Olecrano: Cos'è? Anatomia, Funzione e Patologie

Ultima modifica 29.05.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è l'Olecrano?
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie

Generalità

L'olecrano è la prominenza ossea che contraddistingue l'apice prossimale dell'ulna.

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L'olecrano si distingue, di fatto, per 5 superfici: la superficie superiore, che fissa il capo terminale del muscolo tricipite brachiale e il legamento posteriore del gomito; la superficie posteriore, su cui trova posto la borsa olecranica; la superficie anteriore, che costituisce la porzione superiore dell'incavo trocleare; la superficie mediale, su cui s'inseriscono il capo posteriore del legamento collaterale ulnare del carpo e il capo iniziale del muscolo flessore ulnare del carpo; infine, la superficie laterale, che ospita il capo terminale del muscolo anconeo.
L'olecrano può essere oggetto di fratture e di una condizione il cui nome corretto è borsite olecranica, ma che è più conosciuta con l'espressione di borsite del gomito.

Cos'è l'Olecrano?

L'olecrano è la prominenza ossea, che caratterizza la porzione più prossimale dell'ulna, ossia dell'osso che, assieme al radio, costituisce lo scheletro dell'avambraccio.
L'olecrano non è altro che la sporgenza palpabile sulla superficie posteriore del gomito, quando quest'ultimo è esteso.
L'olecrano è un esempio di apofisi ossea, esattamente come, per esempio, la tuberosità tibiale della tibia o i processi spinosi e trasversi delle vertebre.

In anatomia, prendono il nome di apofisi qualsiasi escrescenza o porzione sporgente delle ossa del corpo umano.

Per capire: significato di prossimale e distale

"Prossimale" significa "più vicino al centro del corpo" o "più vicino al punto d'origine"; "distale", invece, vuol dire "più lontano dal centro del corpo" o "più distante dal punto d'origine.
Esempi per capire:

  • Il femore è prossimale rispetto alla tibia, la quale è distale rispetto al femore.
  • Nel femore, l'estremità confinante con il tronco è l'estremità prossimale, mentre l'estremità confinante con il ginocchio è l'estremità distale.

Breve ripasso anatomico dell'Ulna

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Per comprendere appieno posizione, caratteristiche e funzioni dell'olecrano, è doveroso ripassare a grandi linee l'anatomia dell'ulna:

  • L'ulna è l'osso pari del corpo umano che, assieme al radio, costituisce lo scheletro dell'avambraccio (l'avambraccio è la porzione di arto superiore compresa tra il gomito e il polso);
  • Situato in posizione mediale rispetto al radio (nell'ipotesi in cui l'avambraccio sia disteso lungo il fianco e il palmo della mano sia rivolto verso l'osservatore), l'ulna è un tipico esempio di osso lungo; pertanto è fornito di una porzione centrale cilindrica, denominata corpo, e di due estremità voluminose, chiamate epifisi prossimale ed epifisi distale;
  • Nell'ulna, l'epifisi prossimale è la porzione ossea più vicina all'epifisi distale dell'omero (osso del braccio) nonché quella che, con la stessa epifisi distale dell'omero e con l'epifisi prossimale del radio, forma l'articolazione del gomito;
  • Nell'ulna, il corpo è la porzione ossea cilindrica centrale, compresa tra l'epifisi prossimale e l'epifisi distale;
  • Nell'ulna, l'epifisi distale è la porzione ossea più vicina alle ossa del carpo del mano e che, con quest'ultime , genera l'articolazione del polso.

Per capire: significato di mediale e laterale

Ricordando che il piano sagittale è la divisione antero-posteriore del corpo umano da cui derivano due metà uguali e simmetriche, "mediale" significa "vicino" o "più vicino" al piano sagittale, mentre "laterale" vuol dire "lontano" o "più lontano" dal piano sagittale.
Esempi per capire:

  • Il secondo dito del piede è laterale rispetto all'alluce, ma è mediale rispetto al terzo dito.
  • La tibia è mediale rispetto al perone, il quale è laterale rispetto alla tibia.

Anatomia

L'olecrano è la sporgenza arrotondata, simile a un becco, che costituisce l'apice prossimale dell'ulna.
L'olecrano spicca per alcune sue porzioni, che sono:

  • La superficie superiore,
  • La superficie posteriore,
  • La superficie anteriore,  
  • La superficie mediale e
  • La superficie laterale.

L'olecrano presenta una conformazione anatomica tale che, durante l'estensione del gomito, gli permette di inserirsi perfettamente nella fossa olecranica dell'omero, ossia nella caratteristica zona depressa situata sul lato posteriore dell'epifisi distale dell'omero.

Superficie Superiore dell'Olecrano

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Di forma quadrilatera, la superficie superiore dell'olecrano presenta una depressione ruvida, su cui s'inserisce il capo terminale del muscolo tricipite brachiale; inoltre, quasi sul margine anteriore, è fornita di una scanalatura trasversale, che serve al fissaggio del legamento posteriore dell'articolazione del gomito.

Superficie Posteriore dell'Olecrano

Triangolare e levigata, la superficie posteriore dell'olecrano è, di fatto, la porzione palpabile di questa particolare apofisi ulnare.
A contraddistinguere la superficie posteriore dell'olecrano è la borsa sinoviale che la ricopre, borsa sinoviale che corrisponde alla cosiddetta borsa olecranica

Superficie Anteriore dell'Olecrano

Liscia, per la presenza di un rivestimento di cartilagine, e concava, la superficie anteriore dell'olecrano è la porzione di ulna che costituisce la parte superiore dell'incavo trocleare (o incisura semilunare).

L'incavo trocleare (o incisura semilunare) è la depressione liscia e ricoperta di cartilagine articolare, che risulta dalla particolare morfologia dell'olecrano e del processo coronoideo dell'ulna, e che è deputata a ospitare la troclea dell'omero, costituendo una delle due giunzioni principali dell'articolazione del gomito (l'altra giunzione è quella tra il capitulum dell'omero e la testa del radio).
È da sottolineare come l'insieme di olecrano, incavo trocleare e processo coronoideo ulnare doni all'epifisi prossimale dell'ulna l'aspetto di una chiave inglese.

Superficie Mediale dell'Olecrano

La superficie mediale dell'olecrano spicca per essere la regione ulnare su cui si fissano il capo posteriore del legamento collaterale ulnare dell'articolazione del gomito e il capo iniziale del muscolo flessore ulnare del carpo.

Superficie Laterale dell'Olecrano

La superficie laterale dell'olecrano è importante per essere la regione ulnare su cui trova inserzione il capo terminale del muscolo anconeo.

Localizzazione dell'Olecrano

L'olecrano risiede all'estremo prossimale dell'ulna, rappresentandone di fatto la testa.

Lo sapevi che…

La parola "olecrano" trae origine dal greco antico; per la precisione, deriva dall'unione dei termini "olene" e "kranon", che significano, rispettivamente, "gomito" e "testa".
Pertanto, "olecrano" vuol dire letteralmente "testa del gomito".

Irrorazione dell'Olecrano

A rifornire di sangue ossigenato l'olecrano è una branca nutriente profonda dell'arteria ulnare; l'arteria ulnare è uno dei vasi arteriosi (l'altro è l'arteria radiale) in cui si suddivide l'arteria brachiale.

La suddivisione dell'arteria brachiale in arteria ulnare e arteria radiale ha luogo a livello dell'apice della fossa cubitale del gomito.

Ossificazione dell'Olecrano

L'olecrano e il resto dell'epifisi prossimale dell'ulna cominciano il processo di ossificazione attorno al 10-12 anno di vita, in estremo ritardo rispetto al corpo (che comincia l'ossificazione alla VIII settimana di vita fetale) e all'epifisi distale (che inizia a ossificare all'età di 4 anni).

Lo sapevi che…

Durante il processo di ossificazione dell'ulna, l'epifisi prossimale si unisce al corpo attorno ai XVI anno di vita.

Confini e Rapporti dell'Olecrano

L'olecrano confina con:

  • La borsa olecranica, posteriormente. Già citata quando nella sezione dedicata alla superficie posteriore dell'olecrano, la borsa olecranica è una borsa sinoviale che fa parte dell'articolazione del gomito;
  • La troclea dell'omero, anteriormente. Assieme al capitulum, la troclea costituisce il margine inferiore dell'epifisi distale dell'omero; rivestiti di cartilagine articolare, troclea e capitulum si articolano, rispettivamente, con ulna e radio, per formare il gomito;
  • La fossa olecranica, supero-anteriormente. Come già affermato, la fossa olecranica è la zona depressa dell'omero preposta ad accogliere l'olecrano, durante l'estensione del gomito;
  • Il nervo ulnare, medialmente. Il nervo ulnare è una delle 5 branche terminali del plesso brachiale.

È importante ricordare, inoltre, che l'olecrano stringe rapporti con il capo terminale dei muscoli tricipite brachiale e anconeo, il capo iniziale del muscolo flessore ulnare del carpo e i legamenti dell'articolazione del gomito noti come legamento posteriore del gomito e legamento collaterale ulnare del gomito.

Funzione

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L'olecrano serve a:

  • Impedire la ritorsione contraria (o iperestensione) del gomito, durante l'estensione di quest'ultimo.
    La ritorsione contraria del gomito recherebbe danno ai muscoli che e ai legamenti che transitano a cavallo tra braccio e avambraccio.
    Nel meccanismo che evita la ritorsione contraria del gomito, è fondamentale l'incastro tra l'olecrano e la fossa olecranica dell'omero.
  • Fissare il tendine che costituisce il capo terminale del muscolo tricipite brachiale. Il muscolo tricipite brachiale è un muscolo del braccio.
  • Dare inserzione a uno dei due tendini che costituiscono i capi terminali del muscolo anconeo. Il muscolo anconeo è un muscolo dell'avambraccio.
  • Ancorare uno dei due tendini che formano i capi iniziali del muscolo flessore ulnare del carpo. Il muscolo flessore ulnare del carpo è un altro muscolo dell'avambraccio.
  • Fissare il legamento collaterale del gomito e il legamento posteriore del gomito. Sono due legamenti fondamentali dell'articolazione del gomito.

Approfondimento: ruolo dei muscoli tricipite brachiale, anconeo e flessore ulnare del carpo

Il tricipite brachiale partecipa all'estensione del gomito e concorre alla stabilizzazione della spalla.

L'anconeo provvede all'estensione e alla stabilizzazione del gomito, e all'abduzione dell'ulna, durante la pronazione dell'avambraccio.

Il flessore ulnare del carpo, infine, contribuisce ai movimenti di flessione e adduzione del polso.

Patologie

L'olecrano può essere vittima di fratture e di una condizione nota come borsite olecranica.

Frattura dell'Olecrano

La frattura dell'olecrano è l'infortunio caratterizzato dalla rottura più o meno grave dell'apice prossimale dell'ulna.

La frattura dell'olecrano è un infortunio alquanto comune negli adulti e abbastanza raro nei bambini.

CAUSE DI FRATTURA DELL'OLECRANO

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In genere, la frattura dell'olecrano è la conseguenza di un trauma diretto al gomito o di una caduta violenta su un arto superiore completamente esteso.

È da segnalare la gravità della frattura dell'olecrano (composta, scomposta, frammentata, aperta ecc.) è correlata alla severità del trauma o alla violenza della caduta; in altri termini, dipende dalle circostanze causali.

Meno comunemente, la frattura dell'olecrano può essere una frattura da avulsione, ossia dovuta alla contrazione brusca e violenta di un muscolo ancorato all'olecrano, o una frattura da stress, cioè frutto di una sollecitazione traumatica continua dell'olecrano.  

SINTOMI DELLA FRATTURA DELL'OLECRANO

La frattura dell'olecrano è responsabile di vari sintomi e segni, tra cui:

  • Dolore e gonfiore in corrispondenza gomito;
  • Dolore durante il movimento del gomito;
  • Difficoltà a muovere il gomito (a causa del forte dolore);
  • Instabilità del gomito (il paziente ha la sensazione che l'articolazione del gomito non rimanga in sede);
  • Intorpidimento di uno o più dita della mano (ciò accade quando la frattura coinvolge anche il nervo ulnare).

Nel caso di frattura dell'olecrano di tipo aperto (in cui i frammenti ossei ledono la cute), il paziente corre il rischio di sviluppare un'infezione.

DIAGNOSI DI FRATTURA DELL'OLECRANO

La diagnosi di frattura dell'olecrano si basa sull'esame obiettivo, sull'anamnesi e su una radiografia del gomito.
Il ricorso alla radiografia del gomito è fondamentale per stabilire la precisa entità della frattura, un dato, quest'ultimo, che serve al medico curante per pianificare la terapia più adeguata.

TERAPIA IN CASO DI FRATTURA DELL'OLECRANO

Il trattamento di una frattura dell'olecrano varia in relazione alla gravità dell'infortunio.
Per le fratture dell'olecrano meno gravi (es: fratture composte dell'olecrano), è sufficiente l'immobilizzazione, tramite ingessatura, dell'arto superiore sofferente per un arco di tempo massimo di 6 settimane; per le fratture dell'olecrano più gravi (es: fratture frammentate dell'olecrano), è necessario un intervento chirurgico per ricongiungere i vari frammenti ossei, seguito dall'immobilizzazione tramite gesso.

Borsite Olecranica

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Meglio conosciuta con il nome di borsite del gomito, la borsite olecranica è l'infiammazione della borsa sinoviale posta a protezione della superficie posteriore del gomito.

CAUSE DI BORSITE OLECRANICA

La borsite olecranica riconosce varie cause, tra cui:

  • Traumi lievi ma ripetuti al gomito;
  • Pressioni prolungate a carico del gomito;
  • Alcune forme di artrite (es: artrite reumatoide);
  • Infezioni successive a tagli sul gomito;
  • Ferite o punture d'insetto a livello del gomito.

SINTOMI DELLA BORSITE OLECRANICA

In genere, la borsite a carico della borsa sinoviale che ricopre l'olecrano rende il gomito dolente, gonfio e difficile da muovere.

DIAGNOSI DI BORSITE OLECRANICA

Normalmente, la diagnosi di borsite olecranica è clinica, ossia fondata sull'esame obiettivo e sull'anamnesi; in alcune rare circostanze, però, può capitare che richieda esami più specifici, come la radiografia del ginocchio o il prelievo e l'analisi in laboratorio di una parte del liquido contenuto nella borsa sinoviale infiammata.  

CURA DELLA BORSITE OLECRANICA

Il trattamento di prima linea dell'infiammazione della borsa sinoviale posta a copertura dell'olecrano è di tipo conservativo (es: aspirazione tramite ago del liquido sinoviale, riposo, somministrazione di un FANS ecc.).
Nel caso in cui le cure conservative risultassero inefficaci, il piano terapeutico alternativo prevede la chirurgia.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza