Falloplastica: Cos'è? Indicazioni, Preparazione, Procedura, Rischi e Risultati
Generalità
La falloplastica è la procedura di chirurgia plastica per la costruzione, la ricostruzione o l'ingrandimento del pene.

Operazione alquanto complessa, la falloplastica può trovare impiego in presenza di difetti congeniti del pene (es: micropene, epispadia o ipospadia) o alterazioni anatomiche del pene, successive a eventi traumatici o all'asportazione di un tumore; la falloplastica, inoltre, è uno degli interventi chirurgici proposti alle donne che vogliono cambiare sesso.
La falloplastica moderna prevede il prelievo di un lembo di pelle da un'area del corpo solitamente nascosta alla vista e il re-impiego di tale lembo cutaneo nella costruzione, nella ricostruzione o nell'allungamento del pene (questo dipende dallo scopo della procedura), e nel prolungamento o rimodellamento dell'uretra (anche in tale frangente, tutto dipende dalle finalità dell'intervento).
Sebbene sia più sicura di un tempo e garantisca risultati migliori rispetto a qualche decennio fa, la falloplastica è ancora oggi un intervento caratterizzata da un rischio non trascurabile di insuccesso e complicanze.
Cos'è la Falloplastica?
La falloplastica è l'intervento di chirurgia plastica per la costruzione, la ricostruzione o l'ingrandimento del pene.
La falloplastica è una procedura alquanto complessa, che in alcune circostanze richiede l'esecuzione di più operazioni distinte.
Attualmente, la falloplastica è realizzabile tramite diverse tecniche chirurgiche, le quali sono il risultato dell'evoluzione e del perfezionamento della chirurgia plastica moderna.
Lo sapevi che…
La falloplastica finalizzata all'ingrandimento del pene è detta più propriamente falloplastica di allungamento.
Storia della Falloplastica
- Il primo intervento in assoluto di falloplastica – la cui finalità era la ricostruzione di un pene – risale al 1936; a realizzarlo fu un chirurgo russo di nome Nikolaj Bogoraz.
- Il primo intervento di falloplastica finalizzato al cambio di sesso da donna a uomo risale all'anno 1946; l'autore di tale storica operazione fu il chirurgo plastico neozelandese Harold Gillies, mentre il paziente fu Michael Dillon.
Con il passare del tempo, la chirurgia plastica si è evoluta e perfezionata; pertanto, oggi, le tecniche attuali per la realizzazione della falloplastica sono diverse e, ovviamente, molto più efficaci, rispetto non solo a quelle sfruttate da Bogoraz e Gillies, ma anche a quelle di pochi decenni fa.
Scopo
A Cosa Serve la Falloplastica?
La falloplastica è un'operazione chirurgica che mira alla realizzazione di un pene esteticamente ben formato, delle giuste dimensioni, funzionale al passaggio dell'urina e, infine, dotato di sensibilità tattile e della capacità di erezione (o di qualcosa di analogo a un'erezione).
Indicazioni
Falloplastica: Quando Serve?
La falloplastica è indicata a:
- Uomini con difetti congeniti del pene, come per esempio micropene, ipospadia o epispadia.
- Micropene: è il termine medico che indica la presenza di un pene dalle dimensioni nettamente inferiori agli standard di normalità.
In un uomo adulto, per poter parlare di micropene, il pene in erezione deve risultare più corto di 7 centimetri; in un neonato, invece, deve essere più corto di 1,5 centimetri; - Ipospadia: è il termine medico che definisce la presenza di un'uretra non perfettamente sviluppata e il cui meato urinario (cioè l'apertura per la fuoriuscita dell'urina) non risiede sulla punta del glande del pene, ma in un punto della fascia ventrale di quest'ultimo.
- Epispadia: è il vocabolo medico che descrive la presenza di un'uretra non perfettamente sviluppata e il cui meato urinario non risiede sulla punta del glande, ma in punto della fascia dorsale del pene.
- Micropene: è il termine medico che indica la presenza di un pene dalle dimensioni nettamente inferiori agli standard di normalità.
- Uomini vittime di gravi traumi in sede genitale, che hanno alterato profondamente l'anatomia del pene;

- Uomini che, a causa di un tumore al pene, hanno dovuto sottoporsi all'asportazione di una parte dell'organo colpito dalla neoplasia;
- Donne che vogliono cambiare sesso.
Se nelle prime tre circostanze (dove il paziente è uomo) la falloplastica corrisponde a un'opera di ricostruzione/ingrandimento del pene (in ogni caso è un intervento su un organo già esistente), nell'ultima (dove il paziente è donna) consiste in una procedura di costruzione ex novo di un pene.
Due note importante sulla falloplastica per il cambio del sesso:
- La falloplastica per il cambio del sesso da donna a uomo è l'intervento speculare alla vaginoplastica per il cambio del sesso da uomo a donna.
- La falloplastica per il cambio del sesso non va confusa con la metoidioplastica, che è l'intervento chirurgico per il cambio del sesso da donna a uomo, preceduto da una terapia ormonale a base di testosterone e caratterizzato dall'opera di trasformazione della clitoride in qualcosa di molto simile a un pene.
Preparazione
Come Prepararsi alla Falloplastica?
Prima della falloplastica, sono previsti:
- Una visita medica accurata, in occasione della quale il chirurgo che effettuerà l'intervento conosce il candidato paziente, ne apprende problematiche e storia clinica (es: presenza di allergie, farmaci assunti, stato di salute generale, presenza di malattie croniche ecc.), e lo mette al corrente di tutti i dettagli dell'intervento, in particolare le regole da rispettare in modo scrupoloso prima della procedura, affinché quest'ultima si svolga per il meglio;

- Una serie di esami diagnostici, quali analisi del sangue, elettrocardiogramma, esame delle urine ecc., i quali servono a chiarire lo stato di salute del candidato paziente e accertare che quest'ultimo sia idoneo a sottoporsi a un intervento chirurgico.
Istruzioni Pre-Operatorie alla Falloplastica: Cosa Fare?
Per istruzioni pre-operatorie s'intende quell'insieme di indicazioni che un paziente deve avere l'accortezza di seguire, nei giorni precedenti una certa procedura chirurgica.
Nel caso della falloplastica, le istruzioni pre-operatorie consistono in:
- Smettere di fumare (ciò ha senso, chiaramente, se il paziente è un fumatore). Il fumo di sigaretta aumenta il rischio che le incisioni chirurgiche vadano incontro a infezione; inoltre, altera l'afflusso di sangue alla pelle, il che comporta un rallentamento della rimarginazione delle suddette incisioni.
Secondo gli esperti del settore, i pazienti fumatori dovrebbero dare avvio all'astensione dal fumo almeno 2 settimane prima dell'intervento e attuarla fino ad almeno 2 settimane dopo l'operazione. - Interrompere temporaneamente, a partire da pochi giorni prima della falloplastica, qualsiasi terapia farmacologica che alteri il normale processo di coagulazione del sangue (quindi, sospendere eventuali trattamenti a base di aspirina, warfarin, eparina ecc.).
- Presentarsi, nel giorno della procedura, a digiuno completo da almeno 8 ore. Ciò vuol dire che, se la falloplastica è prevista al mattino, l'ultimo pasto assumibile dal paziente è la cena del giorno precedente l'operazione.
Il digiuno rientra nelle istruzioni pre-operatorie di qualsiasi intervento chirurgico che preveda l'anestesia generale o che, in circostanze particolari, potrebbe prevedere l'anestesia generale. - Chiedere a un parente o un amico stretto il suo supporto nel giorno della procedura, soprattutto per quanto concerne il rientro a casa, una volta terminata l'operazione.
Procedura
Riservando a una sezione a sé stante le informazioni relative alle tecniche esecutorie, la falloplastica prevede, molto brevemente, il prelievo di un lembo di pelle, con i suoi vasi e i suoi nervi, da un'area del corpo solitamente nascosta alla vista e il re-impiego di tale lembo cutaneo nella costruzione, nella ricostruzione o nell'allungamento del pene, e nel prolungamento o rimodellamento dell'uretra.
L'impiego di un lembo di pelle comprensivo di vasi sanguigni e nervi è estremamente vantaggioso, perché assicura al pene (sia in occasione di una costruzione che di una ricostruzione o un allungamento) la presenza di una circolazione sanguigna e di una sensibilità nervosa (sarà compito del chirurgo collegare i vasi e i nervi nella nuova sede di trapianto).
L'entità del prelievo (ossia le dimensioni del lembo di pelle da re-impiegare per il pene) dipende dallo scopo della falloplastica: se quest'ultima ha per obiettivo la costruzione ex novo di un pene, il lembo cutaneo da prelevare sarà più grande, rispetto a quanto accade per una falloplastica finalizzata alla ricostruzione o all'allungamento.
Come avviene la Falloplastica nelle Donne: qualche dettaglio in più
La costruzione ex novo di un pene (quindi la falloplastica finalizzata al cambio del sesso) è un'operazione molto più complessa e articolata della ricostruzione o dell'allungamento del pene (quindi la falloplastica su un uomo), per le seguenti ragioni:
- Prima della falloplastica, i pazienti devono sottoporsi a una lunga serie di interventi chirurgici fondamentali, quali: asportazione di grandi e piccole labbra vaginali, rimozione della vagina (vaginectomia), asportazione di utero (isterectomia) ed eliminazione delle ovaie (ooforectomia);

- Salvo casi particolare, durante la falloplastica per il cambio del sesso il chirurgo deve provvedere a:
- Creare una struttura tubulare sufficientemente lunga, che funga da uretra (uretroplastica). Ciò si spiega con il fatto che l'uretra femminile è molto più corta dell'uretra maschile.
L'uretroplastica non è una pratica obbligata, nel senso che i pazienti possono ancora optare per mantenere l'uretra originaria (in tal caso, continueranno a urinare da seduti); - Realizzare, attorno alla struttura tubulare che funge da uretra, una seconda struttura tubulare, chiaramente più grande, che abbia l'aspetto di un corpo del pene. In questo modo, il chirurgo ha riprodotto un pene vero, con l'uretra al suo interno;
- Unire, tramite opportune suture, la neo-uretra e il neo-corpo del pene alla sede genitale del paziente;
- Rielaborare l'innervazione all'area genitale, in modo tale che il neo-pene sia provvisto di sensibilità nervosa;
- Creare una struttura che, vista dall'esterno, funga da scroto (scrotoplastica) e, se il paziente lo desidera, delle protesi testicolari (finti testicoli) da inserirvi all'interno. Di norma, per la scrotoplastica, i chirurghi impiegano la pelle delle labbra vaginali;
- Per poter contare su un pene con capacità erettile, i pazienti sottoposti a falloplastica per il cambio del sesso devono affrontare un'ulteriore operazione chirurgica, finalizzata al posizionamento di una protesi peniena (è una specie di pompa che permette l'erezione del neo-pene).
Curiosità sulla Falloplastica per il Cambio del Sesso
- Il posizionamento della protesi peniena può avvenire soltanto una volta che le ferite chirurgiche, praticate per la falloplastica, si sono completamente rimarginate; tale procedura, pertanto, può avere luogo solo qualche mese dopo la falloplastica.
- Alcuni chirurghi preferiscono "spezzare" la falloplastica in più interventi (es: realizzazione del pene e dell'uretra in un intervento e creazione dello scroto in un altro intervento).
Falloplastica: le Tecniche Chirurgiche
A caratterizzare una tecnica chirurgica per l'esecuzione di una falloplastica è la sede del prelievo del lembo cutaneo necessario all'intervento.
Attualmente, le tecniche chirurgiche utili alla realizzazione di una falloplastica sono 4:
- La tecnica che prevede il prelievo del lembo di pelle dall'avambraccio radiale (falloplastica con lembo radiale dell'avambraccio). È la tecnica più recente e quella maggiormente eseguita, in quanto il lembo di pelle dell'avambraccio radiale assicura un'elevata sensibilità al pene;

- La tecnica che prevede il prelievo del lembo di pelle dalla porzione latero-anteriore della coscia (falloplastica con lembo latero-anteriore della coscia). È una tecnica sempre meno usata, in quanto il lembo latero-anteriore della coscia presenta una scarsa sensibilità nervosa;
- La tecnica che prevede il prelievo del lembo di pelle dall'addome (falloplastica con lembo addominale). È la tecnica ideale per i pazienti di sesso femminile che rinunciano all'uretroplastica;
- La tecnica che prevede il prelievo del lembo di pelle dall'area cutanea che ricopre il muscolo grande dorsale o latissimus dorsi (falloplastica con lembo muscolocutaneo di latissimus dorsi). Questa tecnica è particolarmente utile quando occorre costruire un pene entro cui alloggiarvi, in un secondo momento, una protesi peniena.
Dopo la Procedura
Falloplastica e Ricovero
In genere, dopo la falloplastica, segue un periodo di ricovero ospedaliero della durata di un giorno, per le operazioni più semplici, e di 2-3 giorni, per le operazioni più complesse (come, per esempio, quelle per il cambio del sesso).
Durante il ricovero, il personale medico si prende cura del paziente, monitorandone periodicamente le condizioni di salute.
In alcune circostanze (es: falloplastica per il cambio del sesso), il ricovero prevede anche l'inserimento di un catetere vescicale per l'espulsione dell'urina, catetere che il paziente dovrà mantenere per 1-2 settimane.
Falloplastica: il Recupero dopo le Dimissioni
Al rientro a casa, il paziente deve stare a riposo da qualsiasi attività fisica per un arco di tempo che può andare dalle 4 alle 8 settimane, a seconda della complessità dell'intervento a cui si è sottoposto (es: la falloplastica per il cambio del sesso comporta un periodo di riposo dall'attività fisica molto più lungo di quello previsto in caso di una falloplastica ricostruttiva).
I primi giorni che seguono l'operazione sono caratterizzati da dolore, lividi e bruciore in sede d'intervento, da sangue nelle urine, da nausea e da assenza di sensibilità nervosa a livello dell'organo operato; con il trascorrere del tempo, però, questi disturbi svaniscono: scompaiono dolore, lividi, bruciore e nausea, le urine non contengono più sangue e il lembo di pelle trapiantato risulta sensibile al tatto.
Per beneficiare al massimo della falloplastica, durante le prime settimane che seguono l'intervento, il paziente deve:
- Evitare di applicare pressioni sulla zona operata;
- Cercare di mantenere elevata la zona operata, per evitare che si gonfi;
- Mantenere pulita la zona operata, secondo le indicazioni del medico curante. La pulizia è fondamentale per evitare infezioni;
- Non applicare ghiaccio;
- Evitare di fare la doccia, salvo diversa indicazione del medico (la pulizia personale della zona operata deve avvenire con altre modalità, che sarà il medico a esporre nelle sedi opportune);
- Svuotare almeno 3 volte al giorno la sacca legata al catetere vescicale (se previsto);
- Non tirare il catetere vescicale (se previsto).
Lo sapevi che...
Dopo una falloplastica, la comparsa di una sensibilità nervosa apprezzabile a livello della zona d'intervento potrebbe avvenire anche dopo molte settimane.
Rischi e Complicazioni
Falloplastica: è Rischiosa?
Grazie al miglioramento delle tecniche chirurgiche, oggi, la falloplastica è un'operazione più sicura rispetto a un tempo; ciononostante, però, rimane comunque un intervento caratterizzato da un rischio per nulla trascurabile di complicanze.
Complicanze della Falloplastica
La falloplastica presenta i classici rischi associati a qualsiasi intervento chirurgico (rischi generici), più una serie di rischi caratteristici della stessa falloplastica (rischi specifici).
Tra i rischi generici, figurano:
- Sanguinamento eccessivo durante l'intervento;
- Sviluppo di un'infezione in sede di incisione chirurgica;
- Trombosi venosa profonda;
- Reazione avversa agli anestetici;
- Formazione di coaguli sanguigni pericolosi.
Tra i rischi specifici, invece, rientrano:
- Fistola uretrale;
- Stenosi uretrale;
- Necrosi del lembo cutaneo trapiantato;
- Danni alla vescica o al retto;
- Assenza di sensibilità nervosa.
I pazienti maggiormente a rischio di complicanze sono quelli sottoposti alla falloplastica per il cambio del sesso, quindi i pazienti di sesso femminile, per via della complessità dell'intervento.
Risultati
Grazie al perfezionamento della chirurgia plastica di questi ultimi decenni, oggi, la falloplastica garantisce risultati migliori rispetto un tempo; nonostante ciò, però, rimane ancora un intervento chirurgico caratterizzato da una percentuale non trascurabile di fallimenti e a rischio concreto di complicanze.
Le procedure di falloplastica a più alta probabilità di insuccesso sono quelle per il cambio di sesso.