parodontali, cioè gengiviti e parodontiti, il fattore causale (il biofilm batterico) è continuamente presente sopra e sotto le gengive; questo provoca un costante stato di allerta dell'organismo, il quale determina uno stato infiammatorio cronico e a lungo termine.

Nelle persone suscettibili queste risposte sono ulteriormente alterate. Quindi, in caso di aumento percentuale dei batteri più patogeni nel biofilm batterico, si possono avere dei processi distruttivi che si manifestano come perdita di tessuto, cioè la parodontite.

Ogni sintomo di infiammazione ha la sua funzione.

SEGNI DI INFIAMMAZIONE
GENERALI PARODONTALI (Gengivali)
Rubor (rossore), dovuto all'aumento del flusso sanguigno nel tessuto Rossore della gengiva dovuto all'aumento del flusso sanguigno
Tumor (gonfiore), dovuto all'accumulo di fluido nei tessuti Aumentato volume del liquido del solco gengivale
Calor (calore), dovuto alla combinazione di aumento del flusso sanguigno e rilascio di mediatori/agenti infiammatori Aumentata temperatura del solco gengivale (valutabile solo in condizioni sperimentali)
Dolor (dolore), dovuto allo stiramento dei recettori del dolore da parte degli essudati/liquidi infiammatori e dal rilascio di mediatori/agenti chimici Dolore nelle fasi avanzate (raro)
Functio laesa (perdita di funzione), dovuta ad una combinazione degli effetti elencati sopra Compromissione della masticazione in seguito alla perdita dei denti, causata dalla perdita delle strutture portanti dei denti (attacco parodontale) - si verifica nelle fasi più avanzate della malattia

Ulteriori letture

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