Ultima modifica 26.03.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la Discopatia Degenerativa?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

Discopatia degenerativa è l'espressione che, in ambito medico, identifica l'usura naturale, frutto dell'invecchiamento del corpo umano, dei dischi intervertebrali.

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Condizione favorente patologie come la protrusione discale o l'ernia del disco, la discopatia degenerativa può associarsi a una sintomatologia dolorosa a livello della schiena, la cui sede precisa varia in relazione alla localizzazione dell'usura discale (es: se i dischi intervertebrali sottoposti a usura sono quelli lombari, il paziente potrebbe avvertire dolore alla porzione lombare della schiena).
Per la diagnosi di discopatia degenerativa, sono fondamentali: il racconto dei sintomi da parte del paziente, l'esame obiettivo, l'anamnesi e la risonanza magnetica alla colonna vertebrale.
Riservato soltanto ai casi sintomatici, il trattamento della discopatia degenerativa può essere conservativo (scelta terapeutica di prima linea) oppure chirurgico (scelta terapeutica adottata solo in caso di fallimento dei trattamenti conservativi).

Breve ripasso della colonna vertebrale

Asse portante del corpo, la colonna vertebrale o rachide è una struttura ossea di circa 70 centimetri (nell'essere umano adulto), che comprende 33-34 ossa irregolari; impilate le une sulle altre e congiunte fra loro per mezzo dei cosiddetti dischi intervertebrali, queste ossa irregolari sono le note vertebre.

VERTEBRE

In una generica vertebra possono riconoscersi tre elementi caratteristici, che sono:

  • Il corpo vertebrale, in posizione anteriore;
  • L'arco vertebrale, in posizione posteriore;
  • Il foro vertebrale. È l'apertura derivante dalla particolare disposizione del'arco vertebrale rispetto al corpo vertebrale.
    L'insieme dei fori vertebrali di tutte le vertebre costituisce il cosiddetto canale spinale; nel canale spinale alloggia il midollo spinale.
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DISCHI INTERVERTEBRALI

Un disco intervertebrale è una struttura fibrocartilaginea circolare, che racchiude al proprio interno una sostanza gelatinosa, denominata nucleo polposo, e il tessuto cartilagineo che avvolge il sopraccitato nucleo polposo, ossia il cosiddetto anello fibroso.
Oltre a provvedere alla congiunzione delle vertebre adiacenti, i dischi intervertebrali hanno il compito di assorbire, per mezzo del nucleo polposo, gli shock e i carichi che gravano sulla colonna vertebrale. In altri termini, con il loro particolare contenuto, i dischi intervertebrali svolgono la funzione di cuscinetti ammortizzatori.

Cos'è la Discopatia Degenerativa?

Discopatia degenerativa è il termine medico che indica l'usura naturale dei dischi intervertebrali della colonna vertebrale, accompagnata da una loro deformazione più o meno accentuata.
La discopatia degenerativa non è esattamente una patologia dei dischi intervertebrali, ma è piuttosto il fisiologico decadimento di queste fondamentali strutture del rachide.
La discopatia degenerativa rappresenta un fattore di rischio per numerose malattie della colonna vertebrale, tra cui la cui la nota ernia del disco e il fenomeno della protrusione discale (o bulging discale).

Cause

I dischi intervertebrali di un adulto giovane o di individuo di mezza età sono costituiti per il 90% da acqua; quest'acqua assicura loro elasticità, resistenza alle deformazioni e capacità ammortizzanti.
Con l'avanzare dell'età e il conseguente invecchiamento del corpo umano, tuttavia, i dischi intervertebrali sono oggetto di una progressiva degenerazione, che induce la perdita irreversibile di buona parte della componente acquosa sopraccitata.
A seguito della perdita d'acqua, i dischi intervertebrali diventano più fragili e meno elastici, e tendono a sviluppare deformazioni o ad andare incontro a rotture.
Il termine discopatia degenerativa riassume in sole due parole quanto appena descritto, cioè la degenerazione progressiva dei dischi intervertebrali conseguente al naturale processo di invecchiamento e responsabile di modificazioni nella composizione e nella struttura (perdita di acqua, deformazioni ecc.).

Lo sapevi che…

L'acqua presente nei dischi intervertebrali è fondamentale a garantire a quest'ultimi la loro funzione ammortizzante.
La perdita di acqua da parte dei dischi intervertebrali, quindi, rende tali strutture meno capaci di assorbire gli shock a carico della colonna vertebrale.

Cause e fattori di favorenti

Tra le cause e fattori di rischio della discopatia degenerativa, figurano:

  • Il processo di invecchiamento del corpo umano. Come affermato in precedenza, con l'avanzare dell'età, i dischi intervertebrali sono inevitabilmente oggetto di un fenomeno degenerativo, che sottrae loro parte dell'acqua in essi contenuta.
  • Le attività quotidiane e la pratica costante di sport che sono fonte di stress o lesioni minori a carico dei dischi intervertebrali.
  • Una storia di infortuni alla colonna vertebrale.

Sintomi e Complicazioni

La discopatia degenerativa può essere asintomatica o sintomatica.
È asintomatica, quando l'usura a carico dei dischi intervertebrali è lieve e interessa sezioni della colonna vertebrale non particolarmente critici per quanto concerne l'azione di sostegno del corpo umano; è invece sintomatica, nel momento in cui l'usura dei dischi intervertebrali è importante o riguarda porzioni di colonna vertebrale con un ruolo di sostegno, nei confronti del corpo umano, più rilevante di altre.

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A caratterizzare le forme sintomatiche di discopatia degenerativa è il dolore alla schiena; questo dolore ha sede diversa, a seconda di dove localizzano i dischi intervertebrali affetti dalla condizione in questione; in termini pratici, ciò vuol dire che una discopatia degenerativa con sede cervicale produrrà un dolore al collo; una discopatia degenerativa con sede toracica indurrà un dolore alla sezione intermedia della schiena; infine, una discopatia degenerativa con sede lombare sarà causa di un dolore alla zona lombare della schiena (lombalgia).

Lo sapevi che…

La discopatia degenerativa è più spesso una condizione asintomatica, che non una condizione sintomatica.

Caratteristiche del Dolore associata alla Discopatia Degenerativa

Il dolore prodotto dalla discopatia degenerativa è una sensazione che:

  • Peggiora quando il paziente assume una posizione seduta, per un lungo periodo di tempo.
    Gli esperti hanno osservato che la posizione seduta comporta un aumento del carico alla colonna vertebrale e ciò rappresenta motivo di sofferenza per i dischi intervertebrali non più perfettamente in salute;
  • Peggiora quando il paziente piega o torce la schiena;
  • Peggiora quando il paziente solleva un peso, soprattutto se non flette gli arti inferiori);
  • Migliora quando il paziente è in movimento (es: durante una camminata o una camminata veloce). Può sembrare strano, tuttavia è così;
  • Migliora quando il paziente è sdraiato;
  • Alterna momenti in cui è molto intenso a momenti in cui sembra essere quasi scomparso;
  • Se interessa la zona inferiore della colonna vertebrale, può combinarsi a:
    • Dolore ai glutei;
    • Dolore a una o entrambe le cosce;
    • Intorpidimento, formicolio e/o debolezza muscolare lungo uno o entrambi gli arti inferiori.
  • Se interessa la zona superiore della colonna vertebrale, può associarsi a:
    • Dolore a una o entrambe le spalle;
    • Dolore a una o entrambe le braccia;
    • Dolore a una o entrambe le mani;
    • Intorpidimento, formicolio e/o debolezza muscolare lungo uno o entrambi gli arti superiori.

FATTORI FAVORENTI LA PRESENZA DI SINTOMI

A favorire la comparsa di sintomi in un contesto di discopatia degenerativa sono fattori come: l'obesità (comporta un carico extra per la colonna vertebrale), comportamenti posturali errati, il sollevamento di oggetti pesanti facendo carico sulla schiena anziché flettendo le gambe e l'eccessività sedentarietà.

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DA COSA DIPENDONO INTORPIDIMENTO, FORMICOLIO E DEBOLEZZA MUSCOLARE?

In un contesto di discopatia degenerativa, la presenza di intorpidimento, formicolio e/o debolezza muscolare agli arti è dovuta alla compressione che un disco intervertebrale particolarmente usurato e deformato può esercitare ai danni dei vicini nervi spinali.

Complicazioni

Come anticipato, la discopatia degenerativa è una fattore predisponente il bulging discale e l'ernia del disco, due patologie della colonna vertebrale correlata tra loro, in quanto la prima può rappresentare il preludio alla seconda.

  • Bulging discale: è lo schiacciamento di un disco intervertebrale, che ne comporta lo slittamento al di fuori dell'ipotetico asse risultante dalla normale sovrapposizione degli altri dischi intervertebrali.  
    Nel bulging discale, la struttura fibrocartilaginea del disco intervertebrale è intatta e ciò è fondamentale per mantenere, all'interno dei disco intervertebrale stesso, il nucleo polposo e l'anello fibroso.
  • Ernia del disco: con questa espressione, i medici identificano la fuoriuscita, dalla sua sede naturale, del nucleo polposo contenuto all'interno del disco intervertebrale.
    Diversamente da quanto accade nel bulging discale, nell'ernia del disco, la struttura fibrocartilaginea del disco intervertebrale è lesionata ed proprio per questo che il nucleo polposo può fuoriuscire.

CONSEGUENZE DEL BULGING DISCALE E DELL'ERNIA DEL DISCO

Il bulging discale e, in particolar modo, l'ernia del disco peggiorano la sintomatologia (soprattutto il dolore) al punto da renderla di ostacolo all'esecuzione delle più banali attività quotidiane (es: fare le scale, salire o scendere dall'auto, dedicarsi alle faccende di casa ecc.).
L'ostacolo che queste malattie della colonna vertebrale determinano alla vita quotidiana rappresenta, per i soggetti coinvolti, motivo di umore basso, se non addirittura vera e propria depressione.

Possibili sintomi di quando la discopatia degenerativa va incontro a complicanze:
  • Assenza di sensibilità a livello degli arti
  • Grave debolezza muscolare a carico degli arti
  • Zoppia
  • Perdita di controllo dello sfintere vescicale o anale

Quando rivolgersi al medico?

Una sintomatologia come quella riscontrata in presenza di discopatia degenerativa merita un'immediata valutazione medica, quando:

  • Nonostante il riposo, i sintomi peggiorano, anziché migliorare;
  • C'è stato un peggioramento improvviso e senza ragione dei sintomi;
  • I sintomi sono peggiorati dopo un violento trauma al collo o alla schiena;
  • In aggiunta ai classici disturbi dolorosi, il paziente lamenta anche: perdita di controllo dello sfintere anale o dello sfintere viscerale, completa assenza di sensibilità ecc.

Diagnosi

Di norma, per formulare la diagnosi di discopatia degenerativa, sono fondamentali le informazioni provenienti da:

  • Il racconto dei sintomi da parte del paziente. È l'indagine di partenza; permette al medico di conoscere a grandi linee i sintomi che affliggono il paziente.
  • L'esame obiettivo e l'anamnesi. Consistono in uno studio critico della sintomatologia presente, la cui finalità è risalire alle cause/fattori di rischio.  
  • La risonanza magnetica alla colonna vertebrale. Fornendo immagini dettagliate di ogni componente del rachide, permette di stabilire lo stato di salute dei dischi intervertebrali e appurarne eventuali anomalie.
    La risonanza magnetica alla colonna vertebrale non è l'esame di conferma diagnostica, ma anche l'indagine attraverso cui il medico può identificare complicanze come il bulging discale o l'ernia del disco.

Qualora la sintomatologia risultasse particolarmente debilitante per il paziente, è altamente probabile che il medico intenda approfondire la situazione attraverso una valutazione neurologica e l'elettromiografia.

  • Valutazione neurologica: aiuta a fare chiarezza su aspetti come: salute dei nervi spinali, sede della compressione nervosa, gravità della deformazione ecc.;
  • Elettromiografia: consiste nello studio della conduzione dei segnali nervosi lungo l'area anatomica manifestante formicolio, intorpidimento e/o debolezza muscolare.

Terapia

La discopatia degenerativa è una condizione da sottoporre a cure nel momento in cui è sintomatica; quindi, se manca di sintomi, non richiede alcun trattamento.
Entrando nello specifico dei casi sintomatici, le cure per queste circostanze sono solitamente conservative e solo di rado chirurgiche.  

Terapia conservativa: quando si applica e in cosa consiste?

In un contesto di discopatia degenerativa sintomatica, la terapia conservativa rappresenta il trattamento di prima linea, ossia la prima soluzione terapeutica adottata dopo la diagnosi della condizione in questione.
La terapia conservativa della discopatia degenerativa comprende:

  • La somministrazione di farmaci antinfiammatori, quali i FANS o il paracetamolo. Lo scopo di questi medicinali è ridurre la sensazione dolorosa.
  • Cicli di sedute di fisioterapia e la cosiddetta educazione posturale. Rinforzando la muscolatura della schiena, aumentando la flessibilità del tronco e della colonna vertebrale, e correggendo eventuali errori di postura, fisioterapia ed educazione posturale alleviano le sofferenze del rachide derivante dalla presenza di dischi intervertebrali non in più efficienti e in salute.
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  • La somministrazione di corticosteroidi. I corticosteroidi sono dei potenti antinfiammatori, con un'importante azione analgesica. A causa dei loro gravi effetti collaterali, tuttavia, trovano impiego solo quando FANS o paracetamolo risultano poco efficaci.
  • Massoterapia. È una pratica indicata per attenuare il dolore.
  • Controllo/abolizione dei comportamenti che favoriscono le sofferenze della colonna vertebrale. Per esempio, un paziente affetto da obesità deve seguire una cura dimagrante, mentre un paziente eccessivamente sedentario deve praticare attività fisica regolare.

Le statistiche dicono che, se il paziente è attento nel seguirlo, un buon trattamento conservativo per il bulging discale comporta dei benefici evidenti, sotto il profilo dei sintomi, dopo circa 6 settimane dall'inizio delle cure.

Terapia chirurgica

In un contesto di discopatia degenerativa, la terapia chirurgica si colloca come trattamento riservato alle circostanze per cui la terapia conservativa è risultata del tutto priva di efficacia, dopo 2-3 mesi di sua applicazione.
Nella pratica, il trattamento chirurgico della discopatia degenerativa consiste in una procedura chiamata discectomia, la quale prevede l'asportazione di un disco intervertebrale danneggiato o non più funzionale, seguito dalla sua sostituzione con una sorta di protesi.
Dal punto di vista operativo, la discectomia è una procedura complessa, perché richiede l'incisione di una zona del corpo estremamente delicata, data la fitta rete di nervi, legamenti e vasi sanguigni presenti.

La complessità della discectomia rappresenta il motivo per cui i medici la praticano solo in casi gravi o quando i rimedi conservativi sono risultati del tutto inefficaci.

Prognosi

La discopatia degenerativa è una condizione progressiva e irreversibile, che però, se sottoposta precocemente a trattamenti adeguati, è controllabile con buoni risultati. In linea generale, quindi, i casi di discopatia degenerativa che godono di prognosi migliore sono quelli per cui la diagnosi è stata precoce e la terapia tempestiva (cioè pianificata prima della comparsa di complicanze).

Prevenzione

Essendo una normale conseguenza dell'invecchiamento, la discopatia degenerativa è una condizione impossibile da prevenire.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza