Ultima modifica 12.03.2020

Generalità

L'insufficienza cardiaca è una condizione cronica progressiva, in cui il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue per soddisfare le esigenze del corpo. In sostanza, il muscolo cardiaco non riesce a tenere il passo con il suo carico di lavoro; inizialmente, il cuore cerca di compensare in qualche modo quest'alterazione, ma nel tempo si indebolisce e perde la capacità di contrarsi normalmente. Come conseguenza, il muscolo cardiaco non riesce a pompare con una forza sufficiente per spingere abbastanza sangue in circolo (insufficienza sistolica) oppure perde la sua capacità di rilassarsi normalmente e può non riempirsi correttamente durante il periodo di riposo tra ogni battito (disfunzione diastolica). Insufficienza Cardiaca - TrattamentoLa reazione dell'organismo all'insufficiente funzione del cuore causa un accumulo di liquidi (edema) nei polmoni e nei tessuti.

Diagnosi

L'approccio diagnostico iniziale si basa sull'anamnesi, che consente di raccogliere informazioni relative ai sintomi dell'insufficienza cardiaca e di valutare la presenza di condizioni di salute che possono aver causato l'indebolimento o l'irrigidimento del muscolo cardiaco (ipertensione, colesterolo alto, diabete, malattie renali, angina, malattie coronariche od altre patologie cardiache). Il medico procede con un esame obiettivo completo, per valutare la presenza di segni di insufficienza cardiaca:

Dopo l'esame fisico, possono essere indicate diverse indagini per approfondire la causa e la gravità dell'insufficienza cardiaca:

  • Analisi del sangue - per verificare l'alterazione di alcuni parametri, che potrebbero indicare insufficienza cardiaca o qualche altra malattia;
  • Prove di funzionalità respiratoria - per verificare od escludere se un problema ai polmoni sta contribuendo alla dispnea;
  • Radiografia del torace - per determinare il grado d'insufficienza cardiaca. L'indagine spesso mostra un allargamento del muscolo cardiaco e può evidenziare segni di congestione o di edema polmonare;
  • Elettrocardiogramma - registra l'attività elettrica del muscolo cardiaco e fornisce informazioni sulla presenza o meno di alterazioni della conduzione elettrica e del ritmo cardiaco (rivelando, ad esempio, la presenza di aritmie);
  • Ecocardiogramma - consente di esaminare la funzionalità cardiaca e di verificare la presenza di eventuali alterazioni alle strutture del cuore (valvole cardiache, pericardio ecc.). Dovrebbe essere effettuato in tutti casi di sospetta insufficienza cardiaca, in quanto può aiutare a confermare la diagnosi e contribuisce a determinare la causa alla base dell'alterazione (informazione fondamentale per stabilire il trattamento).

Analisi del sangue

Gli esami del sangue possono aiutare ad identificare se un'altra condizione sta causando sintomi simili, come alcuni disturbi del metabolismo e della funzione renale, anemia, diabete, patologie tiroidee od epatiche.
Gli esami del sangue sono usati per:

  • Aiutare a diagnosticare e monitorare l'insufficienza cardiaca;
  • Livelli anormali possono indicare un lavoro supplementare di organi come i reni ed il fegato, spesso coinvolti dall'insufficienza cardiaca;
  • Identificare i rischi associati alle malattie cardiache (ad esempio, un alto livello di colesterolo nel sangue costituisce uno dei fattori predisponenti la malattia coronarica);
  • Cercare le possibili cause di insufficienza cardiaca o problemi che possono peggiorare la condizione;
  • Monitorare gli effetti collaterali dei farmaci che il paziente assume.

Il campione di sangue viene analizzato anche per rilevare il peptide natriuretico di tipo B, secreto quando il cuore è sottoposto ad alti livelli di stress (chiamato anche BNP, sigla che indica la sostanza fisiologicamente attiva, o NTproBNP, cioè il frammento N-terminale del propeptide). Quando questo test è normale, l'insufficienza cardiaca è esclusa. Il livello di BNP nel sangue aumenta col peggioramento dei sintomi dell'insufficienza cardiaca, mentre diminuisce quando la condizione è stabile. I valori relativi al BNP indicano anche la gravità dell'insufficienza cardiaca, quindi sono in grado di fornire informazioni sulla prognosi. Livelli più elevati di BNP/NTproBNP nel sangue possono indicare la presenza di malattie cardiache gravi, mentre valori più bassi possono indicare forme più lievi. Il dosaggio del peptide natriuretico può essere utilizzato anche per diagnosticare un infarto e monitorare la risposta al trattamento.


Ecocardiogramma

Un ecocardiogramma è una procedura che utilizza onde sonore ad alta frequenza per ottenere un'immagine dettagliata delle strutture del cuore. Durante il test, al paziente viene chiesto di sdraiarsi sul fianco sinistro e di posizionare il braccio dietro la testa. Un gel viene applicato sul petto e una sonda ad ultrasuoni è collocata in vari punti sul petto.
Un ecocardiogramma fornisce molte informazioni utili sul cuore, tra cui:

  • Quanto le valvole cardiache sono funzionali e se sono danneggiate;
  • Come il cuore si contrae e costringe il sangue a circolare in tutto l'organismo (funzione sistolica);
  • Come il cuore si rilassa dopo ogni contrazione e si riempie di sangue (funzione diastolica);
  • Se sono presenti passaggi o buchi nelle pareti tra le camere del cuore, che permettono al sangue di fluire da un lato all'altro (shunt intracardiaci).

Durante un ecocardiogramma può essere effettuata una misurazione dell'efficacia del cuore di funzionare come una pompa, valutando la frazione di eiezione ventricolare. Questa indagine consiste in una stima della quantità di sangue che entra nel ventricolo sinistro durante la diastole e la relativa percentuale che viene espulsa nella successiva contrazione del muscolo cardiaco. In un cuore sano la frazione di eiezione è pari a circa il 60%. Un valore inferiore al 40% indica che il cuore non è in grado di pompare una quantità adeguata di sangue in tutto il corpo.

Talvolta, sono effettuati diversi tipi di ecocardiogramma, come un ecoDoppler, che utilizza onde sonore per misurare la velocità e la direzione del flusso sanguigno, oppure un ecocardiogramma sotto sforzo. Quest'ultima prova viene effettuata per verificare quanto bene il cuore risponde alle sollecitazioni e può aiutare a determinare il tipo ed il livello di esercizio fisico appropriato per il paziente. Il soggetto viene invitato a camminare su un tapis roulant o a pedalare su una cyclette, mentre è collegato ad un dispositivo per l'ECG. Durante il test, sono monitorati la frequenza ed il ritmo cardiaco, la respirazione, la pressione sanguigna e la percezione della stanchezza. Al termine della fase di sollecitazione, gli stessi parametri sono controllati mentre il paziente è seduto o sdraiato. L'ecocardiogramma sotto sforzo consente di valutare se il cuore risponde normalmente allo sforzo e se l'apporto di sangue nelle arterie che alimentano il cuore è ridotto.


Elettrocardiogramma (ECG)

Un elettrocardiogramma (ECG) è un esame semplice, che può dare un contributo per definire la causa dell'insufficienza cardiaca. L'ECG rileva e registra l'attività elettrica del cuore e consente di diagnosticare problemi del ritmo cardiaco (se è costante o irregolare). In caso di insufficienza cardiaca, l'ECG è quasi sempre alterato. Un elettrocardiogramma può anche dimostrare i segni di un precedente attacco cardiaco, che può essere associato allo sviluppo dell'insufficienza cardiaca.


Per scoprire cosa ha causato l'insufficienza cardiaca, possono essere necessari ulteriori accertamenti, che possono includere:

  • Cateterizzazione coronarica (angiografia). In questo test, un sottile tubo flessibile (catetere) viene inserito in un vaso sanguigno dell'inguine o del braccio e guidato, attraverso l'aorta, nelle arterie coronarie. Un colorante iniettato attraverso il catetere rende visibili su una radiografia le arterie che alimentano il cuore, consentendo di identificare eventuali alterazioni (malattia coronarica).
  • Risonanza magnetica e tomografia computerizzata. Tecniche di imaging supplementari consentono di valutare alterazioni a carico del muscolo cardiaco e costituiscono esami molto accurati sia nel stabilire la causa di insufficienza cardiaca, sia nella valutazione della sua entità.
  • ECG dinamico secondo Holter. Procedura che consente di determinare la stabilità elettrica del cuore, avvalendosi di cardiofrequenzimetri indossati in maniera continua per 24 ore.

Insufficienza cardiaca cronica

Sebbene in alcuni casi insorga in maniera grave ed improvvisa (forma acuta), l'insufficienza cardiaca è spesso una malattia progressiva, con peggioramento che può essere lento e graduale. Il termine "insufficienza cardiaca cronica" è utilizzato per descrivere una condizione a lungo termine. Si tratta di una grave malattia, con il potenziale di ridurre notevolmente l'aspettativa di vita. I seguenti segni si possono sviluppare con il peggioramento dell'insufficienza cardiaca:


Insufficienza cardiaca sinistra

  • Sempre più difficoltà a muoversi;
  • Dispnea a riposo o quando il paziente è sdraiato (ortopnea);
  • Svegliarsi di notte con affanno (dispnea parossistica notturna);
  • Tosse con espettorato schiumoso (edema polmonare).

Insufficienza cardiaca destra

Cosa può fare il medico?

Il trattamento spesso può rallentare la progressione della patologia ed aumentare in modo sostanziale la qualità della vita.

Trattamento

L'insufficienza cardiaca è una malattia cronica che necessita una gestione terapeutica permanente. Pertanto, il trattamento mira a trovare una combinazione di misure - tra cui cambiamenti di stile di vita, farmaci, dispositivi o interventi chirurgici - in grado di migliorare la funzione cardiaca o aiutare il corpo ad eliminare i liquidi in eccesso.
La terapia può aiutare a vivere più a lungo e ridurre le probabilità di morire all'improvviso.
In alcuni casi, è possibile correggere l'insufficienza cardiaca trattando la causa sottostante. Ad esempio, la riparazione di una valvola cardiaca o il controllo di un ritmo cardiaco alterato possono invertire la progressione della condizione patologica. Tuttavia, per la maggior parte delle persone, la terapia dell'insufficienza cardiaca si protrae per tutta la vita e comporta un bilanciamento di diversi trattamenti efficaci, che è possibile gestire nel lungo termine, in modo da avere il miglior controllo dei sintomi.
Una terapia efficace per l'insufficienza cardiaca può avere i seguenti vantaggi:

  • Supporta la funzione cardiaca;
  • Migliora i sintomi;
  • Riduce il rischio di una riacutizzazione.

Farmaci

La prospettiva di vita è legata all'età, alla gravità della condizione e ad eventuali altri problemi di salute che possono coesistere, ma dipende anche da ciò che si fa per ridurre il rischio di morte. La terapia prevede generalmente una combinazione di farmaci, progettati per impedire o ritardare l'insufficienza cardiaca ed il peggioramento dei sintomi associati. Tali farmaci possono includere:

  • Inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori). Questi farmaci hanno spesso un impatto positivo sulla performance del cuore e possono migliorare la qualità della vita. Gli ACE-inibitori sono dei vasodilatatori, cioè agiscono sui vasi sanguigni per ridurre la pressione ematica, migliorare il flusso di sangue e diminuire il carico di lavoro del cuore. L'effetto collaterale più comune è la comparsa di una tosse secca.
  • Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (ARB). Gli ARB funzionano in modo simile agli ACE-inibitori, "allargando" i vasi sanguigni e riducendo la pressione. Gli effetti collaterali includono ipotensione ed alti livelli di potassio nel sangue. Questi farmaci possono rappresentare una valida alternativa per le persone che non tollerano gli ACE-inibitori.
  • Digossina. Questo farmaco aumenta il vigore delle contrazioni muscolari del cuore e tende a rallentare la frequenza cardiaca. La digossina può migliorare i sintomi e ridurre la necessità di ospedalizzazione, tuttavia non sembra prolungare la vita. Questo farmaco è raccomandato per le persone che manifestano sintomi nonostante il trattamento con ACE-inibitori, beta-bloccanti e diuretici, ed è indicato in pazienti che presentano sia insufficienza cardiaca che fibrillazione atriale.
  • Beta-bloccanti. Di solito, sono utilizzati per il trattamento di persone con insufficienza cardiaca dovuta a disfunzione sistolica. Questa classe di farmaci protegge il cuore dagli effetti di adrenalina e noradrenalina, riducendo la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. I beta-bloccanti possono controllare i sintomi dell'insufficienza cardiaca e migliorare la funzione del cuore. Riducono il rischio di ospedalizzazione e contribuiscono a prolungare l'aspettativa di vita nei pazienti con bassa frazione di eiezione. Tuttavia, i beta-bloccanti possono non essere adatti per le persone che soffrono di asma.
  • Diuretici. Contribuiscono ad espellere i liquidi in eccesso accumulati nell'organismo, alleviano il gonfiore alle caviglie e l'affanno causato dall'insufficienza cardiaca. I diuretici influenzano i livelli di potassio e magnesio, quindi il medico può prescrivere integratori per supplire la loro perdita e monitorarne i livelli ematici attraverso regolari esami del sangue.
  • Antagonisti dell'aldosterone. Funzionano in modo simile ai diuretici, ma possono anche contribuire a ridurre la cicatrizzazione del muscolo cardiaco; migliorano i sintomi, riducono il rischio di ospedalizzazione e prolungano la vita nelle persone con una bassa frazione di eiezione. L'effetto collaterale più grave di questi farmaci è che possono causare un aumento del livello di potassio nel sangue.

Il medico può prescrivere altri farmaci in associazione a quelli indicati per l'insufficienza cardiaca, come una statina per abbassare il colesterolo e farmaci per aiutare a prevenire i coaguli di sangue.


Per approfondire: Farmaci Insufficienza Cardiaca »


Chirurgia e dispositivi medici

In alcuni casi, i medici raccomandano la chirurgia per trattare il problema di fondo, come la riparazione o sostituzione di una valvola cardiaca danneggiata o un intervento di bypass coronarico se le arterie severamente ostruite stanno contribuendo all'insufficienza cardiaca.
In base alle caratteristiche della malattia e delle cause, il chirurgo può indicare l'impiego di:

  • Defibrillatori cardiaci impiantabili (ICD). L'ICD è un dispositivo simile ad un pacemaker, deputato al controllo del ritmo cardiaco. Se il cuore inizia a battere ad un ritmo pericoloso o si ferma, l'ICD cerca di stimolare il cuore a rispristinare nuovamente il ritmo normale, con una scarica elettrica.
  • Terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) o stimolazione biventricolare. Un pacemaker biventricolare invia impulsi elettrici ad entrambi i ventricoli per farli battere in maniera sincrona ed in modo più efficiente, migliorando la funzione della pompa cardiaca.
  • Dispositivi di assistenza ventricolare sinistra (LVAD). Questi dispositivi meccanici sono impiantati nell'addome o nel torace e sono collegati ad un cuore indebolito per aiutarlo a pompare. In un primo tempo, i medici utilizzavano i LVAD per aiutare a mantenere in vita i candidati al trapianto di cuore, in attesa di un donatore. Ora, sono utilizzati anche come alternativa al trapianto, soprattutto per alcuni pazienti con insufficienza cardiaca grave che non possono essere sottoposti a trapianto di cuore.
  • Trapianto di cuore. Quando la chirurgia e la terapia farmacologica non aiutano, un trapianto di cuore può rappresentare l'unica opzione di trattamento efficace. Il trapianto di cuore può migliorare notevolmente la sopravvivenza e la qualità della vita di alcune persone con grave insufficienza cardiaca. Tuttavia, i candidati spesso devono aspettare mesi o anni prima che sia trovato un donatore compatibile.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici