Ultima modifica 07.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la costocondrite?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Trattamento
  7. Prognosi

Generalità

La costocondrite è una sindrome dolorosa del torace, risultante da un'infiammazione a carico delle cartilagini collegate alle costole superiori della gabbia toracica.
Tra le cause conosciute, rientrano i traumi al torace, gli sforzi fisici eccessivi, le infezioni virali, batteriche o fungine, alcune neoplasie maligne, la fibromialgia e alcune forme di artrite.
Il sintomo più caratteristico è il dolore toracico; questo è generalmente diffuso, cioè può irradiarsi anche all'addome o sulla schiena. La costocondrite non causa gonfiore.
La terapia canonica prevede riposo, somministrazione di antinfiammatori, diverse applicazioni al giorno di impacchi caldi e/o freddi e trattamenti di tipo fisico (come per esempio la fisioterapia).
Il ricorso a terapie più invasive, nella fattispecie oppiacei e corticosteroidi, avviene soltanto quando i precedenti rimedi terapeutici non hanno fornito i risultati sperati.

Costocondrite

Richiamo anatomico su gabbia toracica e costole

La gabbia toracica è quella struttura scheletrica posta nella parte superiore del corpo umano, esattamente tra collo e diaframma, che serve a proteggere organi vitali, come il cuore e i polmoni, e importanti vasi sanguigni, come l'aorta, le vene cave ecc.
Secondo i manuali di anatomia, la gabbia toracica comprende:

  • Posteriormente, le 12 vertebre toraciche;
  • Latero-anteriormente, 12 paia di costole (o coste);
  • Anteriormente, le cartilagini costali e un osso chiamato sterno.

Ogni paio di costole è connesso a una delle 12 vertebre toraciche; ovviamente, le costole di sinistra emergono dal lato sinistro delle suddette vertebre, mentre quelle di destra dal corrispettivo lato destro.
Nella loro estremità anteriore, le costole si articolano con le cartilagini costali.
Costituite da tessuto cartilagineo ialino, le cartilagini costali delle prime 7 paia di coste superiori prendono contatto diretto con lo sterno; quelle dell'ottavo, del nono e del decimo paio si uniscono alle cartilagini costali del paio immediatamente superiore (quindi le ottave alle settime, le none alle ottave ecc); infine, quelle dell'undicesimo e del dodicesimo paio sono libere (o "fluttuanti).
Lo spazio presente tra le costole sovrapposte prende il nome di spazio intercostale. Nello spazio intercostale risiedono i cosiddetti muscoli intercostali - che giocano un ruolo fondamentale nell'espandere la gabbia toracica, durante gli atti respiratori - numerose terminazioni nervose (nervi intercostali),vasi sanguigni arteriosi e vasi sanguigni venosi.

Gabbia Toracica

Cos'è la costocondrite?

La costocondrite è un insieme di sintomi e segni, frutto di un'infiammazione a carico delle cartilagini costali collegate alle prime sette paia di costole.
I medici hanno coniato diversi sinonimi di costocondrite, tra cui: sindrome della parete toracica, sindrome costosternale e condrite costosternale.

COSTOCONDRITE E SINDROME DI TIETZE SONO LA STESSA COSA?

Nel leggere la definizione e la sintomatologia della costocondrite, una persona inesperta potrebbe scambiare la suddetta condizione per un altro processo infiammatorio simile, noto come sindrome di Tietze.
Tuttavia, costocondrite e sindrome di Tietze presentano delle differenze non trascurabili, sia sotto il profilo delle cause sia sotto quello della sintomatologia.
Nei prossimi capitoli, sarà nostra cura trattare anche queste differenze.

EPIDEMIOLOGIA

La costocondrite può colpire persone di ogni età; tuttavia, in base ad alcuni studi statistici, sembra essere più diffusa tra gli adulti di età superiore ai 40 anni.
Sebbene non sia particolarmente comune nei giovani, tra bambini e adolescenti rappresenta la principale causa di dolore al torace. Infatti, secondo alcune ricerche, sarebbe da imputarsi ad essa circa il 30% dei casi giovanili di dolore toracico.
La maggior parte dei pazienti che soffre di sindrome costosternale è di sesso femminile: in termini percentuali, esattamente il 70% delle persone affette.

Cause

Nonostante i numerosi studi in merito, medici e ricercatori hanno individuato soltanto alcune possibili cause di costocondrite. Infatti, per alcune tipologie di pazienti, l'origine dell'infiammazione rimane sconosciuta.
Tra i possibili fattori scatenanti la costocondrite, rientrano:

  • I traumi fisici al torace. Eventi traumatici, che possono provocare la costocondrite, sono i colpi ricevuti alla gabbia toracica durante la pratica di sport di contatto come il rugby, il calcio, l'hockey su ghiaccio e il football americano.
  • Sforzi fisici eccessivi. Per esempio, alcune forme di costocondrite insorgono dopo il ripetuto sollevamento di oggetti molto pesanti, un'estenuante attività sportiva o, perfino, una tosse persistente e di lunga durata.
  • Diverse forme di artrite. Studi medici hanno dimostrato che, in alcuni casi, la costocondrite è associata alla presenza di osteoartrite, artrite reumatoide, spondilite anchilosante o artrite psoriasica.
  • Alcune infezioni batteriche, virali e fungine. Nell'elenco delle malattie infettive capaci di provocare costocondrite, compaiono: la tubercolosi, la sifilide, la candida, la salmonella, le infezioni da actinomiceti o da Staphylococcus aureus, l'aspergillosi e le infezioni virali a carico del tratto respiratorio.
  • Tumori dislocati in altre sedi del corpo. Possono provocare l'insorgenza di costocondrite alcune neoplasie del seno, della tiroide o del polmone.
  • La fibromialgia. È una malattia reumatica che colpisce l'apparato muscolo-scheletrico, caratterizzata da dolore cronico e diffuso, aumento della tensione muscolare e rigidità in numerose sedi dell'apparato locomotore.
    Il termine fibromialgia deriva dall'unione di tre parole: "fibro", che fa riferimento al tessuto fibroso di tendini e legamenti, "mio", che vuol dire muscolo o muscoli, e infine "algia", che significa dolore.
    L'associazione tra fibromialgia e costocondrite si spiega con la presenza, a livello delle cartilagini costali, di legamenti e articolazioni.

FATTORI DI RISCHIO

I medici non hanno ancora chiarito perché solo alcuni individui sviluppano la costocondrite in presenza di una delle condizioni sopra elencate (traumi al torace, malattie infettive ecc).
Secondo le loro ipotesi, la spiegazione potrebbe trovarsi nella presenza di determinati fattori favorenti, che però le ricerche fin qui condotte non hanno ancora delineato.


Il sesso femminile come fattore di rischio

Poiché le donne con costocondrite sono decisamente più degli uomini, diversi testi di medicina riportano, tra i possibili fattori di rischio, l'appartenenza al sesso femminile.

CONFRONTO CON LA SINDROME DI TIETZE

Diversamente dal caso della costocondrite, nessuna indagine scientifica, condotta fino a oggi, ha individuato anche una sola causa scatenante la sindrome di Tietze.
I ricercatori hanno preso in considerazione diverse situazioni e hanno sviluppato varie ipotesi, ma senza alcun riscontro scientifico apprezzabile.
Tra le cause ipotizzate, rientrano:

  • La presenza di infezioni alle vie aeree superiori, come la laringite e la sinusite.
  • La presenza di tosse e/o conati di vomito forti e ripetuti, che stressano fortemente la regione toracica.
  • I traumi al torace.
  • Una tensione eccessiva al torace, dovuta a uno sforzo fisico estremo.
  • I postumi di una radioterapia al torace, eseguita per esempio diversi anni prima per la cura di una neoplasia.

Sintomi e Complicazioni

Il sintomo caratteristico della costocondrite è il dolore toracico.
Questa sensazione ha caratteristiche molto particolari:

  • è diffuso e interessa prevalentemente la parte sinistra del torace;
  • può essere acuto e persistente o, in alternativa, comparire soltanto alla pressione;
  • è causa sovente di intorpidimento, anch'esso diffuso;
  • peggiora nelle seguenti situazioni: con i movimenti del torace, quando il torace subisce dei microtraumi (N.B: un microtrauma potrebbe essere anche un colpo di tosse), durante i respiri profondi e quando insorge un'infezione delle vie aeree respiratorie.

Quali sono le costole più colpite?

In genere, il dolore fa la sua comparsa tra la quarta e la quinta costola o tra la quinta e la sesta costola. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che nelle cartilagini costali delle suddette coste risiede il punto d'origine del processo infiammatorio.

COSA SIGNIFICA DOLORE DIFFUSO?

Dolore diffuso significa che la sensazione dolorosa interessa un'area anatomica ampia e poco precisa.
Nei pazienti con costocondrite, il dolore può irradiarsi dal torace alla schiena oppure dal torace all'addome. Inoltre, spesso coinvolge anche le spalle e le braccia (come affermato, riguarda prevalentemente la parte sinistra del corpo).

CONFRONTO CON LA SINDROME DI TIETZE

Le persone con sindrome di Tietze avvertono un dolore al torace e un senso d'intorpidimento ben localizzati (cioè limitati a un'area ben precisa del torace) e presentano gonfiore, in corrispondenza dell'area dolorante.
Il gonfiore è un segno clinico generalmente assente nei soggetti con costocondrite; pertanto rappresenta un elemento molto importante durante il percorso diagnostico.

SOMIGLIANZE CON L'ATTACCO DI CUORE

Il dolore diffuso alla parte sinistra del torace, con l'interessamento di spalla e braccio, è una manifestazione clinica che caratterizza anche l'attacco di cuore (noto come infarto del miocardio) e l'ischemia del miocardio.
Pertanto, in alcuni casi particolari (per esempio individui potenzialmente cardiopatici), le due malattie possono essere confuse l'una per l'altra.
Chiaramente, ha conseguenze molto più gravi scambiare un attacco di cuore per costocondrite, che non viceversa.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

Qualsiasi dolore toracico sospetto merita un immediato approfondimento medico, finalizzato all'individuazione delle cause scatenanti.
A giustificare una tale premura è la somiglianza sintomatologica esistente tra la costocondrite e l'infarto o l'ischemia del miocardio.

COMPLICAZIONI

La costocondrite può dare complicazioni quando rende particolarmente difficoltosa la respirazione profonda o quando è il risultato di un'infezione e questa continua a peggiorare.
Un segnale abbastanza tipico di una costocondrite dovuta a un'infezione con tendenza a peggiorare è la presenza di febbre alta e persistente.

Diagnosi

Di solito, i medici diagnosticano la costocondrite ricorrendo a un accurato esame obiettivo e a diversi test strumentali.
È bene, però, precisare che il ricorso alle procedure strumentali serve, esclusivamente, all'esclusione di tutte quelle patologie capaci di provocare gli stessi sintomi della sindrome costosternale. Quest'ultima, infatti, non presenta alcuna caratteristica apprezzabile mediate una qualsivoglia strumentazione radiologica o a un test di laboratorio.

ESAME OBIETTIVO

L'esame obiettivo è fondamentale, in quanto le informazioni che fornisce sono determinanti per il raggiungimento di una diagnosi finale corretta.
Durante la sua realizzazione, per prima cosa, il medico chiede al paziente di descrivere la sintomatologia. Le domande tipiche sono:

  • Quali sono i disturbi avvertiti?
  • Quando sono comparsi i primi sintomi? C'è stato un evento o una situazione che li ha scatenati?
  • Quali movimenti o gesti acuiscono la sintomatologia?

Quindi, dopo questa serie di brevi e semplici domande, lo visita di persona e cerca sulla zona o sulle zone doloranti eventuali segni clinici particolari.


Importanza diagnostica dell'assenza di gonfiore

La caratteristica clinica che permette ai medici di distinguere la costocondrite dalla sindrome di Tietze è l'assenza di gonfiore. Come il lettore ricorderà, infatti, a differenza dei soggetti con sindrome di Tietze, le persone con sindrome costosternale non presentano alcuna zona rigonfia.


TEST STRUMENTALI

Tra i test strumentali a cui il medico fa di solito ricorso, rientrano: i raggi X, l'elettrocardiogramma, la TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) e la risonanza magnetica nucleare (RMN).
Questi esami permettono di capire se la sintomatologia è da imputarsi o meno a un problema cardiaco o polmonare (N.B: il dolore toracico è un sintomo caratteristico anche di malattie o condizioni patologiche che riguardano i polmoni).

Trattamento

In genere, i medici curano la costocondrite ricorrendo a una terapia di tipo conservativo, che prevede:

  • La somministrazione di farmaci antinfiammatori non-steroidei.
  • Un periodo di assoluto riposo.
  • L'applicazione di impacchi caldi e/o freddi sulla zona maggiormente dolente.
  • Trattamenti fisici, tra cui fisioterapia e TENS

Se tali rimedi dovessero in qualche modo fallire o non risolvere il problema in maniera definitiva, servono trattamenti più invasivi: nei suddetti casi, i medici fanno ricorso a somministrazioni di oppiacei e antidepressivi triciclici o a iniezioni di corticosteroidi.
Per tutti quei casi di costocondrite sostenuti da un'infezione batterica, la terapia prevede anche l'utilizzo di antibiotici.

FARMACI ANTINFIAMMATORI NON-STEROIDEI

I farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS) sono dei medicinali che riducono l'infiammazione.
Nella maggior parte dei casi di costocondrite, garantiscono un sensibile miglioramento della sintomatologia, in quanto, con la loro somministrazione, il dolore cala vistosamente.
La durata del trattamento a base di FANS non è quantificabile, se non dopo aver osservato come risponde il paziente alle cure: risposte immediate implicano poche assunzioni; viceversa, risposte lente richiedono assunzioni decisamente più prolungate.
I FANS più utilizzati in caso di costocondrite sono l'ibuprofene, il naprossene e l'aspirina.


Effetti collaterali e controindicazioni dei FANS

Assunzioni prolungate di FANS potrebbero danneggiare il fegato o alterare qualche funzione di quest'ultimo. Pertanto, per prevenire l'insorgenza di tali problematiche, i medici consigliano ai pazienti a rischio di sottoporsi a periodici esami del sangue.
Un altro effetto collaterale possibile è il danneggiamento della mucosa gastrica.

I FANS sono controindicati nei pazienti che soffrono di asma, ipertensione, problemi renali e disturbi cardiaci. Lo sarebbero anche in presenza di gastrite e ulcera peptica, ma, in questi frangenti, i medici possono limitare il danno alla mucosa gastrica con la prescrizione di un gastroprotettore.
Infine, è bene ricordare che bambini e ragazzi giovani non devono assumere l'aspirina.

RIPOSO

Per riposo, i medici intendono l'astensione da qualsiasi attività lavorativa e motoria che possa in qualche modo acuire la sintomatologia.
La mancata osservazione di un adeguato periodo di riposo comporta l'allungamento dei tempi di guarigione.
Le uniche attività concesse, durante questa importante fase della terapia, sono quelle che non stressano la zona dolorosa, come per esempio camminare.

IMPACCHI CALDI/FREDDI

I medici consigliano di applicare degli impacchi caldi e/o freddi sull'area maggiormente dolorante, perché:

Perché le applicazioni forniscano dei risultati apprezzabili, è bene ripeterle diverse volte al giorno, per diversi minuti.

TRATTAMENTI FISICI

I trattamenti fisici maggiormente prescritti in caso costocondrite consistono in esercizi di fisioterapia - nella fattispecie stretching per i muscoli del torace - e nella cosiddetta stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS).
La TENS è una tecnica medica particolare, che prevede l'infusione di alcune scariche elettriche volte a ridurre la trasmissione dei segnali dolorosi. Le scariche elettriche originano da degli elettrodi, simili a cerotti da applicare sulla pelle.

CORTICOSTEROIDI

I corticosteroidi sono i farmaci antinfiammatori più potenti e con gli effetti migliori.
Tuttavia, un loro uso prolungato può provocare spiacevoli, e in alcuni casi anche gravi, effetti collaterali, come per esempio ipertensione arteriosa o diabete mellito.
Alla luce di ciò, il lettore può facilmente intuire per quale motivo i medici preferiscono adottare, in prima istanza, una terapia antinfiammatoria a base di FANS e ricorrere ai corticosteroidi solo in situazioni estreme.
In caso di costocondrite, la somministrazione dei corticosteroidi avviene per iniezione locale (cioè il medico inietta il farmaco direttamente nella zona di torace più dolorosa).


Inconvenienti delle iniezioni prolungate

Se protratte nel tempo, le iniezioni locali possono danneggiare le cartilagini costali e indurre altre problematiche. Pertanto, per ovviare a tale inconveniente, medici e farmacologi hanno messo a punto dei corticosteroidi ad azione prolungata, che è sufficiente iniettare un paio di volte durante tutto il periodo di cura.
Questi corticosteroidi particolari sono detti anche long-acting.

Principali effetti collaterali dei corticosteroidi.

OPPIACEI E ANTIDEPRESSIVI TRICICLICI

I medici ricorrono agli oppiacei - solitamente alle combinazioni idrocodone/paracetamolo e ossicodone/paracetamolo - quando il dolore causato dalla costocondrite è molto intenso.
Introducono, invece, gli antidepressivi triciclici, nella fattispecie l'amitriptilina, quando la sensazione dolorosa ha assunto un andamento cronico.

È POSSIBILE GUARIRE SENZA ALCUN TRATTAMENTO?

La maggior parte dei casi di costocondrite può risolversi spontaneamente. Tuttavia, è sempre meglio ricorrere ai trattamenti sopraccitati, in quanto, in assenza di cure specifiche, il processo di guarigione è molto lento e può durare anche diversi mesi.

Prognosi

Se la diagnosi è precoce e il trattamento tempestivo, la prognosi è generalmente positiva. Infatti, in questi frangenti, le probabilità di guarigione completa sono molto elevate.
Decisamente diversa è la situazione in cui il paziente trascura i sintomi e le terapie: in casi come questi, la prognosi diventa negativa, in quanto la costocondrite potrebbe assumere i connotati di un'infiammazione cronica.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza