Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

La dacriocistite è un'infiammazione del sacco lacrimale.

dacriocistiteLa patologia è spesso causata da un'infezione batterica, di solito conseguente ad un'ostruzione del condotto naso-lacrimale. I patogeni più comuni sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pneumoniae.

Il processo flogistico provoca dolore, arrossamento, edema del tessuto ed eccessiva lacrimazione. Inoltre, la pressione digitale esercitata sopra il sacco lacrimale può far fuoriuscire materiale purulento attraverso i puntini lacrimali. La complicanza più comune è l'ulcerazione della cornea.

La gestione terapeutica della dacriocistite prevede antibiotici orali, impacchi caldi e dacriocistorinostomia per riparare l'ostruzione del condotto naso-lacrimale.

Cause

La dacriocistite è causata, generalmente, da un'infezione che esordisce nei dotti lacrimali. LacrimazioneQuesti rappresentano un sistema di piccoli canali che originano in prossimità dell'angolo inferiore interno delle palpebre, ed aiutano a drenare le lacrime in eccesso dall'occhio. In seguito, queste sono raccolte nel sacco lacrimale, una piccola camera situata nella parete laterale del naso; da qui, le lacrime vengono incanalate nel dotto naso-lacrimale, dal quale defluiscono nel naso e nella gola.

La dacriocistite è determinata dal restringimento o dall'occlusione delle vie lacrimali. Se le lacrime non sono in grado di defluire, si accumulano nel sacco lacrimale, diventando così causa di infiammazione e lacrimazione eccessiva dall'occhio (epifora).

La stasi patologica del liquido lacrimale nel sistema di drenaggio aumenta il rischio d'infezione e rende gli occhi più vulnerabili alle irritazioni.

Fattori di rischio

La dacriocistite è quasi sempre associata ad un'ostruzione del condotto naso-lacrimale.
I fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la condizione includono:

La dacriocistite può verificarsi a qualsiasi età, ma tende ad essere più comune nei bambini. Questi, infatti, possono presentare anche un'ostruzione congenita del condotto naso-lacrimale (difetto indicato come dacrocistocele).

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Dacriocistite


La dacriocistite può verificarsi improvvisamente (acuta) o essere di lunga durata (cronica). Nei casi cronici, la lacrimazione può essere l'unico sintomo evidente. Nell'infezione acuta, la zona intorno al sacco lacrimale è dolorante, arrossata e gonfia. Inoltre, una leggera pressione applicata all'area può far fuoriuscire materiale purulento attraverso l'apertura dei canali lacrimali, nell'angolo interno delle palpebre (puntini lacrimali).

A volte, una grave infezione può causare l'insorgenza della febbre e la raccolta di pus, che può scaricarsi anche sulla superficie cutanea mediante la formazione di una fistola. Questa si chiude, generalmente, dopo alcuni giorni di drenaggio.
I sintomi tipici della dacriocistite acuta includono:

  • Infiammazione: insorgenza improvvisa di dolore, arrossamento e gonfiore nell'area sovrastante il sacco lacrimale, a livello del canto mediale della palpebra inferiore, nell'angolo interno dell'occhio;
  • Eccessiva lacrimazione;
  • Secrezioni di muco o pus dall'occhio;
  • Febbre.

Se un'infezione del condotto naso-lacrimale non viene trattata rapidamente o se provoca sintomi minori che si accumulano in un lungo periodo, può essere più difficile da curare. La dacriocistite cronica, infatti, presenta sintomi meno gravi, ma, nel tempo, può indurre un ulteriore restringimento fino all'occlusione delle vie lacrimali. Anche se possono essere presenti epifora e secrezioni oculari, di solito, il dolore è limitato o assente, così come il rossore e l'edema.

In genere, le infezioni acute si risolvono rapidamente con la terapia antibiotica, mentre le infezioni croniche, specialmente negli adulti, possono essere difficili da curare senza ricorrere ad un intervento chirurgico.

Nei neonati, l'ostruzione dei canali lacrimali è comunemente auto-risolutiva e superata all'età di 9-12 mesi.

Complicazioni

I rischi associati alla dacriocistite non trattata prevedono principalmente il rischio di diffusione dell'infezione a livello superficiale (cellulite), profondo (cellulite orbitale, ascesso o meningite) o generalizzato (sepsi ). Queste complicazioni sono rare e si manifestano soprattutto negli individui immunocompromessi.

Diagnosi di dacriocistite

Il medico valuta la presenza di segni clinici che caratterizzano la dacriocistite: gonfiore e arrossamento nell'angolo interno dell'occhio, febbre ed eccessiva lacrimazione. Una pressione sul sacco lacrimale può provocare la fuoriuscita di muco o pus. Se è presente una secrezione purulenta, può essere prelevato e analizzato un campione, per determinare quale microrganismo causa l'infezione.

Per confermare la diagnosi di dacriocistite, il medico può sottoporre il paziente al lavaggio delle vie lacrimali, che permette di verificare la presenza di un'ostruzione completa o parziale dei canali coinvolti. Una tintura a base di fluoresceina è posizionata nell'angolo interno dell'occhio, in modo che possa confluire con la pellicola lacrimale. Se il sistema di drenaggio lacrimale funziona adeguatamente, il colorante dovrebbe scomparire dalla superficie dell'occhio dopo alcuni minuti.

Il medico può esaminare il reflusso punctale premendo sui canalini lacrimali e notare l'eventuale resistenza. Se si sospettano anomalie strutturali possono, inoltre, essere eseguite una dacriocistografia ed una TAC dell'orbita e dei seni paranasali.

Trattamento

Nel caso sia confermata un'ostruzione del condotto lacrimale, in assenza di segni di infezione, il medico può raccomandare:

  • Impacchi caldi sulla zona (con un panno umido);
  • Massaggi delicati alla regione del sacco lacrimale, per favorire il drenaggio.

In caso di infezione conclamata del condotto lacrimale, il trattamento standard consiste in una terapia con antibiotici, che possono essere assunti per via orale. Questi farmaci possono risolvere le infezioni acute rapidamente ed alleviare i sintomi della dacriocistite cronica. Se però la dacriocistite non risponde agli antibiotici e tende a recidivare, può essere necessario un intervento chirurgico. In genere, la prognosi associata alla chirurgia è buona.
Diversi tipi di trattamenti chirurgici possono essere applicati alla dacriocistite:

  • Sondaggio del dotto nasolacrimale, in cui un sottile filo viene guidato attraverso il condotto naso-lacrimale per eliminare qualsiasi blocco. Questo è il trattamento più comune per le infezioni ricorrenti nei neonati.
  • Nella dacriocistorinostomia, il condotto naso-lacrimale ridotto od ostruito viene espanso per evitare che l'infezione si ripeti. La procedura, di solito, prevede la creazione di un passaggio di scarico tra il sacco lacrimale e la mucosa nasale del meato medio, per impedire l'accumulo di materiale purulento e permettere il deflusso delle lacrime.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici