Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

Le micosi sono infezioni dovute a funghi patogeni.
I funghi patogeni sono organismi eucarioti, unicellulari o pluricellulari, capaci di provocare malattie nell'uomo o in altre specie animali.
MicosiDiversi fattori favoriscono la comparsa di micosi nell'uomo, tra cui: l'uso di antibiotici, una ridotta efficienza del sistema immunitario e la presenza di uno stato di diabete.
Esistono vari parametri per classificare le micosi. Il parametro usato più di frequente è il sito d'infezione.

In base al sito d'infezione, le micosi si distinguono in: micosi superficiali, micosi cutanee, micosi subcutanee, micosi sistemiche dovute a patogeni primari e, infine, micosi sistemiche dovute a patogeni opportunisti.

Cos'è la micosi?

Micosi è il termine medico che indica un'infezione provocata da funghi patogeni (o infezione fungina).
I funghi patogeni sono organismi eucarioti, unicellulari (N.B: in questo caso rientrano tra i microrganismi) o pluricellulari, che possono causare una malattia nell'uomo o in altre specie animali.

EPIDEMIOLOGIA

Come si vedrà nei prossimi capitoli, le micosi interessano soprattutto la pelle.
Nel 2010, le infezioni fungine della pelle hanno rappresentato la quarta più comune malattia al mondo, con 984 milioni di persone interessate.

Cause

A favorire la comparsa di una micosi nell'essere umano possono essere svariati fattori, tra cui:

  • L'uso di antibiotici. L'assunzione prolungata e/o inadeguata di antibiotici determina la distruzione della flora batterica gastrointestinale. Quest'ultima ha il compito di controllare la proliferazione dei funghi potenzialmente patogeni, presenti fisiologicamente nell'organismo umano. La compromissione della flora batterica rende più facile la diffusione, nell'organismo interessato, dei funghi potenzialmente patogeni.
  • La ridotta efficienza del sistema immunitario. Il sistema immunitario è la barriera difensiva di un organismo contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno, come per esempio virus, batteri, funghi ecc., ma anche dall'ambiente interno, come per esempio le cellule tumorali (le cosiddette "cellule impazzite") o malfunzionanti.
    A compromettere l'efficienza del sistema immunitario possono essere condizioni morbose, quali l'AIDS (cioè l'infezione da HIV) o l'assunzione di determinati farmaci, come per esempio i corticosteroidi, i chemioterapici o gli immunosoppressori.
    Inoltre, è bene ricordare che un sistema immunitario poco efficiente è presente anche nei soggetti molto giovani (N.B: non è ancora del tutto sviluppato) e nei soggetti molto anziani (N.B: è un calo dell'efficienza del tutto fisiologico).
  • La presenza di diabete. L'elevata presenza di glucosio nel sangue (iperglicemia), indotta dal diabete, è un fattore favorente la proliferazione di alcuni funghi che popolano determinate aree anatomiche del corpo umano e che, in condizioni normali, sono del tutto innocui.

Categorie a rischio di micosi:

  • Malati di AIDS
  • Diabetici
  • Soggetti di giovanissima età
  • Soggetti molto anziani
  • Persone sottoposte a chemioterapia per il trattamento di un tumore
  • Persone sottoposte a prolungati trattamenti a base di corticosteroidi
  • Trapiantati d'organo, per effetto dell'uso di immunosoppressori
  • Persone che hanno assunto per lunghi periodi di tempo antibiotici

Classificazione

I medici patologi classificano le micosi in tre modi differenti:

  • Secondo il sito d'infezione: la classificazione che considera il sito d'infezione distingue le micosi in base al tipo o ai tipi di tessuto in cui ha inizio la colonizzazione fungina e in base al grado di coinvolgimento tissutale.
    Secondo tale classificazione, esistono le micosi superficiali, le micosi cutanee, le micosi sottocutanee, le micosi sistemiche dovute a patogeni primari e le micosi sistemiche dovute a patogeni opportunisti.
  • Secondo il percorso di acquisizione: la classificazione che considera il percorso d'acquisizione distingue le micosi in base alla provenienza del fungo patogeno, che può essere esogena (cioè dall'esterno) o endogena (cioè dall'interno).
    Secondo tale classificazione, esistono le micosi esogene e le micosi endogene.
    L'acquisizione di una micosi esogena può avvenire tramite trasmissione aerea, trasmissione cutanea o trasmissione percutanea.
    L'acquisizione di una micosi endogena, invece, può avvenire per un processo di colonizzazione da parte di un elemento della flora microbica dell'organismo oppure a causa della riattivazione di una precedente infezione fungina.
  • Secondo la virulenza: la classificazione che considera la virulenza distingue le micosi in base al potere patogeno dell'agente fungino infettante.
    Secondo tale classificazione, esistono micosi primarie e micosi opportunistiche.
    Le micosi primarie sono dovute a patogeni fungini capaci di stabilire un'infezione in soggetti sani; in questi casi, i patogeni prendono il nome di patogeni primari.
    Le micosi opportunistiche, invece, sono dovute a patogeni fungini capaci di stabilire un'infezione soltanto in persone con un compromesso sistema immunitario; in questi frangenti, i patogeni prendono il nome di patogeni opportunisti.

La classificazione delle micosi secondo il sito d'infezione è la più popolare e diffusa nei libri di patologia.

MICOSI SUPERFICIALI

Le micosi superficiali interessano gli strati più esterni della cute e dei capelli/peli.
Le più note e comuni micosi superficiali sono:

  • Piedra nera. È dovuta al patogeno fungino noto come Piedraia hortae. È una malattia del fusto del capello, che induce la formazione di noduli bruno/neri a livello del cuoio capelluto. È  una micosi poco comune in generale, ma particolarmente diffusa nelle aree tropicali di Africa e America meridionale.
    A favorire la sua diffusione è la scarsa igiene personale.
  • Piedra bianca. È dovuta ai patogeni fungini Trichosporon, nella fattispecie Trichosporon asahii, Trichosporon beigeii, Trichosporon inkin e Trichosporon mucoides.
    In genere, la piedra bianca comporta la formazione di numerosi e piccoli noduli tondeggianti, di colore bianco, a livello dei capelli e dei peli cutanei di inguine e ascelle.
    Più raramente, interessa con uguali formazioni gli strati esterni della cute.
    È una micosi presente soprattutto nelle aree geografiche tropicali e subtropicali. A favorire la sua diffusione è la scarsa igiene personale.
    I patogeni che causano la piedra bianca tendono ad agire come patogeni opportunisti.
  • Pitiriasi versicolor (o tinea versicolor). È dovuta al patogeno fungino Malassezia furfur.
    È una micosi superficiale che determina un'iperpigmentazione o un'ipopigmentazione della pelle.
    Interessa soprattutto le aree anatomiche del torace, del collo, della schiena e delle spalle.
    Sono fattori di rischio per la pitiriasi versicolor il caldo, l'umidità, l'incremento delle secrezioni sebacee, l'insufficiente igiene personale e l'immunodepressione, che può essere dovuta all'assunzione di corticosteroidi, a gravidanza, a denutrizione, a diabete ecc.
    La pitiriasi versicolor rientra sia tra le micosi primarie che tra le micosi opportunistiche.
  • Tinea nigra. È dovuta al patogeno fungino Hortaea (o Phaeoannellomyces) werneckii. La sua presenza determina la formazione di macchie cutanee di grandezza variabile, irregolari, spesso isolate, di color marrone o nero e localizzate a livello di: palmi delle mani e piante dei piedi.
    Macchie a parte, la tinea nigra non causa sintomi particolari e non è contagiosa.
    Gli agenti che la causano sono particolarmente diffusi in America Centrale e Meridionale, in Africa e in Asia. Particolarmente a rischio d'infezione sono i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti.

In genere, le micosi superficiali non evocano alcuna risposta immunitaria.

MICOSI CUTANEE

Le micosi cutanee interessano gli strati cheratinizzati dell'epidermide (N.B: cheratinizzati significa che contengono la proteina cheratina) e gli annessi cutanei, come i capelli/peli e le unghie.
Diversamente dalle micosi superficiali, le micosi cutanee evocano una risposta immunitaria e comportano la degradazione degli strati epidermici di cheratina, inducendo irritazione, infiammazione o, in alcuni casi, anche reazioni di tipo allergico. I medici patologi chiamano le mucosi cutanee anche con il termine generico "tigna".
I funghi che causano le micosi cutanee sono meglio noti come dermatofiti o dermatomiceti. I dermatofiti hanno le particolarità di essere funghi filamentosi e di riprodursi mediante spore.
In natura, esistono tre generi di dermatofiti: il genere Microsporum, il genere Trichophyton e il genere Epidermophyton.
Le specie del genere Microsporum di maggiore interesse clinico sono:

  • Microsporum audouinii. Provoca tigna a livello del cuoio capelluto o a livello della pelle. È un agente patogeno particolarmente diffuso nelle zone tropicali e nelle zone più povere dell'Africa.
    A favorire la sua diffusione, è la scarsa igiene personale.
  • Microsporum canis. Interessa soprattutto cani, gatti e bestiame, ma può diffondersi anche nell'essere umano, soprattutto tra i giovani che vivono a stretto contatto con animali infetti.
    Nell'essere umano, è causa di tigna a livello del cuoio capelluto e della pelle di diverse aree del corpo.
    Per ragioni sconosciute, è particolarmente diffusa in Iran e dintorni.
  • Microsporum gypseum. Può intaccare, causando tigna, la pelle di diverse aree del corpo e il cuoio capelluto.

Le specie più note del genere Trichophyton sono:

  • Trichophyton rubrum. È responsabile di una tigna che può interessare piedi, mani, inguine e/o unghie. Le micosi a carico delle unghie sono meglio note come onicomicosi.
  • Trichophyton mentagrophyes. È l'agente fungino responsabile della condizione nota come piede d'atleta.
    Il piede d'atleta è un'infezione fungina che interessa le aree comprese tra le dita dei piedi, provocando: cute arrossata e pruriginosa; ispessimento cutaneo; desquamazione cutanea; formazione di vesciche; comparsa di screpolature cutanee; piedi maleodoranti; unghie più spesse.
  • Trichophyton verrucosum. Infetta soprattutto i cavalli, gli asini, i cani e le pecore, ma può trasmettersi anche all'essere umano.
    Nell'essere umano, intacca il cuoio capelluto e può determinare zone di alopecia o vera e propria calvizie.
    I soggetti più a rischio sono coloro che vivono a stretto contatto con le categorie di animali sopraccitate.

Infine, la specie più importante del genere Epidermophyton è:

  • Epidermophyton floccosum. Può causare tigna a livello dei piedi, delle gambe, delle braccia e delle unghie (onicomicosi).

Gli esperti classificano le micosi cutanee anche in base all'habitat naturale del patogeno fungino che le provoca.
In base a tale classificazione, esistono le micosi geofiliche, le micosi zoofiliche e le micosi antropofiliche.

Micosi geofiliche

Le micosi geofiliche sono le infezioni fungine il cui patogeno scatenante vive nel suolo ed è un fungo saprofita del terreno. Il contatto con il terreno contaminato ne può indurre la diffusione.
Un esempio di micosi geofilica è quella sostenuta da Microsporum gypseum.

Micosi zoofiliche

Le micosi zoofiliche sono le infezioni fungine il cui patogeno scatenante è un parassita primario degli animali, che può trasmettersi all'essere umano per contatto ravvicinato.

Esempi di micosi zoofiliche sono le condizioni indotte da Microsporum canis o Trichophyton verrucosum.

Micosi antropofiliche

Per concludere, le micosi antropofiliche sono le infezioni fungine il cui agente patogeno è un parassita primario dell'essere umano, che raramente infetta gli animali.
Esempi di micosi antropofiliche sono le condizioni sostenute da Trichophyton rubrum o Epidermophyton Floccosum.


Tipi di tigna e localizzazione
Tipi principali di tigna Localizzazione Chi può provocarla?
Tinea capitis Cuoio capelluto
  • Microsporum audouinii
  • Microsporum canis
  • Microsporum gypseum
  • Trichophyton verrucosum
Tinea corporis Torace, schiena, braccia e gambe
  • Microsporum audouinii
  • Microsporum canis
  • Microsporum gypseum
  • Epidermophyton floccosum
Tinea pedis Piedi
  • Trichophyton rubrum
  • Trichophyton mentagrophyes
Tinea unguium Unghie
  • Trichophyton rubrum
  • Trichophyton mentagrophyes
  • Epidermophyton floccosum

MICOSI SUBCUTANEE

Le micosi subcutanee sono infezioni fungine che possono aver inizio a livello di: derma, tessuti sottocutanei (ipoderma), muscoli, tendini o tessuto osseo. Come le micosi cutanee, evocano una risposta immunitaria.
I patogeni fungini che causano le micosi subcutanee hanno il suolo come habitat naturale, e diventano infettivi sono se entrano nell'organismo attraverso ferite o tagli della cute. Sono particolarmente diffusi nelle aree tropicali e subtropicali dell'Africa, dell'India e del Sud America.
Dopo numerose ricerche, i medici patologi hanno individuato almeno tre tipi diversi di micosi subcutanee:

  • La cromoblastomicosi (o cromomicosi). È responsabile di lesioni verrucoidi, dolorose e pruriginose, a crescita lenta e di dimensioni variabili. A un esame istologico, queste lesioni verrucoidi presentano delle cellule particolari, chiamate cellule muriformi, che rappresentano la caratteristica peculiare della cromoblastomicosi.
    In genere, la cromomicosi interessa soltanto i tessuti sottocutanei, quindi non coinvolge le ossa, i muscoli e i tendini
    Tra gli agenti fungini che possono causare cromoblastomicosi, rientrano: Fonsecaea compacta, Fonsecaea pedrosoi, Cladosporium carionii, Phialophora verrucosa.
  • Il micetoma. Provoca in genere una reazione granulomatosa a livello del sito in cui ha origine. Questa reazione granulomatosa comporta la formazione di ascessi simil-tumorali, accompagnati da infiammazione cronica, gonfiore e ulcerazione della regione anatomica infetta.
    Solitamente, il micetoma si sviluppa a partire dai tessuti sottocutanei, salvo poi diffondersi nei tessuti ossei e nei tessuti muscolari scheletrici.
    I più comuni agenti patogeni capaci di provocare micetoma sono: Madurella mycetomatis, Madurella grisea e Aspergillus.
  • La sporotricosi. Il fungo che causa questa micosi subcutanea è il cosiddetto Sporothrix schenckii.
    Una volta penetrato nell'organismo, Sporothrix schenckii è in grado di introdursi nel sistema linfatico, viaggiare nei vasi linfatici e disseminarsi in vari organi del corpo umano, determinando: infezioni polmonari, infezioni ossee, infezioni articolari, endoftalmiti, meningiti e sinusiti.
    Un luogo del mondo in cui è particolarmente diffuso lo Sporothrix schenckii è lo Stato del Perù, in Sud America.

Le micosi subcutanee sono difficili da trattare e, in alcuni casi, possono richiedere interventi chirurgici alquanto invasivi. Per esempio, il micetoma è resistente al trattamento con i chemioterapici e, spesso, prevede l'amputazione dell'area anatomica infetta.

MICOSI SISTEMICHE

Le micosi sistemiche sono infezioni che interessano buona parte o la totalità dell'organismo.
Come anticipato, esistono due tipologie di micosi sistemiche: le micosi sistemiche dovute a patogeni primari e le micosi sistemiche dovute a patogeni opportunisti (N.B: i lettori possono recuperare il significato di patogeni primari e patogeni opportunisti consultando il capitolo dedicato alla classificazione delle micosi, precisamente dove si parla di classificazione secondo virulenza).

MICOSI SISTEMICHE DOVUTE A PATOGENI PRIMARI

Nel caso delle micosi sistemiche dovute a patogeni primari, la via canonica che permette l'accesso dell'agente infettante all'organismo ospite è il tratto respiratorio.
Quindi, attraverso il tratto respiratorio, il patogeno raggiunge i polmoni e, dai polmoni, si diffonde in tutto l'organismo.
Classici esempi di micosi sistemiche dovute a patogeni primari sono:

  • La blastomicosi, il cui agente responsabile è Blastomyces dermatitidis.
    Negli Stati Uniti, ogni anno, la blastomicosi causa dalle 30 alle 60 vittime.
  • La coccidioidomicosi (o febbre della valle), i cui agenti responsabili sono Coccidioides immitis e Coccidioides posadasii.
    Nel Nord, nel Centro e nel Sud dell'America, ogni anno, la coccidioidomicosi provoca dalle 50 alle 100 vittime.
  • L'istoplasmosi, il cui agente responsabile è Histoplasma capsulatum.
    Negli Stati Uniti, ogni anno, l'istoplasmosi causa la morte di circa un 50ina di persone.
  • La paracoccidioidomicosi (o blastomicosi sudamericana), il cui agente responsabile è Paracoccidioides brasiliensis.

MICOSI SISTEMICHE DOVUTE A PATOGENI OPPORTUNISTI

Nel caso delle micosi sistemiche dovute a patogeni opportunisti, gli agenti infettanti possono sfruttare, oltre al tratto respiratorio, anche altre vie d'ingresso, quali l'apparato digerente e il sistema vascolare (attraverso l'utilizzo di aghi o ago-cannule in ambito medico e nei tossicodipendenti).
Classici esempi di micosi sistemiche dovute a patogeni opportunisti sono:

  • La candidiasi, i cui agenti responsabili sono i funghi del genere Candida (come Candida albicans).
  • La criptococcosi, il cui agente responsabile è Cryptococcus neoformans.
  • L'aspergillosi, i cui agenti responsabili sono i funghi del genere Aspergillus.
  • La penicilliosi, il cui agente causale è Penicillium marneffei.
  • La zigomicosi, i cui agenti responsabili sono alcuni Zigomiceti.
  • La pneumocistosi, il cui agente causale è Pneumocystis carinii.

Persone più esposte al pericolo di micosi sistemiche dovute a patogeni opportunisti:

  • Malati di AIDS
  • Soggetti che, a seguito di un prolungato trattamento antibiotico, presentano un'alterazione della flora gastrointestinale
  • Soggetti trapiantati, che assumono immunosoppressori contro il rigetto dell'organo
  • I malati di cancro, sottoposti a chemioterapia.

Prevenzione

Le più classiche misure di prevenzione delle micosi consistono nel:

  • mantenere la pelle pulita e asciutta,
  • mantenere una buona igiene personale,
  • lavare gli indumenti sportivi dopo il loro utilizzo
  • evitare il contatto con persone o animali infetti (N.B: molte infezioni fungine sono contagiose).

Trattamento

Il trattamento delle micosi consiste nella somministrazione di farmaci antifungini, noti come antimicotici.
A seconda del tipo di micosi, i medici possono prescrivere antimicotici a uso topico o antimicotici a uso sistemico.
Esempi di medicinali contro le micosi sono: il fluconazolo, l'amfotericina B, il ketoconazolo, l'itraconazolo e la terbinafina.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza