Nikefobia: che cos’è la paura di vincere?

Nikefobia: che cos’è la paura di vincere?
Ultima modifica 26.01.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. È tipica degli sportivi
  3. Le cause
  4. Come si manifesta
  5. Come intervenire

Introduzione

L'obiettivo di ogni atleta - professionista e non - dovrebbe essere quello di raggiungere ottimi risultati in termini di prestazione e di successi. Eppure, anche se sembra paradossale, ci sono sportivi che hanno paura di vincere e che, a causa di questo blocco, mettono inconsciamente in atto dei comportamenti auto-sabotanti che impediscono loro di raggiungere la vetta. In termini tecnici, questo timore è chiamato nikefobia, una parola che deriva dal greco ed è composta da nike, letteralmente vittoria, e phobos, che significa fobia.

In realtà, anche se la paura della vittoria è tipica degli sportivi, può riguardare qualunque tipo di professione e di attività che preveda competizione e messa in gioco: per esempio, possono soffrire di nikefobia anche manager, imprenditori, agenti di commercio, influencer e così via. Qualsiasi persona che stia affrontando una sfida o voglia raggiungere un obiettivo ambizioso, dunque, può aver paura di vincere, ossia di tagliare il suo traguardo.

È tipica degli sportivi

Con il termine nikefobia si indica una paura irrazionale di vincere. Si tratta di una problematica identificata diversi decenni fa, che interessa tutte le persone che temono di raggiungere obiettivi importanti e conseguire risultati positivi. La categoria più colpita è quella degli sportivi, proprio per il livello di competizione, confronto, agonismo che caratterizza l'ambito sportivo. È sbagliato pensare che la problematica interessi solo i professionisti: tutti gli atleti, anche quelli alle prime armi, possono essere coinvolti.

Il soggetto che soffre di nikefobia avrebbe tutte le carte in regola per vincere, ma non ce la fa. Il mancato successo, dunque, non dipende da un'obiettiva mancanza di capacità, da un inadeguato allenamento, da limiti insuperabili, ma da atteggiamenti e comportamenti disfunzionali che l'individuo coinvolto mette involontariamente in atto per non raggiungere quel traguardo che tanto lo spaventa.

Le cause

Alla base della nikefobia ci sono diversi fattori e cause. Ecco i principali:

  • una scarsa autostima e poca sicurezza in se stessi;
  • la convinzione di non essere abbastanza bravi, forti, capaci. Se un'atleta pensa di non possedere le abilità necessarie alla vittoria può avere paura di vincere;
  • il timore di deludere le aspettative altrui. Chi soffre di nikefobia non si vede come lo vedono gli altri, per cui può avere paura di non essere all'altezza delle aspettative di allenatori, compagni, tifosi, genitori;
  • la paura di fallire e di non raggiungere risultati importanti;
  • l'ansia per le conseguenze che potrebbero derivare dalla vittoria, per esempio il timore di non reggere la pressione che si genererebbe e/o quello di non riuscire a mantenere uno standard elevato di prestazioni;
  • la paura per le responsabilità che una vittoria comporterebbe;
  • il timore di dover affrontare avversari sempre più forti;
  • l'ansia di dove rmantenere il prestigio sociale che deriva dalle vittorie.

 

Può anche succedere che la nikefobia nasca dopo un successo inaspettato e repentino, che comporta un cambiamento brusco del contesto rassicurante in cui si è vissuti fino a quel momento.

 

Come si manifesta

La nikefobia può manifestarsi in tanti modi diversi. La persona colpita, per esempio, può rimandare continuamente gare e appuntamenti importanti, finendo con il soffocare il proprio valore senza esprimerlo mai. In moltissimi casi, compie atti di auto-sabotaggio e ha pensieri disfunzionali e auto-distruttivi, magari a pochi passi dal raggiungimento del successo: per esempio, può creare degli ostacoli dal nulla o infortunarsi volontariamente (anche se non in maniera conscia), così da avere la giustificazione perfetta ai propri occhi e agli occhi degli altri per poter mollare. Non di rado, sente una voce interiore che dice cose del tipo: "non ce la fai, non ci riesci, gli altri sono migliori di te". 

Se un atleta con nikefobia vince può provare un senso di colpa e di vergogna perché è convinto di non meritarsi il successo e considerare il traguardo raggiunto una cosa che è ben oltre le sue capacità.

La paura di vincere può causare anche sintomi fisici, come ansia, palpitazioni, insonnia, tachicardia, sudorazione abbondante.

Non di rado, chi soffre di nikefobia ha prestazioni di gran lunga migliori negli allenamenti, ma poi si blocca nel corso delle gare. Dall'esterno, questi soggetti appaiono come bloccati e inspiegabilmente incapaci di andare avanti. Possono anche assentarsi dalle gare più importanti per le più svariate ragioni.

La paura di vincere può portare perfino ad autoisolarsi e ad autoescludersi dal gruppo.

Come intervenire

La nikefobia non va sottovalutata: è una problematica subdola, che può agire nel profondo, minando l'autostima e impedendo di esprimere appieno il proprio valore e dunque di essere felici. Per affrontarla, il consiglio è quello di rivolgersi a uno specialista psicologo o psicoterapeuta, che avvierà un percorso di presa in carico e trattamento del disagio: per prima cosa aiuterà la persona a diventare consapevole del proprio malessere e a prendere coscienza delle proprie emozioni, poi la guiderà nella scoperta delle ragioni alla base di questa paura e degli scenari che potrebbero verificarsi se raggiungesse la tanto temuta vittoria (in modo da farle comprendere che probabilmente non accadrebbe nulla di così terribile, anzi) e infine le suggerirà metodi e soluzioni per affrontare le sue paure.