Le app conta calorie sono pericolose?
Ultima modifica 14.04.2023
INDICE
  1. App conta calorie
  2. Come funzionano le app conta calorie
  3. I rischi di un rigido monitoraggio calorico
  4. Contare le calorie: un business pericoloso

App conta calorie

Sono sempre più numerose le applicazioni che offrono accurati strumenti di monitoraggio per alcuni indicatori di salute. Contare quotidianamente passi, calorie e attività fisica se da un lato offre maggiore consapevolezza sul proprio stile di vita, dall'altro può presentare numerosi rischi per la salute.

Come funzionano le app conta calorie

Con l'aumento dell'uso di smartphone e tablet, sono state sviluppate e diffuse numerose applicazioni per monitorare i comportamenti quotidiani nel campo della salute e dell'alimentazione.
Esistono, infatti, delle app che permettono di valutare alcuni parametri di salute, come tener conto dell'attività fisica, contare i passi e registrare l'assunzione quotidiana del cibo al fine di calcolarne l'introito calorico. In particolare, sono molto diffuse le "app contacalorie", cioè, delle applicazioni che permettono di registrare l'apporto calorico dei singoli pasti e di impostare obiettivi di peso, monitorando l'andamento con grafici e percentuali e suddividendo il cibo secondo diversi parametri.

L'obiettivo di questi strumenti è offrire supporto per la gestione delle calorie assunte quotidianamente e valutare la ripartizione dei relativi nutrienti, fornendo dei dati utili per prendere maggiore consapevolezza sulla propria alimentazione e stile di vita. In effetti, molti studi hanno messo in luce i benefici di queste misurazioni nella gestione della propria salute. Ma, sebbene queste applicazioni siano molto utili per conoscere meglio alcuni dati, l'utilizzo delle stesse può incoraggiare modalità psicologiche disfunzionali, quali, ad esempio, ipercriticismo, perfezionismo o ossessione.


L'uso quotidiano di applicazioni che controllano dettagliatamente le calorie introdotte può promuovere comportamenti di preoccupazione eccessiva, alimentazione disfunzionale e favorire meccanismi tipici dei disturbi alimentari. Recenti ricerche hanno dimostrato, infatti, che il monitoraggio costante delle calorie tramite queste app è associato spesso a disturbi alimentari.

Per approfondire: Fabbisogno calorico: quante calorie devo assumere

I rischi di un rigido monitoraggio calorico

Quando, piuttosto che adottare con flessibilità le linee guida generali applicate alla nostra personale condizione, vengono seguite regole alimentari assolute e altamente selettive, si può innescare un meccanismo di controllo che può spesso portare all'attuazione di una "dieta ferrea", ossia una dieta rigida e caratterizzata da molte regole.


La costante preoccupazione per il cibo e lo stress emotivo conseguenti, innescano la cosiddetta "restrizione dietetica cognitiva", ossia, una modalità di pensiero che incoraggia un approccio disfunzionale al proprio modo di alimentarsi, portando, di fatto, a restrizioni, abbuffate e sensi di colpa, anche quando non è presente un'effettiva restrizione calorica.


Secondo alcuni studi, le app per il conteggio delle calorie possono promuovere l'adozione di una dieta restrittiva e squilibrata, pertanto, non dovrebbero essere utilizzate da chi potrebbe sviluppare un disturbo alimentare. Il rigido monitoraggio definito da queste app porta, infatti, a sovrastimare l'importanza della forma del corpo e innescare un controllo costante del proprio peso, dei valori e delle metriche del proprio stile di vita.

In uno studio di Linardon e Messer i partecipanti che utilizzavano app per il conteggio delle calorie hanno manifestato livelli più elevati di controllo e preoccupazione alimentare con frequenti abbuffate e condotte di compenso. In un altro studio di Levinson, Fewell e Brosof, il 73% delle persone ha dichiarato che l'app contacalorie ha contribuito almeno in parte allo sviluppo del proprio disturbo alimentare.


Pare, quindi, che l'utilizzo di certe applicazioni possa contribuire a innescare o mantenere alcune modalità tipiche dei disturbi alimentari, quali il pensiero dicotomico, l'eccessiva valutazione del peso e della forma corporea, la restrizione dietetica e le conseguenti abbuffate. Non è possibile determinare l'esistenza di una relazione causale tra l'uso di app di conteggio calorico e insorgenza di disturbi alimentari, ma è, ormai, certo che l'elevato utilizzo di strumenti di monitoraggio delle calorie porti a consolidare i comportamenti connessi ai disturbi alimentari.


Se l'uso delle app contacalorie non è gestito con attenzione può generare un approccio altamente rigido sfociando in diete ferree, sequenze di esercizi fisici estremi, insoddisfazione corporea e senso di fallimento per le volte in cui non si rispettata a pieno la tabella imposta. Se consideriamo le calorie come un aspetto da ipercontrollare in ogni momento, ogni comportamento al di fuori dello schema verrà vissuto come uno "sgarro" che deve essere meritato o compensato.
L'uso di app per il conteggio delle calorie può, quindi, innescare, mantenere, esacerbare la sintomatologia dei disturbi alimentari.
Alla luce di questi dati è importante diffondere maggiore consapevolezza sui rischi derivanti dall'uso di queste app e sulla pericolosità delle stesse per la salute di chi le utilizza.

Contare le calorie: un business pericoloso

Negli ultimi anni il mercato dei dispositivi di controllo dei parametri corporei è andato in forte crescita, generando notevoli profitti. All'interno della nostra società, infatti, la restrizione calorica è un aspetto che viene spesso valorizzato e confuso per un indicatore di merito della persona o della sua "forza di volontà"; al contrario, allentare il controllo sulle calorie e consumare pasti al di fuori dei propri piani, è spesso considerato un "fallimento" o un sintomo di "debolezza".

Siamo costantemente esposti a un'attenzione ipercritica nei confronti dell'estetica dei corpi, attraverso la diffusione di modelli irraggiungibili di perfezione o di messaggi erronei, quali, ad esempio, l'incoraggiamento a intraprendere diete detox dopo ogni festività o l'invito a dover "superare" al meglio la "prova costume" . Queste formule innescano una continua frustrazione nei confronti della propria forma fisica, spingendo, in alcuni casi, ad adottare uno stile di vita altamente rigido e basato su sacrifici e privazioni.


In realtà, per poter instaurare un rapporto realmente sano e consapevole con il nostro corpo, più che promuovere pratiche come la restrizione o l'autocontrollo, è importante educare a un maggiore ascolto dei nostri bisogni, libero da sensi di colpa, sacrifici, meriti o rigidità. Se si abbandona la visione colpevolizzante di alcuni alimenti, considerati "sgarri" da condannare o compensare, si potrebbe adottare un atteggiamento più accogliente, nel quale le variazioni allo schema possono essere accettate come dei momenti naturali e necessari all'interno di un generale stile di vita sostenibile. Per migliorare e tutelare il proprio personale equilibrio psico-fisico è importante, quindi, abbandonare il concetto di sacrificio e restrizione e imparare ad ascoltare il proprio corpo con flessibilità, senza ignorare i suoi segnali solo perché, a volte, sfavorevoli alle metriche imposte.

Siamo molto più di un numero sulla bilancia, di un grafico a fine pasto, di un voto a fine giornata: la verifica ossessiva di tutti i parametri legati alla nostra salute ed estetica corporea è insostenibile per la persona nella sua totalità. Il cibo non è solo calorie e macronutrienti: un approccio più curioso e meno colpevolizzante nei confronti dell'alimentazione porterà a risultati più efficaci dal punto di vista della salute, sia nella sua dimensione fisica che mentale.


Alla luce di quanto riportato, è, pertanto, importante sottolineare come ogni persona e ogni fase della vita abbiano i loro bisogni specifici. Le applicazioni contacalorie non possono sostituire le valutazioni e i programmi personalizzati proposti dai professionisti della salute. Nell'ambito dello stile di vita, è di fondamentale importanza considerare come prioritari i bisogni individuali, fisici e psicologici, e adattarli clinicamente agli obiettivi del singolo, a medio e lungo termine. Solo con l'ausilio di una o più professionalità si potranno definire e valutare in modo sicuro alcuni aspetti della propria salute, essendo questa non solo un insieme di dati e statistiche, ma uno stato di benessere generale, fisico, ma anche mentale e sociale.

 

Fonti

  • Ellison, JM., Wonderlich, SA., Engel, SG. Application of modern technology in eating disorder assessment and intervention. In: Walsh, TB.Attia, E.Glasofer, DR., Sysko, R., editors. Handbook of assessment and treatment of eating disorders. Arlington: American Psychiatric Association Publishing.
  • Evans D. My fitness pal. British Journal of Sports Medicine. 2016.
  • Dalle Grave R. & Calugi S. (2017). La restrizione dietetica cognitiva: il problema della sua misurazione. State of Mind.
  • Juarascio AS, Manasse SM, Goldstein SP, Forman EM, Butryn ML. Review of smartphone applications for the treatment of eating disorders. European Eating Disorders Review. 2015.
  • Levinson CA, Fewell L, Brosof LC. My Fitness Pal calorie tracker usage in the eating disorders. Eat Behav. 2017.
  • Linardon J, Messer M. My fitness pal usage in men: Associations with eating disorder symptoms and psychosocial impairment. Eat Behav. 2019.
  • Rentko E. Calorie counting application feedback: Potential impact on the teenage female psyche. Journal of Student Science and Technology. 2015.

Autore

Ilaria Albano

Ilaria Albano

Psicologa
Dr. Ilaria Albano, psicologa con formazione in Psicologia Cognitiva e Neuroscienze, si occupa di divulgazione scientifica, benessere e empowerment. Founder del progetto "Psicologa Scortese", ogni sabato mattina ha una rubrica in diretta su Radiofreccia.