Meningite: come si prende e come si cura?

Meningite: come si prende e come si cura?
Ultima modifica 28.09.2023
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicanze
  5. Diagnosi
  6. Cura
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

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Meningite è il termine con cui i medici identificano un processo infiammatorio a carico delle meningi.

Le meningi sono le membrane di rivestimento del sistema nervoso centrale (SNC), con funzioni protettive nei confronti di encefalo e midollo spinale.

In genere, la meningite è dovuta ad agenti infettivi, quali virus, batteri o funghi.
Tra le meningiti di tipo infettivo, la meningite di tipo batterico è la più pericolosa: può avere conseguenze permanenti, se non addirittura causare la morte.

La sintomatologia è ampia e comprende: febbre alta, vomito, confusione, irritabilità, irrigidimento del collo, cefalea ecc.

Sebbene non sia sempre semplice, la diagnosi dev'essere immediata, perché il trattamento deve aver inizio il primo possibile.

La terapia varia a seconda delle cause scatenanti.

Breve ripasso del sistema nervoso centrale (SNC)

Nei vertebrati, la parte più importante dell'intero sistema nervoso è il sistema nervoso centrale (SNC).
Il SNC presenta due componenti principali: l'encefalo e il midollo spinale.
Di consistenza soffice e gelatinosa, sia l'encefalo che il midollo spinale sono immersi in un liquido protettivo (il liquido cerebrospinale o liquor), sono avvolti da diverse membrane protettive (le cosiddette meningi) e vengono ulteriormente protetti da un rivestimento osseo molto duro (il cranio, per l'encefalo, e la colonna vertebrale, per il midollo spinale).
Grazie alla sua enorme rete di neuroni (cioè le cellule nervose), il sistema nervoso centrale si occupa di analizzare le informazioni provenienti dall'ambiente interno o esterno all'organismo e di elaborare le risposte più appropriate (alle suddette informazioni).

Cos'è

La meningite è l'infiammazione delle membrane che rivestono e proteggono l'encefalo e il midollo spinale (dette meningi).

Meningi

In numero di tre, le meningi sono equiparabili a dei foglietti sovrapposti. La loro sede precisa è tra la materia encefalica (nel caso dell'encefalo) o midollare (nel caso del midollo spinale) e il rivestimento osseo che protegge le strutture principali del sistema nervoso centrale (cranio per l'encefalo e colonna vertebrale per il midollo spinale).
Procedendo dall'esterno verso l'interno, le tre meningi sono:

  • La dura madre. Membrana molto spessa, contiene una rete intricata di vasi venosi, i quali, attraverso i seni venosi, operano il drenaggio del sangue che circola nel SNC.
    La dura madre dell'encefalo è leggermente diversa dalla dura madre spinale. La prima presenta due lamine, una che funge da periostio e una che passa sulla circonvoluzione dell'encefalo. La seconda ha la forma di un cilindro cavo ed è separata, dalle vertebre, da uno zona ricca di tessuto adiposo e vasi sanguigni venosi; questa zona prende il nome di spazio perdurale o spazio epidurale.
  • L'aracnoide. Deve il suo nome al fatto che presenta un tessuto simile a una ragnatela.
    A separarla dalla meninge più interna è uno spazio noto come spazio subaracnoideo. Nello spazio subaracnoideo risiede parte del liquido cerebrospinale (che è la sostanza prelevata in occasione delle punture lombari).
  • La pia madre. Molto sottile e a diretto contatto con encefalo e midollo spinale, contiene le arterie che irrorano il sistema nervoso centrale.

Cause

Come viene la Meningite?

In genere, la meningite è il risultato di un'infezione virale, batterica o fungina.

Tuttavia, occasionalmente, può essere dovuta a fattori irritativi, come per esempio alcuni particolari farmaci, determinate lesioni fisiche, certi tumori cerebrali e alcune malattie sistemiche.

In questo articolo, è di particolare interesse la meningite infettiva, in quanto è quella che dal punto di vista epidemiologico interessa il maggior numero di individui.

Meningite Virale

La meningite virale (o meningite asettica) è la forma di meningite più comune e, solitamente, quella dalla conseguenze meno gravi.
Oggi, i virus che possono provocarla con maggiore frequenza sono gli enterovirus e gli herpes virus.

  • Enterovirus. Rappresentano un gruppo di virus che causano lievi infezioni intestinali e che possono diffondersi tramite la tosse, gli starnuti e il contatto (diretto o indiretto) con superfici contaminate.
    Alcuni studi epidemiologici hanno dimostrato che gli enterovirus sono i virus che causano la maggior parte delle meningiti virali.
  • Herpes virus. Sono una categoria di virus assai eterogenei, con una caratteristica che li accomuna: non abbandonano più l'ospite infettato e si nascondono in una qualche sua cellula (infezione latente) per ripararsi dalla reazione immunitaria.
    Tra gli herpes virus, quello maggiormente associato a meningite è il cosiddetto herpes simplex virus, noto per la capacità di causare herpes labiale e herpes genitale.

Attenzione: il virus del morbillo, il virus della rosolia e il virus della parotite hanno rappresentato una causa importante di meningite virale fino all'avvento della vaccinazione di massa contro questi stessi virus.
Da quel momento in poi, il numero di casi di meningite associata a morbillo, rosolia o parotite ha subìto una drastica riduzione.

Meningite Batterica

La meningite con origine batterica (o meningite batterica) è poco comune ma particolarmente pericolosa, in quanto può avere delle conseguenze permanenti se non, addirittura, causare la morte del paziente.
Oggi, i principali batteri che possono causarla sono tre:

  • Neisseria meningitidis (o meningococco). È l'agente batterico responsabile della forma di meningite più temuta.
    Esistono numerosi sottotipi di meningococco, ma solo alcuni sono pericolosi per le conseguenze che possono comportare. Nella fattispecie, i sottotipi che possono produrre un'infiammazione a livello delle meningi, con esiti anche letali, sono: il meningococco A, il meningococco B, il meningococco C, il meningococco W135 e il meningococco Y.
Per approfondire: Meningite e Sepsi da Meningococco

Come si prende la Meningite?

La meningite può essere una condizione contagiosa, trasmissibile.

Le modalità più frequenti di trasmissione sono:

  • Inalazione delle goccioline di saliva (aerosol) emesse da una persona infetta, in occasione di colpi di tossestarnuti, quando parla ecc.;
  • Contatto con sangue infetto;
  • Contatto con feci contaminate dall'agente infettivo patogeno;
  • Contatto con oggetti contaminati dall'agente infettivo patogeno;
  • Rapporti sessuali con persona infetta.

Particolarmente contagiose sono le meningiti virali.

Meningite: incubazione

Il periodo di incubazione dipende dall'agente infettivo che ha provocato l'infiammazione delle meningi.
Le meningiti batteriche compaiono in genere nei 2-10 giorni successivi al contagio; le meningiti virali si manifestano quasi sempre dopo 3-6 giorni dall'infezione; infine, le meningiti fungine possono fare la loro comparsa dopo pochi giorni, ma anche dopo più di un mese.

Sintomi e Complicanze

Per approfondire: Sintomi Meningite

Il quadro sintomatologico di una meningite infettiva è indipendente dal fatto che a provocarla sia stato un virus, un batterio o un fungo. In altre parole, i sintomi non permettono, nemmeno al medico più esperto, di distinguere una meningite batterica da una meningite virale o fungina.
Dopo questa doverosa premessa, può cominciare la descrizione vera e propria delle manifestazioni cliniche nei neonati e nei soggetti di età più matura.

Sintomi Meningite nel Neonato

Nei neonati e nei bambini molto piccoli, una meningite infettiva provoca:

È importante sottolineare che questi sintomi e segni non compaiono con un ordine preciso; tuttavia, in genere, a caratterizzare l'esordio dello stato infiammatorio meningeo, nei neonati e nei bambini molto piccoli, sono la sonnolenza e l'inappetenza.

Sintomi Meningite in Bambini e Adulti

Nei bambini più grandi, negli adolescenti e negli adulti, una meningite infettiva esordisce quasi sempre con mal di testa (cefalea), mancanza di appetito e sonnolenza.
Quindi, dopo 2-3 giorni, determina un peggioramento evidente delle condizioni di salute, determinando la comparsa di:

  • Febbre molto alta, contraddistinta da mani e piedi freddi
  • Nausea e vomito
  • Confusione e irritabilità
  • Dolore muscolare intenso
  • Irrigidimento del collo o, meglio, della nuca (il paziente non riesce a piegare la testa in avanti)
  • Pallore
  • Fotofobia
  • Convulsioni o crisi di epilessia
  • Letargia

Come nel caso dei neonati e dei bambini molto piccoli, questa serie di sintomi leggermente più tardivi non segue un ordine preciso di comparsa.

Meningite: complicanze

La meningite più pericolosa e dall'alta probabilità di prognosi infausta è la meningite di tipo batterico.
La sua elevata pericolosità è legata all'alta capacità dei batteri infettanti di stabilizzarsi nel sangue e/o diffondersi nei tessuti nervosi, dando luogo a:

La meningite virale e la meningite fungina risultano meno pericolose della meningite batterica per almeno due motivi: non determinano setticemia e provocano più raramente (in genere se non trattate in maniera adeguata) encefaliti o mieliti.
In sostanza, quindi, il rischio di sviluppare complicanze in caso di una meningite non batterica è decisamente più basso, rispetto a quando è in corso una meningite batterica.

*Il test del bicchiere consiste nel far rotolare un bicchiere sulla zona presentante l'esantema e osservare se le macchie rosse scompaiono temporaneamente oppure no.

In generale, la perdita dell'udito rappresenta una delle più comuni complicanze della meningite, specie nei pazienti di giovane età.
Per capire se in un bambino molto piccolo la meningite può aver determinato un certo grado di sordità, i medici si avvalgono di un test appositamente studiato per la misurazione delle capacità acustiche. Di solito, il momento migliore per effettuare questo test è 4-6 settimane dopo la dimissione del malato dall'ospedale.

Quando rivolgersi al medico?

In presenza di qualsiasi sintomo o segno che possa far pensare a una meningite (N.B: dai sintomi non è possibile stabilire il tipo di meningite), è bene rivolgersi immediatamente al proprio medico curante o recarsi al più vicino centro ospedaliero per un esame approfondito della situazione.
La meningite, infatti, è sempre un'emergenza medica, cioè una condizione che, in assenza di una diagnosi e un trattamento tempestivo, può avere gravi conseguenze.

Diagnosi

Come riconoscere la Meningite?

Diagnosticare la meningite è alquanto difficile, sicuramente non immediato.

Le difficoltà sono dovute soprattutto al fatto che, almeno in fase iniziale, i sintomi e i segni ricordano quelli di un'influenza. Questa somiglianza è pericolosa, perché può determinare una perdita di tempo utile che sarebbe da dedicare al trattamento.
In genere, per il riconoscimento di una meningite sono fondamentali: un esame obiettivo accurato, gli esami del sangue, una puntura lombare e alcuni test strumentali di tipo radiologico.

Nota importante: i medici alle prese con un caso di meningite (in particolare quella batterica) devono comunicare immediatamente con le autorità sanitarie della zona e provvedere all'isolamento del paziente. Il pericolo è quello di una diffusione dell'agente patogeno che ha scatenato l'infiammazione ai danni delle meningi.

Esame obiettivo

Un esame obiettivo accurato prevede che il medico visiti il paziente, ricercando su di esso eventuali segni clinici esterni e interrogandolo sulla sintomatologia (se il paziente è un bambino, le persone interrogate sono i genitori o le persone adulte che trascorrono più tempo con lui).
Le domande più comuni - perché più importanti ai fini di una corretta analisi diagnostica - sono:

  • In che cosa consistono i sintomi?
  • Quando sono comparsi i primi disturbi?
  • Ricorda di aver frequentato persone con sintomi simili?
  • Trascorre molto tempo in luoghi di ritrovo affollati (scuole, università ecc)?

Esami del sangue

Grazie al prelievo e all'analisi di un campione di sangue proveniente dal paziente, un medico può risalire al tipo di agente infettivo che ha scatenato l'infezione a carico delle meningi, in quanto nel sangue è possibile rinvenirne la presenza.

Puntura lombare

La puntura lombare consiste nel prelievo di un campione di liquido cerebrospinale (o liquor) e nella sua analisi di laboratorio. Per prelevare il liquor, il medico fa uso di un ago che inserisce tra le vertebre lombari L3-L4 o L4-L5.
Come gli esami del sangue, la puntura lombare è di supporto all'identificazione delle cause scatenanti. Infatti, fornisce informazioni utili relativamente all'agente infettivo che ha scatenato l'infiammazione delle meningi.

Test strumentali

I test strumentali servono, soprattutto, a chiarire le conseguenze della meningite fino a quel momento e ad avere una conferma ulteriore sull'agente infettivo scatenante l'infiammazione.
Tra i test strumentali solitamente effettuati, rientrano la TAC cerebrale e l'Rx-torace.
La TAC cerebrale mostra eventuali segni di un danno alle strutture encefaliche, che può essere la conseguenza di un'encefalite.
L'Rx-torace, invece, permette l'individuazione di eventuali infezioni a livello polmonare, in quanto, come ricorderanno i lettori, una delle cause di meningite batterica è l'infezione da pneumococco (batterio che provoca la polmonite).

Cura

Mentre la meningite batterica e la meningite fungina richiedono sempre il ricovero ospedaliero, la meningite virale può trattarsi anche a domicilio, a patto che l'infezione e il conseguente stato infiammatorio siano di lieve entità.

Cura Meningite Batterica

Una volta trasportati nel reparto di terapia intensiva, i pazienti con meningite batterica necessitano di una cura a base di antibiotici, somministrati per via endovenosa. La scelta dell'antibiotico più adatto spetta al medico e dipende dall'agente batterico che ha scatenato l'infiammazione delle meningi.
Molto spesso, a questi farmaci, è opportuno aggiungere:

Se la cura antibiotica è efficace fin da subito, il ricovero ospedaliero previsto è, in genere, di almeno una settimana.
Se invece la cura antibiotica non risulta efficace, la permanenza in ospedale può durare diverse settimane (se non addirittura mesi).

Cura Meningite Virale

La maggior parte delle meningiti virali richiede un trattamento alquanto semplice, basato su un periodo di riposo assoluto e sull'assunzione di analgesici (contro la cefalea) e antiemetici (contro il vomito). In genere, la guarigione avviene nel giro di 5-14 giorni e l'infiammazione non lascia tracce del suo passaggio.

Se la meningite virale è grave...

In questi frangenti, i medici potrebbero ricoverare il paziente e monitorarlo da vicino, offrendogli tutta l'assistenza di cui ha bisogno e somministrandogli anche alcuni farmaci antivirali.

Cura Meningite Fungina

Le meningiti fungine richiedono la somministrazione di farmaci antifungini ad alte dosi.

Tra i medicinali solitamente utilizzati, rientrano: la flucitosina, il fluconazolo e l'amfotericina B.

Generalmente, la terapia si svolge in ospedale, in quanto l'assunzione dei suddetti farmaci deve avvenire per via endovenosa.

Si ricorda che i pazienti con meningite fungina sono in genere soggetti immunodepressi, quindi molto fragili dal punto di vista immunitario.

Prognosi

La prognosi dipende, prima di tutto, dalle cause scatenanti e, in secondo luogo, dalla tempestività della diagnosi.

Delle cause si è già ampiamente parlato: le meningiti batteriche hanno maggiori probabilità di determinare conseguenze spiacevoli e di causare la morte del paziente; le meningiti virali e fungine, invece, possono curarsi con buoni risultati e solo nei casi più gravi hanno conseguenze permanenti.

Per quanto concerne la tempestività della diagnosi, questa è importante perché influisce sui tempi di pianificazione della terapia: una diagnosi precoce permette di stabilire prima il trattamento più appropriato; un trattamento tempestivo e adatto alle circostanze migliora sensibilmente la prognosi dello stato infiammatorio, presente a livello delle meningi.

Prevenzione

Per approfondire: Vaccino Meningite

In Italia, per tutti i nuovi nati, sono disponibili alcuni vaccini che prevengono determinate forme di meningite: il vaccino MMR (cioè contro morbillo, parotite e rosolia), il vaccino contro il meningococco di tipo C, il vaccino contro l'Haemophilus influenzae e il vaccino contro il pneumococco.

Allo scopo di aumentare il livello di protezione, in molti Paesi del Mondo, medici e patologi stanno collaborando assiduamente nella realizzazione di nuovi vaccini contro le forme di meningite non ancora prevenibili.

 

Cosa cambia dal 2017

Con il decreto legge in materia di prevenzione vaccinale per i minori da zero a 16 anni, approvato il 28/07/2017 il vaccino contro la meningite è divenuto obbligatorio per i nati a partire dal 2001.

Per quanto riguarda le vaccinazioni contro il meningococco C e il meningococco B, pur non essendo obbligatorie, sono offerte dalle Regioni e dalle Province autonome, in base alle indicazioni del Calendario vaccinale relativo all'anno di nascita:

  • ai nati dal 2012 al 2016 sono offerte gratuitamente le vaccinazioni antimeningococcica C
  • ai nati dal 2017 sono offerte gratuitamente le vaccinazioni antimeningococcica B, anti-meningococcica C e antipneumococcica

Per maggiori informazioni sui vaccini obbligatori nei bambini consulta questo articolo.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza