Palato: Cos'è? Anatomia, Suddivisioni, Funzioni e Patologie

Ultima modifica 27.09.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il Palato?
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie

Generalità

Il palato è la parete superiore della cavità orale (il cosiddetto tetto della bocca) e, al contempo, il pavimento delle cavità nasali.

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Ricoperto di mucosa, il palato è distinguibile in due regioni: il palato duro e il palato molle.
Il palato duro si caratterizza per una componente ossea e periostale; il palato molle, invece, si contraddistingue per una componente muscolare, che comprende ben 5 muscoli.
Dal punto di vista funzionale, il palato offre un contributo fondamentale a tre processi: la masticazione, la deglutizione e la fonazione (ossia l'emissione delle parole).

Cos'è il Palato?

Il palato è la parete superiore della cavità orale e, al contempo, la base delle cavità nasali.
Il palato, quindi, risponde perfettamente alla definizione anatomica, usata spesso per descriverlo, di "tetto della bocca e pavimento delle cavità nasali".

Anatomia

Il palato comprende ossa, tessuto muscolare e tessuto mucoso.
Secondo la più tradizionale delle visioni anatomiche, il palato è suddivisibile in due regioni: una anteriore, chiamata palato duro, e una posteriore, denominata palato molle.
Sebbene siano difficilmente distinguibili alla vista, il palato duro e il palato molle sono abbastanza diversi tra loro; sotto il rivestimento di mucosa comune a entrambi, infatti, il palato duro presenta una componente ossea, che nel palato molle è del tutto assente e sostituita, in un certo senso, da una componente di natura muscolare.

Palato Duro

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palato duro

Il palato duro è, sostanzialmente, una formazione ossea dotata di un doppio rivestimento: un rivestimento più intimo, corrispondente a uno strato di periosteo, e un rivestimento più esterno, corrispondente a uno strato di mucosa.
Il palato duro costituisce i 2/3 del palato e, in virtù della posizione che occupa, costituisce l'elemento anatomico di separazione tra le cavità nasali e la cavità orale.

Da ricordare!

Il palato duro è la porzione anteriore del palato.

MUCOSA DEL PALATO DURO

Strettamente connessa allo strato di periosteo che la preceda, la mucosa del palato duro non è tutta uguale; infatti, equivale a una mucosa respiratoria, dalla parte che guarda verso le cavità nasali (mucosa superiore del palato duro), mentre corrisponde a una mucosa orale, dalla parte che si rivolge verso la cavità orale (mucosa inferiore del palato duro).
Per ovvie ragioni, nelle descrizioni del palato, la mucosa del palato duro di maggiore interesse è quella inferiore.

COMPONENTE OSSEA

La componente ossea del palato duro risulta dal contributo di:

  • I processi palatini delle due ossa mascellari e
  • Le lamine orizzontali delle due ossa palatine.

Lo sapevi che…

L'osso mascellare e l'osso palatino sono due ossa pari del cranio; più esattamente, sono due dei 14 elementi ossei che costituiscono lo scheletro dello splancnocranio, ossa la suddivisione del cranio, delle due riconosciute (l'altra è il neurocranio), che costituisce lo scheletro della faccia.

RIVESTIMENTO MUCO-PERIOSTALE: RUGHE PALATINE E RAFE PALATINO

In prossimità dell'arcata mascellare, l'unione tra il rivestimento mucosale e quello periostale del palato (rivestimento muco-periostale del palato duro) forma, con orientamento trasverso, dei rilievi dall'aspetto irregolare, denominati rughe palatine (o creste palatine), il cui compito è facilitare il movimento del cibo in direzione del complesso faringo-laringeo.
Inoltre, in posizione mediana (cioè in mezzo) e poco prima del confine con il palato molle, lo stesso rivestimento muco-periostale del palato duro dà vita a una linea in rilievo con senso longitudinale, che prende il nome di rafe palatino.

Lo sapevi che…

Le rughe palatine sono quei rilievi che è possibile avvertire facilmente con lingua, se si passa quest'ultima un po' prima dell'arcata dentaria superiore.

RAPPORTI

Il palato duro confina con:

  • L'arcata alveolare della mascella, a livello del margine antero-laterale (cioè sul davanti e lateralmente);
  • Il palato molle, a livello del margine posteriore (cioè di dietro);
  • Le cavità nasali, superiormente;
  • La cavità orale, inferiormente.

Cos'è l'arcata alveolare della mascella?

L'arcata alveolare della mascella è la parte di quest'osso in cui risiedono gli incavi per le radici dei denti.

CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

L'afflusso di sangue ossigenato al palato duro è riservato all'arteria palatina maggiore, una branca dell'arteria mascellare.
A occuparsi, invece, del drenaggio dal palato duro del sangue povero di ossigeno sono un gruppo di vene del cosiddetto plesso venoso pterigoideo.

INNERVAZIONE

L'innervazione del palato duro spetta al nervo palatino maggiore e al nervo naso-palatino (o nervo sfeno-palatino); il nervo palatino maggiore e il nervo naso-palatino sono due branche del cosiddetto ganglio pterigo-palatino, il quale è la formazione nervosa che congiunge le fibre del nervo mascellare e del nervo del canale pterigoideo.
L'innervazione del palato duro è esclusivamente di tipo sensitivo.

Lo sapevi che…

Il nervo mascellare è una delle tre branche principali del nervo trigemino, cioè il V nervo cranico.

CIRCOLAZIONE LINFATICA

A livello del palato duro, la linfa circolante drena, in larga parte, nei linfonodi cervicali profondi superiori e, in misura minore, nei linfonodi retrofaringei.

I linfonodi cervicali profondi superiori e i linfonodi retrofaringei appartengono alla grande famiglia dei cosiddetti linfonodi del collo.

Palato Molle

Rappresentante l'un terzo mancante del palato, il palato molle è una formazione muscolare, rivestita di mucosa orale, che proprio grazie alla ricca componente di muscoli è dotata di una spiccata mobilità.

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Secondo la più classica delle descrizioni anatomiche del palato molle, su quest'ultimo sono individuabili due porzioni caratteristiche: la cosiddetta porzione orizzontale e la cosiddetta porzione verticale.
La porzione orizzontale del palato molle è la naturale continuazione del palato duro; rispetto a quest'ultimo, ovviamente, manca della componente ossea e del periosteo.
La porzione verticale del palato molle, invece, è una sorta di prominenza orientata verso il pavimento della cavità orale, concava, nella parte iniziale, e convessa, nella parte terminale, che culmina con un elemento anatomico sicuramente noto ai più: l'ugola.
È importante segnalare che il margine posteriore del palato molle è, per così dire, libero, in quanto, dietro di esso, c'è lo spazio vuoto che collega le cavità nasali alla cavità orale (rinofaringe).

Da ricordare!

Il palato molle è la parte posteriore del palato.

MUSCOLI DEL PALATO MOLLE

Il palato molle comprende in tutto 5 muscoli: il muscolo tensore del velo palatino, il muscolo palatoglosso, il muscolo palato-faringeo, il muscolo elevatore del velo palatino e il muscolo dell'ugola.

  • Muscolo tensore del velo palatino.
    Origine: sul piatto pterigoideo mediale dell'osso sfenoide (fossa sfenoide);
    Inserzione terminale: sull'aponeurosi palatina;
    Innervazione: spetta al nervo pterigoideo mediale (branca del nervo mascellare);
    Funzione: provvede alla tensione del palato molle, un movimento fondamentale alla deglutizione.
  • Muscolo palatoglosso.
    Origine: sull'aponeurosi palatina;
    Inserzione terminale: sulla lingua;
    Innervazione: spetta al plesso faringeo (derivazione del nervo vago);
    Funzione: permette di alzare e spostare all'indietro la parte posteriore della lingua, al fine di garantire una deglutizione ottimale.
  • Muscolo palato-faringeo.
    Origine: sull'aponeurosi palatina;
    Inserzione terminale: sul bordo superiore della cartilagine tiroidea;
    Innervazione: spetta al plesso faringeo (derivazione del nervo vago);
    Funzione: serve a "tirare" verso l'alto la faringe e la laringe, in modo da garantire la respirazione.
  • Muscolo elevatore del velo palatino.
    Origine: sull'osso temporale e sulla tuba di Eustachio;
    Inserzione terminale: sull'aponeurosi palatina;
    Innervazione: spetta al plesso faringeo (derivazione del nervo vago);
    Funzione: provvede all'elevazione del palato molle, un movimento indispensabile alla deglutizione.
  • Muscolo dell'ugola.
    Origine: sul bordo posteriore del palato duro;
    Inserzione terminale: sulla membrana mucosa dell'ugola;
    Innervazione: spetta al plesso faringeo (derivazione del nervo vago);
    Funzione: provvede all'elevazione dell'ugola.

Che cos'è l'aponeurosi palatina?

Attaccata al bordo posteriore del palato duro, l'aponeurosi palatina è una guaina fibrosa del palato, il cui compito principale è dare supporto ai muscoli del palato molle.

RAPPORTI

Il palato molle confina con:

  • Il palato duro, anteriormente;
  • La nasofaringe, posteriormente;
  • L'orofaringe, inferiormente;
  • Le cavità nasali e, in un certo senso, anche l'entrata delle tube di Eustachio, superiormente.

CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

A occuparsi dell'afflusso di sangue ossigenato al palato molle sono le arterie palatine minori (branche dell'arteria palatina discendente) e l'arteria palatina ascendente (branca dell'arteria facciale).
Il drenaggio dal palato molle del sangue povero di ossigeno, invece, spetta a un gruppo di vene che si congiungono al già noto plesso venoso pterigoideo.

INNERVAZIONE

L'innervazione del palato molle comprende sia fibre di natura sensitiva (innervazione sensitiva) sia fibre di natura motoria (innervazione motoria).
All'innervazione sensitiva del palato molle provvedono i già citati nervi palatino maggiore e naso-palatino (o sfeno-palatino), e il nervo palatino minore.

Come i nervi palatino maggiore e naso-palatino, anche il nervo palatino minore proviene dal ganglio pterigo-palatino, ossia la formazione nervosa che raggruppa le fibre del nervo mascellare e del nervo del canale pterigoideo.

L'innervazione motoria del palato molle, invece, spetta alle fibre nervose del plesso pterigoideo (le quali, come i lettori ricorderanno, raggiungono i muscoli elevatore del velo palatino, palatoglosso, palato-faringeo e il muscolo dell'ugola) e al nervo pterigoideo mediale (il quale, come affermato in precedenza, raggiunge il muscolo tensore del velo palatino).

Due curiosità sull'ugola

  • L'innervazione sensitiva presente sul palato molle fa sì che il tocco di quest'ultimo, in particolare sull'ugola, inneschi lo stimolo del vomito.
  • Studi recenti hanno dimostrato che l'ugola non ha alcun ruolo nel fenomeno del russamento

Funzione

Il palato ha un ruolo fondamentale nei processi di masticazione del cibo, deglutizione del cibo e fonazione (ossia emissione della parola).

Palato Duro: i dettagli sulla sua funzione

Il palato duro contribuisce alla masticazione e, durante il discorso, all'emissione delle consonanti palatali.

MASTICAZIONE

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In occasione della masticazione, il palato duro induce il cibo a muoversi verso il complesso faringe-laringe, complesso dopo il quale ha inizio l'esofago.
A renderlo capace di una simile azione sono le note rughe palatine presenti sul tratto iniziale, appena dopo l'arcata alveolare della mascella.

FONAZIONE

Per quanto concerne la dinamica del discorso, il palato duro offre un supporto alla lingua, tale per cui è possibile l'emissione dei suoni corrispondenti alla "c", alla "n" o alle "l" e di tutta una serie di suoni che non rientrano nell'alfabeto italiano, ma sono presenti in tantissime lingue del Mondo.

Lo sapevi che…

I mammiferi (essere umano compreso, nel caso in cui il trattamento sia tardivo) che nascono con un palato duro difettoso muoiono poco dopo la nascita, in quanto non sono in grado di succhiare il latte materno.

Palato Molle

Il palato molle permette la corretta deglutizione e, durante il discorso, garantisce l'emissione delle consonanti velari.

DEGLUTIZIONE

In occasione della deglutizione, il palato molle si muove in maniera tale da indurre la chiusura del passaggio al naso (rinofaringe) e la chiusura delle vie aeree. Ciò impedisce al cibo (che ormai prende il nome di bolo alimentare) di imboccare la via che porta alle cavità nasali e la via che porta in trachea, e, allo stesso tempo, gli permette di intraprendere un unico percorso, quello più appropriato, che è la via per l'esofago.

FONAZIONE

Per quanto riguarda la dinamica del discorso, il palato molle permette la generazione dei suoni corrispondenti alle lettere "k", "g", "x" o "y".

Curiosità

In occasione degli starnuti, il palato molle ha il compito di deviare parte dell'escreto verso la bocca.

Patologie

Il palato può essere oggetto di varie condizioni mediche, tra cui:

  • La palatoschisi, che può colpire sia il palato molle, sia il palato duro;
  • L'ascesso palatale, che è un'affezione specifica del palato duro;
  • L'herpangina e il pemfigo vulgaris, che sono due disturbi specifici del palato molle.

Tra queste patologie del palato, quella sicuramente più nota è la palatoschisi.

Palatoschisi: cos'è?

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Appartenente alla categoria patologica delle schisi oro-facciali, la palatoschisi è una malformazione congenita, che si caratterizza per la presenza di una fessura (o fessurazione) a livello del palato.
Associato molto spesso al labbro leporino (o labioschisi), la palatoschisi può interessare il palato duro e/o il palato molle.

CAUSE

La palatoschisi è dovuta a un'errata o incompleta chiusura del palato, nel corso dello sviluppo fetale.
Attualmente, le cause che pregiudicano la chiusura del palato, inducendo la palatoschisi, sono sconosciute.
Sull'argomento, però, esistono varie teorie; tra queste, la più attendibile sostiene che la palatoschisi sarebbe il risultato di una combinazione tra fattori genetici e fattori ambientali.

Lo sapevi che…

Nell'essere umano, il palato si forma tra la sesta e la nona settimana dello sviluppo fetale.

SINTOMI

La presenza della palatoschisi può avere svariate conseguenze; infatti, può comportare:

  • Difficoltà nel succhiare il latte materno e nel mangiare;
  • Difficoltà nel parlare;
  • Problemi ai denti;
  • Predisposizione alle otiti dell'orecchio medio.

DIAGNOSI

Poiché la malformazione al palato è difficilmente riscontrabile prima della nascita, la diagnosi di palatoschisi avviene generalmente alla nascita, attraverso un esame obiettivo.

TERAPIA

Oggi, fortunatamente, la palatoschisi è una condizione curabile con ottimi risultati; esiste, infatti, un intervento chirurgico ad hoc, che permette di chiudere efficacemente l'apertura anomala presente sul palato.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza