Intervento al Tunnel Carpale
Generalità
L'intervento al tunnel carpale è l'operazione chirurgica indicata per chi soffre di una grave forma di sindrome del tunnel carpale. La finalità dell'intervento è la decompressione del nervo mediano, ottenuta tramite una sezione del legamento carpale situato a livello del polso.

Figura: intervento a cielo aperto al tunnel carpale. Dal sito: alessandrogildone.com
La procedura richiede una determinata preparazione, si svolge in anestesia locale e può avvenire in due modi: a cielo aperto, ovvero incidendo la cute per diversi centimetri, o a cielo chiuso, cioè in artroscopia.
I tempi di recupero variano in base a diversi fattori, come il tipo di procedura adottato, la fisioterapia e il lavoro svolto quotidianamente dal paziente.
I risultati sono soddisfacenti, anche se, talvolta, possono insorgere delle complicazioni.
Breve richiamo su cos'è la sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è una sindrome da compressione nervosa; in particolare, si caratterizza per lo schiacciamento del nervo mediano a livello del polso, in corrispondenza di una struttura osteo-legamentosa nota appunto come tunnel carpale.
COS'È IL TUNNEL CARPALE?
Il tunnel carpale è una struttura osteo-legamentosa, fatta ad arco e situata tra la parte interna del polso e il palmo della mano.
Vene chiamato tunnel perché forma uno stretto passaggio per nove tendini e per un nervo sensitivo e allo stesso tempo motorio, denominato nervo mediano.
Lateralmente e posteriormente al tunnel carpale, ci sono le ossa della mano, dette anche ossa carpali.
Cos'è l'intervento al tunnel carpale?
L'intervento al tunnel carpale è l'operazione chirurgica che permette la decompressione del nervo mediano nei pazienti affetti da sindrome del tunnel carpale. Tale risultato si ottiene praticando un piccolo taglio della struttura legamentosa principale del tunnel carpale, chiamata legamento carpale; in questo modo, rimuovendo parte del legamento si concede più spazio agli elementi sottostanti (tendini e nervo mediano), evitando lo schiacciamento nervoso che è all'origine dei disturbi tipici della sindrome in questione.
La sezione del legamento carpale non è definitiva, in quanto questa struttura, durante il processo di guarigione, si rigenera adattandosi e "rispettando" il più possibile l'area occupata dai tendini e dal nervo mediano. Il paziente, pertanto, non deve temere un'alterazione permanente del polso e della sua anatomia interna.
nervo mediano
Il nervo mediano origina circa a livello dell'ascella, scorre lungo tutto il braccio e, passando attraverso il polso, raggiunge il palmo e le dita della mano (escluso il mignolo).
Esso ha sia una funzione sensitiva, in quanto provvede alle capacità tattili del palmo della mano, sia una funzione motoria, in quanto permette di muovere il pollice, l'indice, il medio e una parte dell'anulare.
Come testimoniato dalla figura, il nervo mediano attraversa il tunnel carpale appena sotto la struttura legamentosa principale.

Figura: anatomia del tunnel carpale. È possibile riconoscere il legamento carpale trasverso, i tendini e il nervo mediano che scorrono attraverso il tunnel e le ossa carpali. Dal sito: posturologo.it
Quando si esegue
L'intervento al tunnel carpale si effettua quando la sindrome del tunnel carpale è caratterizzata da sintomi gravi, intensi, capaci di impedire le normali attività quotidiane e in atto da almeno 6 mesi.
BREVE RIEPILOGO DEI SINTOMI DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
La sindrome del tunnel carpale provoca principalmente formicolio, senso di intorpidimento e dolore a livello del polso, del palmo della mano e delle dita.
Tale sintomatologia non è improvvisa, ma compare in modo progressivo; inoltre, tende a peggiorare nel corso della notte e nel momento in cui si mettono in forte tensione le articolazioni interessate (per esempio, durante attività manuali faticose che richiedono una flessione ripetitiva del polso).
Talvolta, a dolore, intorpidimento e formicolio possono aggiungersi altri disturbi, quali:
- Dolore sordo all'avambraccio e al braccio
- Parestesia dell'arto coinvolto (senso di generale formicolio associato a senso di bruciore)
- Pelle secca, gonfiore, e alterazioni del colore della pelle
- Ipoestesia, ovvero riduzione della sensibilità
- Difficoltà a piegare il pollice
- Indebolimento dei muscoli (atrofia) che governano il movimento del pollice
- Difficoltà a impugnare gli oggetti e a compiere determinate azioni manuali, come scrivere, digitare un testo al computer ecc.
Queste manifestazioni, in modo uguale alle tre principali e sempre presenti, si fanno più acute se le articolazioni della mano e del polso vengono poste continuamente in tensione e piegate in posizioni errate.
Preparazione
Qualche giorno prima dell'intervento, l'equipe medica sottopone il paziente a degli accertamenti di tipo clinico, per capire se quest'ultimo è in grado di affrontare un'operazione chirurgica o meno.
Dopodiché, lo mette al corrente su come si deve presentare nel giorno dell'intervento, quale anestesia è prevista e come avverrà la procedura.
ACCERTAMENTI CLINICI
Gli accertamenti consistono in: esami del sangue, misura della pressione sanguigna, controllo dello stato di salute generale e analisi della storia clinica (patologie sofferte in passato, allergie a determinati farmaci, intolleranza a certi anestetici, operazioni chirurgiche precedenti ecc).
TIPO DI OPERAZIONE
L'intervento al tunnel carpale è un intervento chirurgico di tipo ambulatoriale, pertanto viene eseguito in giornata e non prevede alcun ricovero ospedaliero.
La dimissione, tuttavia, avviene solo a distanza di qualche ora dalla conclusione dell'operazione, in quanto è necessario mantenere sotto osservazione il paziente e vedere la risposta di questo agli anestetici utilizzati.
ANESTESIA
L'anestesia prevista è di tipo locale. Ciò significa che il paziente sarà cosciente al momento dell'intervento, ma non avvertirà alcun dolore al polso sottoposto all'operazione.
L'incontro pre-operatorio serve all'equipe medica per illustrare, a chi sta per sottoporsi alla procedura chirurgica, quali sono i farmaci anestetici utilizzati e qual è il punto esatto d'iniezione.
COME CI SI DEVE PRESENTARE NEL GIORNO DELL'INTERVENTO?
Nel giorno dell'intervento al tunnel carpale, è fondamentale che il paziente:
- Si presenti a digiuno completo da almeno la sera precedente. Il digiuno completo è una misura puramente precauzionale, presa nell'eventualità in cui insorgano complicazioni e si debba far ricorso all'anestesia generale.
- Si presenti accompagnato da un familiare o un amico, in quanto, al termine dell'operazione, necessita di un aiuto per tornare a casa. Gli effetti dell'anestesia e i postumi dell'intervento, infatti, possono indebolire o rendere confusa la persona operata.
Procedura
Il paziente viene fatto accomodare su una sedia o su un lettino e gli viene chiesto di appoggiare l'arto da operare su un apposito sostegno. Fatto ciò, l'anestesista inietta l'anestetico locale sul polso o sulla mano e ne attende l'effetto.
Ad anestesia avvenuta, interviene il chirurgo, il quale può condurre l'operazione al tunnel carpale in due modi diversi: tramite una procedura a "cielo aperto" oppure tramite una procedura a "cielo chiuso". A cielo aperto significa praticare un'incisione di diversi centimetri (anche 3 o 4) a livello del polso; a cielo chiuso, invece, vuol dire che il chirurgo esegue l'intervento in artroscopia o in endoscopia.
La scelta tra procedere a cielo aperto o a cielo chiuso spetta esclusivamente al medico curante.
INTERVENTO A CIELO APERTO
Durante l'intervento al tunnel carpale a cielo aperto, il chirurgo esegue un'incisione cutanea di 3 o 4 centimetri a livello del polso, più precisamente tra mano e polso.
Dopodiché, separa i lembi di cute, scopre il legamento carpale e lo seziona in maniera tale da decomprimere il nervo mediano.
Conclusa la procedura di decompressione, richiude i lembi cutanei e applica dei punti di sutura, riassorbibili o non riassorbibili.
INTERVENTO A CIELO CHIUSO IN ARTROSCOPIA O ENDOSCOPIA

Figura: intervento a cielo chiuso al tunnel carpale, eseguito in endoscopia. Dal sito: sportsurgery.gr
Durante l'intervento al tunnel carpale a cielo chiuso, il chirurgo può praticare, sul polso e/o sul palmo della mano, una o due incisioni cutanee della grandezza massima di un centimetro.
Attraverso queste piccole aperture, infila l'artroscopio (o l'endoscopio) e gli arnesi chirurgici per sezionare il legamento carpale e decomprimere così il nervo mediano.
L'artroscopio e l'endoscopio sono due strumenti particolari, dalle caratteristiche simili: essi sono dotati di una telecamera, che, collegata a un monitor, permette di vedere la cavità interna del polso e del tunnel carpale.
Una volta sezionata la struttura legamentosa principale ed estratti l'artroscopio (o l'endoscopio) e gli arnesi chirurgici, il chirurgo richiude le incisioni praticate e applica dei punti di sutura, riassorbibili o non riassorbibili.
Quale delle due procedure è più invasiva?
La procedura a cielo aperto, come si può intuire dalla descrizione riportata poc'anzi, è più invasiva della procedura a cielo chiuso. Questa maggiore invasività, tuttavia, permette un'azione più efficace e riduce di molto le probabilità di un eventuale fallimento dell'intervento.
Non a caso, quando il chirurgo incontra della problematiche nell'eseguire l'intervento a cielo chiuso, interrompe quest'ultimo e passa alla procedura a cielo aperto.
DURATA DELL'OPERAZIONE
Sia la procedura a cielo aperto, sia la procedura a cielo chiuso, durano, salvo complicazioni, circa 20 minuti.
SUBITO DOPO L'INTERVENTO
A intervento ultimato, il paziente viene condotto in una sala di ricovero del centro ospedaliero e posto sotto osservazione precauzionale per diverse ore.
È importante che, nella prima fase post-operatoria, mantenga il braccio sollevato circa all'altezza del cuore, in modo tale da prevenire un suo possibile gonfiore. Inoltre, potrebbe aver bisogno di una o più somministrazioni di antinfiammatori e antidolorifici (di solito paracetamolo e ibuprofene).
Non appena le condizioni sono stabili e gli effetti dell'anestesia locale sono quasi del tutto svaniti, avviene la dimissione e l'affidamento della persona operata al familiare o all'amico accompagnatore.
Cosa fare in caso di dolore acuto?
Se il paziente avverte un peggioramento della sensazione dolorosa, è opportuno che lo comunichi al personale sanitario, il quale, consultandosi con il medico curante, agirà di conseguenza.
Da ciò è facile intuire quanto importante sia aver comunicato, nell'incontro preparatorio all'intervento, i farmaci verso cui c'è un'allergia o intolleranza, per evitare che vengano somministrati involontariamente per alleviare il dolore.
Tempi di guarigione
L'intervento al tunnel carpale ha diverse conseguenze. Esso, infatti, indebolisce la forza della mano e riduce la funzionalità articolare del polso e delle dita. Per un recupero completo di queste facoltà, e per la guarigione del legamento sezionato, servono diverse settimane, se non anche mesi.
DA COSA DIPENDE LA FASE DI RECUPERO?
La fase post-operatoria dipende dai seguenti fattori:
- Il tipo di intervento. La ferita cutanea dell'intervento a cielo aperto impiega, per richiudersi, diverse settimane in più rispetto alle due piccole incisioni della procedura a cielo chiuso. Se per la prima servono circa 6 settimane, per le seconde occorrono poche settimane.
- La cura con cui si seguono le indicazioni del medico e del fisioterapista. Osservare scrupolosamente i consigli del medico e le istruzioni del fisioterapista consente di recuperare in tempi più brevi la funzionalità articolare e la forza della mano.
- L'attività lavorativa praticata. Un lavoro manuale, specie se intenso, rallenta i tempi di guarigione del legamento e delle ferite cutanee. Pertanto, il medico consiglia di riprendere tali attività lavorative con molta cautela, facendo attenzione a determinati movimenti e osservando dei brevi periodi di pausa tra una mansione e l'altra.
Tabella. Panoramica dei tempi di recupero.
Intervento a cielo aperto | Intervento a cielo chiuso | |
Guarigione ferita | 6 settimane | 1-2 settimane |
Guarigione completa del legamento | Massimo 8 settimane | Massimo 8 settimane |
Ritorno alle attività lavorative | 2 settimane, se il lavoro svolto non è manuale; | 1-2 giorni, se il lavoro svolto non è manuale e la mano operata non è quella dominante |
6 settimane, se il lavoro è di tipo manuale | Massimo 4 settimane, se il lavoro svolto è manuale e la mano operata è quella dominante (cioè la mano usata d'abitudine per qualsiasi attività); | |
Guarigione completa (intesa come recupero completo della funzionalità articolare e della forza della mano) | Almeno 3 mesi, a patto che si seguano le indicazioni del medico e del fisioterapista e che non si sovraccarichi di lavoro la mano operata | 2-3 mesi, a patto che si seguano i consigli del medico e del fisioterapista e che non si sovraccarichi di lavoro la mano operata |
FISIOTERAPIA
La fisioterapia riveste un ruolo fondamentale per un corretto recupero della funzionalità articolare e della forza muscolare che governa la mano e il polso. Ecco perché è bene sottolineare, una volta di più, l'importanza delle indicazioni del fisioterapista e dei suoi esercizi riabilitativi.
QUANDO TOGLIERE I PUNTI DI SUTURA?
I punti di sutura riassorbili svaniscono generalmente dopo 7-10 giorni.
I punti di sutura non riassorbibili, invece, sono rimossi dal medico curante dopo 10-14 giorni.
Rischi e complicazioni
L'intervento al tunnel carpale è una procedura sicura e che fornisce ottimi risultati. Tuttavia, come ogni operazione di tipo chirurgico, anch'esso non è esente da rischi e da complicazioni. Può, infatti, comportare:
- Dolore forte e prolungato. Il dolore post-operatorio è di solito tenue e di breve durata. Tuttavia, in alcuni sfortunati frangenti, può permanere per diverso tempo e creare diversi fastidi al paziente. Quando ciò accade, la zona dolente comprende sia la mano che il polso.
- Cicatrici evidenti. L'intervento a cielo aperto ha maggiori probabilità di lasciare dei segni cutanei profondi ed evidenti.
- Senso di intorpidimento prolungato. L'intorpidimento, solitamente, dura qualche settimana, ma in alcuni casi può mantenersi costante per diversi mesi. Spesso, in queste circostanze, è accompagnato da forte dolore.
- Infezioni. Sono dovute all'ingresso di batteri nella ferita. Per risolvere tale problema, bisogna somministrare al paziente degli antibiotici. I segni principali di un'infezione in atto sono: arrossamento della ferita, perdita di pus e febbre alta.
- Emorragie. Le perdite di sangue possono verificarsi durante l'intervento, se il chirurgo inavvertitamente lesiona un vaso sanguigno, o nella fase post-operatoria, se il paziente urta l'arto operato contro un oggetto.
- Danno permanente al nervo mediano. Durante l'operazione chirurgica, il medico curante può involontariamente ledere il nervo mediano. I sintomi di tale danno sono: persistente senso di intorpidimento e formicolio. Si tratta di un'eventualità rara.
- Danno ai tendini. In queste circostanze serve un secondo intervento chirurgico riparatore. Si tratta di un'eventualità rara.
- Mancanza di forza nell'afferrare gli oggetti e rigidità articolare. Alcuni pazienti hanno difficoltà ad afferrare gli oggetti, per via di una mancanza di forza o per un'eccessiva rigidità articolare. Generalmente, tali circostanze si risolvono spontaneamente, anche se in tempi abbastanza lunghi.
-
Recidiva. È la ricomparsa della sindrome del tunnel carpale. Se i sintomi non migliorano nell'arco di diversi mesi, occorre un secondo intervento. È, comunque, un'eventualità molto rara.
Alternative all'intervento
Se i sintomi della sindrome del tunnel carpale sono lievi/moderati e in atto da poco tempo, l'intervento chirurgico al tunnel carpale viene escluso e si opta per altri trattamenti terapeutici, quali:
- Tutore per il polso. Viene utilizzato generalmente durante la notte, per impedire al polso di flettersi e provocare dolore, formicolio e intorpidimento. Gli effetti non sono immediati, ma bisogna attendere qualche settimana. Pertanto, occorre avere pazienza.
-
Corticosteroidi. I corticosteroidi sono dei potenti farmaci antinfiammatori, che possono essere somministrati sia per bocca sia tramite un'iniezione locale nel polso dolente. Un loro uso prolungato può avere effetti collaterali anche gravi, come ipertensione, osteoporosi, aumento di peso ecc. Pertanto, se il trattamento non dovesse avere effetto, è opportuno chiedere consiglio al medico sul da farsi.
Risultati
Sebbene abbiano diversi tempi di recupero, sia la procedura a cielo aperto che quella a cielo chiuso sono operazioni chirurgiche sicure ed efficaci. Secondo una statistica anglosassone, infatti, più della metà dei pazienti sottoposti all'intervento al tunnel carpale guarisce con esiti soddisfacenti, senza recidive.
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