Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio

Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio
Ultima modifica 07.09.2022
INDICE
  1. 10 Settembre, giornata mondiale per la prevenzione del suicidio
  2. Quali sono i segnali d’allarme a cui prestare attenzione per cercare di predire un tentativo di suicidio?
  3. Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2022: eventi in programma

10 Settembre, giornata mondiale per la prevenzione del suicidio

L'International Association for Suicide Prevention (IASP), co-sponsorizzata dalla World Health Organization (WHO) sostiene e celebra ogni anno, il 10 Settembre, la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio. In Italia questa giornata è organizzata dal Servizio per la prevenzione del suicidio, dell'ospedale S.Andrea, diretto dal Prof. Maurizio Pompili, referente italiano della IASP,  sotto l'egida del Prof. Paolo Girardi, Direttore della Cattedra di Psichiatria e responsabile dell'U.O.C. di Psichiatria.

Il suicidio è un fenomeno che può essere prevenuto. Questo è l'obiettivo dell'iniziativa che ogni anno punta i riflettori su questo tema così importante ma ancora così poco affrontato. 

E' importante sviluppare sia a livello globale che a livello locale, nei vari strati della comunità, la consapevolezza che il suicidio sia una delle cause di morte che più di ogni altra può essere prevenuta, attraverso strategie preventive volte a ridurre il numero delle vittime.  

Questo appuntamento istituzionale è un'opportunità, per i diversi settori della comunità, tra cui: il pubblico, le associazioni a scopo benefico, le comunità, i ricercatori, i clinici, i medici di base, i politici, i volontari e tutti coloro che hanno a avuto a che fare con il suicidio, di valutare in modo sinergico le migliori strategie per mettere in atto delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione. 

La WHO stima che ogni anno nel mondo muoiano un milione di persone per suicidio. Questi numeri rappresentano un tasso di mortalità per suicidio di 14,5 su 100.000 abitanti. Le richieste sono cresciute del 55% rispetto al 2020 e sono quasi quadruplicate rispetto al 2019, prima della pandemia. A preoccupare particolarmente il dato relativo ai giovani: il 28% delle richieste d'aiuto è di under 26. I dati del 2022 non fanno ben sperare: nel primo semestre dell'anno le richieste d'aiuto sono state più di 2.700, il 28% di giovani fino a 25 anni. La realtà è che ogni minuto, nel mondo, avvengono più di due morti per suicidio. In molti paesi industrializzati il suicidio può essere la seconda o a terza causa di morte tra gli adolescenti e i giovani adulti.

L'incidenza del suicidio è particolarmente grave tra i giovani: è in questa fascia d'età, infatti, che si verifica la percentuale più alta dei decessi. Ogni anno, quasi 46.000 bambini e adolescenti tra i 10 e i 19 anni si tolgono la vita, circa uno ogni undici minuti. Il suicidio è la quinta causa di morte più comune tra gli adolescenti dai 10 ai 19 anni e la quarta nella fascia d'età dai 15 ai 19 anni (addirittura la terza se si considerano solo le ragazze).

I dati emersi da studi internazionali, evidenziano il fatto che il comportamento suicidario è un fenomeno complesso e solitamente una sola causa non è sufficiente a spiegare un atto suicidario. Durante gli ultimi tre decenni la raccolta di fattori di rischio per il suicidio hanno evidenziato cause biologiche, culturali, psicologiche, contestuali che possono influenzare il rischio di suicidio.

Il prof. Pompili afferma che  "La prevenzione del suicidio è possibile e riguarda tutti. Il primo passo consiste nel cercare di sensibilizzare tutta la popolazione sul fenomeno e far sì che tutti sappiano cogliere i segnali d'allarme, così da poter riconoscere il soggetto a rischio e agire d'anticipo. L'obiettivo è saper riconoscere il soggetto in crisi".

Fonti:

https://www.prevenireilsuicidio.it

https://www.rainews.it

Ascolta su Spreaker.

Quali sono i segnali d’allarme a cui prestare attenzione per cercare di predire un tentativo di suicidio?

Abbiamo chiesto a Guida Psicologi di spiegarci quali siano i segnali d'allarme a cui prestare attenzione per cercare di predire un tentativo di suicidio.

Ce ne parla la Dottoressa Erica Farolfi, psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione, che si occupa di gestione delle relazioni (anche di coppia), dello stress, dell'ansia, dei disturbi dell'umore, del lutto, dei problemi di dipendenza e ideazione e comportamenti di tipo suicidario.

"Innanzitutto ci tengo a sottolineare che il suicidio è un fenomeno articolato e molto complesso, difficilmente delimitabile in una sola area, quindi anche il suo studio lo è. Avviene in tutte le società e in tutte le epoche storiche, infatti è la seconda causa di morte tra i giovani individui tra i quindici e i ventinove anni e l'incidenza è anche molto alta in persone con età maggiore. Tuttavia, rimane ancora un tabù, qualcosa da mettere sotto il tappeto ed è fondamentale parlarne. 

Prima di rispondere alla domanda sui fattori di rischio, ci tengo a sottolineare quanto sia fondamentale, se si hanno pensieri di questo tipo, se si soffre di un malessere profondo, rivolgersi a un esperto della salute mentale, uno psicologo abilitato, che ispiri fiducia e abbia anche una formazione in merito. Non bisogna esimersi dal chiedere aiuto, lo consiglio spassionatamente.

Se invece si vuole cercare di comprendere se una persona a noi cara possa essere in pericolo di compiere tale atto, ora svisceriamo la domanda."

Suicidio: fattori di rischio e fattori protettivi

"Sono stati studiati i fattori di rischio e di protezione per quanto riguarda l'atto del suicidio. I fattori di rischio sono quelli che possono aumentarne la probabilità, mentre i fattori di protezione sono quelli che possono diminuirne la possibilità. Ogni persona ha un insieme di fattori di rischio e di fattori di protezione che insieme delineano la possibilità più o meno frequente di compiere tale atto. Tuttavia, ovviamente dipende da persona a persona.

È stato riscontrato un ruolo fondamentale a livello genetico e neurotrasmettitoriale, quindi in particolare in disfunzioni dei neurotrasmettitori, alterazioni dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Anche se ancora il ruolo genetico è da studiare, tuttavia è fondamentale considerare l'epigenetica, ossia se si attivano o meno i geni in base alle esperienze ambientali in cui vengono a contatto. Tra fattori di rischio possono esserci:

  • le malattie fisiche. Le persone che soffrono e che non riescono a vedere una soluzione, nel caso di malattie croniche, vedono nel suicidio una fonte di liberazione. Le malattie considerate più a rischio possono essere la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, l'Hiv, l'Aids, il cancro al cervello.
  • l'uso e l'abuso di sostanze,
  • la depressione l'ansia e i disturbi di personalità, e in particolare il disturbo borderline di personalità, oltre che psicosi e schizofrenia.
  • anche precedenti tentativi di suicidio, comportamenti autolesionisti possono aumentare la probabilità di ulteriori successivi tentativi.

Però è fondamentale sottolineare che non tutte le persone che compiono il suicidio hanno un disturbo mentale.

Fattori di rischio molto importanti possono essere:

  • l'isolamento sociale, quindi una mancanza di supporto di una rete sociale, il vivere da soli o lontani dalla società, in relazioni o famiglie insoddisfacenti o instabili o disunite e non avere il supporto su cui contare in caso di difficoltà.
  • la violenza domestica, i conflitti familiari, l'assenza di relazioni di cura o, appunto, l'insoddisfazione nella propria rete sociale, quindi tutto quello che conduce a una mancanza di supporto di altri individui.
  • Il lutto può essere un predittore di eventuali tentativi di suicidio per superare il dolore o per unirsi alla persona persa. 
  • avere un'infanzia difficile può aumentare il rischio di suicidio, soprattutto in età adolescenziale, quando gli stress aumentano, quindi l'adolescente deve comprendere chi è, che vita ha nel mondo e qual è la sua identità.
  • un aspetto fondamentale sono anche i tratti di personalità. Alcuni tratti potrebbero essere predittori di suicidio, per esempio la vergogna verso se stessi, l'autosvalutazione, la disregolazione emotiva, il pensiero dicotomico tutto o nulla, l'incapacità di conoscere i propri stati emotivi, i bassi livelli di auto efficacia, l'impulsività e tanti altri, ma in generale si tratta di tratti rigidi e svalutativi nei propri confronti.
  • Non è assolutamente da sottovalutare anche la presenza di armi o fattori letali nel contesto in cui si vive, che possono aumentare la possibilità di compiere un atto suicida, in quanto più accessibili.
  • E' stato studiato come anche all'interno della comunità LGBTQ+ ci siano maggiori tentativi di suicidio, soprattutto in persone bisessuali che non vengono inquadrate né nella comunità eteronormativa, ne' la comunità LGBTQ+

Se vi rivedete in uno di questi fattori di rischio o vedete qualche persona a voi cara, con queste caratteristiche, non dovete per forza allarmarvi. Bisogna valutare caso per caso e in caso di dubbi, sempre rivolgersi a un esperto della salute mentale, quindi uno psicologo. Per ogni individuo bisogna considerare la combinazione tra i diversi fattori studiati come predittori e tratti della personalità, nonché tratti genetici da prendere in considerazione.

Poi è stato studiato anche come alcuni giorni o mesi dell'anno possano aumentare il rischio di suicidio. Tuttavia non si sa la motivazione. Però maggiori suicidi avvengono nel lunedì, infatti esiste per esempio il Blue Monday e nei mesi primaverili.  Come vi dicevo precedentemente, non c'è da preoccuparsi se si nota la presenza di uno o più di questi fattori in se stessi o in persone care. Questo non porta necessariamente al suicidio. Come per tutte le psicopatologie, dipende da caso per caso.

E lo stesso vale anche per i fattori protettivi, in quanto è fondamentale studiare non solo i fattori di rischio, ma anche i fattori protettivi, ossia quelli che possono diminuirne la probabilità.

I fattori protettivi sono in sostanza il rovescio della medaglia di quelli di rischio:

  • una rete solida e coesa,
  • un nucleo familiare ampio,
  • la soddisfazione per la propria vita,
  • assenza di armi letali in casa,
  • flessibilità emotiva ma anche di ragionamento,
  • alti livelli di autostima, auto efficacia ed autocontrollo.

La combinazione più o meno forte di questi fattori, sia protettivi che di rischio, influenzano la persona nel suo agire quotidiano e nelle scelte, compresa quella di compiere il suicidio, quindi va valutato caso per caso."

Falsi miti sul suicidio

"I fattori sopra elencati sono importanti perché possono darci una fonte di orientamento, ma oltre considerare i fattori di rischio, bisogna anche prestare attenzione ai falsi miti che circondano il tabù del suicidio.

Quando per esempio si ritiene che:

  • le persone che parlano di suicidio non lo commettono. Non è cosi. Le persone cercano di parlarne per sfogarsi, per cercare di vedere anche una visione differente, richiedendo aiuto. C'è chi ritiene che le persone non possano cambiare idea al riguardo, quindi vengono etichettate come persone con problemi e con precedenti tentativi di suicidio.
  • le persone che compiono il suicidio hanno sempre disturbi mentali. Come abbiamo già detto, non è così.
  • le persone che commettono un suicidio vogliono necessariamente morire. Non è detto. Molto spesso le persone prima di compiere questo atto hanno dei desideri ambivalenti e compiono un atto per un gesto impulsivo. Molto spesso invece, le persone desiderano assolutamente vivere, ma non riescono a vedere un'altra soluzione.

Un falso mito relativo al tabù del suicidio da sradicare assolutamente, a parer mio, è il presupposto per cui parlare di suicidio sia una pessima idea e possa essere interpretato dalla persona come un incoraggiamento a svolgere l'atto. Assolutamente falsissimo.

Nella nostra società non si parla di suicidio. Non è un argomento che si chiede purtroppo nemmeno in un colloquio clinico, cosa molto errata anche questa. E se si ha il sentore che un qualche conoscente, amico, familiare abbia questi pensieri, solitamente non lo si indaga apertamente. Parlarne potrebbe portare l'aspirante suicida a sentirsi sollevato nel rapporto empatico con un'altra persona, a vedere prospettive diverse, possibili alternative, riuscire a sfogarsi e fronteggiare meglio le situazioni problematiche e gli eventi cruciali della propria vita."

Il ruolo dei media sul tema del suicidio

"E' fondamentale prestare attenzione alla comunicazione dei media sul tema del suicidio. In seguito ad una mia ricerca ho riscontrato che le linee guida fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'International Association for Suicide Prevention su come parlare di questa tematica nelle testate giornalistiche, non sia minimamente seguita. 

Nel caso di persone a rischio bisogna tenere particolarmente d'occhio gli articoli di suicidio (soprattutto scandalistici), che spesso vengono descritti in maniera molto dettagliata, talvolta accattivante, rischiando di emulare l'atto e aumentando i casi di suicidio. 

E' importante perpetuare la verità invece che i falsi miti relativi a questo tabù, dialogare sull'argomento apertamentesaper ascoltare, cercare di ascoltare il dolore che ci viene riportato in modo non giudicante, oltre che prestare attenzione particolare ai fattori di rischio di cui abbiamo ampiamente parlato precedentemente.

Informare su questo fenomeno, spesso taciuto a livello di media, è fondamentale e può essere considerato un programma di prevenzione universale. Spero che non solo il tabù diventi meno tabù, ma che i programmi di prevenzione siano sempre più comuni e meno radicati in popolazioni a rischio.

Perdere un caro in seguito ad un suicidio è molto difficile da accettare. E' un lutto complesso e difficile da elaborare. Non colpevolizzatevi ma rivolgetevi ad un esperto della salute mentale. Rivolgetevi ad uno psicologo nel caso in cui stiate pensando in prima persona di compiere tale atto e nel caso doveste avere dubbi riguardo ad una persona cara convincetela a rivolgersi ad uno psicologo." 

Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2022: eventi in programma

Di seguito alcuni eventi in programma per la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio 2022:

 

  • Dal 10 al 17 Settembre 2022 c/o L'Università Sapienza di Roma 

Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute Pubblica - Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio 2022

Aperte le iscrizioni Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute Pubblica 2022

La XX edizione del Convegno, si propone di ampliare la comprensione sul tema del suicidio e promuovere programmi di prevenzione volti a ridurre il fenomeno su scala globale. L'evento è gratuito e si svolgerà per un'intera settimana articolandosi su 8 webinar e una giornata in presenza, il 13 settembre.

Il presidente del Convegno è il Prof. Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria , Responsabile del Servizio per la Prevenzione del Suicidio.

L'evento rappresenta un'occasione di scambio e di riflessione tra i maggiori esponenti nazionali e internazionali sul fenomeno suicidario per promuovere l'attuazione di linee guida di intervento.

L'incontro si rivolge a professionisti impegnati nel campo della salute mentale, stakeholders, policy-maker, associazioni di volontariato, studenti universitari e alle persone interessate, allo scopo di coinvolgere e sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della prevenzione del suicidio.

  • Il 9 Settembre C/o l'auditorium Sant'Artemio di Treviso e il 10 Settembre c/o Centro sociale di Cappella Maggiore

"Realtà territoriali al servizio della Comunità" - "Fare spazio alla vita".

In occasione della Giornata Mondiale della prevenzione del suicidio, in programma il 10 settembre, il Tavolo provinciale per la prevenzione dei gesti suicidari, di cui l'Ulss 2 fa parte, ha programmato due incontri. Il primo è in programma venerdì 9 settembre all'auditorium Sant'Artemio di Treviso dalle ore 14 e verterà su "Realtà territoriali al servizio della Comunità. Sabato 10, invece, nella sala A del Centro sociale di Cappella Maggiore specialisti, associazioni e amministratori si confronteranno su come "Fare spazio alla vita".

https://www.aulss2.veneto.it/-/giornata-mondiale-prevenzione-suicidio-gli-inconti-in-programma

  • 10 Settembre C/o Sala Carmeli - Padova

"Finitudine e fine vita: l'aiuto possibile"

In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, De Leo Fund Onlus propone un evento di confronto e dialogo rivolto alla cittadinanza, dal titolo "Finitudine e fine vita: l'aiuto possibile", per sollecitare interventi e sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sul tema del suicidio.

In questa occasione viene trattato il difficile tema della morte anticipata e viene riservato uno spazio alla proclamazione dei vincitori del De Leo Fund Media Award, un riconoscimento per i giornalisti che in un loro elaborato, su testate regolarmente registrate, abbiano descritto in maniera attenta e sensibile un caso di suicidio.

L'evento è realizzato in collaborazione con l'ufficio Città Sane del Comune di Padova. 

https://www.padovanet.it/evento/giornata-mondiale-la-prevenzione-del-suicidio-2022

  • 10 Settembre - Telefono Amico

"Non parlarne è 1 suicidio"

In occasione della Giornata internazionale per la prevenzione del suicidio, sabato 10 settembre, grazie al supporto dei centri locali distribuiti su tutto il territorio nazionale Telefono Amico Italia organizza in 16 piazze italiane l'evento di sensibilizzazione "Non parlarne è 1 suicidio".

https://www.telefonoamico.it/