Lussazione Posteriore di Spalla: Cause, Sintomi e Terapia

Lussazione Posteriore di Spalla: Cause, Sintomi e Terapia
Ultima modifica 28.10.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi

Generalità

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La lussazione posteriore di spalla è l'infortunio articolare tale per cui la testa dell'omero fuoriesce all'indietro rispetto alla glena della scapola, interrompendo così il rapporto tra superfici articolari.
I traumi alla spalla sono senza dubbio la causa principale; tuttavia, questo infortunio può scaturire anche da una condizione come l'epilessia tonico-clonica e da un trattamento come la terapia elettroconvulsivante.
La lussazione posteriore di spalla si caratterizza per forte dolore, grave limitazione della mobilità articolare, gonfiore e, talvolta, per una deformità a livello della zona infortunata.
Per una diagnosi accurata di lussazione posteriore di spalla sono fondamentali le indagini cliniche (esame obiettivi e anamnesi) e la diagnostica per immagini (radiografia della spalla e risonanza magnetica).
Il trattamento della lussazione posteriore di spalla prevede, innanzitutto, la cosiddetta manovra di riduzione, tramite cui l'ortopedico ripristina la normale anatomia articolare; dopodiché, prosegue con un periodo di immobilizzazione di alcune settimane; infine, a seconda della gravità dei danni articolari, si conclude con un programma ragionato di riabilitazione o con l'intervento chirurgico.

Cos'è

Lussazione Posteriore di Spalla: Cosa s’intende?

La lussazione di spalla è un infortunio articolare che interessa l'articolazione gleno-omerale e che consiste nella perdita permanente del rapporto anatomico tra le superfici articolari, testa dell'omero e cavità glenoidea.

Nella lussazione posteriore di spalla, questa perdita di rapporto anatomico vede la testa dell'omero fuoriuscire dalla cavità glenoidea all'indietro (ecco perché è detta posteriore).

La lussazione posteriore di spalla è una tipologia poco comune di lussazione di spalla: solo il 2-5% dei casi di spalla lussata, infatti, è di questo tipo (il 95% è di tipo anteriore e l'esigua percentuale rimanente è di tipo inferiore).

Per approfondire: Lussazione di Spalla: tutte le varie Tipologie

Com’è Fatta l’Articolazione Gleno-Omerale: un breve ripasso

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Conosciuta anche come articolazione scapolo-omerale, l'articolazione gleno-omerale è la diartrosi a sfera (o enartrosi) che risulta dall'interazione tra la testa dell'omero e la cavità glenoidea (o glena) della scapola, e che congiunge il braccio (e tutto l'arto superiore) al tronco (la scapola si appoggia sull'angolo superiore-laterale della porzione posteriore del tronco).

L'articolazione gleno-omerale gode di grande mobilità, che paga però con una carenza di stabilità.
Tutto ciò si deve alla particolare anatomia delle sue superfici articolari: la testa dell'omero, che è una sorta di sfera, è molto più grande della cavità glenoidea che la accoglie e ciò comporta che tra le due superfici ci sia una scarsa congruenza articolare.

L'articolazione ovviamente presenta diverse strutture che si oppongono a questa carenza di stabilità e che favoriscono il rapporto tra testa dell'omero e cavità glenoidea; tali strutture sono: la capsula articolare, il cercine glenoideo, i legamenti gleno-omerali, i legamenti coraco-omerale, omerale trasverso e coraco-acromiale, i muscoli della cuffia dei rotatori e il tendine del capo lungo del bicipite brachiale.

Per approfondire: Articolazione Gleno-Omerale: Anatomia e Movimenti

Cause

L'anatomia della stessa articolazione gleno-omerale gioca a suo sfavore, favorendo il fenomeno di lussazione: peccando di stabilità (in favore di una maggiore mobilità), infatti, l'articolazione è maggiormente suscettibile ad alterazioni del rapporto anatomico tra testa dell'omero e cavità glenoidea.

Lussazione Posteriore di Spalla: Quali sono le Cause?

Senza dubbio, i traumi si collocano in cima alle cause di lussazione posteriore di spalla; del resto, complice anche la fisiologica carenza di stabilità dell'articolazione, un colpo violento ben assestato, una caduta su braccio teso, un movimento estremo possono essere sufficienti a interrompere il rapporto tra le superfici articolari.

La lussazione posteriore di spalla, tuttavia, riconosce anche altri fattori causali: è infatti possibile un'associazione con condizioni quali l'epilessia tonico-clonico e con trattamenti quali la terapia elettroconvulsivante (il cosiddetto elettroshock).

Lussazione Posteriore di Spalla: Come si verifica?

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Le dinamiche d'infortunio traumatico che più spesso caratterizzano il verificarsi di una lussazione posteriore di spalla sono:

  • Trauma diretto anteriore alla spalla;
  • Caduta in avanti su braccio teso con braccio in flessione;
  • Adduzione forzata con braccio in rotazione interna (o intrarotazione) e in flessione.

Nelle lussazioni posteriori, la testa dell'omero perde contatto con la glena della scapola sgusciando all'indietro. 

Lussazione Posteriore di Spalla: i Fattori di Rischio

Ad aumentare il rischio di lussazione di spalla è senza dubbio la pratica di sport di contatto, quali la lotta olimpica, ma anche il rugby o il football americano.

Sintomi e Complicazioni

Come si manifesta una Lussazione Posteriore di Spalla: i Sintomi

La fuoriuscita della testa dell'omero dalla cavità glenoidea può causare danni alle componenti articolari (capsula, cercine glenoideo, superfici articolari, legamenti, tendini della cuffia dei rotatori, ecc.).

Con la lussazione posteriore di spalla, inoltre, possono danneggiarsi anche i fasci nervosi (nervi) che transitano nei pressi dell'articolazione gleno-omerale, come per esempio il nervo ascellare e le fibre del plesso brachiale, e i vasi sanguigni della medesima area (es: arteria ascellare).

Ecco quindi che, alla luce delle possibili conseguenze di una lussazione posteriore di spalla, la vittima di tale infortunio può lamentare:

  • Dolore alla spalla, specie durante i movimenti dell'articolazione;
  • Forte limitazione della mobilità articolare (i movimenti generalmente compromessi sono l'abduzione, il sollevamento del braccio sopra la testa e la rotazione esterna);
  • Gonfiore locale;
  • Rumori articolari (che prima erano assenti);
  • Intorpidimento lungo il braccio, l'avambraccio, fino alla mano.

Lussazione Posteriore di Spalla: come si presenta la Spalla

La spalla che ha subìto una lussazione posteriore presenta alcuni caratteri distintivi, che sono:

  • Braccio che tende all'abduzione e a un atteggiamento di rotazione interna;
  • Deltoide che potrebbe aver perso il suo normale contorno (non sempre accade, motivo per (ciò la lussazione posteriore di spalla è meno evidente di quella anteriore);
  • Testa dell'omero che potrebbe creare una prominenza posteriore, dietro la spalla;
  • Lesione del sottoscapolare che emerge tipicamente tramite i test diagnostici specifici.

Lussazione Posteriore di Spalla e Patologie associate

In occasione di una lussazione posteriore di spalla possono verificarsi:

  • Lesioni od erosioni del cercine glenoideo. Una lesione tipica del cercine è quella infero-posteriore, meglio conosciuta come lesione di Bankart inversa.
  • Lesioni dei tendini della cuffia dei rotatori e/o del tendine del capo lungo del bicipite brachiale.
  • Lesioni dei legamenti gleno-omerali.
  • Lesioni della capsula articolare.
  • Danni alle strutture nervose (nervi) e/o vascolari transitanti per la zona della spalla e del braccio.
  • Fratture a carico di una o entrambe le superfici articolari (es: lesione di Hill-Sachs inversa della testa dell'omero).

Lussazione Posteriore e Instabilità di Spalla

La manovra di riduzione praticata dopo una lussazione di spalla ripristina la normale anatomia dell'articolazione gleno-omerale.

Spesso, tuttavia, i pazienti che hanno subìto questo infortunio avvertono, anche dopo la manovra di riduzione, la strana sensazione di spalla che esce durante i movimenti dell'articolazione; questa condizione è quella che gli esperti di traumatologia e ortopedia definiscono con il termine di instabilità di spalla.

Dovuta fondamentalmente ai danni che la lussazione posteriore può aver provocato alle strutture contenitive (cercine glenoideo, legamenti, tendini della cuffia, capsula articolare), l'instabilità di spalla rappresenta un fattore favorente il ripetersi dell'infortunio articolare (recidiva): una spalla instabile, infatti, è più a rischio di fenomeni di lussazione o sublussazione.

Diagnosi

Come Riconoscere una Lussazione Posteriore di Spalla: la Diagnosi

La diagnosi di lussazione posteriore di spalla si basa su: l'esame obiettivo (osservazione, palpazione e test specifici), l'anamnesi, l'analisi della dinamica di infortunio e la diagnostica per immagini (raggi X e soprattutto risonanza magnetica alla spalla).

In genere, a occuparsi della diagnosi di una lussazione di spalla, sia essa posteriore o di altra tipologia, è un medico ortopedico, specializzato nelle patologie della spalla.

Terapia

Trattamento della Lussazione Posteriore di Spalla di natura Traumatica

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Lussazione Posteriore di Spalla e Manovra di Riduzione

Dopo una lussazione posteriore di spalla, il primo intervento terapeutico da attuare è la cosiddetta manovra di riduzione (o riduzione chiusa): si tratta appunto di una manovra medica, effettuata solitamente in anestesia locale, tramite la quale l'ortopedico ripristina il normale rapporto anatomico tra le superfici articolari, senza ricorrere a incisioni chirurgiche (ecco perché è definita "chiusa").

La manovra di riduzione spetta a figure mediche specializzate, che sanno come eseguirla senza recare ulteriori danni all'articolazione.

Con il ripristino della normale anatomia articolare, il dolore comincia gradualmente ad attenuarsi, diventando sopportabile.

Dopo la manovra di riduzione, il paziente deve indossare per circa 4 settimane uno specifico tutore per la spalla, il quale sostanzialmente immobilizza l'articolazione gleno-omerale in posizione di sicurezza.

Lo scopo del tutore è duplice: preservare la spalla da tutti i movimenti pericolosi durante la fase infiammatoria  (primi 7 giorni) e quella di cicatrizzazione (il primo mese), e favorire la riparazione tissutale (laddove è possibile).

Ghiaccio e Antidolorifici

Per la gestione del dolore, gli ortopedici raccomandano l'applicazione di ghiaccio (15-20 minuti) sulla zona maggiormente dolente più volte al giorno (4-5sarebbe ideale) e l'assunzione, al bisogno, di un antidolorifico da banco (paracetamolo o ibuprofene).

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Lussazione Posteriore di Spalla, Riabilitazione e Fisioterapia

Una volta tolto il tutore alla spalla, è fondamentale iniziare un programma di riabilitazione e fisioterapia ragionato, che tenga conto delle alterazioni subìte dall'articolazione in occasione della lussazione posteriore.
In genere, i programmi riabilitativi e fisioterapici post-lussazione di spalla prevedono:

  • Terapia manuale;
  • Esercizi volti al rinforzo della cuffia dei rotatori e dei muscoli stabilizzatori della scapola (trapezio medio, trapezio inferiore, romboidi);
  • Esercizi di propriocezione scapolare;
  • Esercizi per il miglioramento della mobilità articolare.

L'obiettivo della riabilitazione fisioterapica è ripristinare, quanto meno in parte, la forza, la resistenza e la mobilità dell'articolazione infortunata.
Per apprezzare i risultati della riabilitazione servono diversi mesi, in quanto il recupero è un processo molto lento.

Il rinforzo dei muscoli della cuffia e dei muscoli stabilizzatori della scapola serve anche a prevenire altri fenomeni di lussazione.

Lussazione Posteriore di Spalla e Chirurgia: Quando Serve l'Intervento

Se al termine della riabilitazione fisioterapica la spalla risultasse ancora dolente, tanto da compromettere la qualità di vita del paziente, sussistono le basi per considerare il ricorso alla terapia chirurgica.

L'intervento chirurgico varia in funzione del danno che la lussazione posteriore ha procurato a suo tempo: potrebbe essere rivolto alla riparazione del cercine glenoideo, qualora ci fosse una lesione grave a questa componente; potrebbe riguardare i tendini della cuffia dei rotatori, se la lesione a loro carico fosse particolarmente severa; ecc.

Dopo l'operazione chirurgica, è previsto un periodo di riabilitazione fisioterapica che in genere dura 5-6 mesi: si tratta di una parte fondamentale del piano terapeutico, che incide profondamente sul buon esito del solo intervento chirurgico.

Occorre segnalare che, alle volte, l'approccio chirurgico trova impiego senza passare prima per la riabilitazione fisioterapica; vari fattori possono favorire questa scelta, tra cui:

  • La giovane età del paziente;
  • L'alta richiesta funzionale del paziente;
  • Un grave danno a una struttura fondamentale dell'articolazione, tale per cui quest'ultima risulta particolarmente instabile.

Chiaramente, anche quando la chirurgia è da preferirsi da subito al trattamento conservativo, occorre seguire un programma di riabilitazione post-operatorio della durata di diversi mesi.

Prognosi

Lussazione Posteriore di Spalla e Recupero: è possibile?

In assenza di danni gravi alle componenti contenitive dell'articolazione gleno-omerale e alle strutture nervose circostanti, la possibilità di recupero da una lussazione posteriore di spalla è un'ipotesi più che concreta; serve chiaramente costanza e molta scrupolosità da parte del paziente nel seguire le cure fisioterapiche e nel rimetterle in pratica periodicamente, a distanza di tempo, anche in ambito domestico, al fine di mantenere la tonicità dei muscoli stabilizzatori dell'articolazione.

Al contrario, quando la lussazione posteriore di spalla ha creato danni articolari, nervosi e/o vascolari di una certa rilevanza, il recupero è più complesso e potrebbe concludersi con alcuni deficit motori o con la convivenza di alcuni sintomi, nel momento in cui l'articolazione compie determinati movimenti.

A ogni modo, occorre segnalare anche che la chirurgia ortopedica sta facendo passi da gigante ed è in grado di assicurare ottimi risultati, anche dopo una grave lussazione di spalla.

Lussazione Posteriore di Spalla: Tempi di Recupero

I tempi di recupero successivi a una lussazione posteriore di spalla variano dalla gravità dell'infortunio occorso e dal tipo di trattamento attuato.

Nel caso di una lussazione di spalla non particolare grave, che non necessita della chirurgia, il ripristino della mobilità e della forza articolare potrebbe richiedere 3-4 mesi.

In caso di lussazione di spalla grave e trattata chirurgicamente, invece, il recupero non avviene prima di 6 mesi (in alcune circostanze servono anche 10-12 mesi).

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza